Politica
Dal Cdm via libera al decreto sul Pnrr. Stop alla cessione dei crediti del superbonus
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3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge sulla nuova governance per il Pnrr e al decreto sulla cessione dei crediti relativi al Superbonus. “E’ stato fatto un buon lavoro, intervenendo con il decreto in materia di Pnrr rendiamo più efficace l’azione della struttura che deve mettere in campo i progetti e utilizzare fondi europei. Non vogliamo che neppure un euro venga perduto. C’erano delle disfunzioni ed è giusto in corso d’opera migliorare la situazione organizzativa”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa al termine del cdm assieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, al ministro degli Affari Europei e per il Pnnr Raffaele Fitto.
Assente la premier, Giorgia Meloni, ancora influenzata. “Sulla cessione dei crediti si è deciso di intervenire perchè c’è stata una lievitazione dei crediti, ed è mancata nel governo precedente una pianificazione e si è lasciato lievitare il numero dei crediti senza controllo e senza verifiche. Il governo Draghi, dove due forze politiche dell’attuale maggioranza erano parte, ha tentato di bloccare e mettere delle regole ma la situazione era ormai praticamente fuori controllo”, evidenzia Tajani. Il ministro Fitto spiega che sulla politica di coesione con questo decreto “il governo procede alla soppressione dell’Agenzia della coesione e alla riorganizzazione di queste competenze all’interno del Dipartimento delle Politiche di Coesione. Sul Pnrr si è fatto un lavoro complesso in questa prima fase, ci sono dei dati oggettivi legati al cambio di scenario. Il Pnrr è stato immaginato prima dello scoppio della guerra. Quanto fatto oggi – prosegue il ministro – è un primo e importante passo sul quale poi poggerà un lavoro complessivo che avrà una valutazione di insieme rispetto alle scelte da portare avanti. Noi oggi ragioniamo sapendo che il Pnrr ha il 2026 come scadenza e noi dobbiamo discutere su quella scadenza, non ci sono valutazioni diverse su questo e non le possiamo in alcun modo fare. Ribadisco che per quanto riguarda il governo, nel confronto con la Commissione non emergendo in alcun modo una apertura rispetto ad altre richieste di altri governi sullo spostamento della data del 2026, per noi resta il 2026 e lavoreremo per quella data”, assicura.
Dure le parole del titolare del Mef, Giorgetti, che nello spiegare il duplice obiettivo del decreto “cercare di risolvere il problema dei crediti fiscali incagliati e mettere in sicurezza i conti pubblici”, sottolinea che si tratta di una misura di impatto che “si rende necessaria per bloccare gli effetti di questa politica scellerata, utilizzata anche in campagna elettorale, che ha posto un carico a ciascun italiano di 2mila euro a testa. Questo è il bilancio di questa esperienza. Dobbiamo sgonfiare questo fenomeno frutto di una politica poco avveduta o consapevole rispetto ai suoi effetti finanziari, forse costruita per creare consenso politico. Noi interveniamo sulla cessione dei crediti d’imposta e non sul Superbonus che rimane tale e quale. A quanto ammontano i crediti d’imposta? Direi 110 miliardi, credo che questo sia l’ordine di grandezza che deve essere gestito e l’obiettivo di questo decreto è dare la possibilità al governo di gestirlo”, conclude. Il sottosegretario Alfredo Mantovano, infine, annuncia che il governo “intende aprire da subito una interlocuzione con le associazioni che saranno invitate per il tardo pomeriggio di lunedì prossimo a Palazzo Chigi. Questo per ricevere i loro contributi propositivi rispetto a un intervento che aveva ragione, necessità ed estrema urgenza”.
-foto agenziafotogramma.it-
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Dazi, Tajani “Su vino e agroalimentare partita ancora aperta”
Pubblicato
19 minuti fa-
22 Agosto 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Penso che si tratti di una tappa positiva e possiamo ottenere ulteriori miglioramenti”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dopo l’annuncio del testo congiunto Usa-Ue sui dazi, in un’intervista al Sole 24 ore. “Intanto è un bene che sia stato formalizzato il 15% generale, evitando in questo modo una guerra commerciale. Il 15% per settori come i farmaci e l’auto è positivo visto da dove era iniziato il negoziato. Di certo non è un punto di arrivo ma di partenza: voglio dire che poteva andare peggio, per ora abbiamo ottenuto il risultato migliore che potevamo conseguire anche se adesso bisogna continuare a battersi per garantire i settori che ancora non siamo riusciti a proteggere”, ha spiegato. Il testo “contiene una clausola che consente di discutere ancora su altri settori e lavoreremo in questo senso con il commissario Sefcovic, che fin qui ha fatto un ottimo lavoro di negoziatore”. L’obiettivo è “ottenere anche l’esenzione per vini e alcolici, impegnandoci al massimo per tutto il settore agroalimentare. Oltre a miglioramenti per acciaio e alluminio, settore per il quale ricordo che sta emergendo un’alleanza tra Usa e Ue per un’azione comune di salvaguardia che scongiuri effetti di diversione commerciale dalla Cina”.
Per quanto riguarda il sostegno alle imprese, “andiamo avanti con il piano d’azione per la diversificazione dell’export insieme a Ice, Simest e Sace, con l’obiettivo di crescere in mercati extra Ue alternativi agli Stati Uniti e tenendo sempre vivo l’obiettivo di 700 miliardi di euro di esportazioni entro la fine della legislatura. E sulle eventuali compensazioni non ci tiriamo indietro, siamo pronti a fare tutto quello che serve per sostenere le imprese ma vediamo prima quali saranno i risultati finali e stimiamo quali saranno i reali danni. A ogni modo, al di là di possibili aiuti mirati, dico che un ruolo chiave a sostegno dell’industria europea adesso lo può giocare la Bce”. Per Tajani, “c’è un problema che pesa molto sulle imprese, ed è il deprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro. Credo che la Bce possa fare molto in questa fase per sostenere l’industria europea. Con l’inflazione ferma al 2%, sono maturi i tempi per abbassare ancora di più i tassi, per arrivare da due a uno e mezzo o a uno, se non a zero. La Bce potrebbe anche procedere con una sorta di nuovo ‘Quantitative easing’ acquistando titoli di Stato, come fece durante il Covid. E, sempre in chiave europea, si possono aiutare le imprese nell’accesso al credito portando in via temporanea, con una procedura accelerata, il limite dello strumento ‘Sme supporting factor’ da esposizioni fino a 2,5 milioni di euro a 5 milioni di euro”.
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(ITALPRESS).
Politica
Salvini “Il Ponte sullo Stretto resterà nella storia, vittoria per tutti”
Pubblicato
19 minuti fa-
22 Agosto 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Stiamo ultimando gli ultimi passaggi tecnici col Mef, e per questo gli uffici hanno continuato a lavorare senza sosta durante tutto agosto: a inizio settembre tutto il dossier-Ponte sarà trasmesso alla Corte dei Conti, con le firme del Presidente Meloni e del sottosegretario Morelli. Si tratta dell’ultimo passaggio prima del via ai lavori, che conto possano iniziare da lì a brevissimo”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in un’intervista a Libero. “Grazie al Ponte e a tutte le opere connesse ci saranno migliaia di opportunità di lavoro da Nord a Sud, a tutti i livelli. Una grande occasione di rientro di cervelli nel nostro Paese. Questa opera conferma attenzione e voglia di investire sulfuturo dell’Italia, anche se rivedo le stesse polemiche che avevano coinvolto, per esempio, il Mose di Venezia che ormai è considerata un’opera fondamentale e irrinunciabile, e che ha salvato più di 100 volte Venezia dal disastro dell’acqua alta. Rileggo con un pò di soddisfazione certi commenti che ritenevano impossibile il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. Dato che i lavori partiranno, adesso si mette in dubbio l’utilità o altro ancora. Follie”, sottolinea Salvini.
Il Ponte “resterà nella storia, e servirà davvero a milioni di cittadini. E sarà un toccasana anche per il turismo, grazie alla metropolitana Reggio-Messina che farà da contorno al collegamento tra le due sponde. Qualcuno parla già di distretto culturale dello Stretto: un’idea eccellente”, aggiunge Salvini. Inoltre “nella realizzazione del Ponte sullo Stretto saranno coinvolte realtà di tutto il Paese, e la regione maggiormente interessata sarà la Lombardia. Da Palermo a Milano, sarà una vittoria per tutti”, conclude Salvini.
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(ITALPRESS).
Politica
Meloni “L’occupazione di Gaza aggraverà la situazione”
Pubblicato
17 ore fa-
21 Agosto 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia segue con profonda preoccupazione gli sviluppi recenti relativi alle decisioni assunte dal Governo israeliano in merito alla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania e riafferma con fermezza il proprio impegno a favore della pace, della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “In particolare, la decisione di procedere con l’occupazione di Gaza, in risposta al disumano attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, costituisce un’ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica situazione umanitaria. Al contrario, sarebbe invece necessario un impegno collettivo per giungere a un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi, rafforzando lo sforzo internazionale per assicurare l’assistenza umanitaria che è urgentemente necessaria alla popolazione civile della Striscia”, aggiunge.
“L’Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori in questa direzione ed è pronta a fare la sua parte in uno scenario post-conflitto. L’Italia condanna inoltre la decisione israeliana di autorizzare nuovi insediamenti in Cisgiordania. Tale decisione è contraria al diritto internazionale e rischia di compromettere definitivamente la soluzione dei due Stati e, in generale, una prospettiva politica per giungere a una pace giusta e duratura”, conclude Meloni.
(ITALPRESS).
-Foto: Palazzo Chigi-


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