Cronaca
Ue, Fontana “A Bruxelles apprezzamento alla Lombardia”
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3 anni fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – “Mi ha fatto particolarmente piacere riscontrare l’apprezzamento rivolto alla Lombardia per la tempestività con cui la Regione interviene sulle opportunità offerte dalle procedure comunitarie e per come ci interfacciamo con Bruxelles”.
Parte da questa considerazione il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in missione istituzionale a Bruxelles, dopo l’incontro, a Palazzo Berlaymont, con Elisa Ferreira, commissario con delega alla ‘Politica regionalè.
“Il commissario Ferreira – ha commentato Attilio Fontana, al cui fianco era presente anche l’assessore al Bilancio e Finanze, Davide Caparini – ha dimostrato grande attenzione e interesse nell’ascoltare quelle che sono le azioni di governo e le proposte presentate dalla Lombardia. Abbiamo fatto presente come la nostra Regione punti a sviluppare importanti politiche di sviluppo territoriale valorizzando l’elemento della coesione come fattore di crescita e attrattività, con l’obiettivo di disegnare il territorio regionale come una Smartland”.
Inevitabile una riflessione sulla crisi energetica: “La Lombardia è al lavoro per aumentare l’efficienza energetica. In tal senso – ha detto il governatore Fontana – puntiamo sull’autosufficienza anche attraverso il risparmio. Abbiamo, però, fatto presente al commissario Ferreira che la nostra regione, motore economico-produttivo dell’intero Paese, sta reggendo alle molteplici difficoltà con cui quotidianamente devono fare i conti le imprese, ma che questa situazione non potrà durare ancora a lungo e che dall’Europa devono giungere segnali importanti per sostenere aziende e famiglie”.
Transizione verso un modello di sviluppo e di crescita sostenibile; consolidamento della competitività e attrattività del sistema regionale; promozione dell’uguaglianza e dell’equità per i cittadini lombardi: questi alcuni degli altri temi sul tavolo di confronto di oggi.
“Lo sviluppo della Lombardia – ha sottolineato l’assessore Caparini – è strategica per tutta l’area euro. Per questo, siamo più che mai concentrati nel portare avanti azioni fondamentali come la digitalizzazione delle imprese, l’incentivazione della ricerca e lo sviluppo delle università. Inoltre, puntiamo a migliorare la capacità d’azione delle pubbliche amministrazioni guardando alla valorizzazione delle qualità del personale”.
Il presidente Fontana ha quindi fatto presente al commissario Ferreira che, soprattutto in tema di risorse del PNRR, è necessario un cambio di passo, con un maggior coinvolgimento delle Regioni. “Non possiamo subire scelte cadute dall’alto. Vogliamo e dobbiamo essere protagonisti di decisioni che – ha rimarcato – riguardano la realtà in cui viviamo: solo così sarà possibile programmare e rispondere alle esigenze dei singoli territori”.
“Proprio per provare a superare queste criticità – ha aggiunto il governatore – connesse alla complessità della governance del PNRR, Regione Lombardia si è dotata di un ‘Gruppo di lavoro-attuazione PNRR’, che ha il compito di monitorare l’attuazione degli interventi previsti sul territorio regionale, con particolare attenzione per gli interventi che vedono il nostro coinvolgimento diretto, proprio allo scopo di verificare sovrapposizioni o stimolare sinergie con altre fonti di finanziamento, inclusi i fondi comunitari”.
Il governatore ha quindi posto l’attenzione sulle azioni che riguardano specificatamente il territorio. “Abbiamo adottato una strategia regionale programmatoria complessiva sulle Aree Interne, con grande attenzione ai piccoli comuni interessati da dinamiche socio-economiche sfavorevoli e da scarsa accessibilità ai servizi essenziali”.
“Le nostre politiche, poi – ha spiegato Fontana al commissario Ferreira – guardano ovviamente anche allo sviluppo urbano sostenibile. Un esempio su tutti è la manifestazione d’interesse dedicata ai Comuni capoluogo di provincia e ai centri con più di 50.000 abitanti, lanciata a gennaio 2021, con la quale Regione ha selezionato 12 Comuni, stanziando 170 milioni di euro ‘comunitarì a cui si aggiungono risorse autonome pari a 26,5 milioni di euro per finanziare ulteriori 2 Comuni per un totale di 200 milioni di euro”.
– foto: Ufficio stampa Regione Lombardia
(ITALPRESS).
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Cronaca
Omicidio di Vittorio Boiocchi, arrestati mandanti ed esecutori
Pubblicato
16 minuti fa-
11 Aprile 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 persone gravemente indiziate di essere promotori, mandanti ed esecutori dell’omicidio di Vittorio Boiocchi, ucciso a colpi d’arma da fuoco il 29 ottobre 2022 a Milano.
I due esecutori materiali sono ritenuti essere un uomo di 41 anni e un 30enne, entrambi italiani, rintracciati e arrestati rispettivamente in provincia di Vibo Valentia e nella città di SvetiVlas in Bulgaria. Quest’ultimo è stato bloccato dalla Polizia bulgara dopo quattro giorni di ricerche svolte con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo e su specifica attivazione della Divisione Sirene del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia, che si è avvalsa del costante supporto del suo Esperto per la Sicurezza di stanza a Sofia. Per quanto riguarda gli ulteriori quattro indagati, la misura cautelare è stata notificata a tre cittadini italiani di 40,50 e 62 anni presso gli istituti di pena ove erano già detenuti perché tratti in arresto nell’ambito del procedimento noto come “doppia curva” e, a un 51enne italiano, arrestato nella fase successiva e a riscontro delle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia.
Il provvedimento restrittivo, che contesta agli indagati anche l’aggravante della modalità mafiosa, scaturisce dagli approfondimenti investigativi condotti dalla Squadra Mobile e dalla Sisco di Milano che, nell’ultima fase, sono stati finalizzati, principalmente, a raccogliere precisi riscontri alle dichiarazioni auto ed etero accusatorie del collaboratore di giustizia. Le dichiarazioni di quest’ultimo hanno permesso, al contempo, di valorizzare anche gli elementi già raccolti nel corso delle investigazioni eseguite subito dopo l’omicidio e, successivamente, nel più ampio contesto del progetto investigativo “Doppia Curva”.
Così come già ipotizzato e poi confermato dal collaboratore, l’omicidio, per la cui organizzazione e realizzazione egli avrebbe pagato 50 mila euro, sarebbe stato ordito e condiviso, come atto strategico, nell’ambito delle dinamiche del tifo organizzato interista. In particolare, il delitto costituisce la risposta alle aspre contestazioni mosse dalla vittima sulla corretta contabilizzazione e quindi divisione dei proventi derivanti dalle attività economiche ed illecite connesse al tifo ultras. Non meno complessa e significativa è stata, infine, l’attività investigativa svolta dalla Polizia di Stato nelle ultime settimane, che ha portato a localizzare uno degli indagati in Bulgaria, dove si era trasferito, assumendo già da tempo atteggiamenti tipici di chi vive in latitanza.
Così la procuratrice aggiunta della Direzione distrettuale antimafia di Milano, Alessandra Dolci, nel corso di una conferenza stampa. “Beretta ha riferito il movente di ordine economico – ha spiegato – e ha detto di aver commissionato l’omicidio per 50mila euro per eliminare quello che era stato fino a quel momento il leader della Curva Nord e prenderne il posto, al fine di dividere i profitti, sia leciti che illeciti, legati all’indotto dello stadio di San Siro”.
L’operazione della polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia milanese, ha portato all’arresto di sei persone con l’accusa di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione e da modalità mafiose. Oltre a Beretta, sono finiti in carcere Marco Ferdico, il padre Gianfranco, Daniele D’Alessandro, Pietro Andrea Simoncini e Cristian Ferrario. Due dei soggetti arrestati sono stati fermati all’estero: uno in Calabria e uno in Bulgaria.
Secondo il procuratore capo di Milano, Marcello Viola, con questi arresti “l’ufficio ritiene di aver ricostruito e accertato tutti i fatti di sangue commessi nell’ambito delle curve”. Il pm Paolo Storari ha parlato di “vicenda totalmente ricostruita”.
– foto xp2/Italpress –
(ITALPRESS).
Cronaca
Vigili del fuoco, Conapo “Il Soccorso Pubblico è competenza dello Stato”
Pubblicato
31 minuti fa-
11 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Il soccorso tecnico urgente non può essere terreno di conquista da parte del Soccorso Alpino o di qualunque altro soggetto estraneo al coordinamento statale. Il CNSAS svolge un’opera preziosa e importante ma nessuno può sostituirsi ai Vigili del Fuoco nel ruolo di guida del soccorso pubblico nazionale”. Così il Segretario Generale del Conapo, Marco Piergallini, in una nota indirizzata alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai Ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e della Salute Orazio Schillaci, per sollecitare un intervento urgente del Governo.
Il documento del primo sindacato del Corpo nazionale dei vigili del fuoco denuncia la progressiva affermazione di “sistemi di soccorso paralleli alimentati da convenzioni regionali e interpretazioni normative che stanno generando una pericolosa sovrapposizione di competenze e aggravio della spesa pubblica”.
“Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco – scrive il Conapo – è per legge l’organo tecnico dello Stato per il soccorso urgente su terra. Non si può assistere in silenzio al suo sistematico aggiramento, soprattutto quando si tratta di interventi tecnici complessi che richiedono competenze, attrezzature e procedure consolidate”.
“Massimo rispetto per i volontari del CNSAS e per il valore della loro missione – precisa Piergallini – ma il loro contributo deve inserirsi in un sistema integrato, non parallelo. Le pretese di autonomia o di esclusività non fanno bene nè al soccorso, nè ai cittadini”.
Il Conapo segnala “casi concreti accaduti Bari, Trieste e in Sicilia, da ultimo anche a Palermo dove i Vigili del Fuoco sono stati esclusi dalle operazioni, anche in presenza di scenari con evidenti profili tecnici. Episodi che – secondo il sindacato – dimostrano l’urgenza di ripristinare un coordinamento nazionale sotto la guida del Ministero dell’Interno”.
Nella nota si propone “una revisione profonda del Disciplinare Tecnico NUE 112, spesso orientato a favore del soccorso sanitario anche quando il contesto richiede prioritariamente un approccio tecnico. Si auspica inoltre l’adozione di protocolli operativi integrati tra vigili del fuoco e servizi sanitari, su modelli già applicato in altri Paesi europei”.
“Il soccorso non può dipendere da chi risponde per primo o da accordi locali. Servono regole chiare, ruoli ben definiti e un ritorno a una visione nazionale del sistema – sottolinea ancora Piergallini – altrimenti il rischio è quello di avere un Paese a più velocità, con cittadini non ugualmente tutelati e su questo il Ministro dell’ Interno deve assumersi le proprie competenze e responsabilità con direttive chiare”.
Il Conapo ribadisce la “disponibilità a collaborare con tutte le istituzioni per costruire un sistema di soccorso realmente integrato, che valorizzi tutte le professionalità – comprese quelle del volontariato – ma nel rispetto dei ruoli e senza aggirare le competenze Statali”.
– foto ufficio stampa Conapo –
(ITALPRESS).
Cronaca
Più di 15 milioni gli italiani che guardano la televisione via satellite
Pubblicato
31 minuti fa-
11 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Circa 8 milioni di famiglie italiane non dispongono di una connessione fissa a Internet e si affidano esclusivamente a reti mobili. Si tratta di connessioni spesso instabili, soggette a rallentamenti e limiti di traffico, che male si prestano alla visione continuativa di contenuti in alta definizione. A queste famiglie se ne aggiungono circa 5 milioni che si collegano ancora tramite vecchie linee in rame, ormai inadatte a sostenere le esigenze moderne di banda larga e streaming video.
Questo scenario frammentato e disomogeneo ha creato un vero e proprio divario digitale e la televisione, che dovrebbe essere accessibile a tutti, rischia di diventare un servizio a due velocità: avanzato e ricco per chi vive in città o zone ben servite, e instabile o inesistente per chi abita in zone marginali.
In questo quadro cresce la diffusione della tv satellitare gratuita (Tivusat) o a pagamento (Sky). Il numero di italiani che scelgono la televisione via satellite ha ormai superato i 15 milioni, segno evidente di una tendenza in crescita. “Ricevere i canali attraverso la parabola – si legge in una nota di Tivusat – si conferma la soluzione più condivisa e immediata per chi cerca qualità e affidabilità nella ricezione. Uno dei motivi alla base di questa crescita è legato al fatto che la tecnologia satellitare non risente di ostacoli geografici e può raggiungere con la stessa qualità e continuità anche le località più isolate, senza bisogno di infrastrutture a terra complesse e costose. Un altro elemento a vantaggio della piattaforma satellitare gratuita di Tivusat, oggi partecipata da Rai, Mediaset e Tim, è che consente di ricevere oltre 180 canali. In un momento storico in cui l’informazione è fondamentale e i contenuti audiovisivi si moltiplicano, la ricezione televisiva stabile e di qualità non è solo una questione tecnologica, ma risponde alla necessità dello spettatore di ricevere l’offerta più vasta disponibile”.
– foto ufficio stampa ICN Group per Tivusat-
(ITALPRESS).


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