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Cronaca

Papa Leone XIV “Basta strumenti di morte, per la pace praticare la giustizia”

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ROMA (ITALPRESS) – Ricevendo il corpo diplomatico accreditato preso la Santa Sede, Papa Leone XIV ha sottolineato che bisogna tenere presente “tre parole chiave, che costituiscono i pilastri dell’azione missionaria della Chiesa e del lavoro della diplomazia della Santa Sede. La prima parola è pace. Troppe volte la consideriamo una parola ‘negativà, ossia come mera assenza di guerra e di conflitto. La pace allora sembra una semplice tregua”, ma per la pace è “fondamentale il contributo che le religioni e il dialogo interreligioso possono svolgere per favorire contesti di pace”.

Quindi secondo Papa Prevost “in questa prospettiva è necessario ridare respiro alla diplomazia multilaterale e a quelle istituzioni internazionali che sono state volute e pensate anzitutto per porre rimedio alle contese che potessero insorgere in seno alla Comunità internazionale. Certo, occorre anche la volontà di smettere di produrre strumenti di distruzione e di morte”.

La seconda parola “è giustizia. Perseguire la pace esige di praticare la giustizia. Nel cambiamento d’epoca che stiamo vivendo, la Santa Sede non può esimersi dal far sentire la propria voce dinanzi ai numerosi squilibri e alle ingiustizie che conducono, tra l’altro, a condizioni indegne di lavoro e a società sempre più frammentate e conflittuali. E’ compito di chi ha responsabilità di governo adoperarsi per costruire società civili armoniche e pacificate”.

La terza parola “è verità. Non si possono costruire relazioni veramente pacifiche, anche in seno alla Comunità internazionale, senza verità. La verità però non è mai disgiunta dalla carità”, ha concluso Leone XIV.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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Cronaca

TERRE D’OLTREPÒ, SI DIMETTONO I CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE: “UN ATTO DI RESPONSABILITÀ PER AMORE DEL TERRITORIO”

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Sofferta scelta a sorpresa di Terre d’Oltrepò S.c.a.p.a. e per Terre d’Oltrepò S.p.A. dopo una lotta serrata per il cambiamento e il riposizionamento del territorio sull’onda del primo piano industriale nella storia della cooperativa vitivinicola. Nella giornata di oggi, i rispettivi Consigli di Amministrazione hanno annunciato le dimissioni irrevocabili con effetto immediato. Una decisione motivata dall’avvenuta presentazione di una nuova lista di candidati alla guida della cooperativa, formalmente sostenuta dalla Regione Lombardia e dalle associazioni di categoria, e assunta – sottolineano i dimissionari – con lo stesso spirito di servizio con cui hanno operato fino ad ora.

“Lo facciamo con senso di responsabilità – scrivono i Consigli dimissionari in una lunga comunicazione ai soci – per rispetto del mandato affidatoci, della verità dei fatti, della dignità delle istituzioni cooperative e, soprattutto, per amore del territorio che ci è stato affidato come bene comune da custodire e proteggere”.

Insediatisi nel febbraio 2023 per la Cooperativa e nel dicembre 2024 per la S.p.A., gli amministratori sottolineano di aver operato gratuitamente, rinunciando a ogni compenso, in un contesto definito “complesso, talvolta ostile”, attraversato da sfide economiche e produttive rilevanti. Tra queste, la vendemmia 2024 – considerata tra le più drammatiche degli ultimi decenni – ha visto un crollo dei conferimenti da parte dei soci, con soli 159.000 quintali di uve raccolte contro i 309.000 dell’anno precedente e i circa 400.000 della media storica.

Nonostante le difficoltà, Terre d’Oltrepò ha chiuso l’esercizio al 30 giugno 2025 con un fatturato superiore ai 24 milioni di euro. Una tenuta giudicata significativa, con un calo contenuto al 10% rispetto all’anno precedente e al 20% sulla media degli ultimi tre esercizi, pur in presenza di una perdita superiore al 50% della disponibilità di uva.

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Tra i risultati rivendicati dalla governance uscente, anche l’adozione di un modello innovativo che ha affiancato alla cooperativa una società per azioni operativa: “Una scelta – spiegano – che coniuga il principio mutualistico con l’efficienza industriale, per attrarre capitali, rafforzare i margini operativi e accedere ai mercati globali”.

Il percorso di rinnovamento ha incluso l’ottenimento dell’iscrizione del marchio La Versa tra i “Marchi Storici”, il conseguimento delle certificazioni BRC, IFS ed Equalitas con i massimi punteggi, e l’introduzione di un sistema di contabilità industriale per il monitoraggio puntuale di costi e redditività.

Non mancano i riferimenti a interventi concreti sul piano infrastrutturale: tra questi, la trasformazione di uno scantinato in disuso nello stabilimento di Broni in un magazzino climatizzato capace di ospitare 400.000 bottiglie di Metodo Classico. Nel solo 2024, le bottiglie prodotte con questo metodo sono state oltre 800.000, in crescita rispetto alle 600.000 del 2023: numeri che, in due anni, superano l’intera produzione dell’Oltrepò in questo segmento.

Sul fronte delle difficoltà, i Consigli ricordano “l’inevitabile tensione finanziaria” che ha caratterizzato la gestione, aggravata – si legge – dall’azione di una minoranza di soci che non hanno conferito uve e da un contenzioso con la società Mack & Schühle Italia, accusata di aver bloccato i conti della cooperativa per oltre cinque mesi “in modo ingiustificato”. Da qui la decisione di presentare istanza alla Camera di Commercio per l’accesso allo strumento della Composizione Negoziata della Crisi, con l’obiettivo di salvaguardare azienda, lavoratori e filiera.

Parallelamente è stato avviato un confronto con il Fondo Salvaguardia e con i vertici di Invitalia per il rilancio del marchio La Versa, definito “fondamentale per la continuità aziendale”.

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“Abbiamo lavorato con dedizione e passione – concludono gli amministratori uscenti – per costruire un futuro sostenibile. Ora lasciamo spazio a chi sarà chiamato a proseguire questo percorso, oggi più che mai necessario”.

Il saluto si chiude con un ringraziamento a quanti hanno condiviso il cammino intrapreso, “offrendo tempo, intelligenza e coscienza”.

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Cronaca

BREAKING NEWS LOMBARDIA – 8/7/2025

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In questa edizione:  Orio al Serio, muore risucchiato da motore aereo – Bressana, senso unico alternato del Ponte sul Po dal 21 Luglio – Fa il bagno in Ticino a Pavia, scatta multa da 150 euro – Diesel Euro 5 Lombardia, divieto slitta al 2026 – Trenord, poche conseguenze per lo sciopero – In Lombardia 40mila fulmini in 3 giorni – Pronto Meteo Lombardia per il 9 Luglio.

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Cronaca

BRESSANA, SENSO UNICO ALTERNATO DEL PONTE SUL PO DAL 21 LUGLIO

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Ora è ufficiale: il senso unico alternato al Ponte sul Po di Bressana partirà Lunedì 21 Luglio. Questa la decisione presa stamane nell’ambito interistituzionale a Palazzo Malaspina a Pavia dal Prefetto Francesca De Carlini.
Dal lunedì al venerdì:

  • 06:00 – 14:00: senso unico in direzione Bressana – Pavia;
  • 14:00 – 21:00: senso unico in direzione Pavia – Bressana;
  • 21:00 – 06:00: senso unico alternato, regolato da impianto semaforico centralizzato e presidio fisso di movieri.
    Sabato e domenica, nel periodo estivo, fino alla ripresa dell’attività scolastica:
  • 06:00 – 14:00: direzione Pavia – Bressana;
  • 14:00 – 21:00: direzione Bressana – Pavia;
  • 21:00 – 06:00: senso unico alternato, regolato da impianto semaforico centralizzato e presidio fisso di movieri.
    Relativamente ai treni, invece, il traffico su binario unico con interruzione notturna, già iniziato lo scorso 1 Giugno, sarà rimodulato dal 21 Luglio al 29 Agosto con interruzione totale della circolazione dei treni e rafforzamento del servizio di trasporto pubblico locale, con orari disponibili sui siti dei gestori ferroviari e su gomma.

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