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Economia

Da Unicredit 8,1 milioni per il nuovo stabilimento di “Le Delizie del Sud”

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NAPOLI (ITALPRESS) – La leva della Zes – Zona Economica Speciale incontra la finanza sostenibile: ad Acerra, in provincia di Napoli, prende forma il nuovo stabilimento di Le Delizie del Sud, grazie a un finanziamento Futuro Sostenibile Plus da 8,1 milioni erogato da UniCredit.

L’investimento, che vale complessivamente 20 milioni di euro, si inserisce nella strategia di rilancio del Sud attraverso la Zes pensata per attrarre capitali e favorire la competitività delle imprese locali. Prevede la riqualificazione di un’ex area industriale del settore automotive e la realizzazione di un hub logistico di 28 mila mq con 2000 mq di uffici, all’interno di una superficie di 50 mila mq acquisita nel 2023. Il nuovo polo verrà costruito secondo i più avanzati criteri di sostenibilità ambientale Le Delizie del Sud grazie alla nuova infrastruttura aumenterà significativamente la propria capacità di stock e distribuzione, rafforzando la rapidità e l’efficienza del servizio verso clienti nazionali e internazionali. A confermare l’impegno green dell’azienda, è prevista anche l’installazione di un impianto fotovoltaico da 1 megawatt, insieme a stazioni di ricarica per veicoli elettrici e aree verdi dedicate al miglioramento della biodiversità locale. Queste soluzioni contribuiranno a rendere lo stabilimento energeticamente autosufficiente e in linea con i criteri Esg.

Fondata nel 1998 da Carolina Custini e Salvatore Bagnati, Le Delizie del Sud è oggi una realtà di riferimento nella distribuzione all’ingrosso di generi alimentari e beni di largo consumo. L’azienda ha costruito negli anni una solida reputazione grazie a oltre 500 rapporti commerciali consolidati con i principali player dell’agroalimentare, tra cui Barilla e Ferrero. Con una clientela diversificata, per il 20% da grossisti e per l’80% da supermercati e dettaglianti, l’azienda campana continua ad ampliare il proprio raggio d’azione oltre il tradizionale bacino di Campania e Lazio, proiettandosi verso nuovi mercati quali Umbria, Toscana, Puglia e Calabria e all’estero in Usa, Europa e Asia.

“L’intervento conferma come la Zes possa diventare catalizzatrice di sviluppo industriale per il Sud – afferma Ferdinando Natali, Regional Manager Sud UniCredit –. Grazie al Finanziamento Futuro Sostenibile Plus, accompagniamo un’azienda radicata sul territorio verso un modello di crescita innovativo e sostenibile, rafforzandone la competitività nel lungo periodo. UniCredit conferma il proprio ruolo di banca di riferimento per chi sceglie di innovare, investire e creare valore al Sud Italia”.

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“L’operazione è passaggio fondamentale nel percorso di crescita dell’azienda. Con il nuovo opificio puntiamo a implementare la presenza sui mercati nazionali e internazionali, coniugando la tradizione campana con l’innovazione tecnologica. Guardiamo al futuro con responsabilità, generando valore non solo per l’impresa ma anche per il territorio, riducendo l’impatto ambientale e sprigionare il potenziale green”, commenta la Famiglia Bagnati proprietaria di Le Delizie del Sud. Il progetto rafforza il ruolo della Campania come laboratorio di innovazione industriale e agroalimentare, dimostrando come la leva finanziaria, unita agli strumenti pubblici di sostegno come la Zes possa generare crescita sostenibile e nuova competitività per le imprese del Sud.

– foto ufficio stampa Unicredit –

(ITALPRESS).

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Economia

Golden Power, la Commissione Europea apre una procedura d’infrazione contro l’Italia. Giorgetti: “Faremo una proposta”

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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione Europea ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia sull’uso del golden power. Bruxelles invita l’Italia a conformarsi alla normativa bancaria dell’Unione.

“La Commissione solleva obiezioni sulla norma cosiddetta Golden Power, riformata nel 2022 con il governo Draghi. Sulla base delle valutazioni della sentenza risponderemo ai rilievi che ci vengono mossi nelle sedi competenti. Con spirito costruttivo e collaborativo faremo una proposta normativa che farà chiarezza e supererà le obiezioni. Siamo convinti che permetterà di avere un quadro di competenze condiviso”. Lo dichiara il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti rispetto all’apertura della procedura d’infrazione sulla normativa Golden Power.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

Manovra, Meloni: “L’obiettivo è rafforzare il tessuto produttivo della Nazione e difendere l’economia reale”

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ROMA (ITALPRESS) – “La manovra economica per il 2026 si inserisce nel solco di quelle precedenti, e aggiunge ulteriori tasselli al nostro lavoro, sia sul fronte della tutela del potere d’acquisto degli italiani che del sostegno alle imprese che investono in Italia e che creano occupazione e ricchezza sul nostro territorio. Abbiamo scelto, per questo, di dare continuità a misure che hanno funzionato molto bene, come il credito d’imposta sugli investimenti nella Zona economica speciale unica del Sud o la super deduzione del costo del lavoro per le nuove assunzioni, e di ripristinare strumenti che sono molto apprezzati dal tessuto produttivo”. Così la premier Giorgia Meloni, in un messaggio inviato al Forum della Distribuzione Moderna.

“Mi riferisco, in particolare, alla reintroduzione del super e dell’iper-ammortamento, con uno stanziamento di 4 miliardi. È un intervento che prevede, ai fini dell’ammortamento, una maggiorazione del costo di acquisizione di beni che arriva fino al 180% in caso di investimenti volti a innovare tecnologicamente le imprese e che sale fino al 220% per quelli necessari ad accompagnarle nel percorso di transizione ecologica”, aggiunge.

“Rafforzare il tessuto produttivo della Nazione, difendere l’economia reale, creare le condizioni per la crescita, aiutare i più fragili e ridare ossigeno al ceto medio. Questi sono i nostri obiettivi, e so che sono anche i vostri. Di chi ha a cuore questa Nazione e lavora ogni giorno con un solo grande scopo: rendere l’Italia sempre più forte, giusta e competitiva”, conclude Meloni.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

Lusetti “I contratti pirata nel terziario impoveriscono i lavoratori”

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ROMA (ITALPRESS) – Oltre 200 contratti “pirata” su 250 nei settori del terziario. Una perdita che può arrivare fino a 12 mila euro l’anno per ogni lavoratore coinvolto. Sono i numeri del dumping contrattuale denunciati da Mauro Lusetti, vicepresidente di Confcommercio, in un’intervista a Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
Confcommercio rappresenta oltre 700 mila imprese nei settori del terziario, commercio, ristorazione, trasporti e distribuzione. Lusetti ricorda che i contratti firmati dall’associazione di categoria riguardano oltre 2,2 milioni di addetti nelle imprese associate, ma vengono applicati a più di 5 milioni di persone in totale. “Il contratto del terziario è quello maggiormente applicato nel panorama economico italiano”, sottolinea il vicepresidente.
Da mesi Confcommercio ha avviato una battaglia politica e associativa contro i contratti in dumping. “Più di 100 mila lavoratori sono soggetti a questi contratti che prevedono compensi inferiori dai 6 mila ai 12 mila euro annui rispetto ai contratti sottoscritti da Confcommercio con Cgil, Cisl e Uil – prosegue Lusetti -. Questi accordi, pur rispettando formalmente le norme di legge, non hanno le condizioni migliorative che contengono invece i contratti sottoscritti da noi”. Tra le carenze più gravi l’assenza della tredicesima mensilità, coperture ridotte per malattie e permessi, mancanza degli elementi legati alla bilateralità.
“E’ una patologia di un libero mercato nel quale le regole sono molto labili”, commenta Lusetti, che lancia un appello alle istituzioni: “Stiamo chiedendo con forza di codificare le organizzazioni maggiormente rappresentative del mondo del lavoro, delle imprese, dei lavoratori e fare sì che i contratti sottoscritti da loro abbiano valore universale”.
Riguardo alla proposta del Governo sulla flat tax applicata agli aumenti retributivi previsti nei contratti nazionali, Lusetti sottolinea: “Ci sono luci e ombre. La proposta prevede di detassare gli aumenti contrattuali previsti dai contratti sottoscritti a partire dal 2025, ma nel 2024 Confcommercio ha sottoscritto contratti per milioni di persone, con i primi aumenti già scattati lo scorso anno. Saremmo esclusi da questa normativa e crediamo che questo vada esattamente contro una logica di coerenza e uniformità nel trattamento dei lavoratori”.
L’associazione di categoria sta lavorando con le istituzioni e il Governo per superare quello che Lusetti definisce “un vulnus serio”.
Sul fronte del costo della vita, Lusetti evidenzia come i rinnovi contrattuali, pur avendo accelerato, non abbiano ancora recuperato pienamente il tasso di inflazione cumulato degli anni precedenti, e questo porta a “consumi fermi. Se non riparte la domanda interna è un problema affidarsi solo alle esportazioni”.
Per mettere più soldi in tasca agli italiani, secondo Lusetti servono interventi su più fronti. “Bisogna agire sull’efficienza statale per abbassare il livello di tassazione degli stipendi che è ancora elevato”, afferma il vicepresidente di Confcommercio, che apprezza gli interventi del Governo sulla riduzione del cuneo fiscale. Inoltre è importante “il welfare aziendale, su cui Confcommercio punta molto, attraverso la bilateralità condivisa con i sindacati, e che può mettere la gran parte dei lavoratori nelle condizioni di avere redditi adeguati”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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