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Cronaca

Lombardia, 15 treni nuovi e green entro fine anno, da Regione 2 mld

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Debutteranno domenica 12 giugno sui binari lombardi i nuovi “Donizetti”, treni monopiano con 263 posti a sedere: i primi due convogli circoleranno sulla linea che collega Bergamo e Brescia, Capitali della Cultura 2023, e sulla Brescia-Cremona. Gli ulteriori 13 convogli in arrivo nel 2022 saranno destinati anche alle linee Cremona-Treviglio e Treviglio-Bergamo. Si tratta dei primi convogli della commessa relativa all’Accordo Quadro e al contratto applicativo firmati da Fnm, Ferrovienord e Alstom a fine novembre 2019, in seguito alla gara bandita grazie ai finanziamenti di Regione Lombardia. Oltre alle dotazioni tecnologiche, rispetto alla flotta attuale, si stima che i nuovi treni consumino il 30% meno di energia. Molto elevato inoltre il ricorso a materiali riciclabili (indice di riutilizzo pari al 96%). Da sottolineare anche la riduzione di rumori e vibrazioni, il potenziamento del sistema di climatizzazione e l’ampiezza delle aree di seduta e dei corridoi, adatti alle persone a mobilità ridotta. Il programma di rinnovo della flotta dei treni di Regione Lombardia prevede l’immissione in servizio di 222 nuovi convogli per il servizio ferroviario lombardo, grazie a uno stanziamento complessivo di 1,958 miliardi. “L’investimento di Regione Lombardia per rinnovare la flotta dei treni è ingente – commenta il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana nel corso della presentazione del nuovo Donizetti questa mattina al deposito ferroviario di Fiorenza – e non ha paragoni con altre realtà nel Paese. Siamo la Regione che stanzia più risorse non solo per l’acquisto di nuovi convogli, ma in generale a favore del sistema di trasporto pubblico locale. I treni nuovi che stanno entrando in servizio garantiscono una migliore esperienza di viaggio agli utenti. Più comfort, più efficienza, ma anche una riduzione sensibile dei consumi nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale”. Fontana sottolinea gli “sforzi considerevoli” messi in campo dalla Lombardia, “compresi gli interventi infrastrutturali sulla rete di Ferrovienord”. Tuttavia, ricorda il governatore, “la gran parte della rete ferroviaria in Lombardia è, come noto, di competenza statale: occorre che ognuno faccia la propria parte, perchè per assicurare un servizio soddisfacente sono necessari treni di ultima generazione ma anche binari efficienti”. I nuovi convogli sono mono piano di quattro casse, bidirezionali, a composizione bloccata, a trazione elettrica 3 kV, e sono lunghi 84,2 metri, hanno 518 posti, di cui 263 a sedere. La velocità massima è di 160 km/h. I Donizetti presentati oggi si affiancheranno ad altri 10 convogli monopiano già in circolazione, prodotti da Alstom appartenenti alla famiglia “Coradia Stream” modello Pop, acquistati tramite una cessione di contratto da parte di Trenitalia, e a 45 treni Caravaggio doppio piano ad alta capacità, di cui 5 modello “Rock”. Dal 12 giugno, i nuovi treni Caravaggio inizieranno a circolare anche sulla linea Milano-Treviglio-Brescia. Complessivamente saranno 57 i nuovi treni in servizio. “Prosegue l’impegno di Regione Lombardia nel portare a termine il programma di acquisto treni – dichiara l’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Maria Terzi – e al completamento delle consegne, nel 2025, tutte le linee del servizio lombardo disporranno di treni nuovi o di ultima generazione. Complessivamente si tratta di 222 convogli suddivisi in tre modelli: quelli a due piani “Caravaggio” per le linee suburbane ad alta frequentazione e per gli aeroporti, i treni a un piano “Donizetti” per le linee regionali, e quelli a trazione diesel elettrici “Colleoni” destinati alle linee regionali non elettrificate. Tutti i treni utilizzano la nuova livrea progettata da Giugiaro per Regione Lombardia, caratterizzata dal simbolo della “doppia freccia” verde, ormai il marchio di fabbrica del trasporto pubblico locale lombardo”. Sul fronte tecnologie e sicurezza dei nuovi treni, da segnalare, tra le altre dotazioni, la presenza di: illuminazione Led, Wi-Fi, prese 220V e USB, sistema informazione a passeggeri, telecamere interne, laterali e frontali, misuratore energia, conta-persone, telediagnostica da remoto. Nel suo intervento il presidente di Fnm, Andrea Gibelli, sottolinea come “con l’arrivo e la messa in servizio dei nuovi Donizetti si segna un’ulteriore tappa nel percorso di rinnovamento della flotta, reso possibile grazie ai finanziamenti e alle indicazioni di Regione Lombardia. Oltre a migliorare il servizio e ad offrire un’esperienza di viaggio più confortevole, i nuovi treni garantiscono una significativa riduzione dei consumi e sono quasi interamente realizzati con materiali riciclabili”. Soddisfatto anche Marco Piuri, amministratore delegato di Trenord e direttore generale di Fnm, secondo il quale “l’entrata in servizio dei nuovi treni Donizetti costituisce un altro decisivo passo avanti della mobilità lombarda”. Il treno, osserva Piuri, “è perno di un sistema che deve reggere le sfide dell’innovazione e dell’ecologia” e “i nuovi treni, confortevoli e veloci, rappresentano oggi uno dei simboli delle grandi transizioni che stiamo affrontando”. Parole di orgoglio vengono dal costruttore dei convogli, per voce di Michele Viale, amministratore delegato di Alstom Italia e presidente e amministratore delegato Alstom Ferroviaria. “Come Alstom siamo orgogliosi di poter contribuire a un modello di trasporto regionale sostenibile, in linea con gli obiettivi nazionali in materia di transizione ecologica. Siamo molto fieri di essere stati scelti da Fnm e Ferrovienord per migliorare la capacità di trasporto, rendendola moderna e innovativa, della Regione Lombardia”. Ai 222 nuovi convogli si aggiungeranno 14 treni a idrogeno nell’ambito del progetto H2iseO per un investimento di oltre 160 milioni di euro (6 già acquistati) e 9 convogli destinati al servizio transfrontaliero Ticino-Lombardia Tilo, che porteranno in totale 245 nuovi mezzi sui binari lombardi. (ITALPRESS).

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Sala “Milano migliorata in 20 anni, sbagliato buttare via tutto”

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MILANO (ITALPRESS) – “Si è passati da magnificare il modello Milano per cui è tutto perfetto, mentre adesso è diventato il sistema Milano. Queste cose non servono e non corrispondono alla realtà assolutamente. Però io continuo a dire questo: se noi prendessimo qualunque milanese, lo portassimo in giro per la città a vedere oggi cos’è ogni singolo quartiere con le fotografie in mano di 20 anni fa e domandassimo se è migliorata, Milano è migliorata. Poi la giustizia farà il suo corso, ma non possiamo buttare tutto via. Alla fine Milano ha fatto un percorso ed è l’unica città internazionale italiana. E’ l’unica ad essersi sviluppata così, anche attraverso possibili errori, ma buttare via tutto mi sembra una cosa profondamente sbagliata”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala in un’intervista a RTL 102.5 sull’inchiesta urbanistica che ha coinvolto il Comune.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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Sala “Milano negli ultimi 20 anni è migliorata, è sbagliato buttare via tutto”

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MILANO (ITALPRESS) – “Si è passati da magnificare il modello Milano per cui è tutto perfetto, mentre adesso è diventato il sistema Milano. Queste cose non servono e non corrispondono alla realtà assolutamente. Però io continuo a dire questo: se noi prendessimo qualunque milanese, lo portassimo in giro per la città a vedere oggi cos’è ogni singolo quartiere con le fotografie in mano di 20 anni fa e domandassimo se è migliorata, Milano è migliorata. Poi la giustizia farà il suo corso, ma non possiamo buttare tutto via. Alla fine Milano ha fatto un percorso ed è l’unica città internazionale italiana. È l’unica ad essersi sviluppata così, anche attraverso possibili errori, ma buttare via tutto mi sembra una cosa profondamente sbagliata”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala in un’intervista a RTL 102.5 sull’inchiesta urbanistica che ha coinvolto il Comune.

“A Milano possono esserci state operazioni immobiliari non corrette, ma che nella stragrande maggioranza quelle che sono state fatte hanno un senso. Anzi le rivendico – ha aggiunto – È inutile che mi nasconda dietro un dito, è inutile che dica non me ne sono accorto. Secondo me Milano è meglio di anni fa. Alcuni errori ci possono stare. Ma se il tema è stare fermi per non sbagliare e lasciare la realtà come sono… vabbè non credo sia il motivo per cui i milanesi mi hanno eletto. Però lungi da me dire: ‘No, non non è colpa mia’. Se ci sono errori la colpa è mia, poi vediamo la forma della colpa”.

Sul futuro dello Stadio di San Siro, “vedremo a settembre cosa succede. Noi dobbiamo passare dal consiglio comunale perché le transazioni che riguardano delle proprietà pubbliche vanno approvate nel consiglio comunale. Prima abbiamo pensato a una cessione in affitto, poi abbiamo provato la via della ristrutturazione e adesso siamo alla vendita. Anche per dignità personale io voglio portare avanti questa iniziativa, ma deve essere approvata dal consiglio. Dal mio punto di vista io voglio avere la coscienza a posto e fare il mio lavoro fino alla fine, poi vedremo se la politica seguirà questa via. Quello che io noto, essendo una persona che ha sempre molto viaggiato per il mondo, è che le grandi città normalmente hanno stadi nuovi mentre San Siro non lo è”. 

“Ho saputo di essere indagato alle 10 di sera da una telefonata del direttore del Corriere della Sera che mi ha detto: ‘domani scriviamo questa cosa’ – ha proseguito il primo cittadino di Milano – È evidente che qualcuno l’aveva detto ai giornalisti e questo è qualcosa che a mio avviso in un paese democratico non va assolutamente bene, però vedo che lo si accetta”. 

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“Il Gip ha negato che io abbia fatto induzione, quindi pressione per far approvare delle cose. Rimane un’accusa: aver firmato la nomina della Commissione del Paesaggio. Vi dico come funziona: fai un bando pubblico e una commissione del comune con dirigenti del comune sceglie in base a una valutazione tecnica i componenti di questa commissione e il sindaco firma. Ma cosa pensiamo? Che il sindaco nel momento in cui qualcuno ha fatto questo lavoro si mette lì e fa un’analisi sua uno per uno dei componenti? Io ho firmato rispetto a una proposta che viene fatta da una commissione che ci ha lavorato dai mesi”, ha concluso.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Caso Almasri, Meloni “Archiviata la mia sola posizione, tesi assurda”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi mi è stato notificato il provvedimento dal Tribunale dei ministri per il caso Almasri: dopo oltre sei mesi dal suo avvio, rispetto ai tre mesi previsti dalla legge, e dopo ingiustificabili fughe di notizie. I giudici hanno archiviato la mia sola posizione, mentre dal decreto desumo che verrà chiesta l’autorizzazione a procedere nei confronti dei Ministri Piantedosi e Nordio e del Sottosegretario Mantovano. Nel decreto si sostiene che io “non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assunta”: e in tal modo non avrei rafforzato “il programma criminoso”. Si sostiene pertanto che due autorevoli Ministri e il sottosegretario da me delegato all’intelligence abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte. E’ una tesi palesemente assurda”. Lo scrive sui social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“A differenza di qualche mio predecessore, che ha preso le distanze da un suo ministro in situazioni similari, rivendico che questo Governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata. E’ quindi assurdo chiedere che vadano a giudizio Piantedosi, Nordio e Mantovano, e non anche io, prima di loro”, evidenzia Meloni. “Nel merito ribadisco la correttezza dell’operato dell’intero Esecutivo, che ha avuto come sola bussola la tutela della sicurezza degli italiani – conclude la premier -. L’ho detto pubblicamente subito dopo aver avuto notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, e lo ribadirò in Parlamento, sedendomi accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull’autorizzazione a procedere”.
Il Presidente della Giunta delle autorizzazioni della Camera Devis Dori rende noto che “al momento, non è pervenuta nessuna carta del dossier Almasri dal Tribunale dei Ministri”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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