Seguici sui social

Politica

Crosetto “Serve un grande patto istituzionale tra poteri”

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – Un «grande patto istituzionale» tra poteri (esecutivo, legislativo e giudiziario) per far cessare «la Guerra dei Trent’anni», modernizzare le strutture dello Stato e rendere l’azione del governo «più rapida, efficiente». Così, in una intervista al Corriere della Sera, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, secondo cui il rapporto con la magistratura dovrebbe cambiare radicalmente. Anche ristabilendo guarentigie come l’immunità parlamentare o accogliendo, senza «troppi drammi ideologici», l’istituzione di una commissione di inchiesta sul lavoro dei magistrati: «Non vedrei scandalo a tornare alla responsabilità civile. I giudici sono gli unici che, se sbagliano, non pagano dazio».
«Non sono particolarmente colpito da ciò che accade – sottolinea il ministro -. Lo riscontro da trent’anni. Non parlo di atteggiamenti della magistratura in generale, ma di sue frange, pezzi di correnti che pensano che il potere legislativo ed esecutivo debbano essere sottoposti a una sorta di controllo e autorità morale che si sono auto-attribuiti, tenendo sotto scacco gli altri». Il caso Almasri «è un piccolo pezzo del puzzle, pur clamoroso. Non esiste automatismo nell’iscrivere sul registro degli indagati un premier, ministri, un sottosegretario! Esiste sempre la possibilità del magistrato di valutare i fatti come deve. Tanto varrebbe eliminare la norma dell’obbligatorietà dell’azione penale: ognuno di loro la usa come gli pare». «Questo è il punto – sottolinea Crosetto -, il vero “potere” che io temo, da parte dei magistrati: la capacità di distruggere la reputazione di una persona. Migliaia di cittadini sono sottoposti alla gogna di indagini, magari anche di condanne che poi, dopo anni, finiscono in assoluzioni. Nel mentre, la loro vita è stravolta. Non parlo di Berlusconi, ma di esponenti di tutti i governi, da Renzi a Mastella, da Calogero Mannino alla Boschi fino all’ex deputato del Pd Stefano Esposito. Chi paga per loro? Perchè il magistrato che ha fatto svolgere 500 intercettazioni incostituzionali all’onorevole Esposito può alzarsi e sventolare la Costituzione all’inaugurazione dell’anno giudiziario e il giorno dopo ricominciare a violarla? Qui c’è un problema di responsabilità, non solo nei confronti di terzi, ma verso sè stessi e verso il ruolo fondamentale che dovrebbero svolgere in democrazia: la terzietà del giudice». In merito all’ipotesi di reintrodurre l’immunità parlamentare, «lo dico io che non sono parlamentare e non ne usufruirei, ma se la nostra Costituzione è considerata “la più bella del mondo”, perchè quella è l’unica parte che è stata cassata? Era uno dei capisaldi dell’equilibrio tra poteri. In tutte le nazioni chi esercita funzioni così delicate gode, finchè dura il mandato, di una protezione». E sulla separazione delle carriere… «sì, ma, a differenza di molti, io mi preoccupo anche della possibilità che questa riforma possa creare “caste” ancora più chiuse e forti, come dice Marcello Pera. Il punto vero, però, è un altro: può un governo avere il potere di decidere in fretta, stando al passo con i tempi, sempre più rapidi, delle scelte? Lo fa Trump, ma anche autocrazie che oggi si muovono con disinvoltura e ci scavalcano. Possono decidere in un giorno, noi in tre anni».
«Vorrei, che ogni potere – spiega il ministro Crosetto – avesse i suoi compiti e limiti. Non solo un esecutivo rapido, e pronto a decidere, ma un Parlamento non ridotto, come è da troppi anni, a fare il passacarte di decreti legge, bensì un organo “davvero” legislativo e di controllo. Negli Usa, il presidente può decidere su alcune materie, ma è sottoposto all’approvazione del Senato su molte altre. Chi si presenta davanti al Senato Usa – militare o industriale che sia – trema: deve dare testimonianza di verità. Lì c’è davvero la rappresentanza e la forza di un Paese. In Europa, per anni, ci siamo illusi che i nostri temi indirizzassero il mondo, impiccandoci a regole che sono già obsolete. Penso al cambiamento climatico. Intanto, gli altri se ne sono infischiati e sono andati avanti. La democrazia è fatta di decisioni, controlli, sanzioni, se serve. Non immobilismo».
Alla domanda su come rispondere alla minaccia dei dazi, risponde: «Non, come ho sentito dire a Bruxelles, “mettiamo i dazi anche noi”. I tedeschi hanno 155 miliardi di surplus commerciale con gli Usa, noi 44, è follia solo pensarlo. Non possiamo andare in competizione, la Ue non ha la forza». «Serve una politica industriale comune, lavorando insieme su approvvigionamento di materie prime ed energia e sulla difesa comune – sottolinea il ministro Crosetto -. Comunque, sburocratizzare è la prima cosa, eliminare regole e regolamenti che uccidono la produzione, essenziale al di là dei dazi. Mentre noi facevamo norme su norme, gli altri innovavano e costruivano nuovi modelli economici. Poi, per quanto riguarda un rapporto equilibrato con gli Usa, possiamo e dobbiamo aumentare la spesa militare, come dico da tempo. L’Italia è molto sotto il 2%. Alla fine, la Nato ci chiederà non meno del 2,5-3%». «Lo dico da anni: quei fondi vanno scorporati dal patto di Stabilità – aggiunge Crosetto -. Se l’Europa non fa nemmeno questo, oltre a modernizzarsi e sveltire i suoi processi decisionali, è destinata a un declino precipitoso. Alla totale irrilevanza». L’Italia ha un rapporto privilegiato con gli Usa ed alla domanda se è possibile che tratti da sola, il ministro risponde: «E’ sempre stato così. Mai visto i francesi muoversi per interessi comuni su industria, politica estera, etc. Ognuno tratta per sè sulle cose che contano e, poi, tutti insieme, decidiamo i tappi di plastica per le bottiglie… Oggi, muoversi insieme in alcuni settori (la difesa per esempio) è l’unica strada che abbiamo. Serve pragmatismo e velocità per rispondere alle sfide di Trump e delle autocrazie. Oggi vedo pronte solo Meloni e, in parte, Ursula von der Leyen. Ma tutta la Ue, tutti noi, non possiamo più perdere tempo».
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

Politica

Meloni “L’occupazione di Gaza aggraverà la situazione”

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia segue con profonda preoccupazione gli sviluppi recenti relativi alle decisioni assunte dal Governo israeliano in merito alla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania e riafferma con fermezza il proprio impegno a favore della pace, della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “In particolare, la decisione di procedere con l’occupazione di Gaza, in risposta al disumano attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, costituisce un’ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica situazione umanitaria. Al contrario, sarebbe invece necessario un impegno collettivo per giungere a un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi, rafforzando lo sforzo internazionale per assicurare l’assistenza umanitaria che è urgentemente necessaria alla popolazione civile della Striscia”, aggiunge.

“L’Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori in questa direzione ed è pronta a fare la sua parte in uno scenario post-conflitto. L’Italia condanna inoltre la decisione israeliana di autorizzare nuovi insediamenti in Cisgiordania. Tale decisione è contraria al diritto internazionale e rischia di compromettere definitivamente la soluzione dei due Stati e, in generale, una prospettiva politica per giungere a una pace giusta e duratura”, conclude Meloni.

(ITALPRESS).
-Foto: Palazzo Chigi-

Advertisement

Leggi tutto

Politica

Accordo sui dazi, Palazzo Chigi “Non è punto di arrivo, impegno per l’agroalimentare”

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – “La dichiarazione congiunta Ue-Usa che ha formalizzato oggi l’intesa politica raggiunta lo scorso 27 luglio in Scozia tra la presidente von der Leyen e il presidente Trump, fornisce finalmente al mondo imprenditoriale un quadro chiaro del nuovo contesto delle relazioni commerciali transatlantiche”. Così in una nota Palazzo Chigi, secondo cui “non si tratta ancora di un punto di arrivo ideale o finale ma alcuni punti fermi importanti sono stati già raggiunti, a partire dall’aver evitato una guerra commerciale e dall’aver posto le basi per relazioni commerciali mutualmente vantaggiose. Di particolare importanza il carattere onnicomprensivo della tariffa orizzontale del 15%, che include il settore dell’auto e i settori strategici (farmaceutici, semiconduttori, legname) tuttora sotto indagine da parte statunitense, così come l’esenzione per settori quali aereonautica, farmaci generici, principi attivi e precursori chimici“.

“Il Governo – sottolinea ancora la nota – resta impegnato, insieme alla Commissione Europea e agli altri Stati membri UE, per incrementare ulteriormente nei prossimi mesi, come previsto dalla dichiarazione congiunta, i settori merceologici esenti, a partire dal settore agroalimentare. Particolare impegno sarà allo stesso tempo riservato alla conclusione di un’intesa in tema di acciaio e alluminio, anch’essa prevista nel quadro della dichiarazione congiunta”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Advertisement

Leggi tutto

Politica

Papa “La pace non è utopia spirituale, abbandonare idolatria del profitto”

Pubblicato

-

RIMINI (ITALPRESS) – “Non possiamo più permetterci di resistere al Regno di Dio, che è un Regno di pace. E là dove i responsabili delle Istituzioni statali e internazionali sembrano non riuscire a far prevalere il diritto, la mediazione e il dialogo, le comunità religiose e la società civile devono osare la profezia. Significa lasciarsi sospingere nel deserto e vedere fin d’ora ciò che può nascere dalle macerie e da tanto, troppo dolore innocente”. E’ il messaggio inviato da papa Leone XIV, a firma del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in occasione della 46ma edizione del Meeting di Rimini, al via domani. Il Pontefice ha raccomandato ai Vescovi italiani di “promuovere percorsi di educazione alla nonviolenza, iniziative di mediazione nei conflitti locali, progetti di accoglienza che trasformino la paura dell’altro in opportunità di incontro”.

E ha chiesto che “ogni comunità diventi una “casa della pace”, dove si impara a disinnescare l’ostilità attraverso il dialogo, dove si pratica la giustizia e si custodisce il perdono. La pace non è un’utopia spirituale: è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione. E che chiede oggi, più che mai, la nostra presenza vigile e generativa”.

Il Santo Padre ha apprezzato che “una delle mostre caratterizzanti il Meeting di quest’anno sia dedicata alla testimonianza dei martiri di Algeria. In essi risplende la vocazione della Chiesa ad abitare il deserto in profonda comunione con l’intera umanità, superando i muri di diffidenza che contrappongono le religioni e le culture, nell’imitazione integrale del movimento di incarnazione e di donazione del Figlio di Dio. E’ questa via di presenza e di semplicità, di conoscenza e di “dialogo della vita” la vera strada della missione. Non un’auto-esibizione, nella contrapposizione delle identità, ma il dono di sè fino al martirio di chi adora giorno e notte, nella gioia e fra le tribolazioni, Gesù solo come Signore”.

“Non mancheranno, come è consuetudine, dialoghi tra cattolici di diverse sensibilità e con credenti di altre confessioni e non credenti. Sono importanti esercizi di ascolto, che preparano i “mattoni nuovi” con cui costruire quel futuro che già Dio ha in serbo per tutti, ma si dischiude solo accogliendoci l’un altro”, ha evidenziato il Pontefice, secondo cui “disarmata e disarmante, la presenza di cristiani nelle società contemporanee deve tradurre con competenza e immaginazione il Vangelo del Regno in forme di sviluppo alternative alle vie di crescita senza equità e sostenibilità. Per servire il Dio vivente va abbandonata l’idolatria del profitto che ha pesantemente compromesso la giustizia, la libertà di incontro e di scambio, la partecipazione di tutti al bene comune e infine la pace. Una fede che si estranei dalla desertificazione del mondo o che, indirettamente, contribuisca a tollerarla, non sarebbe più sequela di Gesù Cristo”.

Advertisement

“La rivoluzione digitale in corso rischia di accentuare discriminazioni e conflitti: va dunque abitata con la creatività di chi, obbedendo allo Spirito Santo, non è più schiavo, ma figlio. Allora – conclude – il deserto diventa un giardino e la “città di Dio”, preannunciata dai santi, trasfigura i nostri luoghi desolati”.

– foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

Advertisement

Leggi tutto
Advertisement

Italpress TV


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano

LombardiaLive24 by Agenzia Creativamente P. IVA 02607700180 COPYRIGHT © 2021-2025 ALL RIGHTS RESERVED: LOMBARDIALIVE24 BY AGENZIA CREATIVAMENTE.
Sito creato da Emanuele Bottiroli. © Tutti i diritti riservati. I nomi e i loghi delle testate giornalistiche edite da Agenzia CreativaMente Editore sono registrati presso il Tribunale di Pavia e la Camera di Commercio di Pavia. È vietato qualsiasi utilizzo, anche parziale, dei contenuti pubblicati, inclusi la memorizzazione, la riproduzione, la rielaborazione, la diffusione e la distribuzione degli stessi, su qualsiasi piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza preventiva autorizzazione scritta.