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Economia

Intesa Sanpaolo, nel 2024 utile netto in crescita a 8,6 miliardi

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MILANO (ITALPRESS) – Il Cda di Intesa Sanpaolo ha approvato i risultati d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2024.
I risultati evidenziano la capacità di generare una solida redditività sostenibile, con un utile netto pari a 8,66 miliardi (+12,2%) a fronte di circa 0,9 miliardi allocati a valere sull’utile ante imposte dell’anno con le azioni gestionali per l’ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del Gruppo, che contribuiscono a una previsione di utile netto per il 2025 migliorata a ben oltre 9 miliardi.
Il solido andamento economico e patrimoniale dell’anno si è tradotto in una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, fondata anche sul forte impegno Esg del Gruppo.
Il risultato corrente lordo è in crescita del 13,9% a 13.736 milioni, da 12.056 milioni del 2023, mente il risultato della gestione operativa in aumento del 12,5% rispetto al 2023.
I proventi operativi netti in crescita del 7,5% rispetto al 2023 (interessi netti +6,9%, commissioni nette +9,4%, risultato dell’attività assicurativa +4,1%). I costi operativi in aumento dell’1,3% rispetto al 2023. Intesa ha fatto registrare un’elevata efficienza, con un cost/income al 42,7%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee. Quanto alla qualità del credito, a fine dicembre 2024, l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’1,2% al netto delle rettifiche di valore e al 2,3% al lordo. Circa 70 miliardi di nuovo credito a medio-lungo termine nel 2024, con circa 43 miliardi in Italia, di cui circa 38 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese. I proventi operativi netti sono pari a 27.107 milioni, in crescita del 7,5% rispetto ai 25.227 milioni del 2023. I costi operativi ammontano a 11.570 milioni, in aumento dell’ 1,3% rispetto agli 11.420 milioni del 2023, a seguito di un aumento del 2,3% per le spese del personale e del 3,3% per gli ammortamenti e di una diminuzione dell’ 1,8% per le spese amministrative. Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 15.537 milioni, in crescita del 12,5% rispetto ai 13.807 milioni del 2023. Il cost/income ratio nel 2024 è pari al 42,7%, rispetto al 45,3% del 2023.
L’attuazione del piano d’impresa 2022-2025 di Intesa Sanpaolo procede a pieno ritmo, con una prospettiva di utile netto per il 2025 migliorata a ben oltre 9 miliardi.
Per il 2025 la banca prevede ricavi in crescita, costi operativi in riduzione, nonostante gli investimenti in tecnologia, basso costo del rischio. Si prevede una forte distribuzione di valore, con un payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del piano d’impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2025 rispetto all’importo relativo al 2024. Buyback pari a 2 miliardi da avviare a giugno 2025 e ulteriore distribuzione per il 2025 da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali.
(ITALPRESS).
-Foto: ufficio stampa Intesa Sanpaolo-

Economia

Manovra, Tajani “Affitti brevi? Lavoriamo per cancellare una norma iniqua”

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TORINO (ITALPRESS) – “Noi consideriamo la casa come la dimora, qualcosa che è molto più delle mura. È il luogo dove si è nati, si è vissuti, si è gioito, si è sofferto. Quindi va protetta, va difesa e anche la proprietà della casa per ogni italiano rappresenta un elemento fondamentale nella propria vita e quindi, proprio perché noi crediamo nella libertà e nella centralità della persona, difendiamo la proprietà e la casa di ogni cittadino. Il tema degli affitti brevi? Noi siamo contrari e siamo già al lavoro per modificare quel testo e arrivare assolutamente a cancellare una norma che ci sembra assolutamente iniqua. È stata già corretta rispetto alla proposta iniziale ma non è sufficiente, anche perché non è che porti grandi vantaggi alle casse dello Stato, quindi la cambieremo. La manovra nel suo insieme è una manovra positiva e importante per dare segnali chiari al ceto medio”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine degli Stati Generali della casa di Forza Italia.

Sulla cedolare Tajani ha poi detto che “io abolirei tutto, rimaniamo con la legge attuale. Non c’è nessuna tensione in maggioranza. La maggioranza è composta da tre partiti che sono diversi, sennò saremmo un partito unico. Noi abbiamo una visione liberale dell’economia, portiamo il nostro contributo al tavolo della maggioranza, poi si fa la sintesi”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

BTP valore, conclusa la sesta emissione con una raccolta di oltre 16,5 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – Il ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che oggi si è conclusa, con 16.572,074 milioni raccolti e 506.992 contratti registrati, la sesta emissione del BTP Valore avviata il 20 ottobre. I tassi annuali definitivi del titolo sono confermati sul livello annunciato lo scorso 17 ottobre: 2,60% per il 1°, 2° e 3° anno; 3,10% per il 4° e 5°; 4% per il 6° e 7° anno.

L’importo emesso coincide con il controvalore complessivo dei contratti di acquisto validamente conclusi alla pari sul MOT nelle cinque giornate di collocamento, attraverso le banche dealer Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco BPM e il supporto delle due banche co-dealer Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Sella Holding. Il titolo ha data di godimento 28 ottobre 2025 e scadenza 28 ottobre 2032. Ai sottoscrittori che manterranno il BTP Valore per tutta la durata dei 7 anni verrà garantito anche un premio finale extra dello 0,8% del capitale investito.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Dazi, secondo l’UPB “Commercio mondiale resiliente, ma l’effetto si dispiegherà nel tempo”

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ROMA (ITALPRESS) – In un contesto internazionale che resta instabile, nel secondo trimestre 2025 gli scambi hanno rallentato bruscamente, dopo una prima parte dell’anno fortemente sostenuta dalle importazioni dagli Stati Uniti. Gli effetti dei dazi USA non appaiono ancora tangibili sui prezzi ma l’inasprimento tariffario dispiegherà i suoi effetti nel tempo. Inoltre, combinati con l’apprezzamento dell’euro sul dollaro, già del 13 per cento dall’inizio dell’anno, configurano una netta predita di competitività per gli esportatori europei. E’ quanto emerge dalla nota congiunturale dell’Ufficio parlamentare di bilancio.

Le recenti informazioni indicano infatti un deciso rallentamento dell’export dell’area dell’euro dallo scorso aprile e in agosto si è registrata una netta flessione su base annuale dei flussi verso gli Stati Uniti e la Cina (rispettivamente del 22,2 e 11,3%). Dazio e cambio sfavorevole, sommati, possono portare un onere aggiuntivo di circa 30 punti percentuali per un importatore americano, rispetto al 2024.

Il Fondo monetario internazionale ha migliorato le attese per quest’anno, e ha invece limato quelle sulla crescita del Pil dell’area dell’euro per il 2026; le ipotesi che influenzano le previsioni sono molto incerte, quindi le stime potrebbero cambiare, anche rapidamente. I prezzi delle materie prime energetiche si attestano su valori contenuti ma la volatilità dei prezzi si potrebbe acuire nei prossimi mesi.

Le banche centrali (Bc e e Fed) restano caute sul percorso di allentamento delle condizioni monetarie, i cui sviluppi dipenderanno soprattutto dall’evoluzione dell’inflazione. Quella dell’area dell’euro continua a convergere verso gli obiettivi della Banca centrale europea (2%), anche se è in crescita soprattutto in Germania e in Spagna. Per gli Stati Uniti le aspettative di inflazione restano più elevate di quelle europee, ma non sembrano essere state fortemente influenzate dalla guerra commerciale dell’Amministrazione USA.

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– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

 

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