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Cronaca

Salutequità “Urgente aggiornare il Piano nazionale della cronicità”

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ROMA (ITALPRESS) – Cronicità residuali nei programmi dei partiti per le prossime elezioni, nonostante siano oggi, 15 settembre, 6 anni dall’approvazione dell’Accordo Stato-Regioni sul Piano nazionale Cronicità (PNC).
Una priorità di sanità pubblica, visto che le malattie croniche in Europa si stima siano responsabili dell’86% di tutti i decessi e di una spesa sanitaria annua di circa 700 miliardi, ambito nel quale la sanità digitale, sulla quale il PNRR investe importanti risorse, dovrebbe dare un significativo apporto per migliorare le risposte da parte del nostro SSN, considerando anche che in Italia, secondo l’Istat, i cronici sono almeno 22 milioni.
“Eppure – sottolinea Tonino Aceti (nella foto), presidente di Salutequità, Associazione per la valutazione della qualità delle politiche per la Salute – guardando ai programmi elettorali in vista delle prossime elezioni politiche, stupisce come l’attenzione alla presa in carico delle cronicità sia purtroppo ancora troppo residuale. Per questo chiediamo al nuovo Parlamento e al prossimo Governo di rilanciare la strategia del Piano Nazionale della Cronicità attraverso un suo finanziamento specifico nella prossima Legge di Bilancio, un suo aggiornamento che tenga conto delle innovazioni intervenute durante la pandemia e della traiettoria tracciata dal PNRR, nonchè mettendo in campo un’attenta e rigorosa attività di monitoraggio nei confronti delle Regioni per la sua attuazione in tutto il paese”.
“Se infatti è il PNRR a creare le infrastrutture per l’assistenza territoriale i cui standard sono definiti dal Decreto Ministeriale 77/2022, è altrettanto vero che è il PNC a definire i processi assistenziali per la presa in carico dei malati cronici e per questo il suo rilancio è irrinunciabile – aggiunge Aceti -. La sanità digitale, sulla quale il PNRR investe importanti risorse, dovrebbe dare un significativo apporto per migliorare le risposte da parte del nostro SSN alle persone con cronicità, ma ancora diversi i coni d’ombra”.
Ecco le principali evidenze messe in luce dall’analisi “Sanità digitale e cronicità” di Salutequità.
La digitalizzazione del SSN è uno degli obiettivi strategici del PNRR, dei suoi investimenti (esempio 1 miliardo per la piattaforma di telemedicina, 18 milioni per la formazione manageriale digitale) ed è uno degli strumenti per attuare il Piano Nazionale Cronicità (PNC), in questi anni rimasto troppo spesso fermo al palo, tranne in alcune realtà regionali.
Il quadro attuale della sanità digitale così come descritto dal PNC è rappresentato da luci e ombre che Salutequità ha messo in fila nella sua analisi (la prima di 4 dedicate alla cronicità).
Sono 369 esperienze e 669 i servizi di telemedicina nel 2021; l’incremento medio annuo di investimenti per ICT in sanità registrato da AGID è del 13,8% dal 2019 ad oggi.
L’80% delle regioni ha meno del 50% dei documenti indicizzati nel Fascicolo Sanitario Elettronico. Nel secondo trimestre del 2022 solo in Sicilia (19%), Umbria (27%) e Valle d’Aosta (57%) ci sono medici che alimentano il FSE con il profilo sintetico del paziente. Il 73% di pazienti cronici/oncologici conosce il FSE;
solo il 37% lo utilizza.
Sul fronte formativo sono 308 gli eventi ECM organizzati sulla sanità digitale nel 2021; nei primi sei mesi del 2022 ne sono già stati promossi 156. Lazio, Lombardia, Sicilia, Toscana e Trentino-Alto Adige erogano corsi di telemedicina almeno una volta all’anno.
Sono più di 350.000 le app per la salute nei principali app store del mondo e 259 tra terapie e cure digitali, ancora non autorizzate in Italia (dati IQVIA).
L’indice DESI (Indice Digitalizzazione dell’Economia e della Società) ci pone molto al di sotto della media europea per il fattore umano (siamo terzultimi nella “classifica europea” e facciamo meglio solo rispetto a Romania e Bulgaria). Dati Istat mostrano che le persone con età 65-74 anni che usano almeno una volta a settimana internet sono poco meno del 50%, ma lo svantaggio femminile è di circa 10 punti percentuali dai 65 anni in su (il digital divide è anche una questione di genere!). E 1 milione di anziani over 75 vive solo oppure con altri familiari anziani senza supporto o con un livello di aiuto insufficiente.
Il risultato è la preoccupazione che la digitalizzazione possa aumentare le disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari: il timore riguarda il 46,1% dei cittadini (dati LSCube-Quorum/YouTrend).
Il Piemonte è la prima Regione che ha aggiornato la programmazione per attuare il PNC, inserendo indicatori concreti per applicare e misurare la telemedicina nella presa in carico delle persone con cronicità.
Sono questi alcuni elementi che caratterizzano il contesto attuale emerso dalla prima analisi dell’”Osservatorio permanente assistenza pazienti Non-Covid. Focus su cronicità” di Salutequità realizzata grazie al contributo non condizionato di UCB, Bristol Myers Squibb, Gruppo Menarini, Sanofi e Beigene.

– foto agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).

Cronaca

Bernardeschi trascina il Bologna, successo in rimonta a Vigo

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VIGO (SPAGNA) (ITALPRESS) – Sotto il diluvio di Vigo, il Bologna esce vittorioso in rimonta contro il Celta per 2-1. E’ una doppietta di Bernardeschi a ribaltare una sfida inizialmente sbloccata dalla formazione spagnola. Gli ospiti partono meglio, ma sono proprio i galiziani a sbloccare il match alla prima occasione utile. Al 17′, Swedberg se ne va via di forza a Lykogiannis, entra in area e mette una palla a rimorchio all’indietro per Zaragoza, che batte Ravaglia di prima intenzione con il destro. Dieci minuti dopo, gli emiliani hanno una grande occasione per pareggiare ma Rowe, liberato in area da uno svarione difensivo di Starfelt, calcia fuori a tu per tu con Radu. Pochi istanti più tardi, Castro prende bene posizione in area su un cross pennellato di Bernardeschi dalla destra ma non riesce a impattare bene e incorna a lato. Al 43′, l’argentino si divora nuovamente il possibile 1-1 quando, ben servito in area da Bernardeschi, calcia addosso al portiere con la palla che termina in corner. In pieno recupero, scattano le proteste per un possibile rigore non concesso per un fallo di mano in area commesso da Ristic. Gli uomini di Italiano meriterebbero il pari, ma le due squadre vanno al riposo sull’1-0.
I detentori della Coppa Italia partono bene anche nella ripresa e al 14′ firmano il pareggio con Pobega, ma l’arbitro annulla per un fuorigioco di partenza di Bernardeschi dopo la revisione al Var. Passano pochi secondi e Pobega viene steso in area da Javi Rodriguez. Dopo una lunga attesa, per stabilire se il centrocampista ex Milan fosse partito o meno in posizione di offside inizialmente segnalata, il direttore di gara assegna il calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Bernardeschi, che corona un’ottima prestazione siglando il meritato 1-1 per i suoi. La pressione rossoblù non si arresta e, al 29′, si completa la rimonta. Il neo entrato Cambiaghi recupera palla e serve uno scatenato Bernardeschi, che entra in area dalla destra e trafigge Radu nell’angolino, calciando di punta con il sinistro. Nel finale, la formazione ospite non rischia nulla e difende senza affanni il 2-1. Grazie a questi tre punti, il Bologna sale a quota 11 e si porta a -2 dall’ottavo posto che varrebbe la qualificazione diretta agli ottavi. Gli emiliani torneranno protagonisti in Europa il 22 gennaio, quando al Dall’Ara ospiteranno gli scozzesi Celtic, appena sconfitti dalla Roma.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

La Roma vince a Glasgow, doppietta Ferguson e 3-0 al Celtic

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GLASGOW (SCOZIA) (ITALPRESS) – E’ una Roma brillante e convincente quella che domina in casa del Celtic e trova la terza vittoria consecutiva in Europa League: 0-3 il risultato a favore degli uomini di Gian Piero Gasperini, che si mettono alle spalle le due sconfitte di fila in campionato, salgono a 12 punti e provano a blindare i playoff, mantenendo viva la possibilità di chiudere tra le prime otto. Tanti i cambi di Gasperini rispetto alla sconfitta di Cagliari: Dybala parte dalla panchina, alle spalle di Ferguson ci sono Soulè, unica conferma là davanti, e la novità El Shaarawy, alla prima stagionale da titolare nella competizione. A centrocampo, poi, spazio a Pisilli e El Aynaoui in mezzo, con Cristante e Konè in panchina, mentre sulla fascia sinistra c’è Rensch. I giallorossi mettono da subito in campo tanta aggressività e una pressione molto alta, da dove scaturisce il primo angolo della partita. Batte Soulè e Scales, nel tentativo di anticipare Mancini, la insacca all’incrocio alle spalle di Schmeichel: è 0-1 al 6′. Al Celtic Park è monologo giallorosso, con le fasce che lavorano molto bene e El Shaarawy che si procura qualche occasione. Si vede anche Ferguson, che colpisce un palo al 27′.
Il centravanti irlandese chiude i conti nel finale di primo tempo con una doppietta, al 36′ finalizzando da pochi metri l’azione tra Soulè e Celik e al 46′ con il diagonale vincente dopo un ottimo stop. Prima di rientrare negli spogliatoi c’è ancora tempo per un calcio di rigore a favore del Celtic, assegnato in maniera a dir poco generosa dal croato Kovacs per un contatto tra Hermoso e Engels. Quest’ultimo si presenta dal dischetto ma colpisce il palo.
Nel secondo tempo, l’ingresso di Iheanacho dà nuova linfa alla squadra di casa: l’attaccante manca una grande occasione al 53′ e poi trova la rete al 64′, ma il gol viene annullato per la sua posizione di fuorigioco al momento del cross di Engels. Dieci minuti più tardi viene annullato un gran gol anche a Bailey, partito in fuorigioco a inizio azione. La Roma abbassa il ritmo ma va di nuovo vicina al gol con Schmeichel che para bene con i piedi su Bailey, innescato da Dybala, che poi tenta il tap-in ma viene chiuso da Scales. L’ultimo pericolo per la Roma arriva al 92′ con Svilar che blocca a terra il tentativo di Balikwisha, ma il risultato non cambia più: i giallorossi tornano da Glasgow, dove avevano già vinto un mese fa contro i Rangers, con una grande iniezione di fiducia in vista dei prossimi impegni.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Meloni riceve il premio Thatcher “Sono un soldato al servizio di un’idea”

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ROMA (ITALPRESS) – “Grazie a tutti per questo riconoscimento, dedicato a una donna che ha lasciato il suo segno nel XX secolo e nella storia per le sue idee coraggiose e soprattutto per la libertà con cui le ha espresse: non penso di meritarlo. A essere onesti, c’è molto lavoro da fare e molto ancora da dimostrare per essere a quel livello. Stiamo semplicemente cercando di fare del nostro meglio. Io mi considero principalmente un soldato e mi considero un soldato di un’idea”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ricevendo il premio Margaret Thatcher Awards in occasione dell’evento organizzato dalla fondazione New Direction nel centenario della nascita della Lady di Ferro, all’Acquario romano.

“Essere conservatore – aggiunge la premier – significa difendere ciò che ami, ciò di cui sei fatto, ciò che sei: tuttavia sapete meglio di me che, in questi tempi, fare questo sia diventato per certi versi rivoluzionario. Il mondo in cui viviamo ci spinge verso un’altra direzione: vogliono che ci omologhiamo, ma il conservatorismo è l’antidoto a una civilizzazione che non crede più in se stessa e demonizza tutto ciò che abbiamo creato. Le identità forti non hanno paura delle altre: quando ci dicono di nascondere la nostra identità o che non siamo aperti agli altri si sta verificando esattamente l’opposto. Imparare le lezioni del passato ci permette di fare un salto nel futuro: è questo il mondo di cui fa parte ogni conservatore, vi ringrazio per far parte di questa famiglia e per combattere con voi; sappiamo di essere dalla parte giusta della storia”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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