Economia
La cooperazione finanziaria internazionale motore di fiducia e solidarietà
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2 ore fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Credito e debito non sono solo strumenti finanziari, ma espressioni di fiducia e responsabilità. E quando il debito nei paesi poveri diventa insostenibile, questo stesso senso di responsabilità spinge creditori e debitori a collaborare per trovare soluzioni eque e favorevoli alla crescita”. Queste le parole di Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, aprendo il seminario internazionale “Cooperative Financial Institutions in the XXI Century for Global Economic and Social Development” promosso da Banca d’Italia e Università Cattolica del Sacro Cuore, significativamente nell’anno giubilare dedicato alla Speranza, in collaborazione con Federcasse, che si è tenuto l’8 ottobre a Roma, presso il Centro Convegni di Banca d’Italia.
“La cooperazione multilaterale – ha continuato il Governatore – non è un peso: è un investimento strategico. In un periodo di frammentazione e nazionalismo, dobbiamo rinnovare il nostro impegno per la solidarietà. Lasciare indietro quasi due miliardi di persone non è certo una base affidabile per la stabilità e la prosperità, sia a livello mondiale sia nelle economie avanzate. Dobbiamo quindi garantire che il credito, sia esso concesso all’interno di un villaggio o tra nazioni diverse, persegua il suo scopo più alto: costruire fiducia, promuovere la dignità e aprire la strada a un mondo più giusto e umano”.
Al centro dell’evento il panel tematico moderato dal Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Elena Beccalli, con gli interventi di Patricia Camacho, Founder of a cooperative bank in Ecuador, senior consultant in climate and community finance, former CFO of Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio, Nina Schindler, Chief Executive Officer, Secretariat General of the European Association of Co-operative Banks, e Mazamesso Assih, Minister for Financial Inclusion and Organisation of the Informal Sector della Repubblica del Togo
“Desidero richiamare la vostra attenzione sul valore della biodiversità finanziaria – ha esordito la Professoressa Beccalli -. La biodiversità favorisce innanzitutto una maggiore inclusione finanziaria, poiché la presenza di una gamma diversificata di intermediari tende a generare politiche differenziate nella selezione della clientela, nonché approcci distintivi nella valutazione dei clienti e dei loro bisogni di credito”. “Al di là dei dati – ha continuato – sin dalle origini, le banche cooperative si sono basate sul relationship lending, che le distingue dalle grandi banche e alimenta un legame fiduciario con le comunità di riferimento. Per queste istituzioni, la fiducia funziona come una forma di capitale, trasformandosi in una risorsa che riduce l’incertezza e genera valore. Il relationship lending è dunque un modello in cui fiducia, prossimità, conoscenza reciproca e scambio di informazioni informali giocano un ruolo cruciale. La banca è così in grado di gestire il rischio di credito non solo attraverso algoritmi sofisticati, ma anche interpretando le informazioni derivanti da un rapporto fiduciario di lungo periodo con l’imprenditore. Si potrebbe dire che il relationship lending si fonda su una vera e propria intelligenza relazionale”.
“Di fronte alle sfide poste dall’intelligenza artificiale– ha concluso il Rettore Beccalli – l’intelligenza relazionale che caratterizza le banche cooperative è cruciale, poiché alimenta la fiducia”. Prima del confronto a più voci moderato dal Rettore dell’Università Cattolica ha offerto un’analisi dal punto di vista accademico e di ricerca il Keynote speech di John Wilson, Director of the Centre for Responsible Banking & Finance based at the University of St Andrews.
– Foto ufficio stampa Università Cattolica –
(ITALPRESS).
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Economia
Giorgetti “Uso accorto delle risorse per fronteggiare shock negativi”
Pubblicato
6 minuti fa-
9 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “La sostenibilità della finanza pubblica regola la condotta di questo esecutivo, nella convinzione che sia necessaria ancor di più in presenza di grande incertezza sulle prospettive macroeconomiche future”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell’audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato. “In tale frangente, solo un uso accorto delle risorse disponibili può consentire di fronteggiare eventuali shock negativi – ha aggiunto Giorgetti – e al contempo proseguire nell’attuazione degli obiettivi prioritari del programma di governo”.
“Il documento programmatico di finanza pubblica ha già indicato l’ammontare della manovra lorda per un ammontare medio di circa lo 0,7 per cento del Pil e le indicazioni contenute nel documento mostrano la volontà di rispettare il sentiero obiettivo di spesa netta autorizzato dal Consiglio dell’Ue e di uscire rapidamente dalla procedura per disavanzi eccessivi cui siamo attualmente sottoposti”, ha aggiunto il ministro.
“Il terzo trimestre 2025 ha mostrato segnali incoraggianti: la produzione industriale in ripresa, il fatturato dei servizi in lento recupero, la fiducia stabilizzata e l’occupazione continua a crescere, seppure a un ritmo inferiore. Per la seconda metà dell’anno, le previsioni più aggiornate indicano una lieve accelerazione della crescita congiunturale del Pil – ha sottolineato Giorgetti -. Tuttavia, tenendo conto dell’andamento delle variabili esogene internazionali, la stima di crescita annuale è stata prudenzialmente rivista al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto a quella di aprile, attestandosi ora allo 0,5% (0,6% nella media dei dati trimestrali). D’altra parte, l’esperienza ci ha mostrato che le stime iniziali sono spesso soggette a revisioni e negli ultimi anni sono state sistematicamente riviste al rialzo”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Guida Paese Smart, per le Pmi italiane è più facile investire nella West Coast
Pubblicato
2 ore fa-
8 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Un vademecum concepito per fornire a manager e imprenditori italiani strumenti pratici e suggerimenti utili per entrare nel mercato americano, in particolare nella regione occidentale, e intraprendere investimenti di successo. E’ “Guida Paese Smart”, commissionata dal Consolato Generale d’Italia, unitamente al Consolato Generale d’Italia a San Francisco e dall’Ufficio ITA Agenzia di Los Angeles e sviluppato dal Gruppo Bonfiglioli Consulting in collaborazione con i principali rappresentanti delle istituzioni italiane nella West Coast americana, tra cui la Camera di Commercio Italo-Americana dell’Ovest (IACCW), Innovit, e altri.
La Guida è arricchita dal contributo di esperti di settore (tra cui lo studio legale Tarter Krinsky & Drogin LLP, lo studio di consulenza fiscale G.C. Consultants, Inc, la società logistica EuroCargo) e da interviste a manager e imprenditori italiani che hanno avuto successo nel mercato americano, per condividere le loro esperienze, riflessioni e insegnamenti appresi. Come sottolineato da Raffaella Valentini, Console generale d’Italia a Los Angeles, nel corso della presentazione presso l’Università degli Studi Link, si tratta di “un progetto concreto e frutto di un risultato di sistema, cioè dell’Italia che opera nella West Coast e che unisce istituzioni, comunità e imprese”.“La Guida vuole proporsi come uno strumento smart su cosa fare e come muoversi in questa area degli Stati Uniti. Quindi accompagnare, sostenere e anticipare le esigenze delle imprese. Interessa una parte degli Usa con 11 stati dove abbiamo censito 330 imprese italiane e quindi si capisce le grandi potenzialità esistenti. La guida dare un’idea di cosa succede e quali sono gli attori istituzionali e privati”.
Silvia Chiave, responsabile Relazioni Internazionali e Affari Comunitari Ufficio di Gabinetto del presidente della Regione Lazio, ha voluto sottolineare “l’attenzione e la vicinanza della Regione a iniziative come questa. Si tratta di una guida tempestiva e uno strumento pensato per accompagnare le imprese. La Regione Lazio ha fatto un focus particolare proprio sugli Usa per esplorare le opportunità soprattutto in un’area, come la California del Sud, che è una porta d’ingresso strategica. Noi ci siamo in un sistema importante come quello della West Coast”.
Il direttore di Ice Los Angeles, Giosafat Riganò, nel suo intervento ha osservato come la Guida sia “uno strumento pratico e utile per le imprese”. “Ci siamo voluti mettere nei panni di un’azienda che decide di investire in questa parte degli Stati Uniti per capire cosa cerca. Questo è un documento che si rinnova continuamente con dati relativi agli 11 stati sempre aggiornati. E’ una chiave importante per un mercato strategico come quello degli Stati Uniti. Ecco perchè è importante esserci e farlo con una guida che nasce dalla collaborazione fra pubblico e privato”.
Sul concetto di fare sistema ha insistito Federica Di Pillo, capo della comunicazione di AmCham. “Lanciamo piattaforme di dialogo fra Italia e Stati Uniti e sosteniamo le relazioni transatlantiche. Questa iniziativa è importante perchè pone l’accento su una parte del territorio americano che continua ad attirare investimenti”.
Il direttore generale per la promozione del Sistema Paese del Maeci, Mauro Battocchi, ha ricordato come “la Farnesina è impegnata a conseguire l’obiettivo di 700 miliardi di export entro il 2027 e la Guida è uno strumento utile e importante per spingere le imprese italiana in una parte degli Stati Uniti di grande interesse”.
– Foto ads/Italpress –
(ITALPRESS).
Economia
DPFP, l’UPB valida le previsioni macroeconomiche “Accettabili ma esposte a un contesto ancora incerto”
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8 ore fa-
8 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – L’Ufficio parlamentare di bilancio ha validato le previsioni macroeconomiche del Documento programmatico di finanza pubblica 2025. L’esito è stato comunicato dalla presidente, Lilia Cavallari, intervenuta davanti alle commissioni Bilancio congiunte di Senato e Camera. L’UPB ha inoltre rilevato la necessità di maggiori informazioni per una più corretta e completa valutazione della finanza pubblica, a beneficio del Parlamento e della credibilità e trasparenza della politica di bilancio, che contribuiscono alla fiducia dei mercati, con impatti positivi su costo del debito e sulla spesa per interessi. Cavallari ha sottolineato l’importanza di preservare gli investimenti e la qualità degli interventi, e di proseguire con decisione sul percorso delle riforme.
In particolare, gli esiti delle tensioni commerciali si dispiegheranno nei prossimi trimestri e il DPFP, in linea con i maggiori previsori, assume per il prossimo anno un rallentamento degli scambi mondiali anche per il debole trascinamento della seconda metà del 2025. Per l’Italia il DPFP migliora lievemente le ipotesi sulle materie prime energetiche e sui tassi di interesse, mentre quelle sul tasso di cambio e sugli scambi globali sono fortemente peggiorate nel complesso dell’orizzonte temporale del documento.
Si sottolinea che, con un contesto internazionale così instabile, le variabili esogene potrebbero evolvere nei prossimi anni in maniera anche molto diversa da quanto ipotizzato nel DPFP. Le modalità dell’esercizio di validazione seguono quelle adottate per i precedenti documenti di programmazione, disciplinate da un protocollo d’intesa tra l’UPB e il MEF.Le previsioni del quadro macroeconomico del DPFP, sia tendenziale che programmatico, sono state valutate come accettabili pur collocandosi in diversi casi sul limite superiore dell’intervallo del panel di UPB.
Le previsioni macroeconomiche dell’Italia sono comunque esposte a molteplici rischi, bilanciati nel breve termine ma prevalentemente orientati al ribasso nel medio termine, in larga parte riconducibili ai conflitti internazionali e alla dinamica degli investimenti, all’instabilità dei mercati finanziari e al rischio climatico e ambientale. Nello scenario a legislazione vigente l’UPB vede una fase di moderata espansione, in media di poco superiore al mezzo punto percentuale di PIL per anno nell’orizzonte di previsione, sostenuta dall’assenza di pressioni inflazionistiche e dalla tenuta del mercato del lavoro, ma frenata dal quadro geo-politico internazionale e dal “dazio implicito” dall’apprezzamento dell’euro.
Cruciale resta la tempistica di realizzazione dei progetti PNRR, concluso il quale si potrebbero aprire, per l’attenuarsi degli stimoli di domanda aggregata, sfide significative per l’economia italiana. In un ulteriore scenario UPB impostato su un ipotetico shock finanziario, il rapporto tra debito e PIL mostrerebbe una traiettoria di aumento per tutto il triennio 2026-28, toccando nel 2028 il 142,2 per cento del PIL, circa 5,8 punti al di sopra della corrispondente previsione del Governo.
Nelle previsioni macroeconomiche programmatiche del DPFP, l’impatto della manovra di bilancio sulla variazione cumulata del PIL sarebbe di un paio di decimi di punto percentuale nel triennio di previsione (neutrale l’anno prossimo e marginalmente espansivo nel 2027-2028). Il Documento fornisce solo informazioni di carattere generale sui provvedimenti della manovra – tra cui la ricomposizione del prelievo fiscale con la riduzione del carico sui redditi da lavoro, incentivi alle imprese e il rifinanziamento del SSN – che incentiverebbero la crescita grazie allo stimolo alla domanda interna. La crescita programmatica della spesa netta, comprensiva degli effetti della manovra, è in linea con i limiti raccomandati dal Consiglio della UE.
È apprezzabile che il quadro programmatico confermi e, in taluni casi, migliori i principali obiettivi stabiliti nel PSB approvato dal Consiglio della UE, il che potrebbe permettere l’uscita anticipata dalla procedura per i deficit eccessivi, così come è apprezzabile la prudenza con la quale il Governo sta valutando l’attivazione della clausola di salvaguardia per il finanziamento in deficit delle spese per la difesa. Tuttavia, l’utilizzo pressoché integrale dello spazio di bilancio disponibile espone al rischio di non avere a disposizione ulteriori risorse per far fronte a esigenze impreviste, soprattutto nel 2026-27, in particolare qualora l’evoluzione del quadro macroeconomico si deteriorasse rispetto a quello programmatico. La traiettoria del rapporto tra il debito e il PIL, dopo una crescita quest’anno e il prossimo, si dovrebbe avviare a una graduale riduzione dal 2027, ma la realizzazione di tale discesa si basa su ipotesi ambiziose, per esempio a riguardo della realizzazione del programma di dismissioni.
Relativamente al finanziamento del debito, dati gli andamenti del quadro programmatico e la progressiva riduzione del portafoglio dei titoli da parte dell’Eurosistema, i flussi netti di titoli di stato che dovranno essere assorbiti dal mercato dovrebbero ammontare a circa 173 miliardi nel 2025 e a 176 del 2026. I saldi principali e il debito in rapporto al PIL presentano nel DPFP una stima migliore di quanto previsto nel PSB per il biennio 2024-25, ma ciò sarà in parte compensato da una dinamica meno favorevole nel biennio 2027-28 per i saldi strutturali e già dal 2026 per l’indebitamento netto e il debito, rispetto a quanto indicato nel Piano. Come risultato, nel 2028 i saldi principali e il debito in rapporto al PIL programmati nel PSB rimangono sostanzialmente confermati.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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