Cronaca
Covid, in calo incidenza settimanale e ricoveri in intensive
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2 anni fa-
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RedazioneROMA (ITALPRESS) – Scende l’incidenza settimanale del Covid-19 a livello nazionale: 261 ogni 100.000 abitanti (20-26 maggio) rispetto a 375 ogni 100.000 abitanti (13-19 maggio). Nel periodo 4 maggio – 17 maggio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86, in diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica e stabile rispetto alla settimana precedente: RT=0,83 al 17 maggio, rispetto a Rt=0,84 al 10 maggio. E’ quanto emerge dai dati della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità. Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 2,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 26 maggio) dal 3,1% (19 maggio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 9% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 26 maggio) contro il 10,9% (19 maggio).
Una regione/provincia autonoma è classificata a rischio alto in quanto i dati inviati non erano sufficientemente completi per la valutazione del rischio. Nessuna regione/provincia autonoma è classificata a rischio moderato; tutte le altre sono classificate a rischio basso. Sei regioni/province autonome riportano almeno una singola allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è sostanzialmente stabile (13% contro il 12% della scorsa settimana). Rimane stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (44% rispetto al 45%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% rispetto al 43%).
(ITALPRESS).
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Cronaca
Terapie digitali e Intelligenza artificiale nella sanità del futuro
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2 secondi fa-
20 Settembre 2024di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Innovazione continua, sanità digitale e terapie digitali sono i pilastri della sanità del Terzo Millennio, resi più solidi dall’intelligenza artificiale e dalla sua capacità di analizzare enormi quantità di dati e di apprendere da essi, rivoluzionando il modo in cui medici e ricercatori possono effettuare diagnosi, decidere e ottimizzare trattamenti e gestione delle malattie. Un nuovo mondo della sanità che, per essere reale, deve dotarsi dei presupposti di tipo normativo, regolatorio e organizzativo. Sono questi i temi oggetto degli Stati Generali della Sanità Digitale e DTx, che si svolgono al Politecnico di Milano.
Un confronto tra governo, politici, rappresentanti delle istituzioni scientifiche e imprenditoriali e del mondo universitario per identificare una strategia comune che ponga le terapie digitali e la sanità digitale al vertice dell’agenda politica del paese.
Tre le macro aree: dati in sanità e il ruolo dell’intelligenza artificiale; le terapie digitali in Italia; le competenze e la formazione dei professionisti per lo sviluppo della sanità digitale.
La sanità digitale è al centro di diversi interventi e investimenti nell’ambito del PNRR e, come emerso dalla ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, la spesa ad essa associata è cresciuta del 22% nel 2023, arrivando a quota 2,2 miliardi di euro. Se la sanità digitale avvierà una nuova stagione nella comunicazione tra il cittadino e le strutture della sanità con la possibilità, per le organizzazioni sanitarie, per i clinici e per il paziente, di disporre di molti servizi – dalla cartella informatizzata e condivisa alla sicurezza completa del dato, dalla prenotazione delle prestazioni al monitoraggio delle condizioni del paziente, oltre a molte prestazioni di tipo specialistico.
Anche l’intelligenza artificiale sta trovando margini di applicazione rilevanti: secondo l’ultima rilevazione svolta dall’osservatorio sanità digitale del Politecnico di Milano, tra i medici specialisti e consolidato l’utilizzo di soluzioni per l’analisi di immagini e segnali, a cui il 19% del campione ha fatto un ricorso almeno una volta nell’ultimo anno.
Inoltre il 29% dei medici specialisti ha utilizzato l’IA Generativa per ricercare informazioni scientifiche, un dato triplicato rispetto alla rilevazione del 2023.
Da parte loro, le terapie digitali rappresentano davvero la nuova era nella quale gli interventi terapeutici per molte patologie sono guidati da software basati su evidenze scientifiche frutto di sperimentazioni cliniche rigorose che, rendendo possibili percorsi di cura basati su interventi cognitivo-comportamentali personalizzati sui singoli pazienti, migliorano enormemente gli esiti clinici relativi ad un ampio spettro di patologie. Dalle malattie croniche come il diabete, all’asma o all’ipertensione, dalle malattie mentali alle dipendenze (che rappresentano ad oggi i veri ambiti di patologia in cui le prime Dx sono state sviluppate, testate ed autorizzate), fino alla possibilità di incidere in modo determinante anche nei percorsi riabilitativi; solo per citare alcuni degli ambiti sanitari nei quali le terapie digitali possono potenziare le risposte terapeutiche. Secondo l’Osservatorio Life Science Innovation del Politecnico di Milano, sono 93 il numero di DTx attualmente disponibili in vari paesi (Germania, Francia, Regno Unito e USA) e le aree terapeutiche maggiormente interessate sono la psichiatria (37%), l’endocrinologia (14%), la reumatologia (10%), e l’oncologia (10%).
Secondo uno studio dell’Osservatorio Lite Science Innovation del Politecnico di Milano è rilevabile un notevole interesse dei pazienti italiani rispetto alle DTx: il 65% si dichiara infatti disposto ad utilizzare una terapia digitale proposta dal medico curante e circa la metà dei medici specialisti e dei medici di medicina generale sarebbe disposto a prescriverle se ne avesse possibilità.
Tra i principali benefici riconosciuti emerge la possibilità di avere a disposizione un maggior numero di dati sia su supporto delle attività di ricerca clinica (68%) Sia per prendere decisioni (65%).
Il ministro della salute Orazio Schillaci ha affermato che “la digitalizzazione deve essere uno strumento per diminuire le differenze, troppe, che ancora ci sono nella nostra Nazione, e non per aumentarle. Al contempo sappiamo di dover assicurare la sostenibilità futura del nostro sistema d’assistenza, anche in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione”.
Sul fronte delle opportunità offerte alle terapie digitali, il ministro ha parlato di “rivoluzione culturale”. “E’ importante parlarne, bisogna avere un dibattito sempre più ampio e aperto. Un dibattito che dovrà arrivare a coinvolgere i cittadini, che devono diventare i protagonisti di questa nuova sanità digitale”, ha concluso.
“Dobbiamo riconoscere che ad oggi sanità digitale e terapie digitali mancano ancora di un quadro chiaro di riferimento sul piano delle norme e delle procedure dal punto di vista scientifico e regolatorio – ha sottolineato Simona Loizzo, presidente dell’Intergruppo Parlamentare Sanità Digitale e Terapie Digitali -. E’ quindi compito della politica intervenire per recuperare il ritardo rispetto agli altri paesi che già si stanno muovendo in modo organico. Per questa ragione, come Intergruppo, abbiamo presentato una proposta di legge per definire gli ambiti d’uso delle terapie digitali e istituire organismi di valutazione e monitoraggio”.
Il Politecnico di Milano, attraverso i suoi Dipartimenti, Laboratori e Osservatori, ha costruito in questi ultimi anni un patrimonio di conoscenze, dati e informazioni che saranno determinanti per orientare la sistematizzazione e il miglior sfruttamento di queste discipline in quella che sarà la sanità del Terzo Millennio. Gli esiti dei tavoli di lavoro che hanno visto il confronto degli esperti e gli elementi di proposta emersi nel corso della sessione plenaria confluiranno in un documento di sintesi che sarà consegnato al Ministro della Salute, ai Presidenti del Senato e della Camera, oltre che ai Presidenti delle regioni.
– Foto xh7/Italpress –
(ITALPRESS).
Cronaca
Milano, convegno di Forza Italia su regole a sostegno economia europea
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5 minuti fa-
20 Settembre 2024di
RedazioneMILANO (ITALPRESS) – Questa mattina, nella cornice di Palazzo Visconti a Milano, si è tenuto il convegno “Regole e fiscalità a sostegno dell’economia per una nuova Europa”, organizzato dalla Consulta Nazionale di Forza Italia, presieduta dall’on. Letizia Moratti, europarlamentare di Forza Italia-PPE. Durante l’evento, autorevoli relatori e rappresentanti delle principali associazioni di categoria si sono confrontati su quattro proposte chiave avanzate dall’avvocato Francesca Mariotti e dal professor Andrea Silvestri, finalizzate a riformare il sistema fiscale e a stimolare la crescita economica. Le proposte presentate si sono focalizzate su: incentivi per favorire le aggregazioni delle piccole e medie imprese, con l’obiettivo di creare sinergie e ottenere economie di scala; misure per il rafforzamento patrimoniale delle imprese, per incentivare la capitalizzazione e facilitare l’accesso al mercato dei capitali; misure fiscali per aumentare la produttività delle imprese e l’attrattività del lavoro, promuovendo la riduzione del cuneo fiscale e la detassazione dei premi di produttività; modifiche alla Global Minimum Tax, per contrastare la competizione fiscale sleale e garantire un sistema equo a livello internazionale. L’onorevole Letizia Moratti ha aperto i lavori, sottolineando l’importanza di un fisco che sostenga l’economia: “Forza Italia dice sì a un fisco amico. Non vogliamo opprimere i cittadini e le imprese con troppe tasse e burocrazia, ma dare loro gli strumenti per costruire una nuova Europa più produttiva e competitiva”. “Il nostro obiettivo – prosegue Moratti – è ridurre la pressione fiscale, semplificare il sistema e incentivare gli investimenti per creare occupazione”. Moratti ha inoltre evidenziato la necessità di promuovere politiche fiscali che riducono i costi burocratici, un tema che ha dominato il dibattito della giornata. Antonio Tajani, Ministro degli Esteri e Vicepresidente del Consiglio, intervenuto in collegamento, ha ribadito l’urgenza di ridurre il numero di tasse e semplificare il sistema burocratico che soffoca le imprese italiane: “In Italia ci sono troppe tasse, non solo alte, ma anche numerose. Le imprese italiane perdono centinaia di ore per adempimenti burocratici inutili”. Tajani ha sottolineato l’impegno del Governo nel ridurre l’aliquota Irpef al 35% per i redditi fino a 60mila euro e nel promuovere agevolazioni per le partite IVA, con particolare attenzione alle donne lavoratrici e madri: “Dobbiamo puntare sulla crescita, ma c’è una sola regola: meno tasse. Questo è l’unico modo per far aumentare i consumi e la crescita, e far diminuire il debito pubblico”. Angelo Camilli, Vicepresidente di Confindustria, nel suo intervento ha voluto sottolineare l’importanza della semplificazione fiscale e della stabilità normativa per favorire gli investimenti: “Il nostro sistema fiscale è frammentato, complesso e costoso. La semplificazione fiscale e la riduzione del carico fiscale sono obiettivi fondamentali per rilanciare la competitività delle nostre imprese”. Camilli ha poi menzionato il provvedimento in discussione in Europa sul reshoring: “Questo provvedimento, una volta approvato, favorirà gli investimenti produttivi di multinazionali che desiderano tornare a produrre in Italia, attraverso un vantaggio fiscale a loro garantito. Speriamo che questa misura venga approvata a breve, poichè potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo per il nostro Paese.” Cristian Camisa, Presidente di CONFAPI, ha evidenziato la necessità di una maggiore patrimonializzazione delle PMI italiane per favorire la loro crescita: “Le nostre imprese devono crescere in dimensioni per competere a livello internazionale. Gli incentivi per la patrimonializzazione e per l’aggregazione sono essenziali per garantire loro un futuro più solido”. Intervenendo a nome delle imprese artigiane, Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Lombardia, ha posto l’accento sull’importanza di normative che tengano conto delle specificità delle PMI: “Le imprese artigiane, che rappresentano il 95% delle imprese italiane, hanno bisogno di normative più semplici e accessibili, per poter essere competitive e crescere”. Mario Resca, Presidente di Confimprese, ha sottolineato come la burocrazia e la pressione fiscale siano fattori che limitano la crescita delle imprese italiane: “La burocrazia frena gli investimenti e la crescita. E’ fondamentale semplificare i processi decisionali”. Infine, Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni, e Carlo Massoletti, Vicepresidente di Confcommercio Lombardia, hanno espresso il sostegno delle professioni liberali e del commercio a un fisco più equo e snello, in grado di favorire lo sviluppo delle competenze e l’occupazione. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato il fatto che molte imprese registrano una mancanza di personale. Per rendere le imprese più attrattive e affrontare la carenza di alloggi a prezzi accessibili, sono state avanzate proposte specifiche come la detassazione degli alloggi forniti dalle imprese ai dipendenti. Il convegno ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle riforme necessarie per costruire una “nuova Europa” capace di sostenere la crescita economica, stimolare gli investimenti e promuovere la competitività in un contesto di competizione globale sempre più intenso.(ITALPRESS).
Foto: Ufficio stampa Letizia Moratti
Cronaca
Milano, Life from Arts, il Marchiondi sarà studentato ad alta tecnologia
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5 minuti fa-
20 Settembre 2024di
RedazioneMILANO (ITALPRESS) – Si è tenuta oggi a Palazzo Marino la conferenza stampa di presentazione del progetto ‘Life from Arts – Una nuova vita per il Marchiondì realizzato da Fondazione Collegio delle Università Milanesi e volto al restauro conservativo dell’ex Istituto Marchiondi-Spagliardi. Quaranta anni dopo l’abbandono, l’ex riformatorio tornerà a vivere in veste di residenza universitaria grazie a un finanziamento di 45 milioni di euro. Nello specifico, l’ex Marchiondi verrà dato in concessione in diritto di superficie alla Fondazione Collegio delle Università Milanesi per 40 anni per realizzare un ‘Collegio di meritò, legalmente riconosciuto e accreditato dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Nell’ex Marchiondi nasceranno 167 posti letto ad elevata tecnologia sotto il profilo energetico, dove le modalità di arredo nell’uso degli spazi, dei materiali e della domotica rappresenteranno un unicum del panorama europeo. La residenza sarà unica nel suo genere anche per la scelta dell’arte come driver. Ciò per la convinzione che l’arte in tutte le sue forme abbia un ruolo generativo e cruciale sia per quanto riguarda il processo creativo sia per quanto riguarda la fruizione. Il nuovo Marchiondi ospiterà quindi spazi formativi, culturali e ricreativi, aperti in particolare a studenti di facoltà legate alle arti figurative, musicali e performative, ma anche alla cittadinanza. “Il Marchiondi – spiega il sindaco Giuseppe Sala, alla conferenza stampa di presentazione del progetto – è stato abbandonato per tanti anni perchè con questi vincoli è difficile che i privati possano entrare in queste ristrutturazioni. Tutto si risolve, si muove, quando arrivano i fondi pubblici. Ora i fondi si sono trovati grazie al Governo e al Comune di Milano. Il nuovo Marchiondi non sarà solo ospitalità e un posto letto. Chi vorrà andar lì avrà la possibilità di essere inserito in un contesto multidisciplinare con sale di musica, spazi di arte e molto altro. Alla base del progetto c’è l’idea di dialogare con il territorio. Da un lato, grazie al Governo per i fondi. Dall’altro, grazie alla Soprintendenza per la collaborazione. E poi, un enorme grazie alla Fondazione che si prende questo rischio, perchè avviare lavori così importanti corrisponde a un rischio che però credo sarà certamente ripagato. Perchè la caratteristica, in generale, delle residenze universitarie e degli appartamenti in affitto agli studenti, è che il tasso di insolvenza tende allo zero. Quindi – conclude Sala – è probabile che i rendimenti non saranno altissimi, ma questi saranno sufficientemente certi”.(ITALPRESS).
Foto: Agenzia Fotogramma
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