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Cronaca

A Roma una mostra dedicata all’artista Emilio Leofreddi

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ROMA (ITALPRESS) – In occasione del primo anniversario della scomparsa dell’artista romano Emilio Leofreddi (1958-2023), si celebra la sua opera attraverso una grande mostra al WeGil di Roma che è visibile dal 31 maggio al 31 agosto 2024.
La mostra, curata da Giuseppe Stagnitta, con la collaborazione dell’Archivio Emilio Leofreddi e con il contributo di Amnesty International Italia, è patrocinata dalla Regione Lazio, in collaborazione con LAZIOcrea, e viene prodotta dalla Clode Art Gallery con la partecipazione della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dalla Prof.ssa Alessandra Taccone, e Poema.
Il progetto, promosso dall’Assessorato regionale alla Cultura, prevede l’esposizione di oltre 150 opere – tele, disegni, installazioni, video, appunti, fotografie – che raccontano, attraverso un percorso tematico ed informale, l’opera e la vita dell’artista, dagli anni Novanta fino alla sua morte (in mostra anche i 3 video Im Media, Contact e Caos acquisiti da Palazzo Esposizioni di Roma).
La mostra è articolata secondo un percorso cronologico in cui le aeree tematiche, che l’artista ha sempre tenuto vive elaborandole e rielaborandole continuamente, fanno conoscere e approfondire la personalità e l’approccio esistenziale dell’artista, vissuto in stretto contatto con la sua poetica nell’arte.
Nato nel 1958, Emilio Leofreddi è stato un artista vitale e dinamico, sempre in continuo movimento, preso continuamente da nuovi progetti di viaggio, che ha affrontato come esperienza artistica e di conoscenza. Viaggio, sogno, immaginario onirico sono i temi centrali della sua poetica: continuare a sognare, coltivare la speranza di un mondo diverso è necessario quanto respirare. Far viaggiare le persone oltre le merci senza frontiere: “siamo cittadini del mondo”. Un mondo senza prevaricazioni. Un mondo in cui il colore “nero” abbia lo stesso peso specifico del colore “bianco”. Un mondo fatto di pace e di rispetto dell’altro da sè e dell’accettazione dello straniero, del “diverso”. Un mondo fatto di esperienza vera, di comunicazione genuina, di creatività, di fede nella consapevolezza come strumento e come scopo, dove la mobilità è vivere in armonia con l’inevitabile, e cioè l’inevitabile in sè stessi.
Nel periodo dell’esposizione, sarà inoltre organizzato un calendario di eventi pubblici disegnati per offrire una chiave di lettura più completa e approfondita della vita dell’artista, del suo lavoro e delle sue connessioni con il mondo dell’arte contemporanea.
Il catalogo è curato dalla Magonza Editore. In occasione della mostra viene presentato anche l’Archivio Emilio Leofreddi, curato dalla figlia Asia Leofreddi e dalla moglie Marina Mesnic.
Dichiara Simona Renata Baldassarre, Assessore alla Cultura della Regione Lazio: «Per la Regione Lazio era doveroso ed è significativo patrocinare ed ospitare al WeGil una mostra dedicata al compianto e prematuramente scomparso Emilio Leofreddi. Leofreddi è stato un artista geniale e impegnato, capace di mettere l’arte al servizio di un messaggio sociale in sintonia con lo spirito dei tempi – dall’ambientalismo alla lotta contro la pena capitale, dalla critica della società dei media al consumismo -, e che ha riscosso una meritata fama internazionale. Rilevante, inoltre, è che questo riconoscimento avvenga al WeGil, che è sempre più pensato da questa Amministrazione come una casa della cultura e per la cultura dei romani e dei laziali: un luogo aperto alla società, attraverso un dialogo costante con i cittadini e il territorio».
Commenta la Prof.ssa Alessandra Taccone, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale: «Il leit-motiv della poetica di Emilio Leofreddi risiede nel tema del viaggio, inteso non come fuga e allontanamento dalla realtà, bensì, al contrario, come strumento di conoscenza del mondo. Fin da ragazzo, egli aveva infatti intuito che il valore vero in cui credere era essenzialmente legato all’incontro, allo scambio e alla condivisione, anche in chiave politica. Non a caso, con quell’ironia positiva che ha sempre caratterizzato la sua personalità di uomo e d’artista, Leofreddi si è fatto portavoce negli anni di messaggi di grande urgenza sociale e politica: dal progetto contro la caccia alle balene dei primi anni Novanta (finanziato da Mario Schifano), al video Contact contro la pena di morte, patrocinato da Amnesty International e Nessuno tocchi Caino, fino ai progetti Caos e Mangiate Pietà, dedicati all’assenza o alla mercificazione della “pietas” rispetto alle violenze e ai dolori che affliggono il mondo. Sono pertanto molto lieta che la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale abbia deciso di partecipare alla realizzazione di questa mostra, sposando in tal modo la filosofia del mio illustre predecessore Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, il quale, durante gli anni della sua presidenza, ha sempre voluto dare visibilità, negli spazi espositivi della Fondazione, anche alle testimonianze più significative dell’arte contemporanea, che siano in grado di intercettare i temi di maggiore attualità e le sensibilità oggigiorno più diffuse”.
Afferma Giuseppe Stagnitta, il curatore della mostra: «Emilio Leofreddi era un’artista visionario e concreto che ha fatto della sua arte un’azione di trascendenza come atto rivoluzionario e di resistenza, sempre indirizzata al cambiamento e alla trasformazione della società. La sua arte racconta la sua vita, il suo percorso esistenziale, che vede come strumento di conoscenza e di comunicazione (un media che gli serve per comunicare la sua irrequietezza risolutiva) attraverso “azioni” concrete in quel viaggio nella realtà da cambiare, per un mondo per tutti e di tutti. In questa mostra non ho fatto altro che portare a termine un progetto che avevo iniziato con Emilio quando era in vita. Ho cercato di rispettare le sue idee e, dunque, il mio approccio curatoriale è stato proprio quello di lasciare da parte la mia visione e presentare l’artista come lui amava presentarsi, per farlo continuare a vivere”.
Conclude Asia Leofreddi, dell’Archivio Emilio Leofreddi: «Ringraziamo tutti coloro che si sono impegnati per rendere possibile questa mostra, che restituisce la complessità del lavoro di mio padre e ne inaugura un nuovo percorso di storicizzazione, di cui l’Archivio sarà ufficialmente punto di riferimento, nel duplice ruolo di custode e promotore culturale della sua opera”.
-foto ufficio stampa Fondazione Terzo Pilastro-
(ITALPRESS).

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Fiorentina-Milan 2-1: brillano De Gea, Adli e Gudmundsson

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FIRENZE (ITALPRESS) – La Fiorentina batte 2-1 il Milan nel posticipo dell’ottava giornata della Serie A. Decide Gudmunsson nella parte finale di una gara che ha avuto continue sorprese e che vede la formazione di Fonseca colpevole soprattutto di aver fallito due calci di rigore. Sugli scudi De Gea, che ha parato due penalty e Adli, autore del primo gol della serata. Inutile, ai fini del risultato il gol di Pulisic e la parata di Maignan sul rigore calciato da Kean.
Il primo tempo è subito ricco di colpi di scena con la Fiorentina più quadrata rispetto ad altre esibizioni e il Milan che di contro appare la copia delle prime giornate di campionato. I padroni di casa potrebbero passare in vantaggio già al 20′ su calcio di rigore assegnato per fallo di Theo Hernandez su Dodo ma Kean tira male rendendo facile l’intervento di Maignan. La serata nera dell’esterno sinistro difensivo rossonero si completa a fine frazione quando restituisce il favore facendosi ipnotizzare da De Gea dopo che il direttore di gara, Pairetto, aveva fischiato un penalty per fallo di Ranieri su Morata. L’uno a zero gigliato arriva al 35′ e lo firma Adli che trova uno splendido destro a giro imparabile per l’ex compagno di squadra Maignan. I viola vanno al riposo meritatamente avanti.
Le cose non vanno meglio per il Milan a inizio ripresa quando l’arbitro concede a loro un secondo rigore per fallo di Kean su Gabbia ma anche questa volta ci pensa De Gea e dice di no ad Abraham. Ci pensa Pulic a trovare poco dopo il pareggio per gli ospiti sfuggendo ad Adli. La Fiorentina al 70′ reclama per un rigore che nè l’arbitro, nè il var assegnano per un fallo che è sembrato in realtà esserci di Rejnders su Colpani. Per fortuna dei gigliati arriva il gol di Gudmunsson con l’islandese che finalizza un contropiede perfetto. Nel finale il Milan tenta l’assalto con Okafor prima e Chukwueze poi ma il fortino viola resiste, anzi Kean centra anche una clamorosa traversa, e così al triplice fischio finale Firenze può esultare e soprattutto ringraziare De Gea.
– foto Image –
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Monza-Roma finisce 1-1, a Dovbyk risponde Dany Mota

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ROMA (ITALPRESS) – La Roma non va oltre un pareggio per 1-1 contro il Monza nel match dell’U-Power Stadium valevole per la settima giornata del campionato di Serie A. Al gol dei capitolini di Artem Dovbyk risponde Dany Mota. Un pareggio che serve poco a Ivan Juric e che potrebbe invece dare ossigeno ad Alessandro Nesta.
La compagine giallorossa, priva di Dybala, si rende protagonista di una partenza abbastanza aggressiva, facendo molto possesso palla, ma senza riuscire a creare particolari problemi dalle parti di Pizzignacco. Al 15′ i ragazzi di Juric vanno a segno con Artem Dovbyk, dopo una traversa colpita da Konè, ma il gol viene subito annullato per un fuorigioco dell’attaccante ucraino. Due minuti più tardi Bianco trova l’imbucata per Maldini, che calcia verso la porta: Svilar si oppone con i piede e nega il gol all’ex Milan. Al 20′ il tecnico croato perde El Shaarawy per infortunio, così decide di mandare in campo Zalewski (reintegrato in rosa da 24 ore). La Roma resta in zona offensiva e va molto vicina al vantaggio con Pellegrini che, tutto solo davanti a Pizzignacco, fallisce la conclusione.
Il portiere biancorosso, schierato per l’infortunato Turati, successivamente, compie un grande intervento su un altro tiro di Konè. Il Monza prova a reagire con Pessina, che però non intuisce una grande giocata di tacco di Maldini. Il club capitolino, invece, spinge anche nel finale di primo tempo, ma al termine dei quattro minuti di recupero si va a riposo sul parziale di 0-0. Nella ripresa la compagine giallorossa riprende da dove aveva lasciato, creando occasioni pericolose con Pellegrini e Dovbyk, ma pecca ancora di imprecisione. Al 61′ gli sforzi della Roma vengono ripagati proprio dalla rete di Artem Dovbyk che, su assist di Cristante, salta Izzo e deposita la sfera in fondo al sacco dopo un bello slalom nell’area avversaria. Il Monza non si scompone e, grazie a una mossa azzeccata di Alessandro Nesta, acciuffa il pareggio al 70′: cross di Carboni respinto da Svilar, il neo-entrato Dany Mota si avventa sulla palla vagante e fa 1-1.
Nel finale la formazione capitolina torna a spingere con decisione per cercare il 2-1 e reclama anche per un mancato calcio di rigore ma i lombardi si difendono e strappano un prezioso pareggio. In seguito a questo risultato la Roma aggancia Atalanta ed Empoli a 10 punti, mentre il Monza sale a quota 4. Il prossimo impegno dei giallorossi è previsto domenica 20 ottobre alle 20.45, quando l’Inter campione d’Italia sarà ospite allo stadio Olimpico.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Termina senza reti il derby emiliano tra Bologna e Parma

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Termina senza reti il derby emiliano tra Bologna e Parma, con l’undici di Vincenzo Italiano che pur in superiorità numerica dal 52′ non riesce a sfondare il muro eretto dalla formazione di Fabio Pecchia. Comincia meglio il Parma, con diverse iniziative sviluppate sulla corsia di destra grazie alla dirompenza di Man e alle geometrie del centrocampo crociato, il tutto a servizio di Bonny. La prima vera chance della gara ce l’avrà però il Bologna, al 29′, sul corner battuto nel cuore dell’area del Parma e indirizzato verso la porta da Castro, che di testa manca di poco la porta di Suzuki. Portiere dei gialloblù che si dovrà impegnare poco più tardi, sullo sprint e tiro di Ndoye che calcia col mancino trovando però proprio la respinta del giapponese. Tanto ritmo ma poche altre palle gol fino alla fine del primo tempo, mentre ad inizio ripresa arriva l’episodio che lascia in dieci uomini il Parma: piede a martello di Coulibaly su Ndoye e l’arbitro Di Bello che, dopo il controllo al Var, cambia l’iniziale cartellino giallo estratto al difensore dei crociati in rosso.
Superiorità numerica che il Bologna prova subito a sfruttare, con il destro dal limite di Castro sul quale è ancora reattivo Suzuki a dire di no in tuffo. Crescita fisiologica dei rossoblu, che assediano progressivamente la trequarti del Parma, granitico però nella difesa delle avanzate avversarie. Partita che entra così nella sua fase finale, con il parziale bloccato e il gioco sempre più spezzettato per falli e stanchezza complessiva dei ventidue in campo. All’88’ è il neo entrato Karlsson a spaventare il Parma sulla conclusione dalla distanza deviata da Bernabè e che per poco non termina in rete. Recupero che vede poi la squadra di Pecchia avere addirittura la palla del possibile 1-0, sul break di Mihaila che calcia con il destro trovando la parata in tuffo di Ravaglia, che tiene in piedi il definitivo 0-0 con il quale si chiude la gara del Dall’Ara.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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