Cronaca
Ghielmi “Grandi opportunità in Africa per le Pmi italiane”
Pubblicato
2 mesi fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Imparare a vedere l’Africa non più come mera fonte di profitto, ma come un territorio in cui investire anche e soprattutto per le Piccole e medie imprese: questo il messaggio lanciato da Martino Ghielmi, fondatore di VadoinAfrica.com e amministratore di VIA Group Srl, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Italpress Economy.
Il punto di partenza è il rapporto che intercorre tra Pmi italiane e Africa: “VadoinAfrica.com è l’hub italiano per fare business con il continente africano – spiega Ghielmi -. Parliamo di 54 paesi, 1 miliardo e mezzo di persone accomunate da alcuni elementi che noi cerchiamo di rendere accessibili al tessuto produttivo italiano, composto da Pmi e da quelle che chiamo micro-piccole imprese. E’ un continente di giovani: un africano su due ha meno di 20 anni e il 75% ne ha meno di 35. C’è una grande voglia di fare, non sempre priva di rischi, ma d’altro canto le opportunità sono sempre un’altra faccia dei rischi. E’ l’unico continente al mondo che crescerà demograficamente e che ha acqua, terra, sole e minerali: questo lo rende un pò un unicum a livello mondiale. C’è una competizione tra varie entità geopolitiche, a molti africani non dispiace non vedere più solo una relazione di monopolio: in Europa pensiamo di esserci solo noi e gli africani, ma in realtà il mondo è molto più ampio e in questo gioco tendenzialmente i paesi africani hanno tanto da guadagnarci nel mettere a confronto le varie opzioni”.
Il fondatore di VadoinAfrica.com si sofferma poi su cosa significhi essere un hub in un territorio del genere: “E’ una rete di fiducia per riuscire a capire se ci sono opportunità e come e soprattutto con chi coglierle: un elemento che accomuna questi paesi e questi mercati è la complessità nell’instaurare relazioni di fiducia sia dal punto di vista culturale che per quanto riguarda le informazioni sulle controparti. Le Pmi hanno bisogno tendenzialmente di un partner locale, non avendo la capacità di investire localmente come può fare una corporation: il modo migliore per farlo, a nostro avviso, è lavorare con un’impresa locale che diventa di fatto il referente. Proprio questa settimana abbiamo ad esempio come cliente una falegnameria di Ravenna, con cui stiamo aprendo la stessa attività in Uganda, e lo stiamo facendo con un’azienda locale che ha avviato un’attività formativa”.
Il rapporto personale con l’Africa parte, per Ghielmi, da molto lontano: “Nasce da una passione sportiva per l’atletica: ero appassionato di mezzofondo e mi chiedevo come mai i migliori atleti al mondo venissero dall’Africa Orientale. I fattori principali sono l’altitudine e il cosiddetto abigeato: queste popolazioni storicamente avevano come fonte di prestigio l’avere tanto bestiame, che veniva tipicamente rubato ai vicini i quali se ti beccavano ti ammazzavano; tu potevi poi conquistare le donne, riprodurti in base a quante bestiame avevi, quindi sostanzialmente gli antenati e gli attuali maratoneti sono quelli sopravvissuti a questo tipo di furto incrociato. E’ un sistema interessante, simile a quello forse del calcio in Brasile o del rugby in Nuova Zelanda. Dopo ho fatto il servizio civile in Kenya, ho lavorato con la cooperazione e mi sono accorto che c’era tanto altro al di fuori del semplice assetto filantropico o di progettualità di sviluppo; in questo mi hanno aiutato anche diversi atleti che, dopo aver corso all’estero, sono diventati imprenditori e mi hanno iniziato a chiedere macchinari e tecnologie italiane. Poi – ha evidenziato – ho lavorato in una grande azienda per un pò di anni, quindi nella consulenza ma nel frattempo mi sono accorto che quell’esperienza che avevo fatto in gioventù poteva dare qualcosa al mio paese: ho lavorato prima in università e ancora oggi collaboro con l’Università di Bergamo, dove tengo un laboratorio proprio su business in Africa, e via via con le imprese italiane”.
Altro fronte aperto è il modo di porsi con l’Africa da parte del sistema Italia: “In ambito istituzionale lavoriamo con ambasciate e consolati e conosciamo tutti gli operatori chiave che agiscono tra Italia e continente – spiega Ghielmi – Non sempre tuttavia l’Italia istituzionale è in grado di capire la necessità della piccola impresa, ma puramente per una questione di numeri. Le opportunità di questi mercati non arrivano dalla vendita spot per poi fuggire subito, ma dalla costruzione di una partnership: ad esempio aziende artigianali di caffè o cioccolato possono avere un grande vantaggio nel fare una filiera corta. Si arriva poi alla partnership ‘industrialè, che significa magari anche semplicemente fare un piccolo investimento, e questo poi va nell’ottica del piano Mattei”.
Ghielmi e la sua azienda saranno il 17 e 18 settembre a Milano per Go International, la principale fiera in Italia dedicata all’export e all’internazionalizzazione: “Per la prima volta ci sarà un’area dedicata al continente africano, chiamata Africa International Expo in cui esponiamo come VadoinAfrica.com, e giovedì 18 settembre organizziamo Africa Italia Summit, che è un momento di condivisione di alcune esperienze imprenditoriali italiane nel continente. L’ingresso è libero, previa registrazione”.
L’ultima riflessione è sui paesi africani in espansione e su ciò che il futuro può riservare al continente: “Oltre l’Africa Mediterranea, che spesso può essere un punto di inizio, credo esistano due fronti molto interessanti per le aziende italiane: l’Africa occidentale, quindi sull’oceano Atlantico, e quella orientale. Gli hub sono a ovest Costa d’Avorio, Ghana, Senegal e Nigeria, che da sola vale come tutto il resto dell’Africa occidentale; a est Kenya, Tanzania e Ruanda. Sul futuro – evidenzia – bisogna guardare in ottica decennale o ventennale: ci sono salti, ma partendo da un livello economicamente basso; tuttavia è questo il momento di entrare, perchè credo che tra dieci anni sarà sostanzialmente impossibile, quindi l’invito è non perdere l’occasione”.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).
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Cronaca
PRONTO METEO – PREVISIONI PER 19 NOVEMBRE 2025
Pubblicato
2 ore fa-
18 Novembre 2025di
Redazione
Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.
Cronaca
Manovra, Assolombarda: “Bene le risorse alla sanità, ma serve una svolta sugli investimenti”
Pubblicato
2 ore fa-
18 Novembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Assolombarda lancia la nuova edizione del Milano Life Science Forum, l’appuntamento annuale che riunisce imprese, istituzioni, mondo della ricerca e terzo settore, con l’obiettivo di delineare una visione multilivello — regionale, nazionale ed europea — della “salute di domani”.
In un contesto segnato dall’aumento costante delle patologie croniche e dal progressivo invecchiamento della popolazione, “la prevenzione emerge come investimento strategico imprescindibile per la salute pubblica e la sostenibilità dei sistemi sanitari”, sottolinea l’associazione. “La Lombardia si conferma un laboratorio privilegiato per lo sviluppo e l’implementazione di modelli innovativi di prevenzione e promozione della salute. Ma non si tratta solo di una sfida locale: l’Italia è chiamata ad assumere un ruolo guida nel tracciare politiche di prevenzione efficaci, capaci di ridurre disuguaglianze territoriali e sociali. Sul piano europeo, l’Unione ha davanti a sé l’opportunità di ridefinire le regole di bilancio, riconoscendo finalmente la prevenzione come investimento prioritario e garantendo ai Paesi membri le risorse necessarie per agire sul lungo termine”.
Ad aprire l’incontro è stato Alvise Biffi, presidente di Assolombarda, che ha introdotto i lavori sottolineando come l’aumento delle risorse per la sanità previsto nella legge di bilancio rappresenti un segnale positivo, ma anche l’occasione per un cambio di passo. “L’edizione di quest’anno del Milano Life Sciences Forum vuole mettere in evidenza sia il valore della filiera, che in Lombardia vale oltre il 12% del PIL regionale, sia l’importanza della prevenzione come leva strategica per la sostenibilità dei conti pubblici e per la tutela della salute dei cittadini – ha spiegato -. La sfida della prevenzione, e più in generale quella della sanità, richiede di affrontare diverse priorità a più livelli, dal finanziamento alla governance del sistema. Sul fronte delle risorse, accogliamo positivamente i fondi previsti nella legge di bilancio: ai 4 miliardi già stanziati per il 2026 se ne aggiungono ora altri 2,4 miliardi di euro. Tuttavia, è necessario un cambio di passo, con una governance più flessibile e orientata agli investimenti, in grado di garantire continuità e risultati concreti”.
Nel corso della giornata, il dibattito si è articolato attorno a due prospettive complementari. La prima, di natura sanitaria, ha affrontato il tema della qualità della vita e della prevenzione delle patologie croniche attraverso la sessione “Prevenire è meglio che curare: una visione integrata della sanità”, che ha visto la partecipazione di rappresentanti del Ministero della Salute, della Regione Lombardia e del Parlamento europeo.
La seconda, di taglio economico, ha approfondito il valore della prevenzione come investimento strategico, con la sessione “Prevenzione ed economia: investire oggi per risparmiare domani“, dedicata al legame tra politiche sanitarie, sostenibilità dei conti pubblici e innovazione nella filiera della salute. In entrambe le sessioni, imprese e operatori del settore hanno contribuito al confronto, confermando che solo una visione condivisa e multilivello può tradurre la prevenzione in una leva concreta di crescita, efficienza e benessere collettivo.
A portare il loro contributo al MLSF 2025, sono intervenuti, nelle due sessioni: Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene e sanità pubblica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, Luigi Maria Terracciano, rettore di Humanitas University e direttore scientifico dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, Sandra Gallina, direttrice generale della DG SANTE della Commissione Europea, Rosario Andrea Cocchiara, dirigente del Dipartimento Prevenzione, Ricerca ed Emergenze Sanitarie del Ministero della Salute, Emanuele Monti, presidente della Commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia di Regione Lombardia e membro del CdA AIFA.
Letizia Moratti, membro del Parlamento Europeo, Commissione per la Sanità Pubblica, Fabio Pengo, vicepresidente del Fondo Assistenza Sanitaria Integrativa (FASI), Massimo Bordignon, professore ordinario all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Walter Bergamaschi, Direttore della Direzione generale della programmazione e dell’edilizia sanitaria Ministero della Salute Marco Alparone, vicepresidente e assessore al Bilancio e Finanza di Regione Lombardia, Giacomo Basaglia Cosentino, vicepresidente del Consiglio Regionale della Lombardia,. Ivan Michele Colombo, presidente di Confindustria Lombardia Sanità e Servizi, Carlo Fidanza, membro del Parlamento Europeo, Commissione per il Controllo dei Bilanci.
L’ottava edizione di MLSF evidenzia come la filiera delle Scienze della Vita in Lombardia possa generare valore aggiunto significativo, grazie al modello integrato pubblico-privato: il valore aggiunto della filiera Life Science in Lombardia è ormai superiore al 12 % del PIL regionale e rappresenta un terzo dell’intero comparto nazionale. Questo modello pubblico-privato, grazie alla solida collaborazione tra università, centri di ricerca, imprese e sistema sanitario, si conferma un unicum in Italia, capace di generare innovazione, cura e prossimità ai bisogni dei cittadini. In questa nuova edizione si è lavorato per consolidare tale modello, ponendo al centro il tema della prevenzione come volano per innovazione, sviluppo e benessere collettivo.
A chiudere i lavori è stata Nicoletta Luppi, vicepresidente di Assolombarda con delega a Europa e Life Sciences, che ha tirato le conclusioni della mattinata, delineando le priorità per una nuova agenda europea della prevenzione e dell’innovazione sanitaria. “Davanti a uno scenario di policrisi globale, la nuova edizione del Milano Life Science Forum rilancia una verità che non possiamo più ignorare: la salute, a partire dalla prevenzione, non è un costo, ma un investimento produttivo strategico che quindi non dovrebbe essere assoggettata ai vincoli di bilancio- ha sottolineato – . Se vogliamo rafforzare la competitività e scongiurare il declino industriale europeo, dobbiamo partire da qui. Eppure, i numeri parlano chiaro: nonostante il ritorno sull’investimento garantito da prevenzione e immunizzazione, in quasi l’80% degli Stati membri dell’UE solo lo 0,5% dei budget sanitari è destinato a questa partita. È un paradosso che va superato. Il “quadrilatero” Assolombarda, in questa direzione, si conferma laboratorio di politiche avanzate. La nostra visione è chiara: ogni euro investito in prevenzione oggi genera valore economico e sociale domani, riducendo costi futuri e rafforzando produttività e coesione. La sfida è duplice: a livello nazionale, occorre premiare chi investe bene, con più flessibilità e meno rigidità contabile. A livello europeo, è necessario affermare una posizione comune affinché la prevenzione, a partire da immunizzazione e screening, sia considerata e trattata come investimento produttivo. Serve agire compatti a tutti i livelli istituzionali. La sanità è, infatti, difesa a tutti gli effetti: sicurezza per i cittadini, sostenibilità per l’economia, progresso civile e, soprattutto, competitività industriale. Oggi, mentre si discute di un’Europa sempre più “warfare state”, non possiamo dimenticare che il vero pilastro della nostra identità è il “welfare state”. Difendere la salute significa difendere la democrazia stessa su cui si fonda l’Unione Europea. Se crediamo davvero, quindi, che il capitale umano e sociale sia la nostra forza più grande, è il momento di agire: con più risorse, con regole nuove e con una governance flessibile all’altezza delle sfide che ci attendono”.
-Foto xm4/Italpress-
(ITALPRESS).
Cronaca
Fontana firma la pre-intesa sull’Autonomia differenziata e ricorda Roberto Maroni
Pubblicato
2 ore fa-
18 Novembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – “Ghe sem propi, ci siamo proprio, anche sul tema dell’Autonomia”. Ha esordito così, a Palazzo Lombardia, in occasione della firma della pre-intesa sulle prime materie concernenti l’Autonomia differenziata, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ricordando il suo predecessore, Roberto Maroni, come “artefice di un percorso che ora acquisisce concretezza”. Una citazione, quella di Fontana, accompagnata da un lungo applauso.
“Fu lui – ha aggiunto Attilio Fontana – ad avere la grande intuizione e il coraggio di promuovere il referendum del 22 ottobre 2017, grazie al quale diventò chiara e forte la volontà popolare dei lombardi, di cui tutti i Governi che si sono succeduti hanno dovuto tenere conto”.
-Foto Regione Lombardia-
(ITALPRESS).

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