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Cronaca

Iren, nel piano industriale 12,7 miliardi di investimenti al 2030

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REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Investimenti pari a 12,7 miliardi di euro, con un raddoppio di quelli medi annui rispetto al periodo 2015-2020, equamente distribuiti nell’arco del piano, “per diventare partner di riferimento per le comunità e il territorio”. E’ quanto prevede il piano industriale al 2030 di Iren, approvato dal Consiglio di Amministrazione.
Decarbonizzazione, elettrificazione dei consumi, economia circolare ed efficienza energetica gli asset portanti del Piano Industriale, che prevede un Ebitda atteso pari a 1,8 miliardi di euro, un utile netto di 500 milioni di euro e l’ingresso di 7.000 nuovi lavoratori.
“L’impianto strategico del nuovo piano industriale poggia le proprie basi su tre pilastri: transizione ecologica, la qualità del servizio e la territorialità. Grazie a 12,7 miliardi di investimenti, il Gruppo Iren sarà in grado di raddoppiare il proprio business ottenendo un EBITDA atteso pari a 1,8 miliardi di euro, grazie anche all’ingresso nel perimetro del Gruppo di 7.000 nuovi lavoratori. Nonostante la decisa accelerazione sul fronte degli investimenti, siamo confidenti di mantenere un’equilibrata struttura finanziaria che ci permetterà di offrire un’appetibile politica dei dividendi grazie alla robusta generazione di cassa”, afferma Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Iren.
“Il Piano Strategico al 2030 di Iren, focalizzato sulla crescita in ogni area di business, prestando particolare attenzione ai bisogni dei nostri territori, proietta questi ultimi in un percorso di crescita sostenibile il cui driver principale è la qualità dei servizi – spiega il presidente Renato Boero -. Iren si pone come il partner preferenziale per cittadini e pubbliche amministrazioni per soddisfare le necessità e trovare soluzioni avanzate. A tal fine, si prevede un’accelerazione delle attività di crescita per linee esterne con operazioni di M&A o con il consolidamento di società già partecipate. Sono inoltre previsti 1,6 miliardi di euro in progetti legati all’innovazione e 600 milioni legati alla digitalizzazione dei nostri business. Iren, infatti, studierà l’applicazione di tecnologie abilitanti che favoriscano il processo di transizione energetica”.
Il piano industriale, per la prima volta esteso a 10 anni, è coerente con i principali macro-trend di settore ovvero la decarbonizzazione e lo sviluppo delle rinnovabili, l’economia circolare, l’efficienza energetica e la salvaguardia delle risorse naturali.
La strategia industriale è fortemente integrata con la strategia di sostenibilità: circa l’80% degli investimenti sarà “sostenibile” e circa il 61% sarà destinato allo sviluppo per favorire la crescita dimensionale del Gruppo, di cui 1,6 miliardi destinati all’innovazione e 600 milioni alla digitalizzazione.
Nel dettaglio dei singoli business, sono previsti 2,5 miliardi di euro di investimenti nell’Energia per favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili, solare ed eolico, lo sviluppo dello storage e interventi di flessibilizzazione degli impianti.
L’economia circolare si conferma la bussola del settore Ambiente (2,5 miliardi di euro di investimenti previsti) con un importante sviluppo delle filiere, tra cui la capacità di trattamento e riciclo. Prevista una crescita importante dei progetti di Smart Solution ai quali sono destinati 1,6 miliardi di euro di investimenti legatiall’efficientamento energetico degli edifici, all’e-mobility e alla gestione di progetti complessi come la ristrutturazione di edifici pubblici, il dissesto idrogeologico e specifici interventi urbanistici.
Grande importanza, inoltre, agli investimenti nelle reti dove sono previsti oltre 4,9 miliardi di euro nel servizio idrico integrato, nella distribuzione del gas, nella distribuzione elettrica e nelle reti di teleriscaldamento. Infine, coerentemente l’obiettivo di innalzare ulterioremente la qualità del servizio, il Gruppo investirà oltre 650 milioni di euro nell’area Mercato con l’obiettivo di raggiungere 2,6 milioni di clienti al 2030.
La strategia di crescita organica, supportata dagli investimenti sopra descritti, porterà a una crescita dell’Ebitda di 600 milioni di euro mentre ulteriori 160 milioni di euro sono attesi dalla crescita esterna per la quale, secondo quanto affermato dal Presidente Boero, “si prevede un’accelerazione attraverso operazioni di M&A o il consolidamento di società partecipate”.
Nonostante il forte incremento degli investimenti, il profilo finanziario è previsto bilanciato in termini di PFN/Ebitda (atteso sempre inferiore alla soglia di 3,5x) e il Gruppo conferma la dividend policy del precedente piano con un dividendo pari a 10€c/azione sull’utile netto 2021 (+5,3%) e una crescita del 10% annua fino al 2025. Nella seconda parte di piano, il dividendo per azione sarà pari al 50/55% dell’utile netto di Gruppo.
Il CdA ha inoltre approvato i risultati al 30 settembre 2021 con ricavi pari a 3,1 miliardi di euro, in crescita del 18,1%, Ebitda a 733 milioni di euro in incremento del 12,3% e un utile netto di 242 milioni di euro (+57,6%).
(ITALPRESS).

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Ghribi “Dialogo, cooperazione e rispetto per successo relazioni Euromed”

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ROMA (ITALPRESS) – Migliorare le condizioni di vita nei paesi poveri del Medio Oriente e dell’Africa attraverso il dialogo, la cooperazione e il rispetto reciproco con le economie occidentali. E’ questo l’obiettivo di Kamel Ghribi, non solo un investitore di successo, ma anche un costruttore di legami tra il suo paese d’origine, la Tunisia, l’Africa, il Medio Oriente e il mondo. Il presidente del gruppo GKSD Investment Holding è coinvolto in vari paesi in progetti infrastrutturali autostradali, aeroportuali, sanitari e in altri settori. In Tunisia, la sua patria d’origine, lavora anche per promuovere le esportazioni sui mercati internazionali, come ricorda Financial Afrik in un lungo articolo a lui dedicato.
Il suo obiettivo principale è fare di Tunisi un centro per le industrie e destinare i suoi prodotti al resto dei mercati africani e del Medio Oriente.
Nato in una modesta famiglia tunisina con nove fratelli e sorelle, ha imparato il commercio internazionale dal padre, un uomo d’affari di Sfax. Dopo la morte improvvisa di quest’ultimo, ha preso in mano le redini e ha sviluppare le attività grazie all’esperienza e alla competenza ereditate dal padre. All’età di ventinove anni, è stato nominato vicepresidente dell’Olympic Petroleum Corporation a New York e ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Olympic Management in Italia. Nel 1994 è diventato CEO di Olympic Energy, una holding con sede in Europa attiva nel settore energetico. E’ stato anche presidente dell’Attock Oil Company prima della sua vendita nel 2005.
Attualmente, la sua principale ambizione è quella di favorire la creazione di un clima economico adeguato, in grado di migliorare le condizioni di vita in Medio Oriente e in Africa attraverso il dialogo, la cooperazione e il rispetto reciproco con le economie occidentali. Per Ghribi solo rafforzando la cooperazione e il dialogo con le nazioni più sviluppate sarà possibile promuovere la ricostruzione di economie povere e società frammentate. Si impegna in questo compito anche in Libia e ha fornito consulenza a imprenditori e governi, come ad esempio al Kenya sotto l’ex presidente Uhuru Kenyatta.
Da Sfax alla ristretta èlite della finanza internazionale, GKSD ha un portafoglio estremamente diversificato, che va dalla sanità e dalla consulenza legale e fiscale all’ingegneria.
Ghribi è vicepresidente del Gruppo Ospedaliero San Donato (GSD), il più grande gruppo ospedaliero privato in Italia. Dopo il terremoto che ha colpito la Siria, Ghribi e il suo gruppo hanno deciso, in coordinamento con le autorità italiane, di inviare attrezzature mediche, incluse ambulanze, per partecipare alle operazioni di soccorso.
Inoltre ha firmato accordi di partenariato con lo Stato egiziano per investire nel settore sanitario e in altri settori di questo paese. “Come tunisino e arabo fiero delle mie origini, considero l’Egitto come il cuore dell’arabismo, la porta dell’Africa e il ponte tra passato e futuro, e la Tunisia come la culla della storia, della cultura, delle arti e della patria, che merita tutto il sostegno, soprattutto in questo momento”, ha detto in un’intervista al giornale Kapitalis, sottolineando l’importanza di “rafforzare i legami storici tra i poli del Mediterraneo in modo che le due forze possano incontrarsi di nuovo e unirsi per tracciare un futuro unico per la regione del Nord Africa e il bacino del Mediterraneo”. Per questo il capitano d’industria ritiene necessario stabilire un ponte tra l’Egitto e la Tunisia, da valorizzare nella cooperazione arabo-mediterranea.

– Foto GKSD –

(ITALPRESS).

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“VOGHERA DIGITAL”, STORIA DI UN FORMAT NAZIONALE CHE NON SMETTE DI CRESCERE

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Gloria Chindamo

Dal tempo di Covid con tutti gli eventi in live streaming all’era dell’innovazione in formato ibrido, tra dirette ed appuntamenti in presenza, fino ad arrivare a un piano per l’alfabetizzazione digitale, alla creazione di un Hub dedicato e a un cronoprogramma, attuato per step, per digitalizzare municipio e città in linea con Repubblica Digitale. Voghera Digital: un progetto che ha fatto “community” con una programmazione orizzontale e non verticale, dedicato a tutti i cittadini: giovani, anziani, famiglie, imprese e attività commerciali di una città di provincia che ha superato, in velocità, tanti centri maggiori.

Ne sono passati di bit sui personal computer dalla nascita di Voghera Digital: era il 2020 quando il piano venne progettato dalla vicepresidente del consiglio comunale, Gloria Chindamo, e già al suo debutto il format fu premiato come “Miglior Evento Digitale dell’Anno” nel 2021 sul palcoscenico nazionale del WMF di Rimini, il web marketing festival poi ribattezzato We Make Future, il festival di Sanremo del digitale in Italia. Nel 2022 sullo stesso palcoscenico Voghera Digital ha dimostrato di essere un format incubatore d’innovazione portando a essere premiate alcune startup innovative del territorio. Sempre lo stesso anno Gloria Chindamo fu relatrice a Rimini del dibattito “Future of Italy” portando la case history di Voghera Digital.  Altro momento di alta valenza fu la partecipazione del progetto nel 2022 alla SDA Bocconi School of Management nell’ambito del “Concorso Valore Pubblico, la Pubblica Amministrazione che funziona”.

Nel 2023 il gruppo Maggioli nell’ambito della 40esima Assemblea Nazionale dei Comuni Italiani – ANCI ha tributato a Voghera Digital il premio per il “Miglior Evento Digitale 2023”. Una storia di premi, ispirazioni ed evoluzioni. Sempre nel 2023 Gloria Chindamo pubblicò il libro “Digitale facile facile” per spiegare il mondo digitale a un pubblico di tutte le età, in particolare al popolo degli “over” per invitarli ad alfabetizzarsi digitalmente senza paure, in modo semplice, accessibile e in sicurezza. L’edizione del festival Voghera Digital 2023 pose poi l’attenzione sul nomadismo digitale e sull’intelligenza artificiale. L’evento fu selezionato per partecipare al Festival Borghi dei Borghi Mediterranei a Monasterace. In questo 2024 il Festival Voghera Digital non sarà solo un evento, ma un manifesto dell’impegno del Comune di Voghera verso la trasformazione digitale della città. Facendo leva sulla progettualità in cui si è creduto fin dal primo giorno, arriveranno 689mila euro di fondi dal PNRR. “Stiamo raggiungendo i traguardi che ci eravamo prefissati – spiega Gloria Chindamo – e continuiamo a migliorare l’ente e i servizi perché siano sempre più a misura del cittadino. Oltre a questo, Voghera Digital 2024, ha come obiettivo quello di sensibilizzare le persone sulla tecnologia, finalità che stiamo perseguendo sia con la realizzazione di infrastrutture digitali più solide, ma anche con la creazione di canali di comunicazione diretti tra cittadini e amministrazione, con la promozione di servizi sempre più accessibili e inclusivi e con la costante divulgazione su tanti temi tecnologici, ma calati nella vita quotidiana. Per questo parleremo di arte, cultura, artigianato, adolescenti, educazione online e di opportunità di sviluppo economico e turistico attraverso il nuovo fenomeno del nomadismo digitale”. Tutti gli incontri saranno in presenza, a ingresso libero, fino a esaurimento posti (www.vogheradigital.com). Il programma dell’evento prevede quattro momenti su temi di grande attualità e tendenza:  Arte, Cosplay e Game (4 Maggio ore 17:30 Sala Zonca): Un viaggio attraverso la storia dei giochi da tavolo, di ruolo e videogiochi con una mostra aperta dal 3 al 5 maggio, dalle 10:00 alle 18:00; Demenza Digitale (8 Maggio ore 20:30 Sala Zonca): Stefano Rossi, rinomato psicopedagogista, esplorerà le nuove sfide digitali e la dinamica tra genitori e figli nell’era digitale;  Il Giudizio Social (16 Maggio ore 20:30 Circolo Il Ritrovo): con Maria Beatrice Alonzi parleremo di giudizio e dinamiche sociali online. L’evento sarà arricchito dalle canzoni di Gianluca Massaroni tratte dal suo nuovo album “Maddì”;  Smart Walking for Smart Working (22 Maggio ore 11:00 partenza Greenway Voghera): Davide Fiz, dopo essersi interrogato con le attività locali e con gli studenti sul significato di essere un nomade digitale, attraverserà il territorio nella splendida cornice della Greenway (percorso ciclopedonale) Voghera-Varzi.

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Crosetto “L’Italia non parteciperà a eventuale intervento in Ucraina”

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ROMA (ITALPRESS) – “La nostra posizione non cambia: abbiamo sempre detto che l’Ucraina andava aiutata in ogni modo possibile, e lo stiamo facendo, ma abbiamo anche sempre escluso un intervento diretto nel conflitto dei nostri militari”. Lo afferma Guido Crosetto che in una intervista al Corriere della Sera ribadisce la sua posizione e quella del Governo, ovvero che l’Italia non parteciperà ad alcun eventuale intervento armato.
“Assolutamente no! Questo oggi non può metterlo in dubbio nessuno – spiega – Perchè a differenza di altri, noi abbiamo nel nostro ordinamento il divieto esplicito di interventi militari diretti, al di fuori di quanto previsto dalle leggi e dalla Costituzione. Possiamo prevedere interventi armati solo su mandato internazionale, ad esempio in attuazione di una risoluzione dell’Onu. Quello ipotizzato in Ucraina non solo non rientrerebbe in questo caso, ma innescherebbe una ulteriore spiralizzazione del conflitto che non gioverebbe soprattutto agli stessi ucraini. Insomma, non esistono le condizioni per un nostro coinvolgimento diretto”.
“Parole Macron? Non giudico un presidente di un paese amico come la Francia, ma non comprendo la finalità e l’utilità di queste dichiarazioni, che oggettivamente innalzano la tensione. Se davvero l’Ucraina cedesse? Dobbiamo evitare che ciò accada. Per questo fin dall’inizio abbiamo detto che l’Ucraina andava aiutata, perchè se i Russi arrivassero a Kiev, se conquistassero un paese sovrano, se dessimo per scontato – come alcuni sedicenti esperti e professori compiacenti verso la Russia, e mi chiedo come si faccia a esserlo gratis… – che si può invadere un altro paese solo perchè si è più forti, sarebbe un disastro per tutti.
Continueremo a fornire aiuti, come abbiamo fatto finora, finchè sarà utile e finchè potremo farlo. Tutti i paesi possono fare qualcosa in più in termini di aiuti, ma soprattutto dobbiamo credere e insistere con la diplomazia. Bisogna tornare a forzare la mano all’Onu, a Putin, alla conferenza di Ginevra; anche il Vaticano può riprendere la sua mediazione. Non dobbiamo lasciare nulla di intentato per arrivare a una tregua: anche un solo giorno senza bombe è un risultato, perchè poi possono diventare due, o tre, o quattro…”.
Sul fronte Medio Oriente Crosetto dice: “Noi siamo un Paese amico di Israele, ma siamo stati anche molto duri con loro. Lavoriamo a viso aperto per una tregua, perchè non ci siano più morti innocenti. Allo stesso modo vorrei che tutta la mobilitazione che vedo a favore della Palestina ci fosse anche nei confronti dell’Ucraina”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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