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Ferrari, Vasseur “A Suzuka dobbiamo sfruttare potenziale SF-25”

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MARANELLO (MODENA) (ITALPRESS) – Dopo il weekend in chiaroscuro di Shanghai, col successo di Lewis Hamilton nella sprint e la doppia squalifica nella gara di domenica, la Ferrari torna a Suzuka per il terzo appuntamento stagionale.

Giunto all’edizione numero 39, la trentacinquesima a essere disputata sul tracciato a forma di otto più famoso del mondo (quattro le edizioni disputate al Fuji), il Gp del Giappone non è mai stato così tanto presto nel campionato, anche se nel 1994 una corsa nel Paese del Sol Levante fu la seconda: si trattava però del Gran Premio del Pacifico sul breve e tortuoso circuito di Aida, oggi Okayama, che andò in scena il 17 aprile.

“Il circuito di Suzuka è particolarmente impegnativo per le monoposto e per i piloti, che amano la sfida rappresentata dalle sue iconiche curve – le parole del team principal del Cavallino, Fred Vasseur – Tutta la squadra, ora più che mai, deve essere concentrata sull’obiettivo di mettere Charles e Lewis nella condizione di poter sfruttare costantemente tutto il potenziale della SF-25, dato che finora ci siamo riusciti soltanto al venerdì e in Cina nella sprint. In Formula 1 i dettagli sono fondamentali: dalla preparazione del weekend in fabbrica, all’esecuzione in pista adattandosi alle mutevoli condizioni che possono presentarsi in gara. Una volta che avremo messo tutto a punto, avremo un’idea più chiara di dove siamo”.

E secondo Mario Farina, ERS Applications Ferrari, “a Suzuka è importante gestire molto attentamente la power unit per cercare di avere la massima efficienza del motore, ricaricare la parte ibrida in frenata in modo da sfruttare la potenza della PU nei lunghi rettilinei. Il bilancio dell’energia è particolarmente delicato e deve essere gestito per aiutare i piloti ad affrontare la parte guidata nel modo migliore e al contempo sfruttare la potenza del sistema ibrido nei lunghi rettilinei”.

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-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Juventus, Igor Tudor rinnova il contratto sino al 2027

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TORINO (ITALPRESS) –  Igor Tudor e la Juventus insieme fino al 2027 e chissà che non si vada avanti almeno fino al 2028. La ‘Signora’, infatti, prima di partire per gli Stati Uniti e prendere parte al Mondiale, ha ufficializzato il rinnovo del tecnico croato che anche da calciatore ha vissuto pagine importanti della sua carriera da giocatore in bianconero.

“Entusiasmo. Carisma. Juventinità – scrive la Juventus -. Tre semplici parole. Tre sostantivi che, però, raccontano alla perfezione che cosa è stato Igor Tudor da fine marzo a oggi, da quando è diventato l’allenatore della Juventus, e ricordano ciò che continuerà a essere il tecnico croato in futuro. Da oggi è ufficiale, infatti, il suo rinnovo di contratto. Tudor si è legato al nostro club fino al 30 giugno 2027 – con opzione sul 2028 – e anche nelle prossime stagioni guiderà la prima squadra maschile, a partire dalla prima competizione ufficiale che andrà in scena negli Stati Uniti, la Fifa Club World Cup”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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“Un Coni di tutti”, Luca Pancalli presenta il programma per la presidenza

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ROMA (ITALPRESS) – Creazione di una cabina di regia nazionale dello sport, costruzione di nuovi hub sportivi, rafforzamento del ruolo del Consiglio Nazionale e della Giunta del Coni, nuova centralità dei territori e l’avvio di un piano per la diffusione dei valori olimpici dello sport. Sono questi alcuni dei punti del programma per la presidenza del Coni di Luca Pancalli, presentato questa mattina in una conferenza stampa che si è tenuta presso Palazzo Guglielmi a Roma a meno di due settimane dall’assemblea elettiva del 26 giugno. Una competizione che “deve finire con la vittoria dello sport italiano”.

Il programma del presidente uscente del Cip è riassumibile in “Coni di tutti”, perché “credo che le istituzioni non appartengono a nessuno ma si rappresentano, il lavoro deve essere di squadra”. Serve quindi il dialogo con tutti gli attori coinvolti, una cabina di regia nazionale che veda un tavolo permanente tra Coni, ministro per lo Sport e i Giovani, il Dipartimento per lo Sport, Sport e Salute e Cip. Un dialogo che “non è un punto del programma, ma lo strumento per realizzarlo. Il Consiglio Nazionale deve essere un po’ il ‘parlamentino’ dello sport italiano, il luogo in cui si affrontano i grandi temi dello sport, tutti devono poter dire la propria e si prendono insieme le decisioni”, spiega Pancalli.

Come detto, uno dei punti principali riguarda il territorio. Il candidato alla presidenza del Coni pone l’attenzione sul problema delle infrastrutture e sulla disparità in tal senso tra Nord, Centro e Sud. Infatti, i campioni che conosciamo “non sono arrivati da Marte”, ma sono stati, esattamente come noi, “ragazzi con dei sogni”, sottolinea. E per intercettare più campioni, serve aumentare la risposta infrastrutturale, ad esempio unendo le forze “dove abbiamo un impianto non utilizzato o che ha difficoltà perché non supportato da un piano economico” per costruire “hub di eccellenza dove anche ragazzi di livello superiore possano andare senza necessariamente spostarsi“. Ma il presidente uscente del Cip sottolinea anche che “pensare che il Coni sia solo un fabbricatore di medaglie non fa bene al Coni e non è nemmeno giusto. Dobbiamo essere partecipi della diffusione dei valori dello sport, utilizzando i nostri atleti come ambasciatori per essere più comunicativi nelle scuole”.

Poi, un passaggio anche sul tema della comunicazione e dei media, dedicato in particolare agli “sport meno popolari”, che bisogna “aiutare a farsi conoscere: le federazioni piccole hanno lo stesso diritto di farsi conoscere di quelle grandi”. E poi le riforme, dal modello organizzativo nel complesso al gender balance, passando per la giustizia sportiva e il lavoro sportivo (“serve capire intervenire per agevolare l’associazionismo di base – sottolinea in merito all’ultimo punto -, altrimenti non ci sarà più una Sara Curtis”).

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– foto ufficio stampa Luca Pancalli –

(ITALPRESS).

 

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Al via il nuovo Mondiale per Club con Inter e Juventus, montepremi da 1 miliardo

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MILANO (ITALPRESS) – Trentadue squadre pronte a contendersi il titolo di campione del mondo. Partirà nella notte tra sabato e domenica il nuovo mondiale per club, prima edizione a 32 squadre che vedrà coinvolte Inter e Juventus, un nuovo format varato dalla Fifa tra mugugni e qualche polemica per l’ennesima competizione che andrà a ingolfare il calendario internazionale.

Ad inaugurare il torneo saranno Al Ahly FC e l’Inter Miami di Lionel Messi (domenica 15 giugno, ore 2.00 italiane), coi padroni di casa che cercheranno i primi tre punti all’Hard Rock Stadium. Saranno 8 i gironi formati ciascuno da quattro squadre, ogni squadra affronterà tre partite, al termine della prima fase verrà stilata una classifica – 3 punti per la vittoria, uno per il pari, 0 per le sconfitte -, le prime due classificate si qualificheranno agli ottavi di finale.

Due le squadre italiane, ovvero Inter e Juventus, non sono mancate le polemiche per l’assegnazione dei restanti posti: Conmebol (Sudamerica) e Uefa (Europa) hanno ricevuto l’accesso per le vincitrici della principale competizione per club confederale nel periodo 2021-2024, con le squadre aggiuntive determinate da un ranking per club basato sullo stesso periodo di quattro anni.

Afc (Asia), Caf (Africa) e Concacaf (Centroamerica) hanno ricevuto l’accesso per le vincitrici della principale competizione per club confederale nel periodo 2021-2024, mentre l’Ofc (Oceania) ha avuto accesso per il club con il ranking più alto tra le vincitrici della principale competizione per club confederale nel periodo 2021-2024. Nei giorni scorsi sono stati resi noti anche i premi.

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Il montepremi complessivo sarà pari a 1 miliardo di dollari (circa 930 milioni di euro al cambio attuale), suddiviso tra performance sportiva (475 milioni di dollari, 440 milioni di euro circa) e la partecipazione da 525 milioni di dollari (485 milioni di euro circa), da dividere chiaramente per tutte le squadre. La squadra vincitrice avrà la possibilità di vincere circa 125 milioni di dollari, ovvero 100 milioni di euro. Un’occasione per l’Inter, sorteggiata nel gruppo E con River Plate (Argentina), Urawa Red Diamonds (Giappone) e Monterrey (Messico), e per la Juventus, nel gruppo G insieme a Manchester City (Inghilterra), Wydad (Marocco) e Al-Ain (UAE).

I bianconeri, reduci dalla conferma in panchina di Igor Tudor, esordiranno all’Audi Field di Washington giovedì 19 giugno alle ore 03.00 contro l’Al-Ain. I nerazzurri, guidati da Cristian Chivu, scenderanno in campo mercoledì 18 contro il Monterrey, sempre alle ore 3.00 (al Rose Bowl Stadium, dove l’Italia nel 1994 perse la finale mondiale contro il Brasile). Sarà un test interessante per i nerazzurri, reduci dalla clamorosa sconfitta in finale di Champions League contro il Psg e orfani di Simone Inzaghi, presente alla competizione alla guida dell’Al Hilal.

La squadra di Chivu cercherà riscatto dopo aver chiuso una stagione iniziata in maniera trionfale è chiusa con zero titoli in bacheca. Ma il mondiale negli Stati Uniti sarà una vetrina anche per tanti campioni, da Kylian Mbappè a Erling Haaland, da Ousmane Dembele ad Antoine Griezmann. Non ci sarà invece Cristiano Ronaldo, il portoghese – dopo la vittoria della Nations League con la propria nazionale – ha deciso di restare all’Al Nassr.

Non sono mancate le polemiche sulla vendita dei biglietti – ad oggi molte partite hanno ancora tanti tagliandi a disposizione -, inoltre le squadre escluse, considerando l’alto montepremi, avrebbero chiesto di allargare il format a 48 squadre in vista della prossima edizione in programma nel 2029. Si attende dunque l’inizio della fase a gironi, la finale sarà invece il 13 luglio, al MetLife Stadium di New York.

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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