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Motta “Vogliamo vincere e andare agli ottavi di Champions”

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TORINO (ITALPRESS) – “E’ una sfida importante. Lo sappiamo tutti. Sarà una grande partita, da giocare al massimo. Dobbiamo rispettare l’avversario e giocare con grande intensità. Dobbiamo difendere e attaccare tutti insieme per centrare il nostro obiettivo, che è vincere e andare agli ottavi di finale”. Così, in conferenza stampa, Thiago Motta, tecnico della Juventus, alla vigilia del match d’andata dei play-off di Champions League in casa contro il PSV.
“Loro sono una squadra giovane, che mette molta pressione agli avversari. Dobbiamo esser pronti ad affrontare ogni situazione. Sappiamo cosa fare per vincere: siamo molto concentrati. Troppi impegni ravvicinati? Non dobbiamo cercare scuse. Siamo una squadra giovane anche noi e dobbiamo farci trovare sempre pronti per partite importanti come quella contro il PSV. Abbiamo sofferto contro loro nell’ultima sfida, domani serviranno ritmo e dinamismo”, ha aggiunto Motta. “E’ aumentata la resilienza del gruppo. Nell’ultimo match abbiamo vinto pur non giocando al meglio e questo è un segnale positivo. Sono molto contento di Koopmeiners. Si allena sempre al massimo, ha giocato in diversi ruoli e sta crescendo, assieme a tutto il gruppo”, ha spiegato poi il tecnico bianconero. Sempre sui singoli, quindi, occhi di riguardo per Kolo Muani, Vlahovic e Cambiaso: “Randal è stato molto bravo nelle prime uscite ma sono stati altrettanto bravi i suoi compagni nel metterlo nelle condizioni migliori. Dusan fino a oggi ha fatto tantissimo per il club. Se domani sarà del match farà bene, altrimenti nel prossimo futuro di certo ci darà una grossa mano. Andrea per domani sera sarà ancora assente”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il capitano bianconero, Manuel Locatelli: “Domani sarà una partita importantissima. Sarà fondamentale approcciarla nel modo migliore. E’ una squadra giovane la loro ma gioca molto bene”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Il ct dell’Argentina Scaloni spegne le voci su Soulé in azzurro “Ha un futuro nella nostra Selección”

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MIAMI (STATI UNITI) (ITALPRESS) – In Federcalcio non ci hanno mai davvero pensato. Anche Rino Gattuso non ha mai riflettuto sulla possibilità di inserire tra i suoi convocati Matia Soulé, trequartista della Roma che fin qui ha vestito le maglie delle selezioni giovanili dell’Argentina, ma mai quella della nazionale maggiore. Ci aveva pensato Luciano Spalletti, ma l’ex Juve aveva risposto: “No grazie, aspetto l’Albiceleste”. E una chiamata potrebbe arrivare presto, così come ha spiegato il commissario tecnico dei campioni del mondo, Lionel Scaloni, alla vigilia dell’amichevole con Porto Rico in programma nella notte italiana a Miami. Soulé è nei nostri radar così come altri ragazzi che seguiamo, credendo nelle loro qualità e nella possibilità di poter portare in Nazionale il loro contributo – le parole del ct argentino -. Sono giocatori che hanno un futuro nella nostra ‘Selección’”. Una risposta indiretta alle dichiarazioni dell’agente del giocatore della Roma che ha cercato di mettere pressioni al ct campione del mondo, ipotizzando una possibile convocazione azzurra.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Gattuso “Play-off? Vanno ancora conquistati, testa a Israele”

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UDINE (ITALPRESS) – “Se abbiamo iniziato a parlare di play-off? Prima ci dobbiamo arrivare, pensiamo alla partita di domani”. Rino Gattuso mette subito le cose in chiaro. Sfumato il primo posto nel girone, ormai saldamente in mano alla Norvegia, l’Italia dovrà passare dagli spareggi per arrivare ai Mondiali del 2026 e per farlo dovrà mettere al sicuro la seconda piazza. Ecco perchè la gara di domani di Udine contro Israele non va presa sottogamba.

“Faremo qualcosa di diverso rispetto all’Estonia – ha aggiunto il ct azzurro – Bisogna fare attenzione: è innegabile che hanno qualità con i due attaccanti esterni dentro il campo, hanno superiorità numerica perchè hanno giocatori che saltano l’uomo con facilità”. N

on si può però non parlare di tutto quello che c’è attorno, anche se gli sviluppi degli ultimi giorni hanno alleggerito la tensione. “Siamo felici che ci sia una tregua, vedere la gente che torna a casa, quel fiume di persone che tornano nella propria terra è emozionante, sono state immagini bellissime. Domani ci sarà gente fuori dallo stadio che contesterà, lo rispettiamo anche se dispiace per quelle famiglie che volevano portare i loro figli a una serata di festa. Ma avremo 10-11 mila persone dentro lo stadio e dobbiamo essere bravi noi a fargli venire voglia di incitarci e starci vicini. Se ho parlato alla squadra di questa situazione? No, abbiamo parlato solo della partita ma i ragazzi lo sanno che ci sarà un pò di gente fuori. Vedranno però anche quelli che sono dentro e ci concentreremo su quello che dobbiamo fare”.

Tornando al campo, avanti con i due attaccanti. “Avevo solo un dubbio, se riuscivamo a sopportarne il peso quando non avevamo la palla. Io sono contento non dei gol ma del lavoro che stanno facendo: rincorrono l’avversario, si sono fatti trovare pronti”.

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In generale si respira un’altra atmosfera in casa azzurra. “Mi piace vedere come i ragazzi stanno insieme, come affrontano gli allenamenti. Abbiamo un percorso, sapevamo già due mesi fa che non possiamo sbagliare ma la crescita mi piace. Sappiamo che dobbiamo migliorare ma ci sono anche tante cose positive. Sono venuto qua e sapevo al 100% quello che volevo fare e ho provato a fare quello che sto facendo: lavorare con voglia, con senso di appartenenza, sto cercando di fare questo. E parlare quando si deve parlare: noi non parliamo per 24 ore di calcio, lo facciamo quando dobbiamo. A me da calciatore dava fastidio, mi gasavo con poco, mi dovevano lasciare tranquillo. Ma i meriti sono tutti dei giocatori, li vedo con voglia: Bastoni poteva andare via ieri e invece è andato via solo stamattina, Moise sapevamo che non recuperava ma è rimasto fino a pranzo per mangiare con la squadra”.

A proposito di Kean, Pio Esposito si candida a una maglia da titolare dopo l’ottima prova di Tallinn. “E’ un ragazzo semplice, di poche parole, che pedala molto forte – dice del giovane attaccante dell’Inter – Ha numeri, corre come un centrocampista, poi bisogna vedere: sabato ha giocato 70-75 minuti e non li aveva fatti finora, la partita dura 95 minuti, c’è chi gioca dall’inizio e dà il massimo per 50-60 minuti e poi ci sono gli altri che entrano e fanno la differenza”.

Per quanto riguarda il suo ruolo, “penso che ci sia tantissima gente che pagherebbe per essere qua. Io vivo come un sogno mettere questa maglia. Quando sono arrivato qui ho pensato agli allenatori che ho avuto, a Lippi, a Trapattoni, chi l’avrebbe mai detto che avrei avuto questa possibilità? La vivo così. E’ vero che mi sento a mio agio, ho vissuto 11 anni indossando questa maglia, ho ritrovato persone con cui avevo già lavorato insieme da calciatore e tante cose mi vengono facili. Mi sembra di stare a casa, è un sogno”.

Ieri il suo predecessore, Luciano Spalletti, lo ha definito l’uomo giusto per la Nazionale. “E’ un uomo molto schietto e quello che dice lo pensa, ho apprezzato quello che ha detto. E’ uno che quando parla non regala mai niente”, ha concluso Gattuso.

– foto Image –
(ITALPRESS).

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Mancini “Con la Nazionale qualsiasi partita è come una finale”

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UDINE (ITALPRESS) – “Qualsiasi partita è come una finale, con questa maglietta ci sono delle responsabilità da portare in campo e domani sappiamo a cosa andremo incontro e cosa fare”. Così Gianluca Mancini, difensore della Roma e della Nazionale, alla vigilia della sfida di Udine con Israele, valida per le qualificazioni ai Mondiali del 2026.

“All’andata è stata una partita un po’ folle, eravamo sul 4-2 all’86’ e ci siamo fatti rimontare da polli – ricorda il difensore giallorosso in conferenza stampa – Abbiamo però analizzato i nostri errori e cercheremo di non ripeterli contro una squadra che si è rivelata insidiosa”.

Sul suo ritorno in azzurro: “La Nazionale è il sogno di ogni bambino che inizia a giocare a calcio, portare questa maglia mi rende orgoglioso – sottolinea ancora l’ex Atalanta, che ammette di essere migliorato nel tempo dal punto di vista caratteriale – Quando vengo chiamato corro a prendere il treno per Coverciano, spero di restare in azzurro il più a lungo possibile e fare buone prestazioni”.

Mancini si sofferma sul gruppo formato da Gattuso: “E’ un aspetto che conta tantissimo, per iniziare un percorso e proseguirlo nel tempo è la parte fondamentale. I grandi gruppi sono alla base dei successi, allenarsi forte con il sorriso è la cosa più importante, e il mister ci mette nelle migliori condizioni tecniche possibili per rendere al meglio”.

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Tra l’Italia e il Mondiale si prospetta ancora lo ‘spettrò del play-off: “Finchè la matematica non ci condanna… Però non dobbiamo pensare troppo avanti ma a noi stessi, a dove siamo arrivati col mister e a crearci un futuro importante”, conclude Mancini.

– Foto Ipa Agency –
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