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Cronaca

Medio Oriente, identificati i resti dei 2 ostaggi consegnati da Hamas

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CALTANISSETTA (ITALPRESS) – I due corpi di ostaggi restituiti da Hamas appartengono a Inbar Hayman, l’ultima donna non ancora tornata in Israele, e del sergente maggiore Muhammad al-Atrash. Lo ha annunciato l’ufficio del primo ministro, che ha osservato che “i rappresentanti delle Forze di difesa israeliane hanno informato le famiglie degli ostaggi che i loro cari sono stati restituiti a Israele e che la loro identificazione è stata completata”. Inoltre, l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha sottolineato che “Hamas è tenuta a rispettare i suoi impegni con i mediatori e a restituirli come parte dell’attuazione dell’accordo. Non scenderemo a compromessi su questo punto e non risparmieremo sforzi finchè non restituiremo tutti i corpi degli ostaggi, fino all’ultimo”. Mercoledì sera, Hamas ha consegnato due bare contenenti i resti di Haiman e Al-Atrash, affermando di aver recuperato i corpi di tutti gli ostaggi deceduti “che è riuscita a raggiungere”. Il gruppo terroristico palestinese detiene ancora i resti di 19 ostaggi a Gaza.
Mentre i resti dei due ostaggi venivano trasferiti fuori da Gaza, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha minacciato di riprendere i combattimenti se Hamas non avesse rispettato l’accordo di tregua, affermando di aver ordinato all’esercito di preparare un “piano per annientare” il gruppo terroristico palestinese in caso di ripresa degli scontri. “Se Hamas si rifiuta di rispettare l’accordo, Israele, in coordinamento con gli Stati Uniti, riprenderà i combattimenti e agirà per ottenere la sconfitta totale di Hamas, per cambiare la realtà a Gaza e raggiungere tutti gli obiettivi della guerra”, si legge in una dichiarazione dell’ufficio di Katz. L’ala militare di Hamas, le Brigate Qassam, ha affermato, prima della consegna, di aver rispettato i propri obblighi previsti dall’accordo di cessate il fuoco sostenuto dagli Stati Uniti restituendo a Israele tutti gli ostaggi ancora in vita e i corpi di tutti i prigionieri morti “che è riuscita a raggiungere”. “Ciò che resta dei corpi degli ostaggi (che non sono stati restituiti) richiede grandi sforzi e attrezzature speciali per la ricerca, e stiamo compiendo grandi sforzi per risolvere questo problema”, ha affermato.

– Foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Traffico di droga in provincia di Matera, 41 arresti

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“Biologia su misura”, a Palermo esperti a confronto

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Cronaca

Il 60% dei commercialisti italiani è pronto a investire nell’IA

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MILANO (ITALPRESS) – Wolters Kluwer Tax & Accounting presenta la seconda edizione del report globale Future
Ready Accountant 2025, che analizza la trasformazione della professione contabile e fiscale grazie ad un’indagine compiuta su oltre 2.700 studi a livello mondiale.
Lo studio evidenzia che il 77% degli Studi prevede di aumentare gli investimenti in IA e che il 35% la utilizza già ogni
giorno, contro il 9% del 2024. I servizi di consulenza sono ormai offerti dal 93% degli Studi, e cresce l’adozione del
cloud e dell’automazione per migliorare efficienza e supporto ai clienti.
In Italia, il 28% degli Studi utilizza quotidianamente l’IA, mentre il 61% prevede nuovi investimenti nei prossimi tre
anni. Il 34% lavora interamente in cloud (3° posto in Europa), ma il Paese scende al 7° posto considerando anche le
soluzioni ibride. Le principali motivazioni all’adozione del cloud sono sicurezza dei dati (41%), semplicità di
implementazione (33%) ed efficienza dei costi (32%), mentre la paura di interruzioni operative resta la principale
barriera (38%).
Il 69% delle PMI italiane affida la contabilità a studi professionali, confermando la forte fiducia nella categoria.
Tuttavia, solo il 57% degli Studi supporta i clienti nella scelta di soluzioni tecnologiche – il dato più basso in Europa.
Sul fronte economico, solo il 66% degli Studi italiani ha registrato una crescita dei ricavi negli ultimi tre anni, contro
l’80% della media europea. Il 26% ha introdotto modelli di lavoro ibrido, e l’investimento in formazione e competenze
digitali resta inferiore rispetto a Paesi come Belgio e Paesi Bassi.
Il report descrive dunque una professione in transizione: solida, centrale per la competitività delle imprese italiane,
ma chiamata a colmare rapidamente il divario digitale e a investire su tecnologia, competenze e nuovi modelli di
crescita.
“L’intelligenza artificiale non è più un’ipotesi
futura ma un imperativo attuale: le aziende devono adottarla per evolversi e crescere”, commenta Jason Marx, CEO di Wolters Kluwer Tax & Accounting.
Il report completo “L’era dell’intelligenza: il nuovo commercialista tra IA, dati e analisi” è disponibile sul sito di
Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia.

– Foto ufficio stampa Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia –

(ITALPRESS).

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