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Politica

Il Cdm approva il decreto legge per la sicurezza sul lavoro. Meloni “Mantenuto un altro impegno”

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ROMA (ITALPRESS) –Oggi il Governo ha mantenuto un altro impegno preso con gli italiani, in particolare con i lavoratori e le imprese di questa Nazione. Quest’anno, avevamo scelto di dedicare il Primo Maggio ad un tema che ci sta particolarmente a cuore: la sicurezza sul lavoro. E in quell’occasione avevamo annunciato che il Governo era riuscito a rendere disponibili altri 650 milioni di euro, da sommare ai 600 già disponibili per i bandi INAIL, per rafforzare gli interventi sulla prevenzione e sulla sicurezza”. Così su X il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “In questi mesi, ci siamo confrontanti con i sindacati e le organizzazioni datoriali per definire insieme gli interventi e abbiamo approvato in Consiglio dei Ministri un decreto-legge molto corposo e articolato, che impiega quelle risorse, ne individua altre e prevede numerose misure significative”, prosegue.

“Scegliamo di premiare le aziende che si dimostrano virtuose nella riduzione degli infortuni sul lavoro, rafforziamo la patente a crediti e introduciamo a livello nazionale il badge elettronico per le imprese che operano nei cantieri edili in regime di appalto e subappalto, incrementiamo i controlli con l’assunzione di 300 ispettori e 100 Carabinieri per l’attività ispettiva e di vigilanza, istituiamo delle borse di studio per i figli delle vittime sul lavoro, estendiamo al tragitto casa-lavoro la copertura assicurativa INAIL prevista per gli studenti impegnati nei percorsi di formazione – sottolinea il premier -. È un provvedimento di cui siamo molto orgogliosi, e che è frutto di un grande gioco di squadra. Ringrazio il Ministro del Lavoro Calderone, il Sottosegretario Mantovano, tutti i Ministri che a questo obiettivo hanno lavorato, ma soprattutto le organizzazioni sindacali e datoriali, che non hanno mai fatto mancare il loro apporto in questi mesi. Continueremo in questa direzione. Per il bene dell’Italia, dei nostri lavoratori e delle nostre imprese”.

CALDERONE “DAL GOVERNO SCELTE STRATEGICHE”

“Oggi presentiamo il nuovo decreto legge sicurezza e protezione civile: non è la prima volta che il governo si occupa di sicurezza sul lavoro, che fa scelte strategiche, sia sul fronte della prevenzione e sul fronte dell’estensione delle tutele”. Lo ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, nel corso della conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri. “Non è la prima volta che noi adottiamo anche una strategia che ci consente di mettere in campo più risorse per l’ispezione sul lavoro – ha aggiunto Calderone -, per un’ispezione sul lavoro qualificata e che si avvale di specialisti che sono importantissimi per portare a compimento quelle che non sono da intendere, solo come azioni repressive, ma invece azioni”.

“Nel corso del tempo abbiamo incrementato il contingete degli ispettori del lavoro, la stessa cosa abbiamo fatto per quanto riguarda l’Inps e Inail, per poterci avvalere di una ispezione qualificata, siamo anche intervenuti per aumentare il contingente dei carabinieri che si occupano di sicurezza del lavoro, con questo decreto sicurezza, interveniamo aumentando anche questo contingente – ha sottolineato Calderone -. Interveniamo anche con la stabilizzazione del personale sanitario dell’Inail. Abbiamo una serie di misure che ci consentano di poter dire che mettiamo in sicurezza il futuro. Abbiamo previsto una serie di interventi dedicati alla prevenzione degli infortuni, alla formazione e all’accompagnamento dei nostri giovani”.

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“Abbiamo un intervento importante, come ulteriore passaggio, sull’introduzione della patente a crediti in edilizia, noi abbiamo sempre detto che la patente per l’edilizia non era solo per quel settore, ma avevamo bisogno di creare un’esperienza e capacità di valutazione dello strumento per poi estenderlo ad altri settori”, ha spiegato.“Con questo decreto introduciamo il badge di cantiere – ha aggiunto Calderone – avvalendoci di quelle che sono delle esperienze di successo nell’ambito dell’area del cratere sismico dell’appennino centrale. Questo decreto ha misure molto ampie con un impatto economico importante, perchè a regime peserà 900 milioni di euro l’anno”.

NUOVE NORME PER LA SICUREZZA DEGLI STUDENTI NELLA FORMAZIONE SCUOLA-LAVORO

Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi due provvedimenti che introducono novità in materia di formazione scuola-lavoro, sicurezza degli studenti e valorizzazione del sistema scolastico delle isole minori. Con il decreto-legge in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro si estende la copertura assicurativa anche agli eventuali infortuni avvenuti durante il tragitto tra l’abitazione o altro domicilio e il luogo in cui si svolge l’attività di formazione scuola-lavoro. Allo stesso tempo, viene stabilito che le convenzioni stipulate tra scuole e imprese ospitanti non potranno più prevedere attività di formazione scuola-lavoro nelle lavorazioni ad elevato rischio per gli studenti. Contestualmente, l’INAIL promuoverà nelle scuole campagne informative e progetti educativi dedicati alla diffusione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica.

Con un disegno di legge dedicato alle isole minori si introducono misure specifiche per valorizzare il personale scolastico che presta servizio in tali realtà, prevedendo l’attribuzione di punteggi aggiuntivi nelle graduatorie provinciali per le supplenze. “Con questi interventi diamo un segnale concreto di attenzione verso i nostri studenti e verso chi ogni giorno vive la scuola. La formazione scuola-lavoro deve rappresentare un’occasione di crescita, non di rischio: i giovani devono poter affrontare queste esperienze in piena sicurezza. Per loro maggiore tutela, abbiamo esteso la copertura assicurativa anche agli infortuni che potrebbero verificarsi nel tragitto da casa al luogo in cui si svolgono le attività. Inoltre, continuiamo a sostenere e valorizzare le isole minori, riconoscendo l’impegno di chi insegna e lavora in territori che costituiscono un patrimonio unico per il Paese”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Bernini “Con la riforma dell’accesso a Medicina abbiamo scardinato la lobby dei test”

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PALERMO (ITALPRESS) – “Le parole rivolte agli studenti? Erano studenti dell’Unione degli Universitari, CGIL, PD. Studenti che stanno facendo politica. Il che rappresenta una scelta legittimissima, ma nel momento in cui, durante una riunione in cui ci stiamo confrontando con dei colleghi, anche un collega del PD, io prendo in mano il microfono e come da tre anni a questa parte vengo interrotta, prima ancora che io possa parlare, quello che ho detto è ‘parlate, ma fate prima parlare me’. Ed è esattamente quello che è accaduto nel momento in cui io sono scesa tra il pubblico ho raccolto le domande degli studenti solamente una parte e ho raccontato la mia storia. Perché non si può sempre e solo essere contestati attraverso delle urla scomposte, questo è il problema. Io accetto qualunque tipo di confronto e da tre anni a questa parte mi sono confrontata con tutte le rappresentanze studentesche, con l’Unione, degli Universitari, che sono, lo ripeto, attivisti del Partito Democratico e della CGIL. Vorrei che fosse chiaro”. Così il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, a margine della cerimonia di riconsegna del Crocifisso restaurato dall’Accademia delle Belle Arti alla Chiesa di San Paolo Apostolo, a Borgo Nuovo, a Palermo, torna sulle polemiche dei giorni scorsi ad Atreju con chi la contestava per la riforma dell’accesso a Medicina.

“Credo sia la riforma che scardina più lobby che mi sia capitato di vedere negli ultimi 25 anni. Abbiamo scardinato la lobby della formazione costosissima per test universitari, mnemonici, selettivi e non formanti. Abbiamo scardinato la lobby dei test. Abbiamo scardinato la lobby dei professori che si mettevano a disposizione per fare ripetizioni e lezioni private su test mnemonici – ha proseguito -. Abbiamo scardinato la lobby di chi non vuole far entrare nessuno perché ritiene che i medici siano già sufficienti. Stiamo facendo, per la prima volta dopo 25 anni, entrare 55.000 studenti in università per formarsi. Non li selezioniamo fuori dalla porta, per formarsi”. Sulla possibilità che i posti restino vacanti, il ministro ha affermato: “No, abbiamo previsto un modello che si realizzerà entro il 28 di febbraio di riempimento delle graduatorie. Entreranno tutti sulla base delle loro capacità, delle loro performance, dei voti di esame, avranno un certo posto in graduatoria. Ma quello che cambia rispetto a un test che selezionava fuori dai cancelli dell’università, e a parte quelli che entravano, 14.000 quando sono arrivata io, ora ne entrano circa 25.000. Quello che cambia è che noi li formiamo dentro. Noi li portiamo tutti dentro l’università. Dal primo di settembre noi abbiamo aperto il fascicolo universitario formativo di 55.000 studenti che stanno accumulando i loro crediti formativi, che potranno portarsi dappertutto. Quello che mi dispiace è che ci sia una contestazione politica che prevale sui contenuti. Io non posso accettarlo. Basta contestazioni. Lasciamola finire questa riforma, almeno per quest’anno. Diamo una chance agli studenti. Non a me. Io ho già vissuto, ho già avuto le mie esperienze. Sono solo al servizio degli studenti. Le mie soddisfazioni sono il benessere degli studenti”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Conte ad Atreju “Alleanza col PD dipenderà dai programmi, il candidato verrà dopo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo disponibili a dialogare col PD e con le altre forze progressiste, se verrà fuori un’alleanza dipenderà – come nel DNA del MoVimento 5 Stelle – solo dai programmi. Se ci saranno scritte le nostre battaglie di sempre, dall’etica pubblica alla legalità, la giustizia ambientale e sociale, noi ci saremo. Il problema del candidato verrà dopo”. Così il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ad Atreju. Non manca qualcuno su questo palco? “Sì, c’è una sedia vuota importante: Giorgia Meloni, la padrona di casa. Mi aveva invitato a venire e io ho detto di sì: poteva esserci. Sono sicuro che verrà un giorno in cui faremo questo confronto”, ha puntualizzato.

“Abbiamo fatto un buon lavoro durante le ultime campagne elettorali regionali, abbiamo costruito dei progetti vincenti e sono orgoglioso di constatare che i nostri candidati sono particolarmente competitivi. Per quanto riguarda il governo nazionale, vedremo: ho lanciato un grande cantiere, il nuovo anno saremo impegnati sino all’estate ad ascoltare i cittadini in tutte le città per costruire insieme un progetto di Paese sulla base dei loro bisogni, ascolteremo anche i non iscritti. Poi in autunno torneremo a confrontarci con le altre forze di opposizione e decideremo anche i criteri migliori per individuare il candidato o la candidata più competitiva”, ha spiegato Conte.

“Vorrei chiarire che ci sono delle differenze con la Lega di Matteo Salvini: innanzitutto la Lega ha fatto un accordo con Russia Unita di Putin e noi non abbiamo accordi con nessuno, siamo assolutamente autonomi e indipendenti. Secondo: la Lega di Salvini dice che non è d’accordo e ha votato tutti gli invii delle armi ogni volta: noi abbiamo una posizione di massima coerenza, l’abbiamo esposta in tutte le iniziative parlamentari in Italia e in Europa”, ha rivendicato.

“Conte dopo sei mesi è andato a casa perché Renzi ha voluto rompere la coalizione. È stato Giorgetti ad aver gestito il Superbonus. È disonorevole chiedere a me conto di come è stato gestito. Continuiamo a parlare” del Superbonus, “ma è una super scusa. Buchi non ci sono, i buchi sono immaginari perché nella contabilità pubblica non ci sono buchi. Io credo che sia vigliacco chiedermi di rispondere su una misura che è stata fatta quando il Paese era completamente disastrato e doveva ripartire, una misura che aveva una finalità ben precisa e temporanea, dopo che l’ho lasciata in eredità e non me l’hanno fatta gestire”, ha aggiunto.

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– foto IPA Agency –

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Mulè “La riforma della giustizia non incide su autonomia e indipendenza magistratura”

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PALERMO (ITALPRESS) – L’Italia ha effettivamente bisogno di un giudice che sia terzo e imparziale: questa figura resterà autonoma e indipendente, perché la riforma non incide in alcun modo sull’autonomia e sull’indipendenza”. Lo sottolinea il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè a margine del convegno ‘Vota sì. Per una giustizia giusta’, tenutosi all’Astoria Palace Hotel a Palermo.

“Avremo una giustizia giusta, equa e che commetterà molti meno errori– continua Mulè, – Ogni giorno in Italia ci sono due casi di ingiusta detenzione, con un pubblico ministero che non è più il dominus del processo e un giudice realmente libero avremo finalmente una giustizia giusta. Dalla popolazione ci aspettiamo ascolto: vogliamo spiegare le nostre ragioni e convincere le persone, perché la giustizia riguarda ognuno di noi. Chiunque può finire in quello che per molti è un tritacarne: questa riforma risolve il problema della terzietà e dell’imparzialità del giudice. Parlare di magistratura assoggettata alla politica con il sì al referendum è una delle più grandi bugie che si possano raccontare: la riforma non va in alcun modo a incidere sull’indipendenza della magistratura, anzi mantiene in toto l’articolo 104 della Costituzione; autonomia e indipendenza rimangono esattamente come sono scritte, si fa solo in modo che il giudice sia libero, terzo e imparziale”.

– Foto xd8/Italpress –

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