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Economia

Caro voli, Antitrust “Serve più trasparenza, avviato confronto con la Commissione europea”

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ROMA (ITALPRESS) – Dall’indagine conoscitiva sugli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri per le rotte da e per Sicilia e Sardegna continua ad emergere la necessità di “maggiore trasparenza”. Per questo, anche a seguito delle osservazioni ricevute dalle compagnie aeree dopo la pubblicazione del Rapporto Preliminare, l’Antitrust ha avviato un confronto con la Commissione europea per le iniziative da adottare, nell’ambito dei propri poteri, “in modo da agevolare la comparabilità delle tariffe aeree e migliorare così il funzionamento concorrenziale dei mercati interessati – si legge in una nota dell’Authority -. Il trasporto aereo è oggetto di una pervasiva regolamentazione a livello europeo, che incide, tra l’altro, anche sulla materia della trasparenza e confrontabilità delle relative tariffe”.

Per quanto riguarda l’indagine conoscitiva, l’Autorità ha pubblicato il Rapporto Preliminare contenente i principali esiti delle analisi svolte e ha rilevato “possibili criticità in merito a trasparenza e comparabilità dei prezzi dei servizi di trasporto aereo – prosegue la nota -. Dalle osservazioni al Rapporto giunte da parte dei soggetti portatori di interessi e dai successivi approfondimenti svolti, è continuata ad emergere una scarsa comparabilità dei prezzi dei biglietti aerei e dei servizi accessori esposti agli utenti, da cui derivano significativi costi di ricerca che rendono il consumatore meno consapevole delle variabili del prezzo nelle proprie decisioni d’acquisto, in quanto risulta difficile calcolare e confrontare il reale prezzo dei biglietti aerei”.

“In particolare, il tema della comparabilità delle offerte si pone in un contesto in cui l’acquisto di servizi accessori al volo – soprattutto scelta del posto, bagaglio in cabina, bagaglio da stiva – rappresenta un’opzione esercitata da quasi la metà dei viaggiatori – sottolinea l’Antitrust -. Il valore di questi servizi, peraltro, rappresenta una quota non trascurabile dei ricavi delle compagnie aeree. Per questo l’Autorità ritiene che l’utilizzo di strumenti che agevolino una piena ed efficace comparabilità delle offerte, anche con riferimento alle componenti di prezzo per i servizi opzionali, è molto rilevante per stimolare la mobilità della domanda e, quindi, per incentivare le imprese a competere sul prezzo”.

-Foto ufficio stampa Agcm-
(ITALPRESS).

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Economia

Farmaceutica italiana leader in Ue, 56 miliardi di produzione e 54 di export

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ROMA (ITALPRESS) – “Farmaci e vaccini al primo posto in Italia per surplus con l’estero, con oltre 21 miliardi di attivo nel 2024. Con nuovi record per produzione, 56 miliardi di euro, ed export, 54 miliardi, raggiunti nel 2024 dall’industria farmaceutica in Italia, che conferma il ruolo di leader in UE della nostra Nazione, insieme a Germania e Francia. Imprese che sono prime dal 2022 al 2024 anche per incremento del valore aggiunto, +18%, rispetto a una crescita cumulata del PIL dell’1,4%”. Così Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, nel corso dell’Assemblea annuale aperta con il videomessaggio della premier, Giorgia Meloni; del vicepresidente esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto, e che ha visto la presenza, tra gli altri, del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani; del ministro della Salute, Orazio Schillaci; della ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

È l’export a fare da traino. In 10 anni è aumentato del 157%, più della media UE (+137%). Nel 2000 rappresentava il 3,5% del totale manifatturiero, oggi l’11%. Tra il 2021 e il 2024 l’Italia è seconda al mondo per crescita in valore delle esportazioni di farmaci. Farmindustria conta circa 200 aziende associate a capitale nazionale e a capitale estero – che sono un valore strategico per la salute, la crescita e la sicurezza – con oltre 130 stabilimenti su tutto il territorio. Gli addetti del settore nel 2024 sono 71.000 (+1,4% nel 2024 e +8% in 5 anni), con un incremento del 21% di under 35 negli ultimi 5 anni, e con un’elevata presenza di donne, il 45% del totale.

“L’industria farmaceutica Made in Italy – prosegue Cattani -, con i numeri che ha, le eccellenze su cui può contare – dalle risorse umane, alla partnership con il pubblico, che conta su un SSN che è un unicum a livello globale – ha l’ambizione di essere la più competitiva al mondo. E può davvero farcela, se si interviene attraverso alcune riforme del contesto normativo per valorizzare gli investimenti in Ricerca e produzione, con una nuova governance che aumenti le risorse per la farmaceutica e riduca da subito gli insostenibili payback, per poi superarli dal 2027, con un adeguamento della spesa sanitaria ai reali fabbisogni di salute dei cittadini, con un accesso ai farmaci più rapido e omogeneo sul territorio, con l’aumento degli investimenti in prevenzione come proposto dal Ministro della Salute e con misure che permettano l’uso del dato clinico per necessità di Ricerca, nel rispetto della privacy. In Europa la situazione è molto difficile. Sia per misure che hanno compromesso la competitività complessiva dell’industria, con alcuni settori che rischiano di sparire, sia per una serie di lunghezze burocratiche che recano danni alla competitività, aumentano i costi e impediscono di fare passi avanti nello scenario internazionale. In questo scenario – conclude – serve un cambio di rotta evidente e rapido. Le regole di 20 anni fa non possono essere adatte a un mondo radicalmente diverso e in continua evoluzione. Sono urgenti scelte politiche coraggiose e veloci. La salute deve diventare prioritaria, anche in chiave di sicurezza nazionale, ed essere considerata un investimento che genera risparmi sociali ed economici evitando altri costi. E l’industria farmaceutica deve essere percepita come un’alleata su cui contare perché trasforma le conquiste scientifiche in cure per i cittadini”.

“La farmaceutica rappresenta un’eccellenza del made in Italy, un comparto strategico per la nostra economia. A dircelo sono i numeri. La farmaceutica è fondamentale per garantire cure sicure, efficaci e innovative a tutti i cittadini. Il valore di questo comparto va oltre i dati economici perché incide direttamente sulla vita delle persone, consente di far progredire costantemente percorsi di cura, di ridisegnare di volta in volta l’orizzonte della medicina. Ecco perché in una nazione come la nostra, seconda al mondo per longevità – afferma la premier, Giorgia Meloni -, è una priorità investire nelle scienze della vita. L’Italia gioca già un ruolo di primo piano nella ricerca clinica ma sono convinta che abbiamo gli strumenti, le competenze, il capitale umano per raggiungere nuovi traguardi e sfruttare le potenzialità che derivano dallo sviluppo anche dell’Intelligenza artificiale e delle tecnologie. Siamo determinati a portare avanti quel lavoro di riforme, semplificazione e riduzione delle procedure regolatorie di accessibilità ai farmaci, valorizzazione investimenti in ricerca e sviluppo che abbiamo avviato in questi anni e che già sta dando risultati”. Il settore della Farmaceutica è trainato dall’export e, alla vigilia delle decisioni Usa sui dazi, potrebbe subire dei danni. Secondo Cattani, però, sarebbero innanzitutto “per gli Usa e per i cittadini americani con rischi di carenze, aumento dei costi assicurativi e sanitari e un impatto sul Pil. Ma c’è un effetto immediato che sarebbe l’accelerazione della corsa sulla ricerca, lo spostamento degli investimenti verso la Cina. Noi siamo convinti che sui farmaci l’equazione debba essere zero a zero perchè l’interconnessione della filiera tra le due sponde atlantiche è molto forte”.

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Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si dice però fiducioso. “Il commissario Sefcovic è al lavoro e ci auguriamo si possa trovare un accordo positivo. Il 10% è ragionevole anche se io preferisco obiettivo zero e un grande mercato unico. La farmaceutica è un settore importante per il nostro export e continueremo a lavorare affinché ci possa essere il minor danno possibile per un comparto che rappresenta una fetta considerevole delle nostre esportazioni ed è un settore all’avanguardia. Continueremo a lavorare perché i nostri prodotti possano subire il minor danno possibile. Dobbiamo trovare un accordo perché la guerra commerciale non conviene a nessuno, l’incertezza non conviene a nessuno”, conclude Tajani.

– foto ufficio stampa Farmindustria –

(ITALPRESS).

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Economia

Mundys cresce in Cile, a Costanera tratta Chacao-Chonchi della Ruta 5

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ROMA (ITALPRESS) – Mundys, gruppo leader nel settore delle infrastrutture a livello globale, si è aggiudicato, tramite la società controllata Grupo Costanera (con CPPIB come secondo azionista), la nuova concessione della tratta autostradale Chacao-Chonchi, parte della Ruta 5 in Cile. Grupo Costanera ha presentato l’offerta vincente nella gara indetta dal Ministero delle Opere Pubbliche (MOP). Si tratta della terza gara vinta dal Gruppo Mundys in Cile in meno di un anno, dopo l’aggiudicazione dell’asset Santiago-Los Vilos nell’agosto 2024, tramite ViasChile (Abertis), e la tratta Ruta 5 Temuco-Rio Bueno a marzo 2025, tramite Grupo Costanera. La concessione della nuova tratta è stata assegnata con una vita utile massima di 50 anni. Con questa aggiudicazione, la rete autostradale del Gruppo Mundys in Cile raggiunge quasi i 1.300 km, considerando anche le concessioni attualmente in costruzione, per un ebitda che supererà 1 miliardo di euro.
Il tratto Chacao-Chonchi, lungo 126 km, fa parte della Ruta 5, la spina dorsale del Cile, e si trova nell’isola di Chiloè, nella regione di Los Lagos, passando per le città di Chacao, Castro e Chonchi e unendo l’isola con il resto del continente grazie anche al completamento del collegamento infrastrutturale Chacao, che sarà realizzato da Grupo Costanera entro il 2028. Il progetto sostiene lo sviluppo economico locale (pesca e acquacoltura) e il turismo, che costituiscono i principali motori dell’economia dell’isola. Chiloè è infatti una delle destinazioni turistiche più rinomate del Paese, nota per i suoi paesaggi naturali, le chiese in legno patrimonio UNESCO e la comunità e cultura indigena degli Huilliche.
In linea con l’impegno del Gruppo Mundys per la sostenibilità ambientale, il progetto prevede anche la realizzazione di 7 attraversamenti faunistici per garantire la sicurezza della fauna locale e ridurre la frammentazione degli habitat. Il progetto ha inoltre previsto un processo di consultazione pubblica e coinvolgimento attivo delle comunità indigene presenti sul territorio, culminato nella previsione di iniziative per la valorizzazione del patrimonio locale, tra cui la creazione di punti panoramici e centri di informazione turistica per arricchire l’esperienza dei visitatori e promuovere la cultura locale.
L’infrastruttura migliorerà anche la connettività con le altre regioni di Los Rìos e La Araucania, a sud del Cile, che insieme rappresentano oltre il 10% della popolazione totale del Paese. Questa operazione rappresenta la seconda iniziativa di Grupo Costanera nel sud del Paese dopo il tratto Temuco-Rio Bueno, dove Mundys è già presente da molti anni con la concessione dell’adiacente Ruta 5 Rio Bueno – Puerto Montt.
Grupo Costanera assumerà la gestione dell’infrastruttura nella seconda parte del 2025 e investirà oltre 700 milioni di euro in un periodo stimato di 7 anni per aumentarne la capacità, elevarne gli standard di sicurezza e di viabilità. Questi lavori di miglioramento saranno eseguiti grazie alla lunga e comprovata esperienza di Grupo Costanera nel settore.
Parallelamente, Grupo Costanera ha recentemente completato con successo, attraverso la propria società Costanera Norte, due emissioni obbligazionarie, al 2030 e al 2038, per un totale di circa 420 milioni di euro. La domanda per entrambe le obbligazioni ha superato l’offerta del 1.7x e 2.0x, confermando la solidità finanziaria e l’attrattività del Gruppo Mundys per gli investitori istituzionali.
“Lavoriamo a fianco delle nostre asset company per svilupparne la competitività industriale e la solidità finanziaria, continuando a crescere e investire. Questa nuova aggiudicazione è un’ulteriore dimostrazione della capacità di creare valore da parte del nostro Gruppo. Siamo orgogliosi che anche il Cile, un Paese con un sistema regolatorio solido e trasparente, consideri Mundys un partner credibile e affidabile, capace di farsi carico di progetti infrastrutturali complessi e di lungo termine. Ci impegneremo al massimo, insieme a Grupo Costanera, per gestire e sviluppare, con massima efficienza e attenzione alle istanze delle comunità locali, la nuova infrastruttura affidataci dal Governo cileno”, ha dichiarato Elisabetta De Bernardi, Chief Asset Management Officer di Mundys.
Per l’amministratore delegato di Grupo Costanera, Diego Savino, “questo progetto consolida la strategia di crescita di Grupo Costanera, partecipando a gare che permettano l’espansione della società nelle regioni di Los Rios e Los Lagos, dove già gestiamo due tratte della Ruta 5 e dove il MOP prevede di mettere a gara diversi altri progetti nei prossimi anni. Sappiamo di poter contare sull’esperienza del nostro azionista Mundys e della nostra società di costruzioni Gesvial”.

– News in collaborazione con Mundys –
– Foto ufficio stampa Mundys –

(ITALPRESS).

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Economia

Per i saldi ogni famiglia spenderà in media 203 euro per un valore complessivo di 3,3 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – Partono il 5 luglio in tutta Italia i saldi estivi ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano (16 luglio). Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 203 euro – pari a 92 euro pro capite – per un valore complessivo di 3,3 miliardi di euro. “I saldi sono un momento importante per fare shopping di qualità, risparmiando e vivendo appieno la vitalità delle nostre città – commenta il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni -. Nonostante le difficoltà legate alla situazione internazionale, l’arrivo di 19 milioni di turisti stranieri negli aeroporti italiani offre segnali di speranza. L’estate 2025 si preannuncia come la migliore del terzo millennio in termini di turismo e auspichiamo che lo sia anche per gli acquisti nei negozi di moda. Comprare nei nostri negozi significa mantenere vivo il cuore pulsante delle nostre comunità e preservare occupazione e identità territoriale”.

“L’andamento delle vendite durante i saldi avrà effetti importanti, influenzando di conseguenza la campagna acquisti per la prossima collezione primavera/estate 2026. Per sostenere i consumi interni e il commercio di prossimità, occorre sicuramente il ritorno agli acquisti da parte dei consumatori, ma anche il sostegno del Governo e l’impegno dei fornitori a rispettare i ruoli all’interno della filiera della moda evitando una inutile e sleale concorrenza”, prosegue Felloni.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base: 1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. A differenza degli acquisti nei negozi fisici, in quelli online è possibile restituire il prodotto o effettuare cambi entro 14 giorni dal ricevimento a prescindere dall’esistenza di un vizio

Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. 3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless. 4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. 5. Indicazione del prezzo: obbligo di indicare il prezzo normale di vendita (tenendo conto anche della Direttiva Omnibus, recepita dal D.lgs 26/2023, in base alla quale va comunicato il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale.

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-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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