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Salvini “Chi ha paura di Trump ha paura del futuro”

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SATURNIA (GROSSETO) (ITALPRESS) – “Chi ha paura di Trump ha paura del futuro, chi pensa che a Washington ci sia un nemico non ha capito nulla, c’è una grande possibilità di cambiamento”. Lo ha detto Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervenendo alla quinta edizione del “Forum in Masseria – Winter Edition”, a Saturnia.
“Può essere una grande occasione per l’economia – ha aggiunto -. Anche la politica minacciosa dei dazi può essere un’occasione di guadagno di terreno delle nostre aziende nel sistema Italia, certo bisogna capire come reagire ma Trump è uomo di business”. Per il ministro Salvini “fa ridere l’idea della Von der Leyen di lanciare i contro dazi”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Mattarella “La Nato è fondamento di sicurezza e libertà”

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ROMA (ITALPRESS) – “Da oltre 75 anni la Nato è fondamento della sicurezza e della libertà dei nostri popoli”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale una delegazione dell’Assemblea Parlamentare della NATO.

“Viviamo una fase delle relazioni internazionali segnata da minacce sempre più pervasive e dall’indebolimento di alcuni capisaldi nei rapporti tra gli Stati – ha aggiunto il capo dello Stato -. Sembra che il successo registrato alla fine di quello che fu il lungo confronto della Guerra Fredda appaia ormai archiviato, che le leadership di alcuni Stati abbiano rinunciato alla costruzione di un ordine internazionale sicuro e giusto per tutti, per cedere alla tentazione di antistoriche politiche di potenza. La lezione del Novecento sembra pressochè dimenticata”.

“I mutamenti intervenuti impongono impegno rinnovato e capacità di adattamento anche in ambito NATO – ha proseguito Mattarella -. La grave e inaccettabile aggressione russa all’Ucraina, ultimo esempio di una minaccia sempre più insistente al sistema di principi che l’Alleanza e l’Unione Europea difendono, ha imposto un’accelerazione al rafforzamento della NATO. Questo è avvenuto anzitutto sul piano politico, confermando la sua funzione stabilizzatrice di pace, con nuove adesioni nei decenni, in modo rilevante anche recentemente, con nuovi membri un tempo portatori di una significativa postura di neutralità. La Repubblica italiana in questo percorso ha sempre assicurato il suo apporto, contribuendo a una riflessione più complessiva sul futuro dell’Alleanza”.

“Un presente e un futuro chiamato a considerare una concezione geograficamente inclusiva dei suoi compiti, compreso quello sul fronte meridionale, esposto all’instabilità che proviene dal Medio Oriente e da alcune aree dell’Africa settentrionale e subsahariana – ha aggiunto il capo dello Stato -. In questo concetto ampio di sicurezza rientrano anche la tutela delle infrastrutture critiche e la capacità di far fronte a minacce ibride, comprese quelle legate ai rischi di uso improprio dell’intelligenza artificiale. Per farlo in misura adeguata occorre investire nell’innovazione e potenziare le capacità dei nostri tessuti industriali. E’ una sfida che passerà anche attraverso quella di realizzare l’efficace complementarietà tra NATO e Unione Europea, quest’ultima chiamata a essere sempre più pilastro della sicurezza continentale”.

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“La NATO è stata un forte elemento di stabilità e di garanzia di pace in Europa e, per continuare a farlo, deve essere concentrata sulla sua azione nel continente”, ha sottolineato Mattarella.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Politica

Carceri, stanziati 750 milioni. Meloni “Entro il 2027 diecimila nuovi posti”

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ROMA (ITALPRESS) – “La seconda notizia di oggi riguarda un altro impegno che abbiamo preso con gli italiani, ovvero quello di scrivere un nuovo piano carceri che ci consentisse di ristrutturare e ampliare le strutture esistenti, realizzarne di nuove, valorizzare quegli immobili storici che non sono ovvero quello di scrivere un nuovo piano carceri che ci consentisse di ristrutturare e ampliare le strutture esistenti, realizzarne di nuove, valorizzare quegli immobili storici che non sono più adatti a ospitare un carcere”. Così in un video sui social il premier Giorgia Meloni. “Oggi in Consiglio dei Ministri abbiamo varato un piano straordinario di interventi che ci farà avere con opere in cantiere già oggi e con il termine dei lavori al 2027 circa diecimila nuovi posti detentivi, con un investimento complessivo di oltre 750 milioni di euro. Stiamo lavorando per aggiungere altri 5.000 posti in modo da colmare l’intero divario che c’è tra le presenze e i posti disponibili”, prosegue.

“In passato si adeguavano i reati al numero dei posti disponibili nelle carceri. Noi riteniamo, viceversa, che uno Stato giusto debba adeguare la capienza delle carceri al numero di persone che devono scontare una pena. Quindi, finalmente, certezza della pena. Parallelamente continueremo lo sforzo che abbiamo portato avanti finora per coprire i vuoti di organico della polizia penitenziaria. Il nostro obiettivo è prevedere mille extra assunzioni già nella prossima legge di bilancio – sottolinea il presidente del Consiglio -. Insieme al piano carceri abbiamo approvato un provvedimento molto significativo, e cioè un disegno di legge che offre a una persona tossicodipendente che ha commesso reati chiaramente correlati alla droga la possibilità di espiare la pena fino al tetto di otto anni di reclusione in regime di detenzione domiciliare all’interno di una comunità terapeutica e di iniziare in quella comunità un reale, concreto e verificabile percorso di recupero. Così abbiamo raccolto le richieste delle comunità terapeutiche: fin dal momento dell’arresto, il tossicodipendente può scegliere la comunità invece del carcere e in questo modo quella persona recupera se stessa, si eleva complessivamente il livello di sicurezza una volta che viene eliminata anche la molla che conduce a delinquere. Insomma, penso che sia stata una giornata di risposte concrete, di risultati e di impegni che vengono mantenuti, perché questo è quello che sappiamo fare meglio: rispettare la parola data e il programma che abbiamo presentato ai cittadini”.

IL COMMENTO DI SALVINI

Il piano carceri del governo è diventato realtà anche grazie all’impegno del Mit che ha stanziato 335 milioni di euro: consentiranno di realizzare entro i primi mesi del 2027 più di 2.500 nuovi posti negli istituti di pena. Si tratta di un risultato rilevante, fortemente voluto dal Vicepremier e Ministro Matteo Salvini. Particolarmente significativi sono gli interventi di manutenzione del Carcere di Forlì e di costruzione del Carcere di San Vito al Tagliamento che rappresenta la realizzazione di un nuovo istituto penitenziario dopo ben 14 anni dall’ultima costruzione di un carcere sull’intero territorio nazionale. Nel novero dei posti detentivi sono compresi anche 85 posti destinati al settore Minorile presso gli IPM di Casal del Marmo (Roma), Lecce, Rovigo e Quartucciu (Cagliari)”. Così una nota del Mit.

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“Più carceri per ospitare i delinquenti e riforma della Giustizia per offrire più garanzia ed efficienza ai cittadini. Il CdM ha approvato il piano di interventi per ristrutturare e ingrandire gli istituti penitenziari (con 335 milioni del mio Ministero), mentre il Senato ha dato via libera a una riforma storica che prevede anche la separazione delle carriere. Gli italiani ci hanno votato anche per questo. E noi passiamo dalle parole ai fatti”. Così su X il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

LE PAROLE DI NORDIO

“La parola d’ordine di questo provvedimento non ‘è sfoltimento carcerario’, ma ‘recupero dei tossicodipendenti’, la maggior parte dei quali sono persone da curare piuttosto che da punire”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei Ministri. “Questo si ottiene con una detenzione differenziata rispetto al carcere, in strutture verificate e certificate, di comunità”, sottolinea.

Per arginare il fenomeno del sovraffollamento delle carceri “abbiamo iniziato una prima metà di interventi svolti in due direzioni: potenziamento dei posti disponibili, detenzione differenziata per i tossicodipendenti e accelerazione delle procedure per chi ha diritto a una liberazione anticipata”, ha aggiunto Nordio.

“Liberare persone perché non c’è posto in prigione significa anche delegittimare quelli che condannano le persone che vengono giudicate”, quindi la “liberazione lineare è stata esclusa”, ha concluso Nordio.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Politica

Consulta “Il tetto di 6 mesi di stipendio per i licenziamenti è illegittimo”

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ROMA (ITALPRESS) – Nei casi di licenziamento illegittimo nelle piccole imprese, il “tetto” di sei mensilità imposto all’indennità risarcitoria per i lavoratori è incostituzionale”. Lo ha deciso la Consulta nella sentenza depositata oggi.

Secondo la Corte, l’imposizione di un simile limite massimo, “fisso e insuperabile, a prescindere dalla gravità del vizio del licenziamento”, fa sì che l’ammontare dell’indennità sia circoscritto “entro una forbice così esigua da non consentire al giudice di rispettare i criteri di personalizzazione, adeguatezza e congruità del risarcimento del danno sofferto dal lavoratore illegittimamente licenziato, né da assicurare la funzione deterrente della stessa indennità nei confronti del datore di lavoro”.

La Corte ha espresso anche “l’auspicio di un intervento legislativo sul tema dei licenziamenti di dipendenti di imprese sotto soglia”, in considerazione del fatto che, nella legislazione europea e in quella nazionale, il criterio del numero dei dipendenti “non costituisce l’esclusivo indice rivelatore della forza economica dell’impresa e quindi della sostenibilità dei costi connessi ai licenziamenti illegittimi”.

CONSULTA “SI’ A CONGEDO PATERNITA’ ANCHE PER LA SECONDA MAMMA”

La norma che non riconosce il congedo di paternità obbligatorio a una lavoratrice, genitore intenzionale in una coppia di donne risultanti genitori nei registri dello stato civile è costituzionalmente illegittima. È quanto ha deciso la Corte costituzionale con la sentenza depositata oggi. La questione era stata sollevata dalla Corte d’appello di Brescia, che aveva ritenuto discriminatoria la disposizione che consente solo al padre di fruire del congedo di paternità obbligatorio, pari a 10 giorni di astensione dal lavoro retribuiti al 100%, escludendo, quindi, dal beneficio la “seconda madre”, nel caso in cui la coppia di genitori sia formata da due donne riconosciute entrambe, perché iscritte nei registri dello stato civile, come madri dallo Stato italiano.

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La Corte ha ritenuto “manifestamente irragionevole la disparità di trattamento tra coppie genitoriali composte da persone di sesso diverso e coppie composte da due donne riconosciute come genitori di un minore legittimamente attraverso tecniche di procreazione medicalmente assistita svolte all’estero” che, ha osservato la Corte, condividendo un progetto di genitorialità, “hanno assunto, al pari della coppia eterosessuale, la titolarità giuridica di quel fascio di doveri funzionali alle esigenze del minore che l’ordinamento considera inscindibilmente legati all’esercizio della responsabilità genitoriale”. 

L’orientamento sessuale, ha precisato la Consulta, “non incide di per sé sulla idoneità all’assunzione di tale responsabilità” ma “risponde all’interesse del minore, che ha carattere di centralità nell’ordinamento nazionale e sovranazionale, vedersi riconoscere lo stato di figlio della madre biologica, che lo ha partorito, e di quella intenzionale, che abbiano condiviso l’impegno di cura nei suoi confronti”. Per la Corte “viene in rilievo l’esigenza di dedicare un tempo adeguato alla cura del minore, anche attraverso la modulazione di quello da destinare al lavoro, in coerenza con la finalità di favorire l’esercizio dei doveri genitoriali secondo una migliore organizzazione delle esigenze familiari, in un processo di progressiva valorizzazione dell’aspetto funzionale della genitorialità, identico nelle formazioni costituite da coppie omosessuali ed eterosessuali”. Ed è ben possibile, conclude la Corte, identificare nelle coppie omogenitoriali femminili “una figura equiparabile a quella che è la figura paterna all’interno delle coppie eterosessuali, distinguendo tra la madre biologica e quella intenzionale, che ha condiviso l’impegno di cura e responsabilità nei confronti del nuovo nato e vi partecipa attivamente”. 

-Foto IPA Agency-
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