Cronaca
Frascarelli “Siccità rischio più grave del grano bloccato in Ucraina”
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2 anni fa-
di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Si parla molto del grano stoccato in Ucraina, 20-22 milioni di tonnellate, ma in realtà il vero rischio che noi temiamo per il prezzo nei prossimi mesi è la siccità. Gli effetti sui prezzi saranno più legati al cambiamento climatico che alla guerra in Ucraina”. Lo dice Angelo Frascarelli, presidente dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea), intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
“Nel mondo c’è un aumento di domanda alimentare, per l’aumento della popolazione e l’aumento dei redditi. Ma nonostante l’aumento di questa domanda fino al 2021 tutto sommato questo fenomeno si è reso poco visibile, perchè all’incremento della domanda aumentava anche l’offerta. Nel 2021 – prosegue il presidente di Ismea – prima della guerra in Ucraina, c’è stato, anche per l’aumento delle temperature climatiche, un calo di produzione, con i consumi che continuavano però ad aumentare, e i prezzi hanno iniziato a salire. Su questo mercato un pò caldo è poi arrivata una tempesta perfetta, con il conflitto tra due Paesi importanti dal punto di vista delle esportazioni, Russia e Ucraina, che contribuiscono per il 28% al mercato globale dei cereali. Ora è chiaro che questo blocco delle esportazioni che c’è stato ha fatto si che questo 28% è stato sottratto dal mercato mondiale e i prezzi sono saliti”.
“L’Europa – argomenta Frascarelli – non corre rischi dal punto di vista dell’approvvigionamento, perchè produce il 136% di grano, cioè ha un surplus rispetto al consumo del 36% che viene destinato alle esportazioni. Ciononostante il prezzo è aumentato anche per noi perchè c’è a livello mondiale c’è uno squilibrio tra domanda e offerta. In pratica noi europei non avremo problemi di approvvigionamento, ma pagheremo i prodotti di più. Non è un problema per l’Europa ma lo è per il resto del mondo. Perchè se in Europa ci possiamo permettere un prezzo anche più alto del pane, della pasta, dei derivati, questo rappresenta un grosso problema per l’Africa. La filiera che oggi ha maggiori aumenti di costi è quella della zootecnia, latte, carne, bovini, suini, avicoli, a causa dell’aumento dei costi dell’energia e dei mangimi”.
In merito al peso del caro energia, “a livello di produzione agricola”, sottolinea Frascarelli, incide “intorno al 9%, però anche il settore agricolo si sta riorganizzando, e anche grazie ai fondi del Pnrr noi dobbiamo produrre più energia. L’agricoltura offre grandissime occasioni: l’energia agrisolare, l’agrivoltaico, e quella che si può produrre da alcune biomasse. Sono sicuro che nei prossimi anni ci sarà una evoluzione straordinaria da questo punto di vista”.
Frascarelli sottolinea poi la mission dell’Istituto. “Abbiamo – dice – un obiettivo importante che è lo sviluppo delle imprese agricole e alimentari. Vogliamo favorire la nascita e la crescita di imprese, in particolare le imprese giovanili e quelle condotte da donne. Da questo punto di vista abbiamo diversi strumenti. Aiutiamo i giovani e le donne nell’acquisto della terra e a strutturare le loro imprese. Nei prossimi mesi usciremo con un nuovo bando. Poi c’è uno strumento che abbiamo chiamato Più Impresa, una parola che dice tutto: dobbiamo far crescere le aziende del settore. Per fare impresa c’è bisogno di fare investimenti. Ismea li sostiene con contributi a fondo perduto fino al 35%, per i giovani fino a 41 anni, e per le donne senza limiti di età. E poi un 60% con un mutuo. Riusciamo così ad aiutare le imprese a strutturarsi e a conseguire una produzione che possa garantire una vitalità per l’impresa. Come Ismea interveniamo ad integrazione di quello che fanno le Regioni”, conclude.
– Foto Italpress –
(ITALPRESS).
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MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!
Pubblicato
49 minuti fa-
23 Novembre 2024di
Redazioneeri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.
Cronaca
Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”
Pubblicato
6 ore fa-
23 Novembre 2024di
RedazioneMILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).
Foto: Agenzia Fotogramma
Cronaca
La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”
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6 ore fa-
23 Novembre 2024di
RedazioneROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).
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