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Cronaca

BREAKING NEWS LOMBARDIA – 23 AGOSTO 2023

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Sommario: Caldo, in una settimana 25.000 chiamate al 118 in Lombardia – Si traveste da medico e in ospedale ruba farmaci salvavita – Risucchiato da ventilatore, muore ingegnere a Senago – Pensionato e invalido, multe a raffica per scooter rubato – Sfugge alla mamma, investito da un taxi a Milano – 57enne cade nel Brembo e annega – Bazar di droga in casa, arrestato a Monza – Vigevano, anziana trovata morta in casa – Malamovida a Vigevano, residenti chiedono danni al Comune – Pavia, proroga per i dehors fino al 31 Dicembre. Previsioni di Arpa Lombardia per il 24 Agosto.

Cronaca

2 Giugno, Mattarella “Fare memoria è dovere civico e motivo riflessione”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della ricorrenza della Festa della Repubblica, ha inviato un messaggio ai Prefetti italiani affinchè se ne facciano interpreti nelle iniziative promosse a livello locale nella ricorrenza del 2 giugno. “Cari Prefetti, rivolgo il mio saluto a quanti ricoprono pubblici uffici, alle comunità locali, alle espressioni della società che, nei diversi territori, celebrano la Festa Nazionale del 2 giugno.
Nel 1946 la scelta del popolo italiano per la Repubblica scrisse una pagina decisiva di democrazia e pose le basi per un rinnovato patto sociale, che avrebbe trovato compiuta articolazione nella Carta costituzionale. Un esito al quale si giunse dopo i tragici eventi bellici e la lotta di Liberazione dal nazifascismo, costellata da molteplici episodi di eroismo, da eccidi efferati, di cui nel corso di quest’anno, con commossa partecipazione, viene commemorato l’ottantesimo anniversario in numerose località” scrive Mattarella. “Fare memoria del lascito ideale di quegli avvenimenti fondativi è dovere civico e preziosa opportunità per riflettere insieme sulle ragioni che animano la vita della nostra collettività, inserita oggi nella più ampia comunità dell’Unione Europea cui abbiamo deciso di dar vita con gli altri popoli liberi del continente e di cui consacreremo, tra pochi giorni, con l’elezione del Parlamento Europeo, la sovranità – aggiunge -. Fare memoria è un esercizio proprio a ogni cittadino e soprattutto per quanti, esercitando pubbliche funzioni, trovano nei principi costituzionali di libertà, uguaglianza e solidarietà una bussola di sicuro orientamento di fronte alle complesse sfide del presente”. “I Prefetti, in particolare, sono chiamati nei territori provinciali a essere, ogni giorno, perno di unità e di coesione sociale, incarnando, nei delicati ambiti affidati, la missione di instancabili “operatori della Costituzione”, adoperandosi per il bene comune.
E’ un’azione che, insieme alle altre Istituzioni e alle diverse espressioni della società civile, i Prefetti svolgono nella ricerca dell’interesse generale e per rinvenire adeguate soluzioni ai problemi delle comunità, in una fase resa ancor più ardua dall’aspro contesto internazionale” dice ancora il Capo dello Stato. “Dagli spazi di mediazione per la tutela dell’occupazione e per il superamento dei conflitti sociali, alla cura, con le amministrazioni locali, delle fasce più deboli della popolazione, a percorsi efficaci di accoglienza e di integrazione dei migranti, si tratta di un lavoro prezioso a favore dell’unità del Paese e della sua coesione. Vale per la tutela delle libertà dei cittadini nello svolgersi della vita quotidiana, per lo sviluppo di efficaci cornici di sicurezza per territori sempre più sicuri e vivibili. Vale per la garanzia dell’esercizio del diritto di riunione e manifestazione. Con il contrasto alle spinte criminali, alla violenza e alla disgregazione, con la promozione, in particolare tra le giovani generazioni, della diffusione dei valori del rispetto della persona e del dialogo tra le distinte posizioni politiche, sociali, culturali, religiose, si affermano importanti testimonianze di devozione alla Repubblica e di senso dello Stato” chiosa Mattarella. “Quando vengono tessute proficue sinergie tra le Istituzioni locali e favoriti percorsi di raccordo tra il centro e i territori, quando – come avvenuto anche nei mesi scorsi – insieme vengono affrontati gli eventi emergenziali, quando gli enti locali sono sostenuti nel superamento dei momenti di crisi amministrativa e finanziaria, viene rinsaldata l’unità dell’edificio democratico, valorizzando il principio di autonomia nell’orizzonte della solidarietà. Nel rinnovare i sentimenti di gratitudine della Repubblica per l’opera prestata, rinnovo ai Prefetti e a tutti coloro che si adoperano per il bene della collettività gli auguri di buon lavoro e di buona Festa, nell’auspicio che la ricorrenza del 2 giugno rafforzi la consapevolezza e l’orgoglio della partecipazione, prerogativa di ciascun cittadino” conclude.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

Washington, i cittadini si dividono sulla condanna di Donald Trump

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Di Stefano Sciiblia

WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – I 12 giurati hanno espresso il loro verdetto giudicando l’ex presidente Donald Trump colpevole all’unanimità nel processo a New York. E’ la prima volta nella storia degli Stati Uniti che un ex presidente americano
subisce una condanna in un processo penale. In questo modo Trump diventa anche il primo condannato a correre per la Casa Bianca come pregiudicato e intanto i cittadini americani si dividono su questa sentenza. La reazione istantanea di Trump è stata quella di giudicare una farsa il processo ai suoi danni. Della stessa opinione è Paul, cittadino convinto che il verdetto sia un modo per ostacolare la corsa alla Casa Bianca dell’ex presidente: “Non posso realmente parlare di un processo in cui un ex presidente viene condannato per la prima volta. Io credo che questa sia una persecuzione politica. Non è un caso che la condanna sia arrivata a ridosso delle prossime elezioni”. In tanti come Jack invece si chiedono a quale tipo di condanna andrà incontro Trump. A dare questa risposta sarà il giudice Juan Merchan, che il prossimo 11 luglio, quattro giorni prima della convention repubblicana, si pronuncerà sulla sentenza di condanna: “Ovviamente Donald Trump parla di processo farsa – afferma Jack – ma ciò che adesso bisogna capire è se questa condanna si ridurrà solamente ad una multa oppure se c’è il rischio concreto che possa finire in carcere”. Altri come Jen sostengono che Trump non può essere l’alternativa giusta al presidente Joe Biden, pur ammettendo che gli Stati Uniti abbiano bisogno di un cambio di guida: “Penso che una persona condannata non possa essere nella posizione di poter ambire a diventare presidente e ricoprire un ruolo istituzionale così importante – afferma Jen -. Abbiamo già fatto questo errore una volta. Mi auguro che non accada di nuovo”. Josh invece sostiene che “forse per la prima volta la giustizia negli Stati uniti ha fatto il suo dovere”, mentre Allison afferma che chi sbaglia deve pagare: “Penso che chi non capisce quale sia il confine da non superare nelle regole della nostra Costituzione
debba pagare le conseguenze in qualche modo. Falsificare dei documenti per pagare una pornostar non è quello che gli altri si aspettano da un presidente”. Secondo Mattew la sentenza di condanna allo stato attuale non rappresenta nulla di sconvolgente, poichè adesso “tutto dipende dal tipo di pena che verrà inflitta a Trump”. Infine c’è chi concorda con la frase dell’ex presidente secondo cui “il vero verdetto sarà il 5 novembre” (giorno delle elezioni negli Stati Uniti). E’ il caso di George, convinto che il magnate sia la persona giusta per rilanciare gli States: “Donald Trump vincerà ugualmente e porterà nuovamente in alto il nostro Paese”.(ITALPRESS).

Foto: xp6

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Cronaca

CODEVILLA, CASO OLTREPÒ TENNIS ACADEMY: LA PROPRIETÀ INDIRIZZA UNA LETTERA APERTA AI CITTADINI E AL TERRITORIO (IL TESTO INTEGRALE)

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Riportiamo il testo integrale della lettera aperta diffusa a mezzo stampa della proprietà di Oltrepò Tennis Academy in risposta agli ultimi atti dell’amministrazione comunale di Codevilla.

“Cari Codevillesi e amici di OTA, come avrete letto dalla stampa e da Facebook, il TAR Lombardia, con una sentenza pronunciata alcuni giorni fa, ha giudicato legittimo l’ordine del Comune di Codevilla di rimozione delle coperture invernali dei campi da tennis in terra battuta rossa e del campo da padel (gli ormai ben noti “palloni”), confermando allo stato l’interpretazione portata avanti dal Comune, secondo cui le regole sull’edilizia libera non si potrebbero applicare alla nostra area, con la conseguenza che le coperture dei campi esterni, per quanto stagionali, dovrebbero essere autorizzate dal Consiglio Comunale al pari di un vero e proprio edificio.
Continuiamo ad avere fiducia nella giustizia e confidiamo che la decisione, di primo grado, del TAR (come tale non definitiva, diversamente da quanto vorrebbero farVi credere), venga ribaltata dal Consiglio di Stato, davanti al quale presto proporremo appello. Ma quale che sia l’esito della battaglia legale, troviamo davvero insensato e assurdo, ostentare la decisione del TAR come una sorta di trofeo, segno di una vittoria per Codevilla (“Codevilla ha vinto!”), per di più sulla pagina Facebook del Comune.
Riavvolgiamo il nastro: il centro OTA era nato sotto i migliori auspici, perché dopo anni di degrado, nel 2017, il Comune metteva all’asta l’area del vecchio centro sportivo, da anni un sito abbandonato ed inutilizzato.
Ottenuta la disponibilità dell’area (per la cui vendita il Comune incassava una sostanziosa cifra), con un investimento di alcuni milioni di euro, senza un euro chiesto a nessuno e tanto meno ai codevillesi, nasceva il centro OTA, come lo conosciamo oggi.
Tutto è cambiato nell’ottobre 2021, quando contro ogni logica il Comune ha per la prima volta tentato di impedirci di far valere le norme sulle opere stagionali (regolarmente applicate l’anno prima), per poi, nel maggio 2022, bocciare le coperture anche quando abbiamo presentato la richiesta di permesso di costruire, rivolgendoci al Consiglio Comunale.
Il sindaco Dapiaggi e la sua lista vi stanno raccontando che così prevede la legge, che non è un problema loro se l’abbiamo violata.
Ma non è per nulla vero.
E’ stata infatti una scelta discrezionale, politica, di Dapiaggi e della sua maggioranza, quella di bocciare le coperture anche quando le abbiamo proposte secondo l’iter voluto dal Comune, con un progetto sottoposto al Consiglio Comunale.
Facendosi scudo dell’ampia discrezionalità di cui gode il Consiglio Comunale, le coperture sono state ritenute “paesaggisticamente impattanti”, benchè si tratti di coperture stagionali e quindi solo per i sei mesi invernali, quasi si trattasse di due mega ciminiere o altre opere fisse, non di palloni indispensabili per mandare avanti un centro sportivo nei mesi invernali che abbiamo realizzato sull’area comprata dal Comune, sui campi voluti dal Comune, oltre che per garantire l’uso pubblico, e gratuito, del campo polivalente coperto, di nuovo secondo la convenzione conclusa col Comune.
Al posto della ricerca condivisa di soluzioni di buon senso, qualcuno ha dunque preferito trattarci alla stregua di una fabbrica inquinante, non come un centro sportivo punto di riferimento per centinaia di atleti, che fa lavorare decine di collaboratori, che da quasi 6 anni porta alto il nome di Codevilla in tutta Italia.
Si è preferito metterci all’angolo, ponendoci di fronte alla scelta tra una pesantissima penalizzazione, interpretabile come la volontà di farci chiudere, o difendere i nostri diritti battagliando in tribunale, con gli annessi elevati costi a carico della comunità (il Comune ha finora “bruciato” più di € 70.000 in spese legali).
Il risultato di tutto ciò (quale che sia il responso del Consiglio di Stato, che potrebbe arrivare tra qualche anno) sarà, se va bene, il ridimensionamento del ns. centro sportivo che d’inverno si troverà a poter disporre di soli 3 (TRE) campi coperti a fronte di centinaia di atleti che frequentano la struttura anche grazie ai numerosi tornei organizzati essendo il nostro un centro accreditato federale (FITP).
A chi giova tutto questo? Una vittoria per Codevilla? A noi pare più una vittoria (confidiamo momentanea) della persona fisica sig. Marco Dapiaggi, e una sconfitta per i codevillesi, che al posto del centro sportivo, del campo polivalente dove i residenti possono praticare sport gratuitamente, potrebbero un domani ritrovarsi un’area abbandonata. Ma è anche una sconfitta per lo stesso Comune.
Quanto potrà mai essere attraente e rassicurante, per chi voglia aprire una nuova attività e portare posti di lavoro, un Comune in cui ci si bea di aver azzoppato un centro sportivo realizzato in convenzione con l’ente, su un terreno venduto dall’ente, in attuazione dei piani urbanistici approvati dall’ente?”.

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