Economia
Confindustria Romania, economia e geopolitica al centro del Forum 2025
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5 mesi fa-
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Redazione
BUCAREST (ROMANIA) (ITALPRESS) – Geopolitica e l’economia nel nuovo ordine mondiale: questi i temi affrontati nel corso del Forum Economico 2025 di Confindustria Romania dal titolo: “In Between” Economia e Geopolitica – Il Nuovo (dis) Ordine Mondiale” che si è svolto a Bucarest. Ad aprire i lavori Giulio Bertola, Presidente di Confindustria Romania e della Federazione F.P.I.A.R. A seguire, il discorso del Consigliere Onorifico del Presidente Ad Interim della Romania per la Relazione con l’ambiente di affari, Dragos Atanasiu, che ha presentato i saluti da parte del Presidente Ad Interim, Ilie Bolojan dichiarando che “per la Romania, Italia rappresenta un partner economico molto importante, uno dei piu’ importanti e un partner di cuore”. S.E. Alfredo Durante Mangoni, Ambasciatore d’Italia in Romania ha fatto anche lui un breve intervento istituzionale.
A seguire si è svolto un dibattito tra esperti, moderato dal giornalista televisivo, editorialista e saggista Claudio Brachino, presente anche nella veste di editorialista politico e consulente multimediale di Italpress, principale partner media dell’evento.
Un momento di confronto diretto e reale che ha voluto delineare, a favore di imprese, investitori e imprenditori, l’attuale epoca di sfide senza precedenti, dove le dinamiche globali stanno influenzando profondamente le nostre vite quotidiane.
Presenti relatori come Luca Tagliaretti, Direttore Esecutivo del Centro Europeo di Competenza per la Cyber- Sicurezza (ECCC); Emilio Cozzi, giornalista, divulgatore scientifico, esperto di economia e politica dello Spazio; Alessandro Aresu, Analista geopolitico ed esperto di strategie e politiche pubbliche; Massimiliano Nicolini, IA Specialist, Direttore Dipartimento Ricerca e Sviluppo Olitec.
Al centro della discussione la complessa intersezione tra intelligenza artificiale e geopolitica, e l’esplorazione di come le innovazioni tecnologiche stiano ridefinendo gli equilibri di potere globali. Sulle nuove dinamiche industriali reinventate nel contesto dell’AI si è soffermato Aresu, illustrando la dinamicità del settore tecnologico e le implicazioni geopolitiche di tali trasformazioni.
I lavori del Forum hanno anche esplorato come lo spazio sia diventato il nuovo “continente” della competizione globale. Analizzando il passaggio dalla corsa spaziale tra superpotenze alla crescente influenza di attori privati, come Elon Musk, e l’importanza strategica delle infrastrutture spaziali per la sicurezza, l’economia e la sostenibilità terrestre. “L’Astropolitica non è solo conflitto. E’ anche ricerca e ambiente”, ha detto Cozzi.
Di rilievo la collaborazione tra Enti europei e internazionali sulla Cyber Sicurezza. Il Centro Europeo di Competenza per la Cyber-Sicurezza (ECCC) con sede a Bucarest, collabora strettamente con l’Agenzia dell’Unione Europea per la Cybersecurity (ENISA) e partecipa attivamente a iniziative congiunte per armonizzare le azioni e gli investimenti in materia di sicurezza informatica. Questa cooperazione mira a creare un ecosistema europeo forte e competitivo nel settore della cybersecurity. “Uno degli obiettivi primari dell’ECCC è quello di semplificare l’accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese (PMI) europee, al fine di sviluppare e adottare tecnologie di sicurezza informatica avanzate, come la crittografia post-quantistica e l’intelligenza artificiale”, ha sottolineato Tagliaretti.
Massimiliano Nicolini, presente per il secondo anno consecutivo al Forum Economico di Confindustria Romania, ha supportato in modo trasversale ogni tema trattato dagli altri relatori, evidenziando anche progetti e applicazioni in settori vitali per la popolazione: sanità, cybersecurity, protezione e molti altri, oltre al percoso formativo per i giovani nelle tecnologie BRIA. Nello stesso tempo, durante il dibattito, sono emerse preoccupazioni per il ritardo dell’Europa nella corsa spaziale, nonostante l’eccellenza in alcune missioni e tecnologie, evidenziando l’importanza di investimenti strategici per evitare di rimanere indietro rispetto a potenze come Cina e India. “L’Europa, con la sua strategia per l’autonomia tecnologica e industriale, cerca di posizionarsi come terzo polo, ma deve affrontare problemi strutturali: frammentazione politica, carenza di investimenti, lentezza regolatoria”, il ragionamento di Nicolini.
“Abbiamo scelto di intitolare questo Forum “IN BETWEEN” – e mai titolo fu più azzeccato – ha detto Bertola -. Le grandi trasformazioni iniziano spesso nei momenti più complessi. In un tempo di incertezze, quando la geopolitica ridisegna i confini del commercio, della sicurezza, della tecnologia e perfino dell’identità dei mercati, serve uno sguardo lucido e coraggioso, Oggi, chi controlla l’AI, chi possiede i dati, chi decide gli algoritmi…può decidere anche le priorità di una società. Chi domina lo spazio, oggi, non cerca solo galassie lontane, cerca potere, influenza, risorse e soprattutto dati. Ma l’Astropolitica non è solo conflitto. E’ anche cooperazione, ricerca, ambiente, infatti lo spazio è il nostro nuovo mare aperto, e va governato con regole, alleanze e visione”. Secondo Bertola “in questo contesto l’imprenditore non è solo colui che produce. E’ colui che traduce la complessità in scelte e, pur nel caos, Investe e Costruisce. Alla fine il disordine non è altro che l’ordine che attende di essere compreso e gestito”.
– foto ufficio stampa Confindustria Romania –
(ITALPRESS).
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Occupazione in crescita e prezzi in rallentamento, ma la spesa delle famiglie non prende slancio
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5 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Occupazione in crescita e prezzi in rallentamento, ma la spesa delle famiglie non prende slancio, e nel 2025 si fermerà a +5,6 miliardi di euro (+0,5%) in termini reali. È questo il quadro che emerge dall’analisi e dalle proiezioni Confesercenti-CER sulla congiuntura economica italiana nel terzo trimestre 2025.
Il mercato del lavoro mostra un segnale incoraggiante, con gli occupati nel trimestre in aumento dello 0,9% su base annua, il dato migliore dall’inizio dell’anno, anche se il dato di agosto registra una perdita di quasi 60mila posti. Sul fronte dei prezzi, l’inflazione scende all’1,6%, un decimo in meno rispetto al trimestre precedente e al di sotto dell’obiettivo BCE. Il Pil recupera la flessione primaverile ed è atteso in crescita dello 0,1% sul trimestre precedente e dello 0,5% su base annua, anche se è al di sotto dei ritmi registrati nei primi tre mesi del 2025 (+0,3% congiunturale e +0,7% tendenziale).
Tuttavia, le famiglie non sembrano beneficiare pienamente di queste condizioni: le proiezioni dei consumi indicano una crescita nel terzo trimestre di +0,2% sui tre mesi precedenti e +0,6% sull’anno. Dopo un 2024 più vivace, la domanda per consumi sembra essersi fermata: nei primi nove mesi del 2025 l’aumento acquisito della spesa è dello 0,3%, contro l’1,3% dello stesso periodo dell’anno precedente. Secondo le stime di Confesercenti-CER, a fine 2025 la crescita complessiva si fermerà a +0,5%, pari a circa 5,6 miliardi di euro in più a prezzi costanti.
Il rallentamento dei consumi si riflette sul commercio al dettaglio, che continua a mostrare segnali di sofferenza: nel terzo trimestre il volume delle vendite si riduce dello 0,4%, dopo i cali già registrati nei mesi precedenti. Sul fronte del clima di fiducia, ci sono timidi segnali di risalita: tra le famiglie l’indice passa da 95,9 a 96,5 punti, mentre per le imprese del commercio sale da 103,1 a 103,7, restando comunque sotto i livelli del primo trimestre.
“L’economia italiana resta in crescita, ma rallenta. Ci sono segnali positivi di stabilità sul fronte del lavoro e dei prezzi, ma consumi e vendite continuano a perdere slancio”, commenta Nico Gronchi, Presidente di Confesercenti. “Il 2026 porterà sfide cruciali su molti fronti: con il dispiegarsi degli effetti dei dazi e la conclusione del PNRR, che finora ha sostenuto gli investimenti, la spesa delle famiglie sarà determinante per la domanda interna e per la crescita. Lo stesso Governo nel DPFP confida per il prossimo anno in un incremento dei consumi del +1,2%, un obiettivo difficile da raggiungere senza un impulso più deciso. Il previsto intervento sul fisco potrebbe non avere la scala necessaria per svolgere questo ruolo, tanto che, secondo i prospetti riportati nel DPFP, il Governo non associa ad esso alcun effetto espansivo sui consumi. Occorre fare di più per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e riattivare la crescita”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Economia
Tajani “Sono contro l’extraprofitto, ma questo è il momento di parlare con il mondo bancario”
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1 giorno fa-
4 Ottobre 2025di
Redazione
FIRENZE (ITALPRESS) – “Non esiste base giuridica per l’extraprofitto” ma “credo che nessuna banca non voglia parlare con la politica nel momento in cui c’è bisogno di rinforzare la manovra economica. L’abbiamo fatto l’anno scorso, l’impegno era per due anni, se c’è bisogno, però, io che sono un combattente anti-extraprofitto sono anche pronto a cercare di fare una mediazione”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani a margine del Festival nazionale dell’Economia civile a Firenze.
“Bisogna stare molto attenti quando si parla di tassazione delle banche – ha aggiunto Tajani -. Ho anche detto ai miei colleghi di governo che, in vista della manovra, questo è il momento di parlare con il mondo bancario. Se c’è bisogno di aiuto si può parlare: ma mai fare operazioni ex abrupto, perché questo spaventa il mercato, oltre a far danni se si generalizza”. “Abbiamo sventato due anni fa l’extraprofitto – ha sottolineato Tajani – perché poi si finiva per colpire le Bcc e le banche popolari, mentre c’erano danni minori per le banche più grandi: quindi bisogna stare sempre molto attenti quando si parla di banche, però credo che sia giusto parlare”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
DPFP, UPB “Scenario accettabile, ma stime esposte a molteplici rischi”
Pubblicato
2 giorni fa-
3 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) ha validato lo scorso 29 settembre le previsioni macroeconomiche tendenziali del Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP) 2025, a conclusione di una procedura di confronto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) nell’arco delle scorse settimane. Lo rende noto l’UPB che ha valutato lo scenario macroeconomico tendenziale del DFPF 2025 “complessivamente accettabile, sebbene in alcuni casi le previsioni si collochino sull’estremo superiore o appena oltre le stime del panel UPB”.
In particolare, “la crescita del PIL del QMT non eccede l’intervallo definito dal panel, salvo uno sforamento marginale (dello 0,1%) nel 2027; la previsione per il 2025 è in linea con quelle dell’UPB e del panel, mentre le differenze sugli anni successivi scontano le incertezze sull’accumulazione di capitale e l’instabilità del contesto internazionale; la crescita cumulata sull’ orizzonte 2025-28, pari al 2,7%, si colloca sull’estremo superiore delle stime del panel; la variazione del PIL nominale è accettabile nel complesso, situandosi sul livello superiore dell’intervallo definito dal panel in tutti gli anni tranne quello in corso, ma eccede lievemente le attese dell’UPB; l’incremento cumulato del PIL nominale tra il 2025 e il 2028, pari all’11,0%, è nel complesso coerente con l’intervallo delle stime del panel, sebbene leggermente più elevato. Tali stime “sono esposte a molteplici rischi, bilanciati nel breve termine ma prevalentemente orientati al ribasso nel medio termine, in gran parte riconducibili ai conflitti internazionali e alla dinamica degli investimenti”.
I principali fattori di rischio “sono individuabili in quattro ambiti: il protezionismo, le guerre e i piani di riarmo, fonti primarie di incertezza con effetti sull’economia di difficile quantificazione; la dinamica degli investimenti in costruzioni, dati i possibili effetti di concentrazione degli interventi finanziati dal programma NGEU nel prossimo anno, che potrebbero generare colli di bottiglia sul lato dell’offerta con conseguente freno alla crescita, cui si aggiungono attese incerte sugli investimenti residenziali; la volatilità dei mercati e le politiche monetarie, dove il fragile e instabile contesto internazionale rischia di ingenerare rapide reazioni avverse dei mercati finanziari, con effetti sull’economia italiana, caratterizzata da un elevato debito pubblico; il rischio climatico e ambientale, ormai fattore strutturale di vulnerabilità, poiché la crescente frequenza e intensità di eventi meteorologici estremi richiede risorse per la prevenzione e la gestione delle emergenze, con impatti sui prezzi e sulla capacità produttiva”, conclude l’UPB che procederà a valutare anche il quadro macroeconomico programmatico del DPFP, che incorpora gli effetti dell’aggiustamento di bilancio.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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