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Cronaca

Paura a Kiev, risuonano le sirene d’allarme e le esplosioni

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KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – Ancora paura a Kiev. Nella capitale ucraina all’alba sono state avvertite diverse esplosioni, dopo che nella notte erano scattate le sirene d’allarme aereo. Per il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, le esplosioni si sono verificate nei distretti di Darnytskyi e Dniprovskyi, una persona sarebbe rimasta ferita. La guerra in Ucraina è al giorno numero 102 e la battaglia prosegue, soprattutto nel Donbass. L’esercito russo “continua a lanciare missili e attacchi aerei su infrastrutture militari e civili nel nostro Paese, in particolare a Kiev”, afferma lo Stato maggiore delle forze armate ucraine nell’ultimo aggiornamento. Nella direzione di Donetsk, le unità russe “si stanno concentrando – si legge ancora – su operazioni offensive per circondare le nostre truppe nelle aree di Severodonetsk e Lysychansk e per bloccare le principali rotte logistiche”.
Nelle scorse ora dalla città di Severodonetsk, nell’Est del paese, sono giunte notizie ancora una volta contrastanti. Mentre per Mosca le forze ucraine si stanno ritirando dalla città in direzione di Lysychansk, per Kiev i combattimenti continuano. “La situazione a Severodonetsk, dove continuano i combattimenti di strada, resta estremamente difficile”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale. “E’ difficile – ha continuato – anche a Lysychansk, Marinka, Kurakhove, in altre città e comunità del Donbass”, ha aggiunto il leader ucraino, secondo cui i missili russi utilizzati sul suo paese sono in totale 2.503. Secondo l’intelligence britannica, “nelle ultime 24 ore, le forze ucraine hanno contrattaccato nella città contesa di Severodonetsk nell’Ucraina orientale, probabilmente attenuando lo slancio operativo che le forze russe avevano precedentemente acquisito concentrando le unità di combattimento e la potenza di fuoco.
Le forze russe impegnate in quest’area – prosegue l’intelligence nell’ultimo aggiornamento diffuso dalla Difesa del Regno Unito – includono personale mobilitato dalla riserva delle forze separatiste a guida russa dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk”. Per Londra la tattica di usare forze di fanteria per “procura” è già stata “precedentemente osservata in Siria” e questo approccio potrebbe indicare “il desiderio di limitare le perdite subite dalle forze russe regolari”.
Ieri un incendio ha colpito la chiesa di Tutti i Santi del monastero ortodosso Svyatogorsk Lavra, nella regione di Donetsk. “Durante la guerra su vasta scala, 113 chiese sono già state distrutte o danneggiate dai bombardamenti russi”, ha detto Zelensky nel suo videomessaggio. “Tra queste ci sono quelle antiche – ha aggiunto -, quelle che hanno resistito alla seconda guerra mondiale, ma non hanno resistito all’occupazione russa”.
Sulla causa del fuoco che ha colpito Svyatogorsk Lavra, però, russi e ucraini si accusano reciprocamente. Per Kiev le fiamme sono divampate a seguito di un attacco russo mentre per il ministero della Difesa di Mosca a dare fuoco alla struttura sarebbero stati i “nazionalisti ucraini” durante “il ritiro delle unità della 79esima Brigata d’assalto aviotrasportata delle Forze armate ucraine”.
“Gli ucraini – ha affermato Zelensky – sono accusati di incendio doloso, sebbene i monaci e i laici di Svyatohirya vedessero perfettamente che si trattava di artiglieria russa”.
Intanto continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime tra i bambini. Secondo i dati diffusi dall’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina, dall’inizio del conflitto ad oggi 262 bambini sono morti e almeno 467 sono rimasti feriti.
L’auspicio, quindi, è che si giunga a un accordo di pace in tempi brevi ma, sul piano diplomatico, lo scontro verbale tra le parti riduce le speranze al minimo. Ieri il presidente russo, Vladimir Putin, non si è mostrato preoccupato dalla fornitura di armi a Kiev da parte di altri paesi: in un’intervista televisiva citata dai media russi Putin ha affermato che la Russia le schiaccerà “come noci” mentre già “decine di unità sono state distrutte”.
Foto: agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).

Cronaca

Sala “Milano migliorata in 20 anni, sbagliato buttare via tutto”

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MILANO (ITALPRESS) – “Si è passati da magnificare il modello Milano per cui è tutto perfetto, mentre adesso è diventato il sistema Milano. Queste cose non servono e non corrispondono alla realtà assolutamente. Però io continuo a dire questo: se noi prendessimo qualunque milanese, lo portassimo in giro per la città a vedere oggi cos’è ogni singolo quartiere con le fotografie in mano di 20 anni fa e domandassimo se è migliorata, Milano è migliorata. Poi la giustizia farà il suo corso, ma non possiamo buttare tutto via. Alla fine Milano ha fatto un percorso ed è l’unica città internazionale italiana. E’ l’unica ad essersi sviluppata così, anche attraverso possibili errori, ma buttare via tutto mi sembra una cosa profondamente sbagliata”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala in un’intervista a RTL 102.5 sull’inchiesta urbanistica che ha coinvolto il Comune.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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Cronaca

Sala “Milano negli ultimi 20 anni è migliorata, è sbagliato buttare via tutto”

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MILANO (ITALPRESS) – “Si è passati da magnificare il modello Milano per cui è tutto perfetto, mentre adesso è diventato il sistema Milano. Queste cose non servono e non corrispondono alla realtà assolutamente. Però io continuo a dire questo: se noi prendessimo qualunque milanese, lo portassimo in giro per la città a vedere oggi cos’è ogni singolo quartiere con le fotografie in mano di 20 anni fa e domandassimo se è migliorata, Milano è migliorata. Poi la giustizia farà il suo corso, ma non possiamo buttare tutto via. Alla fine Milano ha fatto un percorso ed è l’unica città internazionale italiana. È l’unica ad essersi sviluppata così, anche attraverso possibili errori, ma buttare via tutto mi sembra una cosa profondamente sbagliata”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala in un’intervista a RTL 102.5 sull’inchiesta urbanistica che ha coinvolto il Comune.

“A Milano possono esserci state operazioni immobiliari non corrette, ma che nella stragrande maggioranza quelle che sono state fatte hanno un senso. Anzi le rivendico – ha aggiunto – È inutile che mi nasconda dietro un dito, è inutile che dica non me ne sono accorto. Secondo me Milano è meglio di anni fa. Alcuni errori ci possono stare. Ma se il tema è stare fermi per non sbagliare e lasciare la realtà come sono… vabbè non credo sia il motivo per cui i milanesi mi hanno eletto. Però lungi da me dire: ‘No, non non è colpa mia’. Se ci sono errori la colpa è mia, poi vediamo la forma della colpa”.

Sul futuro dello Stadio di San Siro, “vedremo a settembre cosa succede. Noi dobbiamo passare dal consiglio comunale perché le transazioni che riguardano delle proprietà pubbliche vanno approvate nel consiglio comunale. Prima abbiamo pensato a una cessione in affitto, poi abbiamo provato la via della ristrutturazione e adesso siamo alla vendita. Anche per dignità personale io voglio portare avanti questa iniziativa, ma deve essere approvata dal consiglio. Dal mio punto di vista io voglio avere la coscienza a posto e fare il mio lavoro fino alla fine, poi vedremo se la politica seguirà questa via. Quello che io noto, essendo una persona che ha sempre molto viaggiato per il mondo, è che le grandi città normalmente hanno stadi nuovi mentre San Siro non lo è”. 

“Ho saputo di essere indagato alle 10 di sera da una telefonata del direttore del Corriere della Sera che mi ha detto: ‘domani scriviamo questa cosa’ – ha proseguito il primo cittadino di Milano – È evidente che qualcuno l’aveva detto ai giornalisti e questo è qualcosa che a mio avviso in un paese democratico non va assolutamente bene, però vedo che lo si accetta”. 

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“Il Gip ha negato che io abbia fatto induzione, quindi pressione per far approvare delle cose. Rimane un’accusa: aver firmato la nomina della Commissione del Paesaggio. Vi dico come funziona: fai un bando pubblico e una commissione del comune con dirigenti del comune sceglie in base a una valutazione tecnica i componenti di questa commissione e il sindaco firma. Ma cosa pensiamo? Che il sindaco nel momento in cui qualcuno ha fatto questo lavoro si mette lì e fa un’analisi sua uno per uno dei componenti? Io ho firmato rispetto a una proposta che viene fatta da una commissione che ci ha lavorato dai mesi”, ha concluso.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Caso Almasri, Meloni “Archiviata la mia sola posizione, tesi assurda”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi mi è stato notificato il provvedimento dal Tribunale dei ministri per il caso Almasri: dopo oltre sei mesi dal suo avvio, rispetto ai tre mesi previsti dalla legge, e dopo ingiustificabili fughe di notizie. I giudici hanno archiviato la mia sola posizione, mentre dal decreto desumo che verrà chiesta l’autorizzazione a procedere nei confronti dei Ministri Piantedosi e Nordio e del Sottosegretario Mantovano. Nel decreto si sostiene che io “non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assunta”: e in tal modo non avrei rafforzato “il programma criminoso”. Si sostiene pertanto che due autorevoli Ministri e il sottosegretario da me delegato all’intelligence abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte. E’ una tesi palesemente assurda”. Lo scrive sui social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“A differenza di qualche mio predecessore, che ha preso le distanze da un suo ministro in situazioni similari, rivendico che questo Governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata. E’ quindi assurdo chiedere che vadano a giudizio Piantedosi, Nordio e Mantovano, e non anche io, prima di loro”, evidenzia Meloni. “Nel merito ribadisco la correttezza dell’operato dell’intero Esecutivo, che ha avuto come sola bussola la tutela della sicurezza degli italiani – conclude la premier -. L’ho detto pubblicamente subito dopo aver avuto notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, e lo ribadirò in Parlamento, sedendomi accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull’autorizzazione a procedere”.
Il Presidente della Giunta delle autorizzazioni della Camera Devis Dori rende noto che “al momento, non è pervenuta nessuna carta del dossier Almasri dal Tribunale dei Ministri”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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