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Politica

Schlein “Italia a testa alta con gli Usa, sull’Ucraina siamo rimasti in panchina”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia non deve rompere la relazione irrinunciabile con gli Stati Uniti e lo stesso non deve fare l’Unione europea: si può stare però in quella relazione a testa alta come fanno gli altri paesi europei, dicendo a Trump che sui dazi si sbaglia; da quando c’è il nuovo presidente americano Meloni su Gaza si è ammutolita del tutto e ha minimizzato per mesi la questione dei dazi”.

Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein a Di Bella sul 28, sottolineando poi la difficoltà delle situazioni umanitarie nei conflitti a Gaza e in Ucraina, rimandando al ruolo di Papa Leone XIV come portatore di valori sociali: “Leone XIV ha scelto di richiamare il Papa della dottrina sociale, Leone XIII, che era molto vicino ai lavoratori: mi colpisce la sua insistenza sui temi sociali, sull’intelligenza artificiale ma soprattutto sul richiamo alla pace, in continuità con il pontificato di Papa Francesco. Oggi è più necessario che mai costruire ponti e Leone XIV ha messo a disposizione il Vaticano per ospitare negoziati di pace, al fine di avere una pace giusta in Ucraina e a Gaza”. 

E proprio sulla situazione in Medio Oriente prosegue la segretaria del Pd: “Non si può tacere davanti alla violazione del diritto internazionale e umanitario: governo italiano e Unione europea devono fare uno sforzo per portare la pace in Medio Oriente nel segno di due popoli e due Stati”.

“Oggi abbiamo votato alla Camera una mozione unitaria che chiedeva al governo impegni concreti per un cessate il fuoco immediato, la liberazione immediata di tutti gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e il trasporto di tutti gli aiuti umanitari – continua Schlein, – In questi giorni alcuni nostri deputati sono stati al valico di Rafah per cercare di sbloccare gli aiuti a Gaza e non sono riusciti a passare: ci sono centinaia di camion tenuti fermi da marzo a causa del cinismo criminale del governo di Netanyahu; nella mozione chiediamo che il governo di Israele venga sanzionato, da Meloni ci aspettiamo una condanna e atti concreti. L’antisemitismo non se n’è mai andato e va contrastato come ogni tipo di discriminazione, ma la critica durissima alle azioni del governo di Netanyahu non mette mai in discussione il diritto a esistere di Israele: il problema è che l’attuale governo israeliano nega il diritto a esistere dello Stato palestinese. Meloni dovrebbe fare un passo di pieno riconoscimento verso lo Stato di Palestina, come hanno fatto Spagna e Irlanda e come sta per fare la Francia”.

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Sul conflitto russo-ucraino la Schlein conclude: “Ovunque si discuta di pace giusta e cessate il fuoco l’Italia deve essere in prima fila. Dopo l’invasione di Putin sul treno per Kiev c’erano Francia, Germania e Italia, mentre la scorsa settimana c’erano Francia, Germania e Regno Unito mentre l’Italia è rimasta in panchina: questo è un danno per il nostro paese”. 

“Si può non essere d’accordo sulle garanzie di sicurezza da mettere a disposizione e anche noi condividiamo la cautela del governo, ma lì non si parlava di invio di truppe bensì del cessate il fuoco incondizionato e di una pace giusta: Meloni ci ha poi ascoltato, perché ha partecipato alle telefonate successive con Trump e Von der Leyen”, ha detto Schlein.

Sul referendum, la Schlein appare convinta dei quesiti per i quali si andrà a votare il prossimo 8 e 9 giugno: “Quello del Pd è l’elettorato più convinto dei quesiti referendari e di questo ne sono orgogliosa: questa è un’occasione straordinaria per cambiare leggi che hanno prodotto ingiustizie, restituire tutele a chi viene licenziato illegittimamente, ridurre la precarietà, aumentare la sicurezza sul lavoro in un paese dove ci sono tre morti al giorno, riconoscere che stiamo negando la cittadinanza a persone che hanno scelto l’Italia come casa e sono qui da più di cinque anni ma soprattutto riparare ai vecchi errori del centrosinistra, perché è mancato il coraggio di riconoscere che la riforma della cittadinanza andava fatta prima; il Pd voterà cinque sì convintamente”.

E sull’immigrazione, il focus resta sulla legge Bossi-Fini: “La legge Bossi-Fini l’ha fatta questa destra e se il loro approccio securitario avesse funzionato non saremmo ancora qui a parlarne dopo vent’anni: quella legge crea irregolarità, gli stessi che l’hanno fatta ora vogliono governarla a colpi di decreti Sicurezza come quello orrendo che stanno approvando in queste settimane. La legge Bossi-Fini va modificata, perché ritiene che l’unico modo per venire legalmente in Italia è che un datore di lavoro senza conoscerti ti chiami nel tuo paese e ti offra un contratto, ma questo non succede mai: non è un modo serio di gestire il fenomeno migratorio. Anche le imprese italiane a cui manca forza lavoro chiedono che questa legge venga modificata: la destra butta invece i soldi per fare delle prigioni vuote in Albania, Meloni accusa i giudici ma è lei a non sapere che quei centri cozzano con le norme italiane ed europee; su questa vicenda gli italiani si sono resi conto di essere stati presi in giro, quel modello è miseramente fallito perché è illegale”.

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS)

Politica

Mattarella “Proteggere l’infanzia è un dovere della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Negli ultimi decenni, l’azione congiunta di governi, organizzazioni internazionali e società civile, ha sottratto milioni di bambine e bambini a condizioni di lavoro degradanti, reinserendoli in percorsi di istruzione, protezione e crescita. Frutto di un impegno corale, questi risultati rischiano oggi di essere compromessi dalle crisi globali, dai conflitti armati, dai cambiamenti climatici, dall’aumento delle disuguaglianze”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Si calcola che oltre 160 milioni di minori nel mondo siano ancora coinvolti in forme di lavoro che mettono a rischio la loro salute, ostacolandone lo sviluppo e violandone la libertà – aggiunge il capo dello Stato -. Sono bambini spesso invisibili, costretti a svolgere lavori pericolosi per sopravvivere: perché la fame è più urgente dell’infanzia, perché le loro scuole sono state distrutte dalle bombe, perché non esistono alternative né prospettive. Situazioni sommerse di sfruttamento e di esclusione sono presenti anche in Italia, soprattutto in contesti segnati da fragilità sociale ed economica”.

“L’abbandono scolastico apre la strada alla povertà educativa, all’emarginazione sociale e, nei casi più gravi, al coinvolgimento dei minori in attività illegali o sotto il controllo di ambienti criminali. Si innesca così un circolo vizioso che compromette, di generazione in generazione, le possibilità di crescita e sviluppo dei minori e delle loro famiglie. La Costituzione, agli articoli 31 e 34, afferma con chiarezza il dovere della Repubblica di proteggere l’infanzia e garantire il diritto all’istruzione – conclude Mattarella -. Operare per la piena affermazione dei diritti dei bambini è un dovere sociale che misura la civiltà e la coesione di un popolo. E’ il fondamento su cui costruire una società più giusta, capace di affrontare con responsabilità le sfide presenti e quelle future”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Politica

La proposta di Conte “Abbassare il quorum del referendum al 33%”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non sottovaluterei 14 milioni di cittadini che sono andati a votare, però l’istituto del referendum va riformato e noi abbiamo una proposta. Per quanto riguarda il referendum abrogativo dobbiamo abbattere il quorum a un terzo, portandolo al 33%. Così anche chi è contrario, sarà motivato ad andare a votare”. Così il presidente del M5S Giuseppe Conte in un’intervista al Corriere della Sera. “Inoltre, chiameremo tutte le forze politiche al confronto su un nuovo modello di referendum propositivo, con cui i cittadini potranno contribuire a introdurre nuove leggi – prosegue -. È la democrazia partecipativa, che abbiamo già sperimentato all’interno del M5S, con un risultato sorprendente”.

“Chiamare gli iscritti solo a votare con un click, con la democrazia diretta, rischiava di non farli sentire protagonisti. Per cui lo scorso anno abbiamo sperimentato con Nova un processo di democrazia partecipativa, sollecitando i nostri elettori ad avanzare proposte. È stato un successo – spiega l’ex premier -. Abbiamo ricevuto 22 mila contributi e da allora il M5S ha incrementato gli iscritti del 15%”.

 “L’arroganza con cui la maggioranza ha festeggiato il risultato è imbarazzante – aggiunge -. Un governo che esulta perché le persone non vanno a votare si dovrebbe vergognare. La stessa Meloni nel 2016 invitava il governo a rispettare chi era andato alle urne. Quando fai troppe giravolte poi finisce che ti gira la testa e perdi il senso dell’orientamento”. “Noi non abbiamo mai parlato di spallate a Meloni, ma continueremo a batterci contro il precariato, i lavoratori sottopagati e contro tutti i fallimenti di questo governo”, afferma ancora Conte.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Politica

Schlein “Gli italiani non riescono a curarsi, Meloni continua a mentire”

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ROMA (ITALPRESS) – Quando ha finito di farsi i selfie a Palazzo Chigi Giorgia Meloni faccia davvero qualcosa per le liste d’attesa infinite per curarsi. Il Paese reale soffre e paga il conto delle sue bugie e del progetto di privatizzazione della sanità pubblica che sta portando avanti questo governo. Lo conferma oggi la Fondazione Gimbe che, per l’ennesima volta, lancia un grido d’allarme per il nostro sistema sanitario. I numeri sono chiari: dimostrano che il decreto liste d’attesa del governo Meloni, varato a poche ore dalle elezioni europee del 2024, è rimasto al palo, con gravi ritardi e senza nemmeno tutti i decreti attuativi. Avevamo detto che era solo un decreto fuffa per tentare di raccattare qualche voto in più alle europee. Un decreto che non metteva un solo euro per abbattere le liste d’attesa nella sanità pubblica, del resto, è un’insopportabile presa in giro”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein.

“I dati di Fondazione Gimbe dicono che dal 2023 al 2024 sono aumentate da 4,5 a 6 milioni le persone che rinunciano almeno ad una prestazione sanitaria. Di cui 4 milioni proprio a causa della lunghezza delle liste d’attesa. A differenza di Giorgia Meloni e dei suoi ministri, le cittadine e i cittadini del nostro Paese si scontrano ogni giorno con una realtà fatta di attese infinite e, ormai, milioni di persone rinunciano a esami o visite specialistiche. Toccherà a noi ridare centralità al sistema sanitario nazionale, sarà la nostra priorità anche nelle regioni che governiamo e che governeremo nei prossimi anni” conclude.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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