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Cronaca

Al via la settimana della Regione Siciliana all’Expo di Osaka

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OSAKA (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Ha preso il via nel Padiglione Italia la settimana della Regione Siciliana all’Expo di Osaka. Fitto il calendario di iniziative che si è aperto domenica 8 e proseguirà fino al 14 giugno. Tutte con un unico obiettivo: portare l’arte, le tradizioni, le bellezze ambientali, naturalistiche, il patrimonio materiale e immateriale dell’Isola alla ribalta internazionale.
Ma non solo: dalla prima giornata di presenza siciliana all’esposizione universale vengono anche messaggi di pace, amicizia e giustizia, in un momento di grandi tensioni e incertezze internazionali. Messaggi che passano dai Pupi siciliani, patrimonio Unesco, o da una Testa di Moro molto particolare, o ancora da un’opera composta da tanti piccoli grani di ceramica: si chiama “Grani di Pace” e unisce la Sicilia e il Giappone ed evoca la pace nel mondo. I visitatori dell’Expo potranno aggiungere volta per volta un piccolo grano di ceramica per completare l’opera. I chicchi di ceramica siciliana saranno poi saldati fra loro dall’oro giapponese grazie all’antica tecnica del Kinsugi. L’idea nasce dal progetto Made in Sicily.
Stessa tecnica che è stata usata per una Testa di Moro molto particolare. Una Testa di Moro esposta a Tokyo in occasione dell’arrivo della nave-scuola Amerigo Vespucci ma che si era danneggiata. Il progetto Made in Sicily ha così chiesto all’artista giapponese Aya Oguma la sua riparazione, che ha poi fatto di questa pezzo un’opera unica al mondo.
L’idea di giustizia anima invece la presenza dei pupi all’Expo. Una idea di cui si fanno portatori questi piccoli “samurai” siciliani per voce dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio: “Parlare di Orlando e Rinaldo è per noi come parlare di Falcone e Borsellino, di legalità. Vogliamo rappresentare la parte bella della Sicilia, la lotta del bene contro il male”, afferma Giacomo Cuticchio.
Non solo i pupi, non solo teste di moro: i carri siciliani non potevano mancare all’Expo di Osaka. A rappresentare quest’arte antica e questo antico mestiere è Alice Valenti, una pittrice e artigiana siciliana che portato in Giappone le abilità del nonno, costruttore di carri siciliani, dopo averne fatto la sua professione. Una storia particolare la sua, che nasce da una scoperta casuale: un libro che parlava proprio del nonno. Una storia ora a disposizione dei visitatori dell’Expo di Osaka.

foto Italpress
(ITALPRESS).

Cronaca

Mattarella “Speranza di pace si estenda da Medio Oriente a Ucraina”

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Cronaca

M5S, Giuseppe Conte confermato presidente

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ROMA (ITALPRESS) – Giuseppe Conte è stato confermato presidente del Movimento 5 Stelle con l’89,3% dei voti.
Alle ore 18 di oggi si sono concluse le votazioni degli iscritti.
Su 101.783 iscritti aventi diritto al voto hanno votato in 59.720 pari al 58,67%.
Al quesito “Sei favorevole all’elezione di Giuseppe Conte quale presidente dell’associazione MoVimento 5 Stelle?” hanno votato sì 53.353, hanno votato no 6.367.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Mattarella “La speranza di pace si estenda dal Medio Oriente all’Ucraina”

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ROMA (ITALPRESS) – “Le notizie giunte nei giorni scorsi da Gaza, dopo gli accordi di Sharm El-Sheikh, con i primi passi di intesa tra le parti in conflitto in Medio Oriente e con il rilascio degli ostaggi, ci ricordano che i processi di pace hanno bisogno di perseveranza, di pazienza, di lavoro di mediazione, di assunzione di responsabilità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento al convegno internazionale e interreligioso “Osare la pace”, organizzato a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio.
“Istituzioni, diplomazie e numerosi altri “facilitatori di pace”, incluse le comunità religiose, svolgono quest’opera giorno dopo giorno, spesso lontano dai riflettori e senza ambire a superflui riconoscimenti esteriori – ha proseguito Mattarella -. Vorrei qui – anche come viatico per gli sviluppi futuri – richiamare una frase del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayeb che, parlando di pace e di fratellanza interreligiosa, ha ribadito la necessità per tutti di innalzare «lo stendardo della pace, anzichè quello della vittoria, e [sedersi] al tavolo del dialogo». Alla forza della prepotenza va contrapposta la forza tranquilla delle istituzioni di pace. L’auspicio è che la “scintilla di speranza”, come l’ha definita Leone XIV, innescata in Terra Santa si estenda anche all’Ucraina, dove le iniziative negoziali stentano ancora a prendere concretezza mentre le sofferenze di bambini, donne, uomini procurate dalla spietatezza dell’aggressione russa non accennano a diminuire”.
Per il capo dello Stato “quanto avviene ci impone di perseverare in una risposta comune, equilibrata, mossa dal senso di giustizia e di rispetto per la legalità internazionale, dalla vigenza universale dei diritti dell’uomo. Sono i principi in cui si riconosce la Repubblica Italiana”.
“Il contributo dei peace-maker, che costruiscono ponti e tessono relazioni tra comunità in conflitto, e dei peace-keeper, che vegliano sul rispetto dei cessate il fuoco e sulla protezione dei più vulnerabili, è inestimabile: far sorgere un principio di pace anche nei contesti più ostili – ha aggiunto il presidente della Repubblica -. Il messaggio è chiaro: alla violenza delle armi esiste sempre un’altra strada, un modo diverso e più conveniente per risolvere le contese, sottraendosi a rischi fatali di escalation incontrollate, i cui effetti pongono a rischio la sopravvivenza dell’umanità. Nella memoria dell’uomo rischiano di affievolirsi i ricordi delle tragedie che hanno caratterizzato l’ultima guerra mondiale: abbiamo fra noi Kondo Koko, un’Hibakusha, una sopravvissuta alla bomba nucleare che devastò Hiròshima. Persino quello che fu uno spartiacque nella storia, appare oggi in discussione. Non si può omettere di ricordare che osare la pace include e abbraccia altri aspetti: dalle ampie zone di grande povertà nel mondo, alle sofferenze dei migranti, alla crescente concentrazione della ricchezza in poche mani in luogo della sua diffusione. Di fronte alle guerre e per la pace parlano le religioni, con la forza della loro autorevolezza, con la definizione della pace come “santa”, nell’infaticabile ricerca di quel che unisce gli esseri umani, nella promozione della solidarietà globale”.
“Tutti noi siamo oggi chiamati a rinnovare la nostra fiducia nella causa della pace – ha concluso Mattarella -. Rendiamo comune e condiviso l’appello di questo incontro: continuiamo a osare la pace. Continuiamo a investire in percorsi di dialogo e di mediazione, a sostenere chi soffre, a costruire ponti tra i popoli, per contribuire a un mondo in cui la pace non sia un sogno per illusi, ma una realtà condivisa. Quella realtà in cui, come ricordava Papa Francesco, «si riconosce la dignità di ogni essere umano, quando la fratellanza diventa principio ispiratore di un ordine internazionale più giusto e sostenibile»”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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