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Politica

Covid, via libera in Cdm al nuovo decreto, la Lega non lo vota

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Via libera dal Consiglio dei Ministri al nuovo decreto legge sulle regole anti Covid per la scuola e l’estensione del green pass. Secondo quanto si apprende, i ministri della Lega non hanno partecipato al voto del decreto.
«Condivido la decisione dei ministri della Lega di disertare il voto che sancisce una inaccettabile discriminazione tra studenti vaccinati e non vaccinati in merito ai protocolli su quarantene e didattica a distanza. La soluzione proposta dal ministro Speranza rappresenta una grave mancanza di rispetto nei confronti della scuola, luogo per eccellenza di accoglienza e inclusione. Negare un diritto a qualcuno non rafforza di certo i diritti degli altri», commenta Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione.

“I provvedimenti di oggi vanno nella direzione di una ancora maggiore riapertura del Paese. Oggi ci occupiamo della scuola in presenza, che è da sempre la priorità di questo governo”, ha detto il premier Mario Draghi, nel suo intervento introduttivo in Consiglio dei Ministri.
“Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo – ha aggiunto Draghi -. Vogliamo limitare di molto l’uso della didattica a distanza, per permettere a un numero sempre maggiore dei nostri bambini e ragazzi di andare in classe. Oltre alla scuola, tra i provvedimenti di oggi c’è la decisione di eliminare le restrizioni, anche in zona rossa, per chi è vaccinato. Inoltre, la validità del green pass per chi ha tre dosi – oppure due dosi e ha già avuto il Covid – diverrà indefinita. Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura. Sulla base dell’evidenza scientifica, e continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti. I dati sulle vaccinazioni sono molto incoraggianti. Vogliamo un’Italia sempre più aperta, soprattutto per i nostri ragazzi”.
(ITALPRESS).

 

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Dazi, Mattarella “Da UE serve una risposta compatta, serena e determinata”

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ROMA (ITALPRESS) – Guerra in Ucraina, Unione Europea, allargamento dell’Unione e dazi. Questi, secondo quanto si apprende, i temi al centro del colloquio al Quirinale tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente della Repubblica di Estonia, Alar Karis.

Emersa piena sintonia sulla necessità di recuperare rapporti transatlantici collaborativi, di accelerare il processo di allargamento dell’Ue ai Balcani, considerando anche Ucraina e Moldova. Riguardo ai dazi, sono considerati da Mattarella un “errore profondo”. Per il capo dello Stato da parte europea Da parte europea “serve una risposta compatta, serena, determinata”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS)-

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Politica

Dazi, Meloni “Danneggerebbero anche gli Usa, non escludo contromisure adeguate”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il compito della politica è valorizzare i prodotti agroalimentari che raccontano la millenaria vocazione dell’Italia e sono richiesti in tutto il mondo, a partire dall’Europa; gli Stati Uniti sono il secondo mercato di destinazione dei nostri prodotti, con un export che nel 2024 è salito del 17%“. Lo afferma il presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la prima edizione del Premio Maestro dell’Arte della Cucina italiana.

“Quello americano per noi è un mercato fondamentale ed è evidente che l’introduzione di nuovi dazi avrebbe risvolti pesanti per i produttori italiani – continua Meloni -. Personalmente ritengo che sarebbe un’ingiustizia anche per molti americani, perché limiterebbe la possibilità di acquistare e consumare le nostre eccellenze solo a chi ha la capacità economica di spendere di più. Bisogna lavorare per scongiurare in tutti i modi possibili una guerra commerciale, che non avvantaggerebbe né gli Stati Uniti né l’Europa: non escludo che, se necessario, vadano immaginate risposte adeguate a difendere le nostre produzioni. La difesa dell’agroalimentare è una priorità per questo governo fin dall’insediamento: lo abbiamo fatto con stanziamenti da record, con investimenti sulla competitività delle filiere, con il contrasto alla contraffazione e alla concorrenza sleale, con interesse alla formazione dei giovani”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Politica

Ucraina, gli italiani favorevoli all’invio di aiuti ma non di armi. I risultati del sondaggio

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ROMA (ITALPRESS) – Lo scenario politico internazionale sta vivendo, da diverso tempo, un periodo di crisi generale, con le trattative per raggiungere un accordo di pace tra Russia e Ucraina che seguono un andamento altalenante tra accordi a volte vicini e altre in risalita. Una situazione generale che oltre ad impattare sullo scenario geopolitico internazionale, ha avuto anche delle ricadute dirette sulla vita dei cittadini, anche se in modo minoritario.

Oltre 1 italiano su 3 (il 36,7%), infatti, dichiara che la guerra in Ucraina ha influenzato in maniera molto o abbastanza importante la propria vita quotidiana. In questo contesto la percezione predominate tra la popolazione italiana (il 64,5%) è che l’Unione Europea non stia lavorando in maniera efficace per la risoluzione di questo conflitto. Una percezione che trova d’accordo l’elettorato di tutti i partiti politici senza alcuna distinzione. Di parere leggermente contrario solo gli elettori del partito Azione di Carlo Calenda.

Considerando lo scenario generale e le continue trattative, dunque, oltre un terzo degli italiani si dichiara favorevole all’invio di aiuti umanitari alle popolazioni colpite dal conflitto, ma condividono meno altre soluzioni come l’invio di armi o truppe. Dati Euromedia Research – Realizzato il 21/03/2025 con metodologia CATI/CAWI su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne.

-Foto Euromedia Research-
(ITALPRESS).

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