Politica
Difesa, Crosetto “Non esiste concorrenza tra nazione e Ue”
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2 mesi fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Viviamo un momento storico e geopolitico drammatico, denso di criticità. Le notizie quotidiane ogni giorno superano ormai il livello di guardia, creando e moltiplicando ansia, paure e confusione. Ecco perchè, davanti a questo scenario epocale, davvero non riesco a capire come sia possibile che il “tema” della Difesa e della deterrenza di una nazione (di un’alleanza, di un’unione), possa diventare un terreno su cui scontrarsi per qualche zero virgola in più nei sondaggi delle prossime settimane”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in un lungo post su X.
“Il tema della sicurezza e della difesa di una nazione è, per chiunque voglia guardarlo senza pregiudizi, uno dei prerequisiti della stessa esistenza di un Paese libero, democratico, dotato di una Costituzione, di principi, valori. Per questo è necessaria una corretta informazione che poggi sui numeri e sulla realtà, anche cruda e dura – aggiunge -. La “Difesa” di un Paese è la sola, unica, garanzia della libertà e della democrazia di quel Paese. Un pre-requisito senza il quale non esiste uno Stato, una comunità nazionale o sovranazionale, che dir si voglia. Gli Stati purtroppo non si difendono “‘mettendo i fiori nei cannoni”, ma con Forze Armate preparate. Non solo nessuno Stato ma nessuna organizzazione internazionale, dalla Ue passando per la NATO e fino all’Onu, si è mai pensato o sognato di immaginare l’esigenza di far rispettare i principi del proprio diritto interno e internazionale senza utilizzare anche le forze armate. Per questo motivo tutte le nazioni hanno una loro difesa. Dire il contrario è smentito dalla realtà”.
“Rinunciare a difendersi o appaltare totalmente a terzi la propria difesa significa una cosa sola: diventare irrilevanti completamente e a ritrovarsi inermi verso qualsiasi minaccia esterna di qualsiasi tipo. La Storia insegna questo. Gli Stati, le organizzazioni sovranazionali e internazionali, persino le rivoluzioni, le resistenze alle Dittature e le vittorie della Libertà contro la Tirannia si sono fatte e si sono rese possibili e concrete con le armi e con il sacrificio di tanti cittadini che volevano vivere ma volevano di più la libertà – sottolinea il ministro -. Ecco perchè l’obiettivo di un governo e dell’intero parlamento, democratico come il nostro non può che essere quello di costruire una difesa che dissuada qualunque possibile attore ostile ad attaccare l’Italia. E quando dico “attaccare l’Italia” non intendo indicare chissà quali luoghi “di Potere”, ma scuole, asilo nido, ospedali, vita e convivenza civile di liberi cittadini che hanno diritto a vivere in pace e sicuri, nel loro Paese. Da soli, purtroppo, non bastiamo. Questa è la cruda verità. Per questo abbiamo scelto di aderire alla NATO. Lo abbiamo fatto nel lontano 1949 con una scelta che ha impegnato alcuni dei nostri migliori e più alti padri costituenti: De Gasperi, Sforza, Einaudi e molti altri. Erano uomini diritti, coraggiosi e liberi: cattolici, liberali, repubblicani, azionisti. Il fiore della politica e della cultura di allora che seppe far uscire l’Italia dal disastro della guerra e della dittatura”.
“Questo patto, da allora sempre rinnovato, e – vorrei ricordarlo – da governi di ogni colore politico, richiede oggi uno sforzo in più, e cioè che ognuno, ogni Paese membro di quella alleanza, faccia la sua parte. Noi, come Italia, dobbiamo fare la nostra. La parte “europea” della NATO sarà anche, in questa prima fase, il punto di partenza per la costruzione di una comune difesa europea – scrive ancora Crosetto -. Non esiste concorrenza tra la costruzione di una difesa nazionale (solida ed un relativo piano di difesa nazionale, militare e civile) e una Unione Europea della Difesa che deve nascere dall’esperienza e della lezioni imparate costruendo quella della NATO, che resta l’alleanza di difesa più credibile e deterrente. Costruire difesa europea vuol dire, semplicemente, assumere le basi e la logica del “modello NATO” e farlo camminare con gambe proprie ma in totale sinergia tra Ue, NATO e nazioni. Per difendersi non bisogna “attaccare”, ma sapersi difendere al meglio di se stessi e con tutte le proprie forze”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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Pubblicato
1 giorno fa-
24 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Dopo anni di guerra e di morte, è l’ora della pace”. Così su X il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, rilanciando le parole del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, secondo cui la posizione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky “sulla Crimea mette a rischio i negoziati di pace”.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).
Politica
Il Parlamento ricorda Papa Francesco “Uomo di pace e speranza”
Pubblicato
1 giorno fa-
24 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Hanno tutti un ricordo, una testimonianza, un’immagine impressa nella memoria: il Parlamento, riunito nell’aula di Montecitorio, ha ricordato Papa Francesco a pochi giorni dalla sua morte.
“Il suo Magistero, fondato sulla solidarietà e sulla difesa della dignità umana, è stato un esempio di vicinanza ai fedeli e di impegno a favore anche delle persone anziane e dei più deboli. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo per i cattolici e per l’intera comunità internazionale. Religiosi e laici, credenti e non credenti si stringono nel ricordo di un uomo che ha svolto la propria missione con spirito di sacrificio e di abnegazione cristiana. Fino all’ultimo istante non ha mai abbandonato chi confidava nel suo sostegno”, ha detto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana “il suo pontificato è giunto al termine proprio come era iniziato: con i fedeli, con la preghiera e con l’invito a nutrire sempre la speranza. Già nel giorno della sua elezione invitò la folla a pregare per l’avvio di un cammino di amore e di fratellanza, che unisse il Papa al suo popolo”.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa ha ricordato, “con profonda emozione”, la storica visita di Bergoglio a palazzo Madama: “La prima volta di un Papa a Palazzo Madama dove venne per rendere omaggio al presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un commovente momento di grandissima umanità e semplicità, eppure allo stesso tempo un gesto di enorme significato istituzionale. Vorrei rammentare Papa Francesco non con tristezza, per quanto la commozione sia difficile da nascondere, ma con gratitudine e riconoscenza. Ringraziandolo per il messaggio di amore, di fede e di impegno che con il suo esempio, le sue parole e la sua vita ci ha lasciato per guidarci verso un futuro di pace e di spiritualità”.
Presenti, tra i banchi del governo, la premier Giorgia Meloni, i due vicepremier, Antonio Tajani, Matteo Salvini e i ministri. “Non perda mai il suo senso dell’umorismo” il consiglio che Bergoglio dava spesso alla presidente Meloni: “è anche l’ultima cosa che mi ha detto. La sua allegria contagiosa era anche un insegnamento per la vita e su come si assolvono alcune missioni, non puoi guidare gli altri se non sai trasmettere gioia, e lui lo sapeva fare, sapeva trasmettere anche le difficoltà. Fino alla fine ha adempiuto alla sua missione, sapeva che con la sua voce poteva restituire voce a chi non ce l’aveva e l’ha fatto anche rompendo gli schemi, perché diceva che non devi avere paura di andare controcorrente se è per fare una cosa buona” ha sottolineato Meloni.
“Papa Francesco ha saputo interpretare in modo nuovo molte cose, a partire dai rapporti internazionali” ha aggiunto “diceva che la diplomazia è un esercizio di umiltà perché richiede di sacrificare un po’ di amor proprio per entrare in rapporto con l’altro, per comprenderne le ragioni e i punti di vista, ed è un insegnamento che intendiamo coltivare”.
L’aula si è raccolta in un minuto di silenzio, al termine i parlamentari hanno commemorato Papa Francesco, chi per il suo impegno per la pace: “lo ricordiamo con grande commozione per la passione e il coraggio con cui ha testimoniato la radicalità del messaggio evangelico, la sua portata rivoluzionaria ci sorprese sin dall’inizio, quando scelse, era la prima volta di un pontefice, di chiamarsi Francesco, per professare l’impegno contro la povertà, per la pace per preservare l’ambiente, custodire la nostra casa comune da tramandare alle nuove generazioni, ha onorato questa scelta ogni giorno, con grande forza d’animo. E’ stato un Papa scomodo, si è sempre tenacemente schierato contro ogni guerra, contro i signori delle armi, a favore di tutte le vittime dei conflitti”, le parole del leader del M5S, Giuseppe Conte.
Chi per le parole sulla famiglia ” sui temi della famiglia e della vita, abbiamo trovato un grande insegnamento” ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia in Senato, Maurizio Gasparri “la famiglia, aveva detto, è il primo luogo in cui si impara ad ascoltare, a condividere, a sopportare. Anche i temi della vita vanno affrontati con grande coraggio, senza la vita non c’è futuro, non c’è la continuità dell’umanità”.
La segretaria del Pd, Elly Schlein ha parlato di ipocrisia da parte di chi: “non ha mai dato ascolto ai suoi appelli quando era in vita e oggi cerca di seppellire nella retorica anche il suo potente messaggio, l’ipocrisia di chi deporta migranti, toglie aiuti ai poveri, nega l’emergenza climatica e nega le cure a chi non se le può permettere. Papa Francesco era uomo di parziale apertura, anche sul terreno dei diritti e del dialogo, pure dove rimanevano distanze inconciliabili con chi ha idee diverse, come sul fine vita o sul diritto alla morte, in un mondo che sta ricadendo negli errori che hanno tinto di nero la storia dell’umanità e in cui c’è chi vuole tornare a regolare i rapporti tra i popoli con la violenza. La sua scomparsa ci priva di una voce significativa che ha saputo interrogare credenti e non credenti, merita tutto il nostro cordoglio e il nostro ricordo ma quello che non merita è l’ipocrisia di chi non ha mai dato ascolto ai suoi appelli quando era in vita e oggi cerca di seppellire nella retorica anche il suo potente messaggio”.
Per il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami: “ricordare Papa Francesco non è facile perché lui non è stato un Papa facile, ha scelto il nome Francesco, il più santo degli italiani, il più italiano tra i santi. Non è stato un Papa facile, non ha mai rinunciato a dire quello che pensava avvertendoci che l’ipocrisia è la parola del diavolo, richiamandoci all’obbligo di dire la verità. Il Papa non è di una parte o di parte, non è di una categoria politica, ma parla a tutti, al cuore di tutti, con la parola di Dio. Si è sempre rivolto al suo popolo ma non si è mai sottratto a chi aveva sensibilità diverse”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS)
Politica
Papa, Meloni “Sempre grata per suoi insegnamenti”
Pubblicato
1 giorno fa-
23 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Io ho avuto il privilegio di avere un rapporto personale, sincero, con il Pontefice che mi ha fatto comprendere, forse, il tratto più straordinario del suo modo di interpretare il suo pontificato. Era un uomo determinato, però quando parlavi con lui non esistevano barriere, con lui eri a tuo agio e potevi parlare di tutto, potevi raccontarti senza filtri, con lui poteva vedere la tua anima”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo alla cerimonia di commemorazione di Papa Francesco, nell’aula di Montecitorio. “Ti faceva sentire prezioso, sarò sempre grata a Papa Francesco per il tempo trascorso insieme” ha aggiunto “per i suoi insegnamenti, per i suoi consigli”.
-foto screenshot video Palazzo Chigi-
(ITALPRESS).


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