Politica
Schlein “Italia a testa alta con gli Usa, sull’Ucraina siamo rimasti in panchina”
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7 mesi fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia non deve rompere la relazione irrinunciabile con gli Stati Uniti e lo stesso non deve fare l’Unione europea: si può stare però in quella relazione a testa alta come fanno gli altri paesi europei, dicendo a Trump che sui dazi si sbaglia; da quando c’è il nuovo presidente americano Meloni su Gaza si è ammutolita del tutto e ha minimizzato per mesi la questione dei dazi”.
Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein a Di Bella sul 28, sottolineando poi la difficoltà delle situazioni umanitarie nei conflitti a Gaza e in Ucraina, rimandando al ruolo di Papa Leone XIV come portatore di valori sociali: “Leone XIV ha scelto di richiamare il Papa della dottrina sociale, Leone XIII, che era molto vicino ai lavoratori: mi colpisce la sua insistenza sui temi sociali, sull’intelligenza artificiale ma soprattutto sul richiamo alla pace, in continuità con il pontificato di Papa Francesco. Oggi è più necessario che mai costruire ponti e Leone XIV ha messo a disposizione il Vaticano per ospitare negoziati di pace, al fine di avere una pace giusta in Ucraina e a Gaza”.
E proprio sulla situazione in Medio Oriente prosegue la segretaria del Pd: “Non si può tacere davanti alla violazione del diritto internazionale e umanitario: governo italiano e Unione europea devono fare uno sforzo per portare la pace in Medio Oriente nel segno di due popoli e due Stati”.
“Oggi abbiamo votato alla Camera una mozione unitaria che chiedeva al governo impegni concreti per un cessate il fuoco immediato, la liberazione immediata di tutti gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e il trasporto di tutti gli aiuti umanitari – continua Schlein, – In questi giorni alcuni nostri deputati sono stati al valico di Rafah per cercare di sbloccare gli aiuti a Gaza e non sono riusciti a passare: ci sono centinaia di camion tenuti fermi da marzo a causa del cinismo criminale del governo di Netanyahu; nella mozione chiediamo che il governo di Israele venga sanzionato, da Meloni ci aspettiamo una condanna e atti concreti. L’antisemitismo non se n’è mai andato e va contrastato come ogni tipo di discriminazione, ma la critica durissima alle azioni del governo di Netanyahu non mette mai in discussione il diritto a esistere di Israele: il problema è che l’attuale governo israeliano nega il diritto a esistere dello Stato palestinese. Meloni dovrebbe fare un passo di pieno riconoscimento verso lo Stato di Palestina, come hanno fatto Spagna e Irlanda e come sta per fare la Francia”.
Sul conflitto russo-ucraino la Schlein conclude: “Ovunque si discuta di pace giusta e cessate il fuoco l’Italia deve essere in prima fila. Dopo l’invasione di Putin sul treno per Kiev c’erano Francia, Germania e Italia, mentre la scorsa settimana c’erano Francia, Germania e Regno Unito mentre l’Italia è rimasta in panchina: questo è un danno per il nostro paese”.
“Si può non essere d’accordo sulle garanzie di sicurezza da mettere a disposizione e anche noi condividiamo la cautela del governo, ma lì non si parlava di invio di truppe bensì del cessate il fuoco incondizionato e di una pace giusta: Meloni ci ha poi ascoltato, perché ha partecipato alle telefonate successive con Trump e Von der Leyen”, ha detto Schlein.
Sul referendum, la Schlein appare convinta dei quesiti per i quali si andrà a votare il prossimo 8 e 9 giugno: “Quello del Pd è l’elettorato più convinto dei quesiti referendari e di questo ne sono orgogliosa: questa è un’occasione straordinaria per cambiare leggi che hanno prodotto ingiustizie, restituire tutele a chi viene licenziato illegittimamente, ridurre la precarietà, aumentare la sicurezza sul lavoro in un paese dove ci sono tre morti al giorno, riconoscere che stiamo negando la cittadinanza a persone che hanno scelto l’Italia come casa e sono qui da più di cinque anni ma soprattutto riparare ai vecchi errori del centrosinistra, perché è mancato il coraggio di riconoscere che la riforma della cittadinanza andava fatta prima; il Pd voterà cinque sì convintamente”.
E sull’immigrazione, il focus resta sulla legge Bossi-Fini: “La legge Bossi-Fini l’ha fatta questa destra e se il loro approccio securitario avesse funzionato non saremmo ancora qui a parlarne dopo vent’anni: quella legge crea irregolarità, gli stessi che l’hanno fatta ora vogliono governarla a colpi di decreti Sicurezza come quello orrendo che stanno approvando in queste settimane. La legge Bossi-Fini va modificata, perché ritiene che l’unico modo per venire legalmente in Italia è che un datore di lavoro senza conoscerti ti chiami nel tuo paese e ti offra un contratto, ma questo non succede mai: non è un modo serio di gestire il fenomeno migratorio. Anche le imprese italiane a cui manca forza lavoro chiedono che questa legge venga modificata: la destra butta invece i soldi per fare delle prigioni vuote in Albania, Meloni accusa i giudici ma è lei a non sapere che quei centri cozzano con le norme italiane ed europee; su questa vicenda gli italiani si sono resi conto di essere stati presi in giro, quel modello è miseramente fallito perché è illegale”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS)
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Pubblicato
18 minuti fa-
16 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Il governo, insieme a forze dell’ordine e servizi segreti, sta facendo di tutto per impedire che anche in Italia accada ciò che abbiamo visto in Australia: l’antisemitismo è un fenomeno pericoloso, con rigurgiti in tutto il mondo e tanti cattivi maestri sulla questione palestinese che portano a confondere il governo israeliano con i cittadini di religione ebraica”. A dirlo è il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Tg2 Post. “Gli ebrei di tutto il mondo non devono pagare per una guerra che si sta combattendo in Medio Oriente – prosegue Tajani, – Credo che ogni cittadino italiano di origine ebraica possa girare con la kippah, andare in sinagoga e manifestare la propria fede su tutto il territorio nazionale. Siamo alla vigilia della partenza della fase 2: purtroppo ci sono ancora azioni di Israele contro Hamas, che a sua volta non ha ancora lasciato le armi. Anche Abu Mazen, che abbiamo incontrato l’altra sera qui a Roma, condanna fermamente quello che fa Hamas: noi dobbiamo sostenere l’Autorità nazionale palestinese, che vuole restare lì senza armi e garantisce la pace molto di più di Hamas. L’Italia è ben vista sia dai palestinesi che dagli israeliani: siamo in prima fila per la costruzione di una pace, continueremo a essere all’avanguardia tra i paesi europei. Credo che in questo momento si debba dare un segnale forte contro l’antisemitismo: credo che non sarebbe sbagliato istituire un nuovo reato, visto che troppi cittadini ebrei vengono perseguitati ancora oggi nel mondo. Non possiamo dimenticare la Shoah: nessuno deve essere ucciso perché pratica una religione diversa o appartiene a un determinato popolo, perseguitare è una cosa indegna”.
LE PAROLE SUL CONFLITTO RUSSIA-UCRAINA
“Si sono fatti molti passi in avanti, ma sui territori c’è ancora molto da discutere“, ha spiegato rispondendo a una domanda del direttore Antonio Preziosi, parlando dell’Ucraina. “In Ucraina sono stati fatti passi avanti su diverse questioni, ma sui territori c’è ancora molto da discutere perché Kiev non vuole assolutamente cedere il Donbass, che la Russia non ha conquistato per intero”, ha aggiunto.
“L’offensiva russa non ha avuto grandi risultati da un punto di vista militare, in quanto controllano circa il 19,5% del territorio ucraino compresa la Crimea – continua Tajani, – Colpiscono centrali elettriche e fonti di energia, ma non hanno conquistato troppo terreno. Tutti cercano di far capire alla Russia che servono una pace giusta e un accordo: questo gioverebbe pure a loro, perché perdono centinaia di migliaia di uomini sul campo e questo non è poco. Bisognerà poi riconvertire l’industria bellica in un’industria di pace: i problemi sono tanti, ma non bisogna perdersi d’animo e incoraggiare un accordo, sostenendo l’azione americana. Ieri c’è stata un’importante riunione a Berlino, cui ha partecipato anche Meloni: noi siamo costruttori di pace, ma non può essere una sconfitta per l’Ucraina e bisogna tenere sotto controllo il tema della sicurezza. Si era parlato di una presenza volontaria dei paesi europei sul territorio: quel che conta è che è stata accettata la proposta italiana di dar vita a una sorta di articolo 5 copia di quello della Nato per garantire la sicurezza”.
“È importante – aggiunge – che di quest’accordo facciano parte gli Stati Uniti, soprattutto per garantire la sicurezza aerea: noi siamo tutti d’accordo nel sostegno finanziario all’Ucraina, il vero tema riguarda l’utilizzo eventuale dei beni russi congelati perché la base giuridica è molto flebile; se la Corte di giustizia europea desse ragione alla Russia, oltre a fare una figuraccia politica, bisognerebbe restituire loro tutti i soldi. Un’altra soluzione a favore dell’Ucraina può essere l’utilizzo di parte del bilancio comunitario: anche la Bce ha espresso perplessità sull’utilizzo di questi beni congelati, non dobbiamo commettere errori. Le perplessità dell’Italia riguardano proprio l’assenza di una base giuridica: potrebbero esserci ripercussioni anche per le nostre aziende che hanno sede in Russia. Credo che la Lega voterà il decreto armi, abbiamo sempre votato insieme: Meloni è stata molto chiara, non credo ci saranno problemi da questo punto di vista e non sono preoccupato dalla posizione della Lega perché sono convinto che troveremo un accordo”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Mattarella riceve Meloni e i ministri in vista del prossimo Consiglio Europeo di Bruxelles / Video
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16 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in vista del prossimo Consiglio Europeo di Bruxelles, ha ricevuto oggi al Quirinale, nel corso della tradizionale colazione di lavoro, il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, il Vice Presidente del Consiglio dei ministri – ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano.
– foto di repertorio Quirinale –
(ITALPRESS).
Politica
Ucraina, Fontana “Sulla pace sono un po’ più fiducioso”
Pubblicato
8 ore fa-
16 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Sulla pace sono un po’ più fiducioso rispetto alla scorsa estate, perchè mi sembra si stia delineando il fatto che, dopo quasi 4 anni di guerra, con le difficoltà che hanno entrambi i contendenti non ha ancor più senso”. Così il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, in occasione del tradizionale scambio di auguri con la Stampa parlamentare.
“Credo che in questo momento è evidente che l’unico interlocutore che ha la Russia siano gli Usa e loro hanno intenzione di occuparsi di altre zone del mondo, quindi premono per la pace. Su una pace a breve sono un poì più fiducioso e spero che si arrivi il prima possibile”, ha aggiunto.
Secondo Fontana “la Russia ha fallito completamente questa guerra che è stata un boomerang. Questa guerra ha determinato il fatto di mettere in evidenza che, questa grande potenza che credevamo fosse prima del 2022, in realtà non c’è”. Mentre sugli asset russi “serve più prudenza visto che siamo nel mezzo di una trattativa serrata. Quindi è necessario andare con i piedi di piombo, siamo in un momento positivo ma delicato. Inoltre, c’è anche una questione legale”.
Per il presidente della Camera, infine, “dobbiamo renderci conto che l’Unione europea non è un soggetto politico, nel senso che non ha una politica estera e di difesa comune e quindi è normale che ci sia un po’ questa ambivalenza. Ritengo sia difficile che l’Ue possa diventare un soggetto politico, perchè avere la difesa comune e la politica estera comune è un processo, secondo me, ancora troppo complicato, se non addirittura impossibile. Avere una cooperazione anche a livello di eserciti credo sia fondamentale, ma riuscire in breve termine a fare una cosa di questo tipo mi sembra una cosa particolare”.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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