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Economia

Nel 2024 aumento Pil uniforme in tutta Italia, l’occupazione cresce maggiormente al Sud

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ROMA (ITALPRESS) – Nel 2024 il Prodotto interno lordo è aumentato in modo uniforme nelle diverse aree del Paese, fatta eccezione per il Nord-est, che ha evidenziato una dinamica più debole (+0,2%, a fronte del +0,9% delle altre ripartizioni territoriali). Lo rileva l’Istat. I comparti più dinamici nell’ambito delle tre aree che hanno registrato una crescita economica superiore alla media nazionale sono i Servizi finanziari, immobiliari e professionali al Nord-ovest (+3,2%), l’Agricoltura al Centro (+5,2%) e le Costruzioni nel Mezzogiorno (+4,1%). In termini occupazionali, il Mezzogiorno registra la crescita più sostenuta, con un incremento del 2,2%, seguita dal Centro (+1,8%). Più contenuto è risultato lo sviluppo dell’occupazione nelle ripartizioni del Nord-ovest (+1,6%) e del Nord-est (+0,9%).

L’OCCUPAZIONE AUMENTA MAGGIORMENTE AL SUD

L’occupazione, misurata in termini di numero di occupati, è aumentata dell’1,6% a livello nazionale, sempre da dati Istat. La tendenza alla crescita occupazionale degli ultimi anni si è manifestata soprattutto nel Mezzogiorno, dove la dinamica positiva è risultata particolarmente accentuata rispetto al 2023, con un incremento degli occupati pari al 2,2%. Anche al Centro si è registrata una crescita degli occupati superiore alla media nazionale (+1,8%), mentre le rimanenti aree hanno mostrato dinamiche più contenute (Nord-ovest +1,6% e Nord-est +0,9%).

– foto screenshot ufficio stampa Istat –

(ITALPRESS).

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Bankitalia, nel secondo semestre 2024 ridotta la domanda di credito dalle imprese

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ROMA (ITALPRESS) – Nel secondo semestre del 2024 la domanda di credito da parte delle imprese si è ridotta in tutte le aree del Paese, in modo particolare per le imprese edili delle regioni del Centro Sud, per quelle manifatturiere del Mezzogiorno e dei servizi nel Centro Nord. Sulla riduzione della domanda hanno inciso la debolezza dell’attività di investimento e l’ampio ricorso all’autofinanziamento. E’ quanto emerge dai dati dell’indagine Regional Bank Lending Survey, condotta dalle filiali regionali della Banca d’Italia su un campione di 237 banche. Nello stesso periodo le politiche di offerta di credito alle imprese sono rimaste pressoché invariate e improntate alla prudenza in tutti i territori. Tuttavia, si sono ridotti gli spread applicati in media sui nuovi finanziamenti. È ovunque aumentata la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie, a fronte di una sostanziale stabilità delle richieste di crediti per finalità di consumo.

Le politiche di offerta dei mutui per l’acquisto di abitazioni, che nel primo semestre dell’anno avevano subito un lieve irrigidimento, sono state moderatamente allentate nel secondo semestre. La durata media dei mutui erogati nel 2024 si è lievemente ridotta e il rapporto tra il valore del finanziamento e quello dell’immobile (loan-to-value at origination) è rimasto sostanzialmente stabile. Le condizioni di offerta dei prestiti finalizzati al consumo sono state improntate a una maggiore cautela rispetto alla prima metà dell’anno. Nel secondo semestre del 2024 è tornata ad aumentare la domanda di depositi da parte dei risparmiatori e le banche hanno ridotto le remunerazioni riconosciute sugli strumenti della raccolta.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Meloni “L’insicurezza alimentare globale è anche una questione economica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Sebbene drasticamente diminuita negli ultimi settant’anni, l’insicurezza alimentare globale colpisce ancora circa il 10% della popolazione mondiale.Questa percentuale è concentrata in gran parte qui in Africa, dove una persona su cinque soffre la fame e non ha accesso a cibo sufficiente, sicuro e nutriente per condurre una vita sana”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo al vertice ONU sui Sistemi Alimentari di Addis Abeba, co-presieduto da Etiopia e Italia con le Nazioni Unite. “E sappiamo bene che quando le persone non hanno accesso a cibo sufficiente o perdono i mezzi per produrlo, le conseguenze possono essere catastrofiche: la povertà peggiora”, ha aggiunto. “I conflitti si intensificano e le comunità diventano più vulnerabili alla violenza, al terrorismo o alle migrazioni forzate. L’insicurezza alimentare è quindi, in ogni suo aspetto, una questione politica. Ma non solo. È anche, e soprattutto, una questione economica”. La premier ha ricordato che “al centro della nostra azione deve quindi esserci lo sviluppo delle comunità su cui scegliamo di concentrare i nostri sforzi, poiché non è sufficiente aiutare quelle comunità a produrre il cibo necessario a sfamare la popolazione, ma è anche necessario che quel cibo sia commercializzato e abbia accesso ai mercati, con catene di produzione e distribuzione solide e resilienti. Ed è il filo rosso che lega le iniziative e i progetti del Piano Mattei per l’Africa”.

“A partire, naturalmente, dal settore agroalimentare, un ambito in cui l’Italia vanta un know-how unico che coniuga tradizione e innovazione. Abbiamo messo questo patrimonio a disposizione dei nostri partner africani e insieme a loro abbiamo costruito partnership pubblico-private che attraggono investimenti e garantiscono risultati concreti”, ha concluso la premier.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

CNA, Costantini “Dazi e guerre come la pandemia”

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CAGLIARI (ITALPRESS) – “Abbiamo firmato un protocollo con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Entreremo in tutte le scuole d’Italia a spiegare alle ragazze e ai ragazzi che l’artigianato può essere una soluzione per la propria vita personale. Grazie all’artigianato si può mettere se stessi nel prodotto che si fa, la propria abilità, ma anche il proprio sentimento”. Così il presidente Nazionale della CNA, Dario Costantini, a margine della presentazione di questa mattina a Cagliari della ricerca realizzata da CNA Sardegna intitolata “Sardegna al lavoro, analisi e scenari di mercato tra innovazione e nuove competenze: quale futuro per ‘occupazione”.

Costantini ha proseguito su possibilità e limiti dell’attuale scenario: “In artigianato si possono avere anche soddisfazioni economiche: il tema del salario minimo non riguarda i contratti che firmiamo con i maggiori sindacati italiani. E poi una volta che si impara un mestiere si può diventare imprenditrici e imprenditori. Tanti artigiani arrivano in età di pensione e non sanno a chi lasciare la propria azienda, si perdono competenze che ci hanno resi grandi”.

Il presidente ha fatto quindi il punto sul mercato internazionale: “In questo momento la situazione non è semplice. Stiamo facendo impresa in un mondo che vede 90 paesi coinvolti in 56 conflitti bellici, il CNA è contrario alla guerra”. Quindi un passaggio sui dazi: “Si parla dei 67 miliardi di export diretto, ma ci sono altri 40 miliardi che riguardano l’export indiretto, ovvero quei componenti che noi costruiamo e poi vengono lavorati in altri paesi e mandati negli Stati Uniti. Pensiamo all’automotive o l’agroalimentare. Sono dati preoccupanti. Mi auguro che il Governo ci dia risposte per come aiuteremo quelle imprese che vedranno chiudersi quei mercati. Per l’artigiano che esporta negli USA o nei paesi in guerra è un problema enorme. Le guerre e i dazi potrebbero rappresentare quello che è stata la pandemia”.

– foto screenshot video xd4/Italpress –

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