Cronaca
Nel Lazio triplicate in 8 anni Pmi con un livello di welfare elevato
Pubblicato
2 mesi fa-
di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Si è tenuta, a Roma, la tappa del roadshow 2025 dedicato al territorio per diffondere e promuovere la cultura del welfare aziendale tra le aziende di piccole e medie dimensioni, con la presentazione del Rapporto Welfare Index PMI Lazio. Welfare Index PMI è l’indice che valuta il livello di welfare aziendale nelle piccole e medie imprese ed è promosso da Generali con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio.
Massimo Monacelli, General Manager di Generali Italia ha dichiarato: “Generali è un grande produttore, fornitore e promotore di welfare operando su tre direttrici: iniziative per i 14 mila dipendenti in Italia; soluzioni personalizzate per le imprese assicurate; progetti dedicati allo sviluppo della cultura del welfare nelle piccole e medie imprese, come Welfare Index PMI che, negli ultimi anni, si è evoluto in una nuova fase che prevede un roadshow di approfondimento sulle realtà locali e di incontro con le autorità e con le imprese dei territori. Grazie alla nostra struttura Health&Welfare, a Generali Welion, la società del Gruppo dedicata al welfare integrato, e alla consulenza di valore dei nostri agenti su tutto il territorio italiano, siamo impegnati tutti i giorni nel dare il nostro contributo alle imprese e alla crescita economica del sistema Paese”.
La partecipazione delle imprese laziali a Welfare Index PMI è molto attiva: 406 imprese di questa regione hanno partecipato all’ultima edizione, e 1.721 dall’inizio del progetto nel 2016 a oggi. Molte hanno garantito un’adesione continua, partecipando a più edizioni. Sono laziali diverse best practice di welfare aziendale: 6 delle 142 imprese italiane classificate nel 2024 come Welfare Champion, il livello più elevato secondo l’Indice Welfare Index PMI, e 37 delle 816 Welfare Leader, il livello immediatamente successivo. Il sistema economico e produttivo del Lazio è caratterizzato da una forte concentrazione di imprese e attività economiche nella Città metropolitana di Roma, dove predominano il terziario e la Pubblica Amministrazione, mentre le province circostanti presentano una struttura produttiva più rarefatta e a prevalente vocazione industriale e rurale. La regione produce l’11,2% del PIL italiano e contribuisce in modo significativo a quasi tutti i settori produttivi, offrendo un contributo elevato alla generazione di valore soprattutto nei macrosettori dell’amministrazione pubblica, sanità, assistenza sociale e attività artistiche e di intrattenimento, ma il suo apporto è importante anche nelle attività finanziarie, nelle attività immobiliari, alloggio e ristorazione, oltre che nel settore delle costruzioni. Nel Lazio sono presenti in regione 466 mila imprese (di cui il 72% a Roma), con una concentrazione di 81,6 imprese ogni mille abitanti: questa diffusione nel territorio è un valore sociale oltre che economico, poichè determina la capacità di impatto del welfare aziendale nelle comunità locali.
Le famiglie con almeno un familiare dipendente del settore privato nel Lazio sono 1,2 milioni, su un totale di 2,6 milioni di nuclei familiari: le aziende della regione sono in grado di raggiungere, con i loro programmi di welfare, il 47,6% delle famiglie di tutti i livelli sociali. Per quanto riguarda gli indicatori di produttività, il Lazio è sopra la media nazionale in un contesto di grande divario tra i sistemi produttivi del Nord e del Mezzogiorno; inoltre, anche il tasso di occupazione è superiore rispetto alla media nazionale: di 5 punti percentuali nel settore privato (53%vs. 48%) e di 2 punti percentuali rispetto all’occupazione femminile (55%vs. 53%).
Le imprese che raggiungono un livello elevato, ovvero alto e molto alto di welfare aziendale, sono nel Lazio il 36% del totale: una quota maggiore rispetto alla media nazionale (33%). Negli ultimi otto anni, da quando la Legge di Stabilità 2016 ha introdotto un nuovo quadro normativo con robusti incentivi per il welfare aziendale, l’evoluzione è stata veloce e continua: le imprese laziali con livello di welfare elevato sono triplicate, passando dal 12% nel 2016 al 36% nel 2024, mentre quelle al livello iniziale si sono dimezzate, dal 48,6% al 24,4%. Nel Lazio quasi otto imprese su dieci (75,6%) hanno raggiunto un livello di welfare almeno medio.
La distribuzione dei livelli di welfare aziendale nelle province laziali presenta una maggiore concentrazione nella città metropolitana di Roma. Quest’ultima raggiunge, difatti, una quota di imprese con livello di welfare alto o molto alto del 37%, mentre i restanti territori aggregati presentano una quota leggermente inferiore, il 34%. Nel Lazio, tutti i settori hanno maturato esperienze significative, con differenze motivate dalle dimensioni organizzative e dalla vocazione delle imprese: il Terzo Settore, ovvero gli enti non profit, a cui appartengono molte strutture che per statuto si propongono obiettivi di interesse sociale, presentano il livello di welfare più
elevato, con il 65% di imprese ad alti livelli di welfare. Livelli alti di welfare si riscontrano anche nel settore degli studi e servizi professionali con il 46% di imprese e la quota raggiunta dall’agricoltura (34%), tenendo conto che si tratta di un settore prevalentemente costituito da piccole e piccolissime attività.
La dimensione aziendale è fortemente correlata al livello di welfare: le imprese che raggiungono un livello elevato sono una vasta maggioranza tra le più grandi: superano l’80% fra quelle con oltre i 250 addetti e il 70% fra quelle da 101 a 250. Si tratta, in effetti, delle aziende che dispongono delle maggiori capacità economiche, di strutture professionali dedicate alla gestione delle risorse umane e di ampie platee di lavoratori beneficiari delle iniziative. Tra le imprese da 10 a 50 addetti il 54% raggiungono un livello di welfare elevato, e tra quelle con meno di 10 addetti il 41%: una consapevolezza acquisita, anche nelle realtà minori, del ruolo sociale dell’impresa e dell’importanza del welfare come leva di gestione del business.
Le imprese con politiche di welfare evolute, nel Lazio come nel resto del paese, ottengono performance superiori di produttività del lavoro e redditività aziendale, e contribuiscono più della media alla crescita dell’occupazione. Da un’analisi dei bilanci, emerge infatti che le aziende che hanno un livello di welfare elevato hanno raggiunto nel 2023 un margine operativo lordo per addetto di 40 mila euro: quasi tre volte quello delle imprese a livello medio (16 mila euro) e quattro volte quello delle imprese a livello iniziale (10 mila euro). Inoltre, le PMI del Lazio hanno registrato una crescita raggiungendo un livello di redditività del 9,5% nel 2023; le imprese con livello di welfare elevato hanno riscontrato una crescita maggiore, raggiungendo nel 2023 una redditività del 13%. Un valore più che doppio di quello delle imprese a livello iniziale, 5,2%. Esse ottengono poi risultati molto migliori nella media, soprattutto in termini di impatto sociale, come testimoniato da diversi indicatori: ampiezza e del grado di utilizzo delle misure di welfare di ogni area, valore dei sostegni economici erogati dall’azienda, pari opportunità della quota di donne che raggiungono posizioni di responsabilità, sicurezza e frequenza di infortuni sul lavoro, responsabilità verso consumatori e fornitori, esistenza di certificazioni e la verifica delle condizioni di lavoro presso i fornitori, welfare di comunità e ammontare dei sostegni offerti dall’azienda alle iniziative sociali nel territorio.
-foto ufficio stampa Generali –
(ITALPRESS).
Potrebbero interessarti
-
Indagine di Ats sul San Raffaele, Fontana “Avremo idee più chiare dopo i risultati delle ispezioni”
-
Ersaf firma un protocollo per l’utilizzo energetico dei prodotti delle filiere agroforestali
-
Cresce il biotech in Italia, nel 2024 quasi 6.000 imprese e 53 mld di fatturato
-
UnitelmaSapienza, nuovo anno accademico al via con un focus sull’IA
-
F1, ufficiale: Helmut Marko lascia la Red Bull dopo 20 anni
-
Space economy, produzione di 8 miliardi e 23mila addetti impiegati
Cronaca
Indagine di Ats sul San Raffaele, Fontana “Avremo idee più chiare dopo i risultati delle ispezioni”
Pubblicato
31 minuti fa-
9 Dicembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – “Vediamo, dopo l’esame dei risultati delle ispezioni potremo avere idee piu’ chiare”. Così il governatore lombardo, Attilio Fontana, a margine dell’inaugurazione della nuova sede di Fisi (Federazione Italiana Sport Invernali), commentando la situazione dell’ospedale San Raffaele, su cui è scattata un’indagine dell’Ats di Milano per conto della Regione Lombardia.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Ersaf firma un protocollo per l’utilizzo energetico dei prodotti delle filiere agroforestali
Pubblicato
31 minuti fa-
9 Dicembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Sostegno alla crescita economica delle aree montane attraverso la diffusione dell’utilizzo energetico dei prodotti e sottoprodotti delle filiere agroforestali. Supporto alla valorizzazione energetica delle biomasse forestali nel rispetto della gestione forestale sostenibile e della certificazione. diffusione delle conoscenze tecnico-scientifiche e supportare iniziative presso la Pubblica Amministrazione territoriale e sviluppo di attività di sensibilizzazione rivolte ai cittadini sull’uso corretto di legna, pellet e cippato, con particolare attenzione alla qualità dell’aria. Sono questi i punti principali del nuovo Protocollo d’Intesa tra Aiel-Associazione italiana energie agroforestali, Ersaf-Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, Fiper-Federazione dei produttori di energia da fonti rinnovabili, e Uncem-Unione nazionale comuni comunità enti montani, firmato oggi a Milano nella sede dell’Ente Regionale per i Servizi all’agricoltura e alle Foreste di Regione Lombardia alla presenza alla presenza dei rispettivi presidenti Domenico Brugnoni, Fabio Losio, Michele Colli e Marco Bussone.
L’accordo, della durata triennale e rinnovabile, nasce con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo delle filiere agroforestali e di promuoverne l’utilizzo energetico sostenibile come leva strategica per la crescita economica, sociale e ambientale dei territori montani, rurali e interni italiani.
Con l’adesione al Protocollo Aiel, Ersaf, Fiper e Uncem rafforzano una visione comune che riconosce nelle risorse agroforestali un patrimonio essenziale per la transizione energetica, la gestione sostenibile dei territori e lo sviluppo delle comunità montane. Altri punti del protocollo prevedono la promozione del teleriscaldamento a biomassa nei territori montani e rurali; la collaborazione con le istituzioni pubbliche per l’adozione di provvedimenti normativi che rafforzino le energie rinnovabili agricole e forestali; il sostegno all’attuazione della legge nazionale 158/2017 sui piccoli Comuni, la legge nazionale 221/2015 sulla Green Economy, il Decreto legislativo 24/2018 per le filiere forestali; il sostegno alle comunità energetiche rinnovabili ed iniziative territoriali legate alle bioenergie.
“La firma di questo protocollo va proprio in questa direzione. ERSAF crede negli obiettivi del protocollo e del resto già opera in questa direzione. Su incarico di Regione Lombardia, predispone annualmente il Rapporto sullo Stato delle Foreste. Si tratta, spiega Fabio Losio – Presidente ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, di un documento che delinea la situazione delle foreste Lombarde, il loro incremento e il loro utilizzo attraverso tutti gli anelli della filiera”.
“La firma di questo Protocollo – dice Domenico Brugnoni, Presidente di AIEL Associazione italiana energie agroforestali – è un passo importante per rafforzare il ruolo delle biomasse legnose nella transizione energetica del Paese.
Le aree montane e rurali dispongono di risorse che, se gestite in modo responsabile, possono generare valore economico, sicurezza energetica e servizi per le comunità. “La sottoscrizione di questo Protocollo – aggiunge Michele Colli – Presidente di FIPER Federazione dei produttori di energia da fonti rinnovabili, rappresenta un passaggio strategico per rafforzare la collaborazione tra realtà che condividono una visione chiara: la transizione energetica del Paese passa dall’abbandono delle fonti fossili e dalla promozione di tecnologie realmente sostenibili”.
– Foto ufficio stampa Rrsaf –
(ITALPRESS).
Cronaca
Cresce il biotech in Italia, nel 2024 quasi 6.000 imprese e 53 mld di fatturato
Pubblicato
36 minuti fa-
9 Dicembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Assobiotec, l’Associazione Nazionale di Federchimica per lo sviluppo delle biotecnologie, ha presentato oggi a Milano il nuovo Report “Il Biotech in Italia 2025.
Numeri, storie e trend” realizzato in collaborazione con gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano.
Il nuovo documento di analisi: misura in modo sistematico e trasversale la diffusione delle biotecnologie all’interno dell’intero tessuto produttivo nazionale, grazie all’utilizzo di un innovativo modello di analisi sviluppato da Assobiotec e basato sui codici ATECO; racconta di casi di Start-up e PMI innovative biotech italiane con l’obiettivo di identificare i principali fattori abilitanti, le sfide e le opportunità che incidono sull’evoluzione e sulla crescita del comparto biotecnologico nazionale; apre uno sguardo sui principali trend internazionali, delineando le prospettive future del settore; fornisce un punto di riferimento aggiornato e rigoroso per decisori pubblici, aziende e stakeholder interessati a comprendere le traiettorie evolutive del biotech e il suo contributo allo sviluppo del Paese.
Secondo la nuova rilevazione, nel 2024 il mercato biotech italiano conta 5.869 imprese, con una crescita del 5% in un solo anno. Il settore mostra una forte presenza di micro e piccole imprese (89%), con una concentrazione significativa nel Nord Italia (47%), seguito da Sud e Isole (28%) e dal Centro (25%).
Il fatturato complessivo generato dalle imprese biotech nel 2024 è stimato in 53,4 miliardi di euro, in aumento del 5% rispetto al 2023. Il comparto mostra una forte eterogeneità settoriale: Agroalimentare e zootecnico: 65% delle imprese, oltre 27 miliardi di euro di ricavi; Biomedico e sanitario: 7% delle imprese e 20,8 miliardi di euro, con il più alto valore di fatturato medio per azienda; Industriale e ambientale: oltre 5 miliardi di euro.
Anche l’occupazione registra un segno positivo: nel 2024 gli addetti del Biotech in Italia sono 102.565, in crescita del 4%.
Focus Startup e PMI innovative biotech: un ecosistema dinamico motore di innovazione Il report riporta un focus dedicato alle Startup e PMI innovative biotech nazionali. I principali dati evidenziano la presenza di 559 realtà, in aumento rispetto all’anno precedente. Sebbene rappresentino una parte minoritaria del totale, esse svolgono un ruolo cruciale nell’avanzamento tecnologico, con una forte propensione alla ricerca, allo sviluppo deep-tech e alla collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese.
Il report propone anche una rassegna di alcuni dei casi più innovativi del biotech nazionale con l’obiettivo di evidenziare il contributo di ciascuna realtà al progresso tecnologico e al rafforzamento della filiera italiane delle biotecnologie. Attraverso l’analisi delle caratteristiche distintive, dei modelli di business adottati, delle competenze sviluppate e dei mercati di riferimento delle realtà intervistate, vengono individuati i principali fattori abilitanti, le sfide e le opportunità che accompagnano la crescita e la scalabilità di queste imprese.
L’analisi evidenzia come l’imprenditorialità biotech in Italia sia fortemente legata al trasferimento tecnologico e alla collaborazione tra imprese, università ed enti di ricerca. Mostra l’importanza di incubatori, acceleratori e fondi di venture capital nel sostenere la crescita del settore. Fa emergere una marcata vocazione alla ricerca avanzata, all’adozione di modelli sostenibili e l’utilizzo di reti collaborative e finanziamenti europei come leve di competitività internazionale. Mette infine in evidenza ostacoli: legati all’accesso ai capitali, alla pressione competitiva e alle incertezze normative.
A completamento dell’analisi del mercato, il Report “Il Biotech in Italia 2025. Numeri, storie e trend” presenta un quadro delle principali tendenze internazionali che stanno ridefinendo il comparto restituendo al lettore un quadro dettagliato su traiettorie evolutive, opportunità e sfide.
“Questa nuova mappatura ridisegna in modo sostanziale il ruolo del biotech nell’economia italiana – commenta Fabrizio Greco, Presidente Assobiotec-Federchimica -. Per la prima volta il nostro settore dispone di una rappresentazione scientificamente fondata della presenza biotecnologica nel Paese, sia nella sua componente più tradizionale, particolarmente rilevante nelle applicazioni agricole e industriali, sia in quella più innovativa, che emerge con forza nell’ambito biomedico e sanitario e che da sola genera circa il 40% del fatturato biotech nazionale. La rilevanza del valore delle biotecnologie all’interno del “made in Italy” rende ancora più evidente l’importanza di un ecosistema che stimoli l’innovazione in ognuna delle aree di applicazione. Il nostro auspicio è che questa fotografia aggiornata supporti Istituzioni, imprese e comunità scientifica nel valorizzare e sostenere un settore capace di incidere profondamente su competitività, sostenibilità e capacità innovativa del Paese, oggi finalmente al centro anche della strategia europea con il EU Biotech Act, di imminente pubblicazione”.
Per Chiara Sgarbossa, Direttrice Osservatori Sanità Digitale e Life Science Innovation, School of Management del Politecnico di Milano, “l’ecosistema italiano del Biotech evidenzia un crescente dinamismo, sostenuto dalla nascita di nuove imprese, tra cui startup e PMI innovative, e dal progressivo consolidamento dei processi di trasferimento tecnologico. Rafforzare il legame tra mondo accademico e tessuto imprenditoriale è essenziale per sostenere la crescita di queste realtà, che trovano nei programmi di accelerazione, nei fondi di investimento e nelle reti di competenze un motore strategico di sviluppo e una leva determinante per tradurre l’eccellenza scientifica nazionale in soluzioni tecnologiche e industriali competitive su scala globale. Per orientare con efficacia le strategie, gli investimenti e le politiche di sviluppo del comparto, risulta prioritario individuare e monitorare le principali tendenze tecnologiche emergenti. Tra i driver che stanno delineando il futuro del Biotech si distinguono la medicina di precisione, le biosoluzioni, la fermentazione di precisione, le Tecniche di Evoluzione Assistita e la bioconversione, che riflettono le traiettorie di innovazione già intraprese da startup e PMI innovative e indicano la direzione verso un settore sempre più sostenibile, integrato e competitivo”.
L’evento di presentazione del nuovo report Assobiotec è stata anche la cornice per conferire l’Assobiotec Media Award 2025 a Francesca Cerati, giornalista de Il Sole 24 Ore.
Il premio – istituito nel 2014 e dedicato ai/alle professionisti/e dell’informazione che si distinguono nella divulgazione delle biotecnologie, della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico – riconosce la capacità di rendere temi complessi chiari, accurati e accessibili, contribuendo alla diffusione della cultura scientifica e a un dibattito pubblico informato.
L’edizione 2025 è stata assegnata a Francesca Cerati con la seguente motivazione: “Per aver raccontato con rigore scientifico e chiarezza comunicativa le storie, le sfide e i protagonisti dell’innovazione biotecnologica, in Italia e nel mondo. Con uno sguardo attento e curioso, e un linguaggio sempre accessibile, ha saputo rendere la scienza comprensibile, viva e parte integrante del dibattito pubblico. Con il suo lavoro quotidiano ha contribuito a ispirare comune fiducia nel progresso, nell’innovazione, nel futuro”.
– foto ufficio stampa Federchimica/Assobiotec –
(ITALPRESS).

Indagine di Ats sul San Raffaele, Fontana “Avremo idee più chiare dopo i risultati delle ispezioni”
Ersaf firma un protocollo per l’utilizzo energetico dei prodotti delle filiere agroforestali
TG NEWS 09/12/2025
Cresce il biotech in Italia, nel 2024 quasi 6.000 imprese e 53 mld di fatturato
UnitelmaSapienza, nuovo anno accademico al via con un focus sull’IA
F1, ufficiale: Helmut Marko lascia la Red Bull dopo 20 anni
BREAKING NEWS LOMBARDIA 9/12/2025
BREAKING NEWS LOMBARDIA – 9 DICEMBRE 2025
GLI ALPINI A VARZI – DI REMO TAGLIANI
Space economy, produzione di 8 miliardi e 23mila addetti impiegati
L’Aula del Senato ha approvato il ddl per la riforma dell’esame di maturità, il provvedimento passa alla camera
Top Manager Reputation, per la prima volta in vetta Mazzoncini. Sul podio Descalzi e Berlusconi
Mediobanca, Fitch rivede il rating allineandolo a quello di MPS
Atp Vienna, Cobolli e Berrettini al secondo turno. Sinner in campo
TG NEWS ITALPRESS – 2 DICEMBRE 2025
Roccella “Ad Auschwitz non si deve andare in gita, si va per ricordare e combattere l’antisemitismo”
Banca Generali, per il Financial Times è “Best Private Bank in Italy” per PWM
CASO GARLASCO, TUTTE LE ANOMALIE DI UN SISTEMA
CINEMA&SPETTACOLI MAGAZINE – 29 OTTOBRE
Inaugurato il Master UniBg e Polimi sulla gestione degli asset industriali
TG NEWS 09/12/2025
BREAKING NEWS LOMBARDIA 9/12/2025
GLI ALPINI A VARZI – DI REMO TAGLIANI
AUTOVELOX, CRESCONO I DUBBI
ZONA LOMBARDIA – 9 DICEMBRE 2025
RADIO PAVIA BREAKFAST NEWS – 9 DICEMBRE 2025
INFORMAZIONE 3B METEO LOMBARDIA – PREVISIONI 9 DICEMBRE 2025
OGGI IN EDICOLA – 9 DICEMBRE 2025
PRONTO METEO LOMBARDIA – PREVISIONI PER IL 9 DICEMBRE
S. MESSA DI LUNEDI’ 8 DICEMBRE 2025 – IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA VERGINE MARIA
Primo piano
-
Cronaca23 ore faLa solidarietà torna a percorrere le strade di Milano con il Bus degli Angeli
-
Sport23 ore faColpo esterno del Parma nello scontro salvezza, Pisa sconfitto 0-1
-
Economia22 ore faEx Ilva, Urso aggiorna Decaro sulla riunione al Mimit e sulle prospettive per Taranto
-
Altre notizie11 ore fa
RADIO PAVIA BREAKFAST NEWS – 9 DICEMBRE 2025
-
Altre notizie11 ore fa
OGGI IN EDICOLA – 9 DICEMBRE 2025
-
Altre notizie10 ore fa
ZONA LOMBARDIA – 9 DICEMBRE 2025
-
Altre notizie11 ore fa
INFORMAZIONE 3B METEO LOMBARDIA – PREVISIONI 9 DICEMBRE 2025
-
Cronaca19 ore faPRONTO METEO – PREVISIONI PER 9 DICEMBRE 2025







