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Cronaca

Martina “In aumento i prezzi del cibo, la guerra porta alla fame”

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ROMA (ITALPRESS) – “La guerra porta alla fame sempre, e la fame rischia sempre di portare a nuovi conflitti”. Maurizio Martina, vicedirettore della Fao, l’organizzazione dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura, in un’intervista a la Repubblica, rilancia l’allarme sull’emergenza alimentare mondiale.
“L’Italia – spiega – non rischia di certo come altri Paesi più fragili, anche se abbiamo quote importanti, in particolare di mais, che provengono dall’Ucraina. Per noi il problema semmai è prima di tutto l’esplosione dei costi energetici anche nel settore agroalimentare con il conseguente aumento dei prezzi lungo tutta la filiera”.
“Il conflitto ha creato un ulteriore strappo molto problematico e nuova emergenza – aggiunge -. E certamente prima finisce questa tragedia e meglio è, anche per le prospettive della sicurezza alimentare globale”.
“Già l’emergenza sanitaria negli ultimi due anni ha aggravato fame e malnutrizione – sottolinea -. La radicalità dei cambiamenti climatici ha poi peggiorato le condizioni agricole dovunque. La guerra aggrava purtroppo ancora la situazione. Il mondo va verso un aumento della fame cronica per milioni di persone, le nostre prime stime danno tra i 7 e i 13 milioni di nuovi affamati cronici”.
“C’è una doppia dimensione – aggiunge Martina -. La prima riguarda l’emergenza umanitaria che si sta consumando per milioni di profughi e cittadini colpiti dal conflitto, i quali rischiano di non avere un sostegno alimentare quotidiano. L’altro aspetto è legato al fatto che Ucraina e Russia sono grandi Paesi agricoli, esportatori di grano, orzo, mais, semi di girasole. Esportano tradizionalmente nei Paesi in via di sviluppo, in aree come il Nord Africa, il Medioriente, l’Asia. Sono 50 i Paesi che ricevono da Russia e Ucraina oltre il 30% del grano che consumano ogni giorno. Questo tragico momento di guerra ha bloccato il trasporto delle produzioni: i porti del Mar Nero sono fermi e queste produzioni non arrivano più in Paesi dove le scorte stanno diminuendo e l’insicurezza alimentare aumenta. Parliamo di realtà come Egitto, Libano, Libia, Somalia, Congo. I prezzi salgono evidentemente, perchè diminuiscono le quantità: è un cortocircuito pericoloso in contesti socio-economici già delicati. Il nostro allarme è focalizzato anche sulle conseguenze per la sicurezza alimentare in contesti lontani dal conflitto”.
“L’Italia – dice Martina – ha altri livelli di importazione agricole da Russia e Ucraina, non cosi dirompenti. Rischiamo un effetto diretto sul mais perchè da loro importiamo circa il 13% e un effetto indiretto sul frumento proprio per il ruolo che Russia e Ucraina hanno nel commercio globale. Il problema che l’Italia ha è l’esplosione dei costi energetici anche nel settore agroalimentare. Per le nostre colture servono fertilizzanti che hanno altissimi costi e anche questo si riverbera sull’aumento dei prezzi”.
“In chiave italiana il governo si sta muovendo bene mettendo in campo azioni utili per aiutare sul fronte energetico e anche alcune politiche agricole possono servire a tenere sotto controllo la situazione. La migliore risposta sta nel salto di qualità delle politiche europee che rafforzino anche la nostra capacità produttiva”, prosegue Martina, evidenziando che “l’effetto di questo conflitto sui mercati agricoli è dirompente”. “Ci troviamo in un contesto molto difficile. Come ha detto il Ministro Patuanelli l’Italia non ha un’emergenza alimentare diretta, ma un’esplosione di costi di produzione anche nell’agroalimentare sì e un quadro complessivo molto incerto. Il pericolo che tante piccole e medie aziende agroalimentari vadano in grande difficoltà, è concreto”, conclude.
(ITALPRESS).

Cronaca

Le professioni sanitarie milanesi portano la fiaccola della salute di Milano-Cortina

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MILANO (ITALPRESS) – La dottoressa Elena Fossati, una professionista sanitaria, correrà parte della penultima tappa fino a Monza, dove l’arrivo della fiamma olimpica è previsto per il 4 febbraio 2026. A sostenerla ci sarà una delegazione del suo Ordine professionale, che comprende 19 Professioni dell’area sanitaria tecnica, della riabilitazione e della prevenzione. Afferma Diego Catania, Presidente dell’Ordine: “Tutto l’Ordine si unisce simbolicamente alla Dott.ssa Fossati nel portare la fiaccola della salute, facendo luce su tante emergenze silenziose, come quella dei disturbi mentali e psicologici che colpiscono sempre di più le nuove generazioni”.

“Il messaggio che desidero mettere in rilievo, in solidarietà con la Professionista che porterà la fiaccola, è che i problemi di salute mentale non devono essere nascosti, ma portati alla luce del dibattito pubblico, così come i professionisti, talvolta poco conosciuti, che operano con passione per aprire nuove prospettive di vita e di integrazione sociale” aggiunge Massimo Oltolina, Presidente della Commissione d’Albo TeRP dell’Ordine.

Nonostante il ruolo cruciale che rivestono nella vita di tante persone, le Professioni Sanitarie attive nella cura dei soggetti vulnerabili, come i TeRP, soffrono di un drammatico calo di attrattività dei percorsi universitari, prospettando preoccupanti scenari futuri di dispersione di competenze essenziali.

Dichiara il Presidente Catania: “Colgo l’occasione per fare un appello alle istituzioni, chiedendo interventi mirati per valorizzare i Professionisti che supportano i più fragili, riconoscendone l’importanza per la tenuta del sistema salute”.

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– Foto Ufficio Stampa e Comunicazione Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio –

(ITALPRESS).

 

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Cronaca

Spedizione punitiva fuori da una scuola di Sesto San Giovanni, in tre accoltellano un 18enne

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SESTO SAN GIOVANNI (MILANO) (ITALPRESS) – Nel primo pomeriggio di quest’oggi un ragazzo di 18 anni di origine egiziana è stato aggredito nei pressi dell’Istituto De Nicola di Sesto San Giovanni. Il giovane sarebbe stato accoltellato da tre soggetti di origine nordafricana, attualmente non identificati e tuttora ricercati dalle Forze dell’Ordine.

“Esprimo la massima solidarietà al ragazzo aggredito e ai suoi familiari. Episodi come questo sono inaccettabili e colpiscono l’intera comunità. Siamo di fronte a un’aggressione violenta, avvenuta fuori da una scuola, in pieno giorno: un fatto gravissimo che non può essere minimizzato”. Così il Sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano.

“Noi sindaci siamo stufi di vivere e raccontare situazioni di questo tipo, che vedono protagoniste baby gang, maranza e gruppi di violenti che pensano di poter trasformare le nostre città in luoghi di regolamenti di conti. Se qualcuno crede che l’Italia sia un Paese dove tutto è permesso, dove si può accoltellare un ragazzo per una lite e farla franca, si sbaglia di grosso. Parlo da padre, prima che da sindaco – ha proseguito Di Stefano – Sesto San Giovanni non accetterà mai che i nostri figli vadano in giro con la paura. È fondamentale che chi delinque paghi davvero, con certezza della pena: auspico che i responsabili vengano individuati e arrestati, soprattutto che non vengano rilasciati nel giro di pochi giorni come spesso accade”.

Sul posto sono immediatamente intervenuti i soccorsi sanitari e i Carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni, che stanno conducendo le indagini per individuare i responsabili dell’aggressione.

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-Foto di repertorio IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

Open Arms, assoluzione definitiva per Salvini

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ROMA (ITALPRESS) – I giudici della VI sezione penale della Corte di Cassazione hanno confermato il giudizio di assoluzione che era stato deliberato in primo grado dal tribunale di Palermo per il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, relativamente ai fatti del 2019 nel caso Open Arms per le accuse di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Respinto il ricorso della Procura di Palermo.
“Cinque anni di processo: difendere i confini non è reato”, commenta su X Salvini.
Per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni “la definitiva assoluzione di Matteo Salvini nel caso Open Arms è una buona notizia e conferma un principio semplice e fondamentale: un ministro che difende i confini dell’Italia non commette un reato, ma svolge il proprio dovere. Forza Matteo”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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