Cronaca
Roma, Anas apre al traffico il ponte che collega l’A1 e Tor Vergata
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7 ore fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Anas apre al traffico il nuovo Collegamento Autostrada A1 – Compendio Tor Vergata. L’intervento, del valore di 28,4 milioni di euro, si legge in una nota dell’Anas, riqualifica l’area della Città dello Sport di Tor Vergata, risolve criticità viarie storiche e migliora l’accessibilità a un polo strategico della Capitale.
Alla cerimonia di apertura hanno partecipato, tra gli altri, il Vicepresidente del Consiglio e Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, l’Arcivescovo e Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, S.E. Monsignor Rino Fisichella, il Commissario Straordinario di Governo per il Giubileo e Sindaco del Comune di Roma, Roberto Gualtieri, il Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonio Aurigemma, l’Amministratore Delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme. Un’opera infrastrutturale di fondamentale importanza per la viabilità della Città Metropolitana di Roma in vista del Giubileo dei Giovani 2025 in programma dal 28 luglio al 3 agosto.
“Questa nostra opera rappresenta un significativo passo avanti nella modernizzazione delle infrastrutture viarie di Roma – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme – contribuisce a migliorare la qualità della vita dei cittadini e a preparare la Capitale ad accogliere al meglio i milioni di pellegrini attesi per il Giubileo dei Giovani.
Anas conferma il suo impegno per lo sviluppo di una rete stradale efficiente, sicura e funzionale a supporto delle esigenze del Paese”. “Tutto il quadrante est della Capitale godrà della grande trasformazione che sta interessando Tor Vergata” ha spiegato il Sindaco di Roma e Commissario straordinario del Governo per il Giubileo, Roberto Gualtieri, che ha proseguito: “Solo una settimana fa la conclusione nei tempi previsti dello straordinario lavoro di rigenerazione urbana sull’area della Vela di Calatrava, che ospiterà il Giubileo dei Giovani. Oggi, a due passi da lì, l’inaugurazione con Anas dei tanti interventi realizzati a servizio della nuova viabilità legata all’A1, a partire dal magnifico ponte che sostituisce i due vecchi cavalcavia. Ancora una volta funziona il “metodo Giubileo”, che ci sta aiutando a cambiare il volto di questa città e a portare avanti il nostro progetto di costruire nuove centralità, proprio come in questa area del territorio capitolino, dal rilancio di Tor Vergata ai grandi piani di rigenerazione che interessano Tor Bella Monaca”. L’area interessata dai lavori si trova a Roma Est, nel VI Municipio, tra Via Casilina a Nord e Via Tuscolana a Sud, intersecata dalla diramazione Roma-Napoli dell’Autostrada A1. Prima di questo intervento la zona era caratterizzata da una carenza di collegamenti infrastrutturali efficaci, che costringevano gli utenti a percorsi lunghi e tortuosi e a un accesso diretto sull’A1 da una viabilità di quartiere, con conseguenti disagi e congestioni.
Il progetto di Anas ha trasformato la configurazione viaria, rende ora funzionale il collegamento con l’area di Tor Vergata e migliora l’accesso all’Ateneo e al Policlinico Universitario. L’opera si inserisce nel contesto dei lavori per il Giubileo 2025 e mira a valorizzare il potenziale di accoglienza di grandi flussi di visitatori in un’area vicina a zone urbanizzate e strategica per eventi di grande portata come il Giubileo stesso, così come il complesso delle “Vele di Calatrava”. I lavori Anas hanno incluso una serie di interventi complessi e innovativi, pensati per rivoluzionare la viabilità della zona. Sorge una nuova viabilità di svincolo sull’Autostrada A1, essenziale per garantire un accesso più diretto e fluido. In parallelo è stata sistemata e razionalizzata la viabilità laterale all’A1 con la costruzione di due nuove rotatorie: la rotatoria “A” prende il posto dell’intersezione tra via di Passo Lombardo e via Flaminio Bertoni; la rotatoria “B” sostituisce l’incrocio semaforico tra via di Passo Lombardo e viale Jean Paul Sartre. L’intervento ha visto il prolungamento di circa un chilometro per lato delle due complanari preesistenti lungo l’A1 per migliorare lo scorrimento del traffico locale. Sono state realizzate sette rampe di collegamento alle complanari. Un elemento chiave dell’opera è stata la demolizione di due cavalcavia e la successiva realizzazione di un nuovo ponte ad arco, l’opera d’arte principale, progettata da Marco Petrangeli.
Questo ponte, con una luce di 83 metri, scavalca l’autostrada e le complanari; assicura così maggiore sicurezza e fluidità al traffico. Il suo varo a spinta, con l’impalcato assemblato in cantiere, ha permesso di minimizzare l’impatto sulla viabilità durante le fasi di costruzione. E’ stato creato un nuovo asse in variante plano-altimetrica rispetto all’attuale configurazione di via di Passo Lombardo; sono stati eseguiti tutti gli impianti necessari per le nuove infrastrutture. Completato anche l’intervento di sistemazione e riqualificazione dell’area situata tra la rotatoria di via dell’Archiginnasio, via Guido Carli e l’autostrada Roma-Napoli. L’area, adiacente al complesso delle Vele e al cantiere per il collegamento autostradale A1-Compendio Tor Vergata, era caratterizzata da cumuli di terreno, avvallamenti e dislivelli, utilizzata in modalità impropria per la pratica del motocross. L’intervento ha previsto lavori di movimentazione terra per eliminare i dislivelli e mettere in sicurezza l’intera zona. Con operazioni di scavo, rinterro e rimodellazione del terreno, è sorta così un’area sicura di circa 216.000 mq, per accogliere i pellegrini del Giubileo dei Giovani 2025. Per incrementare la sicurezza e ottimizzare la fruibilità delle strade è stata realizzata una viabilità perimetrale di circa 2 km, con l’aggiunta di rampe di accesso e collegamento. L’investimento complessivo ammonta a 28,4 milioni di euro. Per realizzare l’opera sono stati scavati 28.213,74 metri cubi di terreno e impiegati 350 metri cubi di pali di fondazione.
Sono state posate barriere per 2.789,6 metri cubi e la superficie totale del nuovo asfalto si estende per 32.264,29 metri cubi. La struttura ha richiesto l’utilizzo di 470 tonnellate di carpenteria metallica e ha portato alla creazione di 7 chilometri di nuovi tracciati stradali.
-foto ufficio stampa Anas-
(ITALPRESS).
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Cronaca
VOGHERA SALUTA FRANCA, LA “BARISTA COL CIUFFO” CHE FONDÒ IL BAR DAGLIA
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2 ore fa-
15 Luglio 2025di
Redazione
Si è spenta all’età di 93 anni Franca Tinillini, per tutti semplicemente Franca o Mamma Franca, così come era conosciuta da migliaia di clienti passati in quel bar di Voghera che ancora oggi è un’istituzione, il Bar Daglia.
La storia del Bar Daglia si distingue dalle classiche storie familiari che abbiamo conosciuto negli anni grazie anche a tanti autori locali che ci hanno regalato aneddoti sulle famiglie più note della città e dei loro bar. Mamma Franca, era stata ribattezzata così da tutti proprio perché i primi immigrati dal sud che andavano a fare la pausa pranzo in quel bar “della camionale” si sentivano immediatamente adottati. Avendo lasciato la famiglia al sud lei stessa, la solitudine spesso veniva un po’ attutita da questa donna passata nell’immaginario collettivo di tutti come “la barista col ciuffo”, capelli rigorosamente raccolti, grembiule ed un sorriso per tutti. Queste erano le sue caratteristiche principali, unite dalla bontà d’animo che in più occasioni la portava a mettere una fetta di prosciutto in più nel panino dell’operaio perché sapeva che quello sarebbe stato l’unico pasto del giorno.
Questa sua generosità si riversò anche con i primi ‘migranti marocchini” con la cassetta. Comprava calze e accendini a tutti, offrendo loro un pasto caldo. Il bar, che in precedenza era stato conosciuto come “Bar Aurora”, fu riscattato da Franca e suo marito solo nel 1970, in vista di un investimento pensato dai coniugi Daglia come unica fonte di denaro per una famiglia come la loro composta da 5 persone.
Non a caso Celso, per tutti “Celsino” oggi al timone del bar giornaliero e notturno, è considerato una vera e propria icona della città per le serate di più generazioni. Era un bimbo di appena 12 anni quando mamma Franca lo metteva alla cassa, iniziando così il suo percorso dietro al banco senza mai smettere.
Il marito di Franca aveva avuto intuito negli affari e purtroppo anche nel cattivo destino che lo vedrà lasciare prematuramente la famiglia, nel 1976. Per anni Franca con Celsino è stata la signora dell’alba, che apriva il bar al mattino presto per cedere poi il timone al figlio. Fino a metà degli anni 80 era consuetudine vedere pullman di persone che si fermavano apposta per mangiare pane e salame, accolti sempre calorosamente da Franca. Quando i primi di Agosto si andava in ferie, (chiudevano le fabbriche) e la camionale era una via di pellegrinaggio per raggiungere le mete di vacanza, Franca si preparava aprendo anche un’ora prima per dare ristoro ai suoi clienti che venivano una sola volta all’anno.
Lascia i figli Graziella, Giuseppe e Celso con i nipoti che l’hanno amata e accudita incondizionatamente. Come vanno ricordato i familiari “Ha fatto i conti a mente fino a 10 giorni fa! Non si fidava della calcolatrice ed era comunque più veloce delle macchinette!! È stata attenta a ogni particolare, a coccolare i suoi clienti e a farsi voler bene. Il Daglia è sempre stato luogo di passaggio, lei non ha mai fatto distinzioni, forse per questo ha un po’ perso lo smalto del locale di grido. Però sono sempre rimasti tutti clienti di sempre, affezionati a Celsino e a lei, a cui portavano sempre qualcosa, soprattutto frutta e verdura del loro orto e per lei era oro!!! Aveva la capacità di entusiasmarsi sempre. Ha passato momenti davvero difficili: provenendo da una famiglia numerosa di Sant’Albano. A 46 anni è rimasta vedova rimboccandosi le maniche e continuando a lavorare, in casa e al bar, non mancando di essere una mamma e nonna presente.”
La nipote Pietrapaola racconta: “Mi ha insegnato a fare mille cose di casa e a cucire. Diceva che se sai tenere in mano un ago sai tenere in piedi tutta la famiglia. Io ho imparato ma la mia si è scucita lo stesso. Comunque la sua forza è stata sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno e la sua cura era il canto! Ha cantato sempre, per scacciare la depressione e i brutti pensieri, per esaltare i momenti belli e ultimamente per comunicare. Dopo la sua ischemia non aveva sempre momenti di lucidità, non sapeva chi fossimo, allora cantavamo e lei adorava le canzoni delle mondine, della sua epoca. Con voce sempre più flebile ma ha mantenuto il contatto con noi sino all’ultimo, anche solo muovendo le labbra, perché la voce non usciva più. La sua frase più usata era “un mondo di bene”, che poi è quello che ha dispensato a tutti noi! È stata moderna nel pensiero e moderata nei modi.”
Voghera perde così una commerciante simbolo ed un volto amatissimo da tante generazioni che al Bar Daglia ancora oggi si incontrano per un caffè o un pacchetto di sigarette. Martedì 15 Luglio alle 15.00 presso la chiesa dei Barnabiti l’ultimo saluto.
Cronaca
EX ASSESSORE PAVESE ASSANELLI PRECIPITA IN MONTAGNA, GRAVE MA FUORI PERICOLO
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2 ore fa-
15 Luglio 2025di
Redazione
Brutta avventura in vacanza per Piero Sandro Assanelli, 81enne ex assessore ai servizi sociali del Comune di Pavia dal 2009 al 2014 nella giunta del sindaco Cattaneo: è rimasto vittima di un incidente in montagna domenica mattina in provincia di Lecco. L’incidente è avvenuto durante una camminata: Assanelli era in gruppo, ma ad un certo punto ha rallentato il cammino, è caduto per circa 30 metri mentre saliva la Grignetta lungo la Cresta Cermenati nel territorio comunale di Mandello del Lario (Lecco). Ha iniziato a gridare aiuto, alcune persone di passaggio hanno sentito le grida e dato l’allarme. Sul posto è intervenuto un elicottero di pronto intervento. Assanelli era cosciente ma con diverse contusioni. È stato portato d’urgenza all’ospedale Manzoni di Lecco dove i medici del pronto soccorso dove è stato sedato in coma farmacologico per fratture costali, si temevano fratture al cranio ma gli esami hanno scongiurato il peggio. E’ ancora in gravi condizioni ma fuori pericolo.
Cronaca
GARLASCO, DNA IGNOTO 3 SARA’ COMPARATO CON ALMENO 30 PERSONE
Pubblicato
2 ore fa-
15 Luglio 2025di
Redazione
L’omicidio di Garlasco: ci dovrebbe essere anche chi si occupò di riesumare il corpo di Chiara Poggi per prendere le impronte dattiloscopiche, tra coloro che potrebbero essere sottoposti a tampone per verificare se il Dna maschile individuato nel cavo orofaringeo sia o meno una contaminazione. I prelievi per la comparazione dovrebbero essere fatti a tutti quelli che sono entrati in contatto col cadavere. La comparazione dunque, compresi i profili già prelevati, riguarderà almeno 30 persone. Intanto è polemica per la scelta tecnica effettuata durante l’autopsia: invece di utilizzare tamponi sterili, è stata usata una garza di stoffa. La dottoressa Denise Albani, genetista nominata dal gip, ha annunciato che chiederà chiarimenti sul motivo della scelta e sulle persone presenti al momento del prelievo. L’uso della garza, secondo gli esperti, potrebbe aver introdotto materiale genetico estraneo, rendendo difficile distinguere tra una traccia significativa e una contaminazione accidentale. La mancanza di protocolli rigorosi ha sollevato dubbi sull’intera procedura di raccolta

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