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Cronaca

Iren, Assemblea approva il bilancio 2021, Dal Fabbro nuovo presidente

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REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – L’assemblea ordinaria degli Azionisti di Iren Spa ha approvato il Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2021, la Relazione sulla gestione e la proposta di destinazione dell’utile di esercizio pari a 218.850.794,04 euro, così come deliberato dal Consiglio di Amministrazione il 20 aprile, come segue: 10.942.539,70 euro pari al 5% dell’utile di esercizio, a riserva legale; 136.597.794,59 euro a dividendo agli Azionisti, corrispondente a 0,105 euro per ciascuna delle 1.300.931.377 azioni ordinarie costituenti il capitale sociale della Società con la precisazione che le eventuali azioni proprie non beneficeranno del dividendo; il dividendo sarà posto in pagamento a partire dal giorno 20 luglio 2022, contro stacco cedola il 18 luglio 2022 e record date il 19 luglio 2022; in un’apposita riserva di utili portati a nuovo, l’importo residuo pari ad almeno 71.310.459,75 euro.
L’Assemblea degli azionisti, con ampia maggioranza, ha inoltre approvato la sezione prima (“Politiche sulla Remunerazione 2022”) della Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2022 e sui compensi corrisposti 2021; espresso voto favorevole sulla “Sezione Seconda” (Compensi corrisposti esercizio 2021″) della Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2022 e sui compensi corrisposti 2021; nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione ed il suo Presidente, Luca Dal Fabbro, per il triennio 2022-2023-2024. Il CdA, per la prima volta nella storia del Gruppo Iren, sarà composto in maggioranza da donne, 8 su un totale di 15 membri. Infine, l’Assemblea ha determinato il compenso annuo da corrispondere ai componenti del Consiglio di Amministrazione.
“Entrare a far parte del Gruppo Iren è per me motivo di onore – ha dichiarato Luca Dal Fabbro -. Iren riveste e rivestirà un ruolo sempre più strategico per lo sviluppo economico dei suoi territori, per la tutela dell’ambiente e per la valorizzazione e l’uso sostenibile di risorse preziose come acqua ed energia. Partendo dal legame che Iren ha con i propri territori di riferimento e dal valore unico che questa relazione genera, metterò a servizio dell’azienda le mie esperienze pregresse per contribuire a rendere il Gruppo leader nella economia circolare e nella transizione energetica. Il mio primo impegno sarà quello di conoscere e approfondire l’ampio patrimonio di professionalità, competenze e storie delle persone che ne fanno parte: un capitale umano inestimabile e ricco di diversità. I fattori abilitanti per realizzare la visione tracciata per i prossimi anni saranno il lavoro di squadra, non solo tra le persone che lavorano per noi e con noi ma anche con i territori di riferimento, lo sviluppo delle competenze e delle sinergie, l’innovazione e la collaborazione con le Istituzioni per iniziative sistemiche come il PNRR. L’obiettivo finale è creare sempre più valore per tutti i nostri stakeholder e azionisti”.
I Ricavi consolidati al 31 dicembre 2021 si attestano a 4.955,9 milioni di euro in aumento del +33% rispetto ai 3.726,2 milioni di euro dell’esercizio 2020.
Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) ammonta a 1.015,8 milioni di euro, in aumento (+9,6%) rispetto ai 926,9 milioni di euro dell’esercizio 2020.
Il Risultato Operativo (Ebit) è pari a 454,1 milioni di euro, in aumento del +9,3% rispetto ai 415,4 milioni di euro dell’esercizio 2020.
L’Utile Netto di Gruppo attribuibile agli azionisti è pari a 303,1 milioni di euro, in significativo incremento (+26,7%) rispetto al risultato del 2020.
L’Indebitamento Finanziario Netto al 31 dicembre 2021 è pari a 2.906 milioni di euro, in flessione di 42 milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2020 (2.948 milioni).
Gli investimenti lordi realizzati nel periodo ammontano a 955 milioni di euro, in crescita (+4,7%) rispetto ai 913 milioni di euro del 2020, di cui 85 milioni di euro relativi al cash out per le acquisizioni effettuate nel corso dell’anno.

– foto ufficio stampa Iren –

(ITALPRESS).

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TG NEWS ITALPRESS – 6 MAGGIO 2024

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I fatti del giorno: Israele bombarda due zone di Rafah dopo ordine evacuazione – Putin ordina esercitazioni nucleari “In risposta all’Occidente” – Italiano legato e immobilizzato a Miami, arresto shock – Incidente in azienda vinicola Casteldaccia, 5 operai morti intossicati – Accoltella l’ex compagna e suo padre, arrestato a Varese – Scontro tra Vannacci e Paglia, consigliere di Crosetto – Giornata di disagi per sciopero mezzi pubblici – Insegnanti di sostegno, Anief chiede di stabilizzare gli organici – Previsioni 3B Meteo 7 Maggio.

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Mattarella “La disinformazione è un pericolo per la democrazia”

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Ci troviamo di fronte a un altro pericolo che mina la fiducia tra le istituzioni e tra i Paesi, vale a dire la disinformazione. La Giornata mondiale della libertà di stampa di venerdì scorso sottolinea ogni anno quanto sia preziosa la libertà di informazione per il mantenimento della democrazia”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo di Vetro, nel suo intervento di apertura della conferenza dell’Onu dedicata a pace, giustizia e inclusione sociale per lo sviluppo sostenibile. “Questioni come l’accesso all’informazione, la libertà di espressione e la tutela della privacy appartengono di diritto all’obiettivo di sviluppo sostenibile 16” della conferenza, ha aggiunto il capo dello Stato. “Pace e sviluppo condividono un destino comune, non possono esistere l’uno senza l’altro. Viviamo in un’epoca con il maggior numero di conflitti dalla fine della Seconda guerra mondiale, che divorano enormi quantità di risorse per la corsa agli armamenti, sottraendole allo sviluppo. L’appello a costruire le condizioni per porre fine ai conflitti è necessario ed urgente, ora più che mai”, ha concluso Mattarella.
(ITALPRESS).
– Foto: Quirinale –

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Sciretti (Andisu) “Diritto allo studio valore strategico per il Paese”

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PALERMO (ITALPRESS) – Il sistema del diritto allo studio universitario vive una situazione positiva, ma ha di fronte delle sfide molto importanti, con l’obiettivo di rendere più forte il sistema Paese. Lo ha detto Alessandro Ciro Sciretti, presidente dell’Associazione Nazionale degli Organismi per il Diritto allo Studio universitario (ANDISU), in un’intervista all’agenzia Italpress. “Abbiamo la fortuna di vivere in un Paese che ha il diritto allo studio come diritto costituzionale, quindi il sistema pubblico è portato a garantire questo diritto. Partiamo da una situazione molto buona”, perchè “nel contesto europeo siamo sicuramente tra i Paesi più competitivi”, ma “abbiamo delle sfide estremamente importanti davanti”, ha sottolineato. “Bisogna cogliere il valore strategico del diritto allo studio universitario nello sviluppo economico e sociale del Paese. Oggi fare diritto allo studio non vuol dire soltanto consentire di studiare ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, ma vuol dire rendere più forte il sistema universitario” e, di conseguenza, “rendere più forte il sistema Paese. Abbiamo bisogno di garantire una qualità della vita alle studentesse e agli studenti che renda il nostro sistema più competitivo rispetto ad altri, a prescindere dagli aspetti della didattica, della formazione, della ricerca che sono già molto buoni, anzi, eccellenti. Ma non basta solo quello”.
Attualmente persistono delle differenze tra nord e sud, ma “fortunatamente abbiamo territori anche al centro-sud che stanno riuscendo a garantire il 100% di copertura degli idonei beneficiari e danno la possibilità a tutti di studiare e di raggiungere i gradi più alti dell’istruzione. Le sfide sono rese più interessanti da un progetto che si sta portando avanti ora a livello ministeriale, nato da un’idea del presidente Mattarella. L’Erasmus nazionale consentirà agli universitari di tutto il Paese di vivere anche esperienze di studio in altri atenei e in contesti territoriali diversi da quello di appartenenza: credo che questo potrà aiutare realmente quei territori che sono in maggiore sofferenza dal punto di vista dell’attrattività per i fuorisede”.
Per le immatricolazioni c’è “un trend positivo che però ha di fronte una delle sfide storiche più complesse che il nostro sistema vivrà che è quella dell’inversione demografica: nel corso dei prossimi due o tre anni, il numero di persone in età da immatricolazione universitaria inizierà a diminuire. Il lavoro del sistema di diritto allo studio universitario sarà fondamentale, perchè se saremo in grado di garantire servizi, sostegni economici e qualità della vita”, riusciremo a “convincere un maggior numero di persone ad intraprendere il percorso universitario”, ha spiegato. “L’Italia è quasi fanalino di coda nel panorama europeo per la percentuale di persone in età universitaria che intraprende quel percorso: se sapremo incidere su quella percentuale, riusciremo anche a sfidare l’inversione demografica e a continuare ad avere un valore assoluto crescente di studenti universitari, nonostante una valore decrescente di persone in età universitaria”.
Per farlo, “è importantissimo far crescere il numero di posti letto destinati a studentesse e studenti universitari, sia i posti letto per il diritto allo studio – quindi per i borsisti, meritevoli e privi di mezzi – sia i posti letto per il mercato e questo si sta facendo grazie a un bando da 1,2 milioni di euro che il Mur ha pubblicato e che servirà a realizzare 60.000 nuovi posti entro giugno 2026. Un obiettivo ambizioso e sfidante, che servirà davvero a incidere sulla competitività del nostro sistema e che vedrà una crescita importante dell’offerta. Sappiamo che quando cresce l’offerta, la domanda cresce ancora di più e questa è una cosa su cui puntiamo: Andisu sta mettendo insieme tutti gli associati e gli organismi per il diritto allo studio, in partnership con il Ministero, cercando di coinvolgere le amministrazioni locali. Abbiamo bisogno di fare lavoro di squadra: è l’unico modo per raggiungere questo ambizioso obiettivo del Pnrr”.
In particolare, in Sicilia “abbiamo su Palermo, Messina, Catania ed Enna oltre 6000 posti di fabbisogno stimati all’interno del bando nazionale che è stato pubblicato: il primo passo da fare” è coinvolgere “le amministrazioni che abbiano immobili da riqualificare”, valutando anche “il coinvolgimento di investitori privati per riqualificare questi immobili, trasformandoli in residenze universitarie. Il fabbisogno c’è”, ha concluso.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

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