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Crosetto “Situazione in Medio Oriente preoccupa, lavoreremo per ripristinare tregua”

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ROMA (ITALPRESS) –  “L’attacco di questa notte è stato abbastanza pesante, le vittime lo evidenziano chiaramente, ma è l’indicatore di un’evoluzione non positiva della situazione nella zona”. La situazione in Medio Oriente ci preoccupa molto, anche se nei giorni scorsi era evidente che c’era un innalzamento dei toni da parte di Israele: è una conseguenza di un atteggiamento di Hamas sul rientro degli ostaggi”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a “Non stop news” su Rtl 102.5. “Tra l’altro questa scelta di Israele è fortemente criticata dalle famiglie degli ostaggi perché in questo modo si interrompe non solo la tregua, ma anche quel percorso che era iniziato perché gli ostaggi ritornassero tutti a casa. Non è sicuramente un elemento positivo anche perché rischia di poter prolungarsi nel tempo”.

“Questa presa di posizione dell’Iran, gli attacchi degli Houthi verso la portaerei americana e l’attacco israeliano sono tutti collegati e speriamo di riuscire a ripristinare una tregua” ma “in questo momento non sono ottimista – ha proseguito Crosetto – “È una constatazione alla riflessione fatta a caldo, stiamo parlando dei fatti di questa notte” e la situazione “è sempre in continua evoluzione. Vedremo e lavoreremo per ripristinare questa tregua, ma adesso non vedo una situazione particolarmente positiva”.

Quanto peserebbe un possibile disimpegno degli Stati Uniti nella Nato, più volte paventato da Trump? “Per noi moltissimo, perché l’alleanza atlantica è il nostro ombrello di difesa. L’ultima cosa che accetterò è un’uscita degli Stati Uniti dalla Nato, dobbiamo far di tutto perché la Nato non solo non si smembri, ma si rafforzi ancora di più – ha aggiunto il ministro della Difesa “Dobbiamo far di tutto perché la Nato mantenga la sua presenza e mantenga la capacità di difesa e deterrenza, altrimenti non avremmo ombrelli difensivi”.

Cosa si aspetta realisticamente dalla telefonata tra Trump e Putin?Una sola cosa: che per un giorno smettano di cadere le bombe, una cosa che non succede da oltre 1000 giorni. Vorrà dire che c’è la possibilità di costruire una tregua e che quella tregua poi, in qualche modo, può diventare pace. Questa telefonata può servire a far trovare attorno a un tavolo almeno quei tre interlocutori che decidono quali sono le condizioni di partenza e poi, dopo, tutto il resto della comunità internazionale potrà dare una mano sulle basi delle scelte e delle regole che daranno a questa tregua e a questa pace”.

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La posizione italiana sul Rearm Eunon esiste”, perché “anche all’interno dei partiti non si riesce ad avere una posizione politica su questo tema” che “secondo me è stato affrontato in modo più ideologico che razionale. Non ha aiutato la scelta delle parole individuate da von der Leyen che ha parlato di riarmo europeo: è il modo per prestare il fianco a chiunque voglia attaccare” il piano “in nome di un presunto pacifismo. Il tema non è riarmare l’Europa”, ma “l’Europa vuole dotarsi di una propria difesa? Questa è la domanda che dobbiamo porci, poi come costruire la difesa è un tema tecnico, non politico”, ha concluso Crosetto.

-Foto Ipa/Agency-
(ITALPRESS).

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Strage di via D’Amelio, Meloni “Borsellino continua a vivere ogni giorno”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi, a 33 anni dalla strage di via D’Amelio, ricordiamo Paolo Borsellino, un uomo che ha sacrificato la sua vita per la verità, per la giustizia, per l’Italia. Il suo esempio continua a vivere in chi ogni giorno, spesso lontano dai riflettori, combatte per un’Italia più giusta, libera dalle mafie, dal malaffare, dalla paura. Non c’è libertà senza giustizia, non c’è Stato senza legalità”.

Così sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Ai tanti magistrati, forze dell’ordine e servitori dello Stato che hanno scelto il coraggio, anche a costo della vita, dobbiamo gratitudine e rispetto. Hanno tracciato una strada che non può essere dimenticata. Quel testimone è ancora saldo. E lo porteremo avanti ogni giorno, con rispetto, con determinazione, con amore per la nostra Nazione. In ricordo di Paolo Borsellino e di chi non ha mai chinato la testa”, conclude la premier.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Strage di via D’Amelio, Mattarella “Senso di riconoscenza imperituro”

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ROMA (ITALPRESS) – “La strage di via D’Amelio ha impresso un segno indelebile nella storia italiana. La morte di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta – Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina – voluta dalla mafia per piegare le istituzioni democratiche, a meno di due mesi dall’attentato di Capaci, intendeva proseguire, in modo eversivo, il disegno della intimidazione e della paura. La democrazia è stata più forte. Gli assassini e i loro mandanti sono stati sconfitti e condannati. In questo giorno di memoria, la commozione per le vite crudelmente spezzate e la vicinanza ai familiari delle vittime restano intense come trentatré anni or sono. Il senso di riconoscenza verso quei servitori dello Stato che, con dedizione e sacrificio hanno combattuto il cancro mafioso, difendendo libertà e legalità, consentendo alla società di reagire, è imperituro”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Open Arms, la Procura ricorre in Cassazione contro l’assoluzione di Salvini. Il vicepremier “Difendere i confini non è un reato”

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PALERMO (ITALPRESS) – La Procura della Repubblica di Palermo ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione contro l’assoluzione in primo grado di Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno, oggi vicepremier e ministro ai Trasporti, nel processo Open Arms. “I fatti sono stati ampiamente ricostruiti in primo grado, abbiamo piena fiducia nel lavoro della Procura”, ha detto Oscar Camps, fondatore della Ong.

“Difendere l’Italia e i suoi confini non è un reato”. Lo scrive sui social il vicepremier Matteo Salvini. Il vicepremier e Ministro degli Esteri, a margine di un evento a Milano, ha poi aggiunto: Ho fatto più di trenta udienze, il Tribunale mi ha assolto perché il fatto non sussiste riconoscendo che difendere i confini non è un reato. Evidentemente qualcuno non si rassegna, andiamo avanti: non mi preoccupo”.

“La sentenza del Tribunale di Palermo è completa e puntuale in fatto ed ineccepibile in diritto”. Così Giulia Bongiorno, avvocato di Matteo Salvini.

“È erroneo e fuorviante sostenere che la sentenza di assoluzione del tribunale di Palermo nei confronti del ministro Matteo Salvini si sia limitata a esprimere considerazioni in diritto. La tesi accusatoria è stata bocciata anche nel merito: è stato escluso che i minori siano sbarcati con ritardo; è stato escluso che il divieto d’ingresso nelle acque nazionali costituisse un’ipotesi di respingimento di rifugiati; è stato riconosciuto che il comandante della Open Arms abbia agito in modo ‘discutibile’ trattenendosi, per giorni, al largo delle coste italiane, confidando in un’improbabile evoluzione favorevole della vicenda, anziché esperire le altre valide soluzioni disponibili. È legittima ogni scelta processuale, ma il contenuto della sentenza non può essere minimizzato o ignorato”. Così fonti della difesa di Matteo Salvini sul caso Open Arms.

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SALVINI NON CI STA “PROCESSO POLITICO”

“Un pò di sorpresa, un pò di rabbia e di incazzatura ci sta, poi se uno ritiene di essere dalla parte della ragione, come io ritengo di non aver computo nessun reato, vado avanti”. Così il vicepremier e ministro, Matteo Salvini, ospite a Radio Radio. “Sicuramente un pò di amaro in bocca c’è, mi domando quanto sta costando ai contribuenti questo processo che nasce in Parlamento con il Conte II, perché le sinistre decisero che bloccare gli sbarchi”, ha aggiunto. A proposito delle considerazioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio, secondo cui non si dovrebbe far ricorso contro una sentenza di assoluzione, Salvini dice: “Sono tendenzialmente d’accordo perché se un imputato viene assolto in primo grado perché il fatto non sussiste e uno ha fiducia nella magistratura dovrebbe aver fiducia anche in quei giudici lì. Vediamo: sono curioso di vedere quanto va avanti e come finisce”.

Infine Salvini dice di sperare che il ricorso in Cassazione “non sia legato alla riforma della giustizia che stiamo portando avanti, ma che non è contro i giudici e i magistrati, ma cerca di togliere spazio alle correnti. I giudici politicizzati sono una minoranza. Io vado serenamente avanti a fare il mio lavoro”.

MELONI “ACCANIMENTO SURREALE”

“È surreale questo accanimento, dopo un fallimentare processo di tre anni – a un ministro che voleva far rispettare la legge – concluso con un’assoluzione piena. Mi chiedo cosa pensino gli italiani di tutte queste energie e risorse spese così, mentre migliaia di cittadini onesti attendono giustizia”. Così su X il premier Giorgia Meloni, in merito al ricorso della Procura di Palermo contro l’assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms.

TAJANI “SALVINI HA FATTO IL PROPRIO DOVERE”

“Abbiamo sempre detto che in caso di sentenze di assoluzione la pubblica accusa non dovrebbe presentare ricorso. Nel caso di OpenArms si tratta di un accanimento nei confronti di un Ministro della Repubblica che ha fatto il proprio dovere. Matteo, sono solidale con te”. Così sui social il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani.

LA SOLIDARIETA’ DI SCHIFANI

“Solidarietà a Matteo Salvini. Fiducia nella magistratura, ma resta il principio che chi ha agito per difendere i confini e la sicurezza dell’Italia non va lasciato solo”. Lo scrive su X il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

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IL VIDEO DELLE PAROLE DI MATTEO SALVINI

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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