Cronaca
Abbattuto ultimo diaframma galleria Valle di Cadore e Tai di Cadore
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2 mesi fa-
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Redazione
BELLUNO (ITALPRESS) – Anas (Gruppo FS Italiane) ha completato lo scavo della nuova galleria sul cantiere per la costruzione della variante di Valle di Cadore e della galleria della variante di Tai di Cadore lungo la strada statale 51 “di Alemagna” in provincia di Belluno.
L’abbattimento dell’ultimo diaframma è avvenuto alla presenza del Vicepresidente della Regione del Veneto, Elisa De Berti, il Sindaco di Valle di Cadore, Marianna Hofer, il Sindaco di Pieve di Cadore, Sindi Manushi e l’Amministratore Delegato di Anas Claudio Andrea Gemme.
La variante di Valle di Cadore alla SS 51 “di Alemagna” consiste in un tratto stradale in nuova sede lungo 800 metri, di cui 613 in galleria, che consente di bypassare un tratto critico dell’attraversamento dell’abitato di Valle di Cadore, oggi regolato da semaforo per effetto della sezione ristretta e della prossimità alla sede stradale di fabbricati storici vincolati.
La variante di Tai di Cadore è lunga circa 1.500 metri. Si distacca dall’attuale statale 51 in corrispondenza del bivio con la statale 51 bis, a sud-est dell’abitato di Tai di Cadore, e termina in corrispondenza del bivio per la località di Nebbiù. La principale opera d’arte è una nuova galleria, lunga circa mille metri; saranno realizzati anche svincoli, la rimodulazione della pista ciclabile esistente, in accordo con l’Amministrazione Comunale, e la sistemazione del reticolo idrografico interferito.
Lo scavo delle gallerie è stato fatto con mezzi meccanici tradizionali: escavatori idraulici, pale meccaniche e autocarri per rimuovere il materiale scavato che nel complesso ammonta a circa 115.000 metri cubi per Valle e circa 240.000 per Tai di Cadore. Il lavoro è stato svolto 24 ore su 24, con turni continui e il monitoraggio costante all’interno e all’esterno della galleria per garantire la sicurezza degli operatori e delle opere e l’integrità delle strutture circostanti.
In Veneto queste due varianti, insieme alla variante di San Vito di Cadore, con un investimento complessivo di oltre 250 milioni di euro, sono opere Anas complementari alla viabilità per i Giochi Olimpici e Paralimpici invernali.
“Quella di oggi è una giornata importante e sono felice di esserne parte: sono stati sfondati gli ultimi diaframmi di cui gallerie di Valle di Cadore e Tai di Cadore – ha dichiarato l’Amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme -. Ci avviciniamo verso il completamento delle varianti alla strada statale 51 “di Alemagna”, che daranno agli abitanti di questo straordinario territorio strade più sicure, confortevoli e moderne”.
“Un territorio che ha mostrato di recente la sua forza a seguito della recente frana avvenuta a Borca di Cadore – prosegue Gemme – Anas è stata impegnata senza sosta nella gestione di questo evento, ha operato sin da subito in piena sinergia con il territorio, per poter riaprire il prima possibile al traffico il tratto della strada statale 51 e favorire i collegamenti da e verso Cortina d’Ampezzo”.
Il tracciato della Variante di San Vito di Cadore prevede un percorso complessivo di circa 2,3 km quasi tutto “a mezza costa” nella valle del Boite. L’asse principale si sviluppa attraverso due rotatorie di svincolo, 4 gallerie artificiali di mascheramento e antirumore, un nuovo Ponte sul Ru Sec, un viadotto e un cavalcavia su viabilità locale, numerosi interventi sulla viabilità secondaria. Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di numerose opere di sostegno e la risoluzione delle interferenze presenti con interventi sui sottoservizi esistenti, come l’esecuzione di nuove opere acquedottistico-fognarie e gli spostamenti delle reti gas, elettrica, telefoniche e TLC. I lavori comprendono la realizzazione di rilevati per circa 230.000 mc.
E’ stata completata l’apertura di tutto il tracciato al piano campagna e sono in fase di esecuzione le opere di sostegno e i rilevati che permetteranno di approntare la quota definitiva del nuovo asse stradale. E’ in corso di completamento il ponte sul “Ru Sec”. Tutte e quattro le gallerie sono in corso di esecuzione, per tre di esse siamo ormai al termine. Sono in corso di completamento le spalle e la pila del Viadotto “Senes” le cui parti strutturali sono già tutte presenti in cantiere, sono pressochè pronte le fondazioni del Cavalcavia “Senes” entrambe funzionali all’omonima viabilità secondaria, in modo da poter ripristinare nei tempi previsti la normale transitabilità verso Serdes. E’ stato infine ultimato il sottopasso che darà continuità all’esistente percorso ciclopedonale che collega il centro di San Vito di Cadore al lago di Mosigo.
Le Olimpiadi invernali avranno inizio il 6 febbraio 2026 e si concluderanno il 22 febbraio 2026 mentre l’appuntamento con le Paralimpiadi è per il 6 marzo 2026, con conclusione il 15 marzo 2026. Per questi eventi l’accessibilità ai luoghi in cui si svolgeranno le gare rappresenta un elemento imprescindibile per garantirne la sostenibilità.
Come previsto nei diversi decreti “olimpici” Anas è soggetto attuatore di numerosi interventi; le Varianti di Tai, Valle e San Vito di Cadore, benchè insistano sulla viabilità di accesso alla Conca d’Ampezzo, non sono opere “olimpiche” in senso proprio ma fanno parte di un importante piano di adeguamento della Statale finanziato in occasione dei Mondiali di Sci 2021. Il Piano comprende oltre 100 interventi, per la quasi totalità già realizzati in occasione dell’evento sportivo del 2021.
Inoltre, Anas fornisce supporto per alcuni interventi a Simico, la “Società Infrastrutture Milano Cortina 2026” incaricata dal Governo di realizzare le infrastrutture per le Olimpiadi, sulla base di una convenzione stipulata per la progettazione fino all’appalto.
– News in collaborazione con Anas –
– Foto ufficio stampa Anas –
(ITALPRESS).
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Buona la prima per il Cesena in Serie B, Pescara battuto 3-1
Pubblicato
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23 Agosto 2025di
Redazione
PESCARA (ITALPRESS) – L’Open Day della 94^ edizione del campionato di B termina con la vittoria strameritata del Cesena, che batte 3-1 in trasferta il Pescara. Per i romagnoli reti del neo acquisto Blesa, attaccante spagnolo, Shpendi e Bisoli, per il Pescara gol del momentaneo 1-1 firmato dall’ex bresciano Olzer. Gran primo tempo dei romagnoli che costruiscono occasioni a ripetizione. Dopo 5′ già due chance: prima Frabotta e poi Shpendi impegnano Desplanches. Il Pescara replica con una punizione fuori misura di Olzer, ma è l’undici di Mignani a creare i pericoli maggiori. Poco dopo il 20′ di nuovo Shpendi va vicino al gol con un colpo di tacco intercettato da Oliveri che salva la porta biancazzurra. Al 28′ addirittura tripla occasione per gli ospiti: doppia parata di Deplanches su Ciervo e Shpendi, poi di nuovo quest’ultimo sulla respinta si trova di fronte il portierone dell’Under 21 di proprietà del Palermo che gli nega la gioia del gol. Al 31′ arriva inevitabile il vantaggio del Cesena grazie a Blesa, che spinge a porta vuota il pallone servito da Berti. Passano 4′ e il Pescara pareggia con una fiammata di Olzer: sinistro potente dal limite che non lascia scampo a Klinsmann. Nella ripresa il Cesena si riporta subito avanti con il gol di Shpendi, abile a finalizzare il contropiede corto dei bianconeri causato da un errore in uscita degli adriatici. Al 19′ tris dei romagnoli con Bisoli, il centrocampista sfrutta un regalo di Desplanches, che fino a quel momento era stato il migliore in campo, e chiude il match. Il Cesena, già pronto per un torneo ambizioso, dimostra una superiorità a tratti imbarazzanti, mentre il Pescara ha bisogno di rinforzi se vuole sperare nella salvezza. Prima del fischio d’inizio va in scena la cerimonia inaugurale della Serie B. Musica e intrattenimento, in campo sventolano le bandiere delle 20 venti società che partecipano al torneo 2025/2026 e giocatori accompagnati a centrocampo da bambini vestiti con i kit dei 20 club cadetti. A seguire l’inno nazionale cantato dal tenore pescarese Piero Mazzocchetti (3° al Festival di Sanremo 2007) e il lancio del brano inedito e dedicato scritto ed eseguito da Eros Cristiani, pianista, autore e compositore, che accompagnerà gli eventi del campionato. Spettacolo sugli spalti con con oltre 11mila spettatori, tra i quali il neo ct dell’Under 21 Silvio Baldini, artefice nella scorsa stagione della promozione in B del Pescara.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Sinner pronto per lo US Open “Sto bene, ripreso quasi del tutto”
Pubblicato
8 ore fa-
22 Agosto 2025di
Redazione
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Sono molto felice di essere tornato qui. Fisicamente mi sento bene. Mi sono ripreso quasi del tutto, non al 100% ancora, ma puntiamo a esserlo tra qualche giorno”. Lo ha detto Jannik Sinner in conferenza stampa in vista dell’esordio allo US Open, soffermandosi sulle sue condizioni dopo il virus che lo ha debilitato prima della finale di Cincinnati contro Alcaraz. “Avere delle rivalità è bellissimo. E’ positivo per lo sport, ma anche da un punto di vista personale, perchè, ad esempio, quando sei stanco in allenamento, cerchi di simulare certe situazioni che potrebbero verificarsi in partita – ha aggiunto Sinner, che debutterà contro Vit Kopriva -. Al momento, io e Carlos ci stiamo dividendo i trofei più importanti, ma allo stesso tempo, le cose possono cambiare. Non si sa mai. Ci sono grandi giocatori là fuori, e arrivare in finale è comunque un percorso molto difficile. Ma, come dico sempre, dobbiamo continuare a migliorare perchè altrimenti gli altri giocatori ci raggiungeranno. Dal mio punto di vista, è positivo. Mi rende solo un tennista migliore per il futuro”, ha aggiunto. A Flushing Meadows, il numero 1 al mondo potrebbe diventare il primo giocatore a trionfare per due anni di fila allo US Open dal 2008, l’anno in cui Roger Federer conquistò il suo quinto trionfo consecutivo. “Siamo verso la fine della stagione, quindi alcuni giocatori sono stanchi, altri si sentono in modo diverso. Tante cose possono cambiare – le sue parole sull’alternanza di campioni nell’albo d’oro – Qui sento che cambia molto anche se giochi di giorno o di notte. Ci sono tanti piccoli dettagli che rendono questo Slam diverso. Ad esempio, anche solo il fatto che dormiamo in città e ci mettiamo un’ora per arrivare qui. Piccole cose, ma se non le gestisci bene, poi è difficile giocare il tuo miglior tennis. Sicuramente è un torneo molto duro da giocare”, ha aggiunto Sinner.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Il 46^ Meeting di Rimini si apre nel segno delle “madri per la pace”
Pubblicato
10 ore fa-
22 Agosto 2025di
Redazione
RIMINI (ITALPRESS) – Chi sono Layla el-Sheik, Elana Kaminka, suor Azezet Habtezghi Kidane? Cosa accomuna le loro vite e quali le affinità con il tema del Meeting? La 46esima edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli si è aperta con un incontro al femminile di straordinaria intensità: Madri per la pace. Sul palco tre donne unite dall’esperienza del dolore e dalla scelta coraggiosa di trasformarlo in un impegno di riconciliazione: Laila, madre musulmana di Betlemme che ha perso un figlio piccolo nella seconda Intifada; Elana, israeliana, madre di Yannai soldato ucciso il 7 ottobre del 2003; suor Azezet, missionaria comboniana da anni attiva in Terra Santa e prima in Sudan e Etiopia. Intervistate da Alessandra Buzzetti, corrispondente di TV2000, hanno fatto una narrazione lucida e ricca di spunti di riflessione.
Il presidente della Fondazione Meeting, Bernard Scholz, nel saluto iniziale ha sottolineato come l’edizione di quest’anno intenda testimoniare la possibilità di costruire “mattoni nuovi” anche nei deserti della guerra, della solitudine e dell’indifferenza. Ha ricordato che “la costruzione di un luogo di pace e di bellezza non è frutto di automatismo, ma nasce dall’impegno di ciascuno”. Il titolo scelto, “Nei luoghi deserti costruiremo mattoni nuovi”, è stato interpretato come invito alla speranza.
L’incontro è stato arricchito dalla lettura del messaggio inviato da Papa Leone XIV al vescovo di Rimini, monsignor Niccolò Anselmi. Il Pontefice ha esortato i presenti a trasformare i deserti della storia in giardini di speranza, incoraggiando la Chiesa a farsi casa della pace e laboratorio di riconciliazione. Ha ricordato che “la pace non è un’utopia spirituale, ma una via umile, fatta di gesti quotidiani che intrecciano pazienza e coraggio, ascolto e azione”. Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rivolto il suo saluto affermando l’importanza sociale che il Meeting, da sempre, ricopre.
Elana Kaminka, madre di quattro figli, ha perso il primogenito Yanai, giovane ufficiale di 21 anni, ucciso il 7 ottobre 2023 durante l’attacco di Hamas. Prima di morire, il figlio aveva salvato numerosi commilitoni e civili. “Yannai era mio figlio, ma anche un maestro – ha raccontato -. Credeva che il primo compito di un leader fosse amare le persone affidate alla sua responsabilità”. Dopo la tragedia, Elana ha scelto di unirsi al Parent Circle, associazione che riunisce genitori israeliani e palestinesi.
Laila Al Shaikh, madre di cinque figli, ha raccontato la perdita del piccolo Qusay, morto a soli sei mesi durante la seconda intifada a causa di un ritardo imposto da un check point. «Per anni non ho parlato con i miei figli di quella ferita – ha spiegato -. Non volevo che crescessero con il desiderio di vendetta”. Dopo sedici anni ha trovato il coraggio di unirsi al Parent Circle: “La prima volta che ho visto israeliani e palestinesi ridere insieme, ho capito che l’altro non è un nemico, ma un essere umano”.
La testimonianza di suor Aziza, comboniana eritrea, ha portato lo sguardo sulle comunità più vulnerabili: i beduini della Cisgiordania, i profughi, i più poveri dei poveri. “Abbiamo imparato – ha raccontato – che l’incontro con l’altro nasce dall’ascolto e dal riconoscimento della sua dignità”. Nella sua missione ha lavorato con ebrei, musulmani e cristiani, costruendo spazi di dialogo e convivenza. “Quando si vede il volto dell’altro, si vede il volto di Dio. Solo così è possibile il perdono”.
Tutte e tre le protagoniste hanno testimoniato come il perdono non sia un atto immediato nè scontato, ma un cammino personale e comunitario. Laila ha raccontato l’incontro con un ex soldato israeliano che anni prima aveva impedito a una madre palestinese di raggiungere l’ospedale: “Per me è stato come rivivere la morte di mio figlio. Ma il suo coraggio nel confessare la verità mi ha spinta a perdonarlo”. Elana ha sottolineato che «non possiamo vivere di generalizzazioni: chi ha compiuto il massacro del 7 Ottobre.
L’incontro si è concluso con un appello rivolto soprattutto ai giovani, troppo spesso travolti dall’odio e dalla propaganda. “Abbiamo aspettato per 77 anni i leader politici – ha detto Layla -. Ora tocca a noi madri mostrare ai nostri figli che la violenza non porta alla pace». Elana ha raccontato la scelta del secondogenito di servire nell’esercito come paramedico: «Ha deciso che il suo compito sarà salvare vite, non toglierle. E’ questo l’esempio che vogliamo dare”.
Il Meeting ha voluto aprirsi con questo incontro perchè la pace non è solo questione diplomatica, ma esperienza quotidiana che nasce dal basso. Le tre donne, con coraggio e determinazione, hanno mostrato che dai deserti del dolore possono nascere oasi di riconciliazione. Un messaggio che travalica i confini della Terra Santa e parla a tutti i popoli, chiamati a costruire con “mattoni nuovi” una civiltà fondata sul dialogo, sulla giustizia e sull’amore reciproco.
– Foto Meeting di Rimini 2025 –
(ITALPRESS).


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