Cronaca
Crosetto “Serve una difesa europea allargata ad altri Paesi”
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7 ore fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Serve che l‘ONU torni centrale, se si vuole evitare che “la palla sia in mano solo alle tre superpotenze: l’America, con il positivo protagonismo di Trump nel tentativo di risoluzione dei conflitti; la Russia, con la sua volontà di usare la forza militare e la guerra ibrida per far crescere la sua influenza; la Cina, con la sua capacità, silenziosa ma incessante, di penetrare mercati ed economie, rendendole vassalle”. Lo dice il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un’intervista al Corriere della Sera.
Per Crosetto serve anche una difesa europea integrata: “Ci vorranno 7-10 anni, ma è indispensabile per avere anche le braccia per agire, e non solo le parole. Siamo indietro in tutto rispetto agli USA, ma grazie al lavoro fatto nella NATO siamo già molto più coesi di quanto si creda e pronti a diventare, in futuro, autonomi nella difesa. Una difesa europea che immagino continentale e non limitata ai 27, allargata a Paesi come Gran Bretagna, Norvegia, Turchia, e ai Paesi balcanici, che non vanno lasciati alla Russia”.
Quanto al Medio Oriente, secondo il ministro della Difesa “quello che sta facendo adesso a Gaza Netanyahu deve essere fermato”. “Noi siamo, da sempre – spiega -, amici di Israele e sappiamo quanto sia profonda ancora oggi la ferita del 7 ottobre 2023 e quanto sia stata giusta e legittima la reazione anti-Hamas. Ma siamo sempre stati accanto anche al popolo palestinese con sostegni economici, umanitari, diplomatici, cercando di favorire la trattativa, anche mettendo a rischio la vita dei nostri militari per portare sostegni concreti e per la pace. Verso Israele siamo rimasti amici ma siamo sempre stati giusti (per dire: non esportiamo più materiali per gli armamenti, nonostante quanto dicono alcuni) e assai chiari: la linea del governo italiano è e resta due popoli, due Stati”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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Cronaca
BREAKING NEWS LOMBARDIA – DELITTO GARLASCO, PROCURA PAVIA: “IMPRONTA SEMPIO CORRISPONDE PER 15 PUNTI DI CONTATTO”
Pubblicato
26 minuti fa-
21 Maggio 2025di
Redazione
Per la difesa di Andrea Sempio quella impronta della mano in casa Poggi, che i Ris all’epoca definirono “inutile e senza sangue” e che ora è stata attribuita dai carabinieri di Milano proprio all’amico fraterno di Marco Poggi, non è una prova. “Andrea – spiega oggi l’avvocata Angela Taccia che l’assiste – ha frequentato ogni angolo della casa, tranne la camera da letto dei genitori di Chiara e di Marco”, compresa, dunque, la taverna e le scale in fondo alle quali venne trovato il corpo di Chiara Poggi il 13 Agosto del 2007 e dove, sulla parete destra, è stata repertata l’impronta del palmo di una mano, attribuita da una nuova consulenza, disposta dai pm di Pavia, al 37enne.
La legale sottolinea anche che “quella della Procura è una mera consulenza tecnica di parte, non una perizia”, come quella che, invece, è in corso, disposta dalla gip con periti nominati dalla giudice, su tutte le analisi genetiche.
Intanto in una nota, il procuratore di Pavia Fabio Napoleone dà ufficialità a quanto emerso ieri e anticipato da alcuni quotidiani, in merito all’impronta, per evitare la diffusione di false notizie: “L’impronta 33 evidenziata mediante l’impiego della ninidrina, è stata lasciata dal palmo destro di Andrea Sempio per la corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche”. La traccia, precisa il procuratore, è stata analizzata “alla luce della nuove potenzialità tecniche a disposizione, sia hardware che software”.
Ma non c’è solo l’impronta individuata vicino al punto in cui è stato trovato il cadavere di Chiara Poggi nel mirino degli inquirenti, che stanno ora stringendo il cerchio su Andrea Sempio: ci sono anche dei foglietti scritti a mano proprio dall’amico del fratello della vittima. Gli investigatori li hanno recuperati dai sacchi dell’immondizia che Sempio ha gettato fuori dalla sua abitazione di Voghera. In uno di questi biglietti una frase che potrebbe nascondere una nuova verità: “Ho fatto una cosa bruttissima, inimmaginabile”. Proprio dai bigliettini e dall’impronta sarebbe dovuto ripartire l’interrogatorio fissato ieri a Pavia, appuntamento a cui Sempio però non si è presentato, per via di una questione procedurale.
Altra novità: spunta una nuova testimone che ha rivelato alla Procura di Pavia che Stefania Cappa le avrebbe confidato “di non essere affezionata alla cugina Chiara Poggi, anzi di non avere particolare simpatia nei suoi confronti. Si avvertiva dell’invidia o del rancore verso la cugina. Le stava antipatica. Diceva: ‘Adesso che è morta tutti a dire che è buona, brava, bella. Non è buona e non è bella’, aggiungendo altre parole offensive”.
La donna, di 48 anni, all’epoca dell’omicidio avrebbe raccolto le confidenze di Stefania Cappa, ora messe per iscritto e depositate tramite il suo avvocato, Stefano Benvenuto, alla Procura nell’ambito della nuova indagine sul caso Garlasco.
“Loro mi devono vedere che vado al cimitero”. È questa la frase che Stefania Cappa avrebbe detto poco dopo l’omicidio della cugina, vedendo la folla di giornalisti davanti alla lapide di Chiara Poggi, secondo il racconto della testimone. La donna, che ha deciso di farsi avanti adesso dopo aver letto sui giornali che Stefania Cappa aveva detto “di aver avuto un ottimo rapporto” con la cugina, chiede anche di essere sentita dagli inquirenti. Il suo avvocato Stefano Benvenuto non rilascia dichiarazioni in merito.
Cronaca
Dal 3 all’8 giugno la prima edizione del Milano Film Fest
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46 minuti fa-
21 Maggio 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – In arrivo dal 3 all’8 giugno il Milano Film Fest, la prima edizione del festival cinematografico diffuso con la direzione artistica di Claudio Santamaria.
“Il Milano Film Fest – commenta il sindaco di Milano Giuseppe Sala – è un’iniziativa che riflette la vivacità del panorama culturale della nostra città, a cominciare dalla capacità di accogliere e promuovere diverse forme d’arte, dal cinema alla musica, dalle serie tv alla fotografia. Siamo felici di ospitare un evento come il Milano Film Fest, in grado di valorizzare la vocazione internazionale di Milano in questi ambiti. Seguendo il filo rosso delle tante storie che fanno parte della nostra città, il festival racconterà la ricchezza della scena culturale milanese, ora omaggiando personalità artistiche come Enzo Jannacci, ora guardando la storia della città attraverso la straordinaria lente offerta dal cinema”.
“Dal 3 all’8 giugno, Milano si trasformerà in un vero e proprio epicentro di storie, visioni e talenti, accogliendo un festival che ambisce a esplorare il panorama contemporaneo dell’audiovisivo in tutte le sue sfaccettature – sottolinea Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano – Siamo particolarmente entusiasti di sostenere un’iniziativa che non si limita al grande schermo, ma che intende creare un dialogo fecondo tra il cinema, le serie televisive, la fotografia e la musica. Questa interdisciplinarietà è un tratto distintivo che riflette la ricchezza e la complessità del nostro tempo, dove i confini tra le diverse forme espressive si fanno sempre più labili e porosi”.
Il direttore artistico Claudio Santamaria commenta: “Siamo emozionati e non vediamo l’ora di partire, accogliere il pubblico e vedere sul grande schermo bellissimi film con i grandi interpreti che ci verranno a trovare. Questa prima edizione vuole essere un manifesto culturale per la città, e non solo, con un chiaro messaggio politico e urbano: in ogni luogo può nascere una scintilla di futuro, ogni cittadino può creare cultura, dai quartieri più lontani dal centro ai luoghi dello spettacolo. Non a caso una delle novità porta proprio questo nome, Scintille, un progetto che porterà il cinema gratuitamente nei nove municipi di Milano, con proiezioni serali e incontri con protagonisti. Siamo convinti che il cinema, come le arti e le maestrie che creano la magia in sala o in tutti gli schermi che usiamo, possa creare legami comunitari. Per questo il festival intende rilanciare una visione collettiva, che nasce dalla sorpresa e dallo stupore per arrivare al dialogo tra le parti. In programma avremo film, concerti, incontri, talk con professionisti e giovani studenti, grazie alle tante realtà che hanno partecipato: non resta che spegnere le luci e dare il via allo spettacolo.”
“L’idea ambiziosa da cui nasce il nostro lavoro è quella di celebrare il cinema nella sua pluralità espressiva e creare un dialogo con musica, serie televisive, fotografia e tutte le forme di narrazione visiva che plasmano il nostro immaginario contemporaneo – conclude la presidente della Fondazione Milano Film Fest, Laura Boy – Vuole essere molto più di un festival cinematografico, è un crocevia di linguaggi: il festival prenderà vita in alcuni dei luoghi più iconici e significativi della nostra città, con il Piccolo Teatro come quartier generale, passando per Castello Sforzesco, Anteo e altri spazi che diventeranno teatro di proiezioni, incontri ed eventi speciali. È un progetto che nasce dalla sinergia di diverse realtà culturali cittadine – Il Cinemino, Esterni, Fondazione Dude e Perimetro – unite dalla volontà di offrire a Milano un evento di respiro internazionale, capace di coinvolgere un pubblico ampio e di lasciare un segno duraturo nel panorama culturale della nostra città.”
“Abbiamo costruito una programmazione che pulsa al ritmo della creatività contemporanea – dichiara Agata De Laurentiis, direttrice della programmazione cinematografica – con l’ambizione di offrire al pubblico milanese un’esperienza cinematografica a 360 gradi, capace di spaziare tra generi, formati e linguaggi con una coerenza artistica ben precisa. La selezione vedrà protagonisti i concorsi internazionali per lungometraggi e cortometraggi, una fucina di talenti emergenti e di autori affermati che porteranno a Milano storie potenti e sguardi originali in anteprima nazionale. Il nostro festival è un dialogo aperto con le molteplici forme del racconto visivo.”
“Abbiamo deciso di osare con un gesto significativo, per provare a riaccendere la curiosità della gente. – ha dichiarato Agnelli – Vorremmo che Milano tornasse a essere un laboratorio di cultura musicale, non solo scenario di grandi eventi per realtà consolidate. Un luogo dove giovani artisti possano esprimersi partendo dal basso, da zero, come ogni cosa autentica a questo mondo. Tutto nasce dalle relazioni interpersonali, dal confronto con la propria realtà, non con i fantasmi dei social, dei soldi, del successo a ogni costo. Ci crediamo? Facciamolo. Quale contesto migliore per dimostrarlo del Milano Film Fest? Abbiamo deciso di puntare tutto su Carne Fresca, Suoni dal Futuro, consapevoli di infrangere un tacito rituale: quello dei grandi nomi dei vip sul carpet. C’è una generazione che vuole tornare a vivere sulla propria pelle l’esperienza di un percorso personale vero, che ha per fine ultimo – udite udite – lo stare bene insieme. Idee, legami, frizioni, confronti, rapporti, storie. In una parola: esistenza, non apparenza”.
– foto xp2/Italpress –
(ITALPRESS).
Cronaca
Sui media italiani ogni 4 minuti e mezzo si parla di Sinner
Pubblicato
5 ore fa-
21 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Tutti pazzi per il tennis: complice il torneo recentemente conclusosi al Foro Italico, nell’ultima settimana le pagine e le rubriche sportive dei nostri media sembrano avere parlato solo di Jannik Sinner (17.814 citazioni) e degli Internazionali d’Italia (14.053), a scapito del calcio e del ciclismo. La Coppa Italia e il Giro d’Italia, infatti, sono stati menzionati rispettivamente “solo” 12.946 e 11.679 volte. E’ quanto emerge dal monitoraggio svolto da Mediamonitor.it, piattaforma che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da 40 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato. Mediamonitor.it ha raccolto le citazioni relative agli eventi sportivi più rilevanti nel periodo compreso fra lunedì 12 e lunedì 19 maggio.
Prendendo in esame i soli dati relativi alle principali emittenti televisive e radiofoniche, dall’analisi Mediamonitor.it risulta che il nome di Sinner è stato pronunciato 2.492 volte, circa una ogni 4 minuti e mezzo; con lui, sul podio, anche gli “Internazionali d’Italia” (2.149) e Jasmine Paolini. La regina del Foro Italico, dove ha vinto il titolo del singolare femminile e, insieme a Sara Errani, quello del doppio, ha ottenuto 1.816 menzioni. Al quarto posto troviamo il Giro d’Italia (1.545), seguito dal Napoli; la squadra partenopea, protagonista di un appassionante testa a testa con l’Inter per la conquista dello scudetto, ottiene 1.478 citazioni, circa 300 in più del vincitore del torneo di Roma, Carlos Alcaraz (1.184).
Il settimo posto è appannaggio della Coppa Italia (1.053), con uno dei protagonisti della finale in nona posizione: il Bologna, vincitore del trofeo dopo 51 anni, ottiene infatti 917 citazioni, preceduto dall’Inter (983) che, in queste ultime battute di campionato, sembra aver rinunciato allo scudetto per concentrarsi sulla Champions League. In chiusura di top ten, un’altra regina del Foro Italico: Sara Errani, con 875 citazioni.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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