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Cronaca

“CorriBicocca” raddoppia, a Milano il 21 e 22 ottobre la sesta edizione

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MILANO (ITALPRESS) – Manca sempre meno al via della sesta edizione della CorriBicocca, la manifestazione inclusiva organizzata dall’Università di Milano-Bicocca e il CUS Milano che quest’anno si trasforma nell’”Anniversary Edition” per celebrare i 25 anni di fondazione dell’Ateneo. Per l’occasione, la festa tra le vie del quartiere raddoppia. Si comincia sabato 21 ottobre, quando il villaggio allestito all’interno del Bicocca Stadium (viale Sarca, 205) ospiterà una giornata multisport dedicata a tutti i bambini tra i 7 e i 14 anni del quartiere, ma non solo, e alle loro famiglie. Dalle 10 alle 17 verranno proposte attività ispirate ad atletica leggera (lancio del vortex, salto in alto, corsa, sprint e staffetta), calcio (prove di palleggi, dribbling, rigori e allenamento dei portieri), mini rugby (passaggio laterale, placcaggio saccone, tuffo con palla su materassino, 2 contro 1 e calcio della palla ovale) e tennis (palleggio, dritto, lob e rovescio). La giornata sarà completamente gratuita, registrandosi inviando una mail a eventi@corribicocca.it.
Domenica 22 ottobre la corsa senza barriere, aperta a tutta la cittadinanza, si snoderà come di consueto tra le strade del campus e del quartiere, in tre formule differenti, tutte omologate dalla FIDAL: la 5 chilometri non competitiva, la 10 chilometri non competitiva e la 10 chilometri competitiva. In occasione della “Giornata Internazionale dello Sport Universitario”, per tutto il 20 settembre ci sarà una promozione speciale che permetterà di iscriversi alla “CorriBicocca – Anniversary Edition” con il 20% di sconto. Le iscrizioni si possono effettuare sul sito della manifestazione: www.corribicocca.it.
L’edizione 2023 assegnerà il titolo universitario regionale: lo studente e la studentessa universitari che taglieranno per primi il traguardo dei 10 km competitivi otterranno l’ambito titolo agonistico riconosciuto dal CUSI Lombardia. Confermato il “Trofeo Bicocca” che verrà assegnato al Dipartimento (comprensivo di studenti, docenti e dipendenti) che iscriverà più persone alla gara. Il premio va ad affiancarsi alle medaglie previste per la corsa agonistica, a quelle dedicate ai primi tre classificati universitari (maschile e femminile) e alla medaglia speciale per il partecipante junior più assiduo: il bambino o la bambina che non ha mai mancato l’appuntamento con la CorriBicocca partecipando a tutte le edizioni. La novità della “CorriBicocca – Anniversary Edition” riguarda invece l’istituzione del “Manager Trophy”: sarà premiata l’azienda vincitrice che, sommando i tempi dei primi 20 classificati, totalizzerà il tempo migliore. Ulteriori informazioni della “CorriBicocca – Anniversary Edition” sono disponibili sul sito www.corribicocca.it.
“La CorriBicocca “Anniversary Edition” – afferma la rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni – conferma l’impegno del nostro Ateneo nella diffusione di una cultura e di una pratica sportiva inclusive, alla portata di tutti e per tutte le età. Non a caso la sesta edizione di questo evento, che unisce spirito competitivo e clima di festa, si aprirà il giorno prima della gara, con una giornata dedicata ai bambini, che potranno cimentarsi in diverse discipline sportive. La domenica si svolgerà il tradizionale appuntamento, aperto alla nostra comunità accademica e a tutta la città, che premia l’agonismo, il rispetto delle regole e lo spirito di squadra dei partecipanti”.
“La CorriBicocca è ormai divenuta un appuntamento fisso e irrinunciabile per la comunità dell’Ateneo e per il quartiere. A fare da cornice all’evento sarà il nostro bellissimo Bicocca Stadium – osserva la delegata della rettrice per lo Sport universitario di Milano-Bicocca, Lucia Visconti Parisio – dove allestiremo il villaggio accoglienza e dove mostreremo ai nostri partecipanti le attività di ricerca legate al benessere e agli effetti di sani stili di vita sulle quali l’Ateneo sta investendo impegno e risorse. Si parlerà di screening cardiovascolare, di controlli optometrici e di come promuovere la pratica sportiva all’interno del campus. Da questo punto di vista ricordo che Milano-Bicocca ha ottenuto dalla Federazione internazionale degli sport universitari FISU la certificazione di HEALTHY campus a livello Platinum”.
Tra le realtà del quartiere Bicocca che hanno già confermato la presenza al Manager Trophy ci sarà anche il Gruppo 24 ORE, che ha scelto di sposare la manifestazione anche in qualità di media partner. “Lo sport è uno strumento formidabile di inclusione e sostenibilità, oltre ad essere un veicolo importante per trasmettere valori universali come lealtà, impegno, spirito di squadra – sottolinea l’amministratrice delegata del Gruppo 24 ORE Mirja Cartia d’Asero -. E’ con questa consapevolezza che come Gruppo 24 ORE abbiamo deciso di sostenere anche quest’anno CorriBicocca, a cui parteciperemo anche con un nostro team. Manifestazioni come queste svolgono un ruolo importante per far crescere una società sana, un obiettivo assolutamente in sintonia con i valori del nostro Gruppo, e sono per noi l’occasione anche per rafforzare il legame con il distretto Bicocca, una realtà che si sta distinguendo non solo dal punto di vista industriale, tecnologico e culturale ma anche sociale nell’ottica di una sempre maggiore inclusione”.
“L’edizione 2023 di CorriBicocca sarà uno degli eventi sportivi con i quali desideriamo unirci ai festeggiamenti per i 25 anni di Storia dell’Ateneo – spiega il presidente del CUS Milano Alessandro Castelli -. Sono stati davvero 25 anni di crescita per l’Università che ha fin dall’inizio scelto di completare l’offerta didattica con anche un’offerta sportiva importante che avesse il supporto di una adeguata impiantistica. Gli investimenti fatti dall’Ateneo sul Bicocca Stadium (ex Pro Patria) sono sotto gli occhi di tutti. Il nostro compito come CUS Milano, insieme a CUS Bicocca, è, di anno in anno, quello di arricchire l’offerta sportiva e di promuovere, a fianco dell’Ateneo, la politica della “dual career” quale abbinamento vincente tra pratica sportiva e sport. La CorriBicocca, appuntamento ormai fisso nel nostro palinsesto sportivo, è la festa per condividere con la comunità universitaria e con l’intera città questi valori e questa nostra missione. La “CorriBicocca – Special Anniversary” sarà sicuramente all’altezza delle attese e vedrà importanti novità che stiamo condividendo con l’Ateneo e con l’intero Distretto Bicocca”.

– foto ufficio stampa Università Bicocca –
(ITALPRESS).

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UNA IDEA CONTRO L’ABBANDONO DEGLI ANIMALI: INSERIRLI NELLO STATO DI FAMIGLIA

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Tanti, troppi abbandoni, soprattutto nel periodo estivo. Ogni giorno noi di “Amici a 4 zampe”, in onda ogni Domenica alle 19 su Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24, ci troviamo di fronte a decine di abbandoni di cani e gatti, che all’improvviso non servono più. O per il carattere, o per mutate esigenze familiari, o, ancor peggio, perché sono un ingombro e bisogna partire per le vacanze. E allora ecco qui una idea intelligente, lanciata da Michela Vittoria Brambilla, presidente e fondatrice della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, insieme a Michaela Biancofiore, senatrice di Noi Moderati. Una legge che prevede l’inserimento degli animali nello stato di famiglia. L’idea è quella di introdurre una diretta responsabilità anche legale da parte del padrone dell’animale: i microchip infatti, essendo legati a numeri di cellulari, possono essere disattivati e, quindi, facilmente elusi. In generale, l’obiettivo è quello di rafforzare il legame tra il padrone e l’animale: “Puntiamo a inserire un sistema mutualistico veterinario per chi non ne ha le possibilità e permessi di lavoro per chi deve accudirli” ha spiegato Michela Vittoria Brambilla. E poi bisogna pensare anche ad aiuti da parte di Stato e Regioni per chi ama gli animali (che fanno bene anche allo stato psicofisico della persona) e non può permettersi di pagare vaccinazioni, veterinario, crocchette, alimenti vari…Ecco, chi ama gli animali e non vuole vedere tutti questi abbandoni in questo periodo, può darci una mano inoltrando questo post, non solo sulle proprie bacheche e quelle dei gruppi, ma anche a politici e amministratori del territorio (vediamo chi si distinguerà cogliendo al volo questa proposta nella categoria!) : rendiamo tutti, con un piccolo sforzo, questo Paese più a misura dei nostri amici a 4 zampe. E puniamo con leggi più severe e stringenti chi li abbandona! Questa è la nostra campagna estiva che vogliamo promuovere al meglio ovunque, anche via social.
(Nella foto le mascotte Joy, Ronny e Toby, i miei jackini che sono membri a tutti gli effetti della White Russell House, perchè la famiglia è composta anche da loro!)

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Sanità, Schillaci “Sulle liste d’attesa serve gioco di squadra”

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MANDURIA (ITALPRESS) – Sul decreto per abbattere le liste d’attesa “c’è un cronoprogramma che sta andando avanti, un’interlocuzione costante con le Regioni. Questo non può che essere un gioco di squadra. Il cronoprogramma è scandito da una serie di decreti attuativi e dovrebbe concludersi nell’arco di due mesi”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo al “Forum in Masseria”, a Manduria, organizzato da Bruno Vespa e Comin & Partners.
“Ho chiarito che non c’è nessuna voglia mia e del Governo centrale di occupare degli spazi che oggi la legge italiana lascia alla Regioni – ha spiegato il ministro -. La parte pratica della sanità da oltre 20 anni è in mano alle Regioni”. Il Centro Unico per le prenotazioni, che unisce le prestazioni delle strutture pubbliche e di quelle private convenzionate, e l’organismo centrale per la vigilanza sui tempi “sono un ausilio alle Regioni. E’ un gioco di squadra – ha ribadito Schillaci -: il governo, il ministero, le Regioni, i direttori generali. Ognuno deve fare la sua parte, anche i cittadini. Tutti quelli che hanno prenotato una prestazione due giorni prima di effettuarli saranno chiamati, perchè abbiamo visto che a volte purtroppo i cittadini non vanno all’appuntamento e non chiamano per disdirlo. Questo è un richiamo anche ai cittadini, questo impatta a volte anche nel 15-20 per cento dei casi”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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CONSORZIO VINI OLTREPÒ PAVESE, IL RINNOVAMENTO SI ATTUA A TEMPO DI RECORD: SI DIMETTONO 5 CONSIGLIERI IMBOTTIGLIATORI. LA TERAPIA FUNZIONA: E’ LA FINE DELLE EGEMONIE DEL PASSATO

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di Emanuele Bottiroli
Stavolta nell’Oltrepò del vino non saranno solo una rivoluzione e un risanamento a parole. Gli esponenti delle passate gestioni del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese nella terra degli scandali, dei mugugni, del disvalore uve-vini-terreni e delle svolte da Gattopardo hanno rassegnato in blocco le loro dimissioni: Renato Guarini, titolare della Losito e Guarini recentemente al centro di una maxi inchiesta giornalistica del team RAI di Report, Quirico Decordi, che a Motta Baluffi (a 100 chilometri dai vigneti oltrepadani) è titolare della Vinicola Decordi e noto per i suoi aforismi, Pierpaolo Vanzini, titolare dell’azienda Vanzini che fa Charmat extra dry nella terra del Metodo Classico extra brut e da tempo prezioso “ufficiale di collegamento” di categoria, Federico Defilippi, titolare della Defilippi Fabbio (scritto così non è un refuso Ndr) molto noto anche per la sua vitalità social, e Valeria Vercesi, titolare della società agricola Cantina Vercesi Nando e figlio Maurizio, hanno sentito che per loro non c’era più spazio e hanno tolto il disturbo sbattendo la porta. I big fra i dimissionari erano in Consorzio dall’era di Livio Cagnoni, che ha reso noto l’Oltrepò per l’inchiesta sul falso Pinot grigio IGT: danno reputazionale enorme per il quale in Consorzio nessuno degli  storici amministratori ha mai pensato di chiedere conto sul piano legale o con azioni di responsabilità, attuando invece varie campagne per non cambiare nessuno dei fondamentali che avevano costituito la radice dello scandalo (tanto è vero che nonostante gli annunci reiterati negli ultimi 5 anni i disciplinari di produzione IGT Provincia di Pavia prevedono ancora praticamente le rese fantascientifiche dell’era Cagnoni, quando ci si scandalizzava giustamente per il “vino di carta” e le inchieste che ne scaturirono). E pensare che i big tra gli attuali dimissionari si sono seduti per anni accanto a Cagnoni nella sala consiliare del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese essendo in quella sede suoi pari (una testa un voto). E come votavano? Male, a giudicare dai valori dei terreni all’ettaro in Oltrepò, dal prezzo di mercato degli sfusi e dalla profonda crisi del Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC, crollato nei volumi. Le dimissioni irrevocabili del quintetto sono arrivate venerdì 5 luglio, a meno di 5 mesi dall’insediamento del nuovo consiglio d’amministrazione del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese presieduto da Francesca Seralvo e voluto dal CEO di Terre d’Oltrepò, Umberto Callegari, nel dialogo con il presidente di Torrevilla, Massimo Barbieri, che avevano dato vita a un patto forte con i produttori di filiera della prima zona di produzione della Lombardia. Il giorno dopo il voto assembleare si era spiegato che non ci sarebbero più state egemonie, timori reverenziali o rendite da posizione e che i produttori sarebbero tornati al centro, così come le strategie per creare valore e dare standing alla zona di produzione che è sì vero che ha scritto pagine indelebili nella storia dell’enologia italiana ma che faticava a scrivere presente e, soprattutto, futuro. Certo nessuno si aspettava che la rivoluzione Callegari-Seralvo-Barbieri e del nuovo consiglio sarebbe stata così rapida, dopo anni di tergiversare, di tatticismi e di disallineamento. Ora gli schieramenti sono pienamente a fuoco. Per spiegare la loro decisione i dimissionari hanno fatto diramare una nota stampa dall’ufficio stampa della Losito e Guarini in cui si legge: “Sono mesi che assistiamo a una gestione del Consorzio, da parte della presidenza e di alcuni membri del Cda, opaca e governata da logiche riconducibili a interessi particolari di qualche azienda, contrarie al rispetto dell’interesse collettivo di tutto il territorio che il Consorzio dovrebbe tutelare – dichiarano i dimissionari – dove è stato mortificato il ruolo del CdA, ridotto a mero luogo di ratifica di decisioni prese in altre sedi, e sono stati adottati provvedimenti che rischiano di portare verso un preoccupante dissesto finanziario”. Praticamente si attribuiscono a 5 mesi di lavoro del nuovo corso tematiche che, se veritiere e confermate, chiamerebbero in causa proprio gli stessi dimissionari che fino ad oggi sono stati consiglieri d’amministrazione e molti dei quali siedono in Consorzio fin dall’era di Livio Cagnoni. “È stata una decisione sofferta e un passo importante – dichiarano ancora i dimissionari – che abbiamo cercato in tutti i modi di evitare e che non avremmo voluto adottare, ma che oggi diventa necessaria non solo per tutelare le nostre persone in quanto componenti dell’organo di gestione del Consorzio davanti a pratiche e comportamenti contrari alle regole dettate dallo statuto, ma anche per dare un segnale inequivocabile sulla necessità di cambiare rotta, restituendo al Cda il ruolo di governo del Consorzio che deve mirare alla tutela e salvaguardia degli interessi collettivi di tutti i produttori del territorio”. In sintesi – traspare tra le righe – non piace che oggi le decisioni maturino con una diversa filiera e una nuova governance che non attribuisce più alcuna “golden share” di categoria e che al contrario sulle decisioni da prendere pondera bene ogni passo. La risposta ufficiale del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese non si è fatta attendere: “La Presidenza del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese desidera ribadire con forza i propri obiettivi di trasparenza, etica e lealtà tra tutti gli associati. Il nostro impegno è rivolto a garantire una gestione trasparente, rispettosa delle norme di legge e focalizzata sull’interesse collettivo di tutte le categorie rappresentate dal Consorzio. Il nostro Consiglio di Amministrazione ha intrapreso un percorso volto a rendere l’azione del Consorzio sempre più efficiente ed efficace, adottando decisioni strategiche per il raggiungimento dei fini istituzionali. Queste decisioni – spiega il Consorzio – mirano a valorizzare le varie denominazioni del territorio e a sostenere le imprese della filiera vitivinicola che operano con serietà e impegno nell’Oltrepò Pavese. Riteniamo imprescindibile l’adesione a principi di lealtà commerciale, rispetto delle norme e correttezza professionale. Il Consorzio promuove un ambiente di collaborazione e unità, in cui ogni comportamento deve contribuire alla valorizzazione dell’immagine e del prestigio delle nostre denominazioni. Ogni consorziato – si legge nel comunicato del Consorzio – è tenuto a rispettare questi principi, sanciti dallo Statuto del Consorzio, per garantire l’armonia e il successo collettivo. Le aziende dimissionarie rappresentano la sola fase dell’imbottigliamento di tutta la filiera, che rappresenta ora il vero focus di tutela e promozione del Consorzio, talune nemmeno presenti sul territorio e rappresentano in termini di rappresentatività della produzione DOC/DOCG solo il 12,4%”. Il comunicato prosegue: “Inoltre, stiamo già lavorando per dare una forma più moderna e performante al Consorzio, con una nuova direzione volta alla valorizzazione della filiera e della qualità. Il nostro obiettivo è riportare l’Oltrepò Pavese al prestigio che avrebbe sempre dovuto avere, attraverso un rinnovato impegno per l’eccellenza e l’innovazione. Il Consiglio di Amministrazione, con il sostegno della maggioranza dei suoi membri, continuerà a lavorare con determinazione per il bene comune di tutti i consorziati, superando ogni ostacolo che si opponga al progresso e alla crescita del Consorzio. Il nostro obiettivo rimane quello di promuovere e valorizzare le eccellenze del nostro territorio, assicurando che ogni azione intrapresa sia volta a realizzare gli scopi istituzionali per cui il Consorzio è nato”. A fronte di questo scambio e di queste dimissioni, che confermano un cambiamento in atto a tempo record, ieri ha pensato d’intervenire con un comunicato a partita aperta l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, in cui si legge: “Il sistema vitivinicolo dell’Oltrepò Pavese rappresenta un pilastro dell’agroalimentare lombardo e credo sia nell’interesse di tutti che quanto accade in queste ore all’interno del Consorzio di Tutela sia il prima possibile oggetto di un confronto con le istituzioni. Regione Lombardia è da sempre a fianco di questo mondo e per questo ci attiveremo da subito per un confronto rapido e mi auguro risolutivo con i rappresentanti del settore vinicolo pavese. Già nei prossimi giorni – prosegue Beduschi – mi recherò presso la sede del Consorzio per fare sentire la presenza di Regione Lombardia e soprattutto per proseguire con l’ascolto e il sostegno, che da parte nostra non è mai mancato. Il mondo del vino lombardo sta vivendo un periodo di crescita, soprattutto sui mercati internazionali, che è simbolo di quanto potenziale è ancora in grado di esprimere. Lo deve fare insieme, ragionando come sistema: un sistema di cui l’Oltrepò è parte integrante”. Parole che mostrano la distanza del mondo politico che non ha ancora scelto da che parte schierare l’istituzione e che non sembra aver compreso come sia impossibile far convivere interessi tanto divergenti nella medesima stanza dei bottoni, specie a causa della spavalderia di chi si è sentito con lo scettro in mano per tanto tempo. Il nuovo Consorzio – sembra di capire – prosegue il suo cammino sulla strada di un’autorevolezza da ricostruire.

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