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Politica

Umbria, Meloni “I risultati del nostro lavoro sono sotto occhi di tutti”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il centrodestra che rappresenta il cambiamento di cui ha bisogno questo territorio. Cinque anni fa abbiamo iniziato a scrivere una storia diversa per l’Umbria, e i risultati del nostro lavoro sono sotto gli occhi di tutti. Le scelte e le politiche portate avanti da Donatella Tesei, da Fratelli d’Italia e da tutto il centrodestra hanno contribuito a rilanciare l’economia, il tessuto produttivo e l’occupazione di questa regione”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervistata dal “Corriere dell’Umbria” in merito alle prossime elezioni regionali umbre dove il centrodestra sostiene la ricandidatura di Donatella Tesei. “Il tasso di occupazione ha toccato il 66,5%, 5 punti in più rispetto alla media nazionale, e questo è un dato che ci rende particolarmente orgogliosi – prosegue -. Abbiamo aiutato le famiglie con un pacchetto di misure che vale oltre 30 milioni di euro, a partire dal contributo di 500 euro per i nuovi nati e i 1200 euro per il primo anno di vita. E poi il capitolo sanità. Mentre la sinistra va in giro a strappare i nostri programmi e a raccontare bugie, la verità è più forte di ogni propaganda. In questi anni le liste d’attesa sono state dimezzate, l’Umbria è oggi tra le regioni più virtuose in termini di efficienza sanitaria e sono stati avviati i lavori di potenziamento degli ospedali di Perugia e Terni. E non dimentico, ovviamente, tutto il lavoro che è stato fatto sulle infrastrutture e per rilanciare il turismo e valorizzare il patrimonio straordinario di questo territorio.
Insomma, una strategia a 360 gradi, in piena sintonia con il lavoro che stiamo portando avanti a livello nazionale”.
Il risultato umbro può incidere sugli assetti politici nazionali?
“Sono sempre restia a rispondere a questa tipo di domande – osserva -. Ci riesce molto meglio di me la sinistra, ovviamente a seconda di cosa le conviene di più. Se vince in una Regione, allora è un test nazionale. Se perde, siamo davanti a questioni locali e la sconfitta non conta nulla. Ecco, io preferisco rimettermi alla volontà dei cittadini, che è l’unica cosa che conta in democrazia. Quello che le posso dire è che il centrodestra gode di un ottimo stato di salute, confermato dal successo che abbiamo ottenuto da quando siamo al governo in dieci elezioni regionali su undici e alle elezioni europee, dove tutte le forze di maggioranza sono cresciute e si sono rafforzate. Non mi piace fare pronostici e prendo i sondaggi sempre con le molle, ma siamo fiduciosi e ci auguriamo che domenica 17 e lunedì 18 gli umbri vogliano confermare la loro fiducia nei nostri confronti”. Politica e campagna elettorale a parte, quale importanza ha una regione come l’Umbria nei piani e nei programmi del governo? “Ogni territorio è al centro dell’attenzione del governo, perché parte di una visione complessiva che punta ad uno sviluppo di tutta la nostra nazione. L’Umbria ha caratteristiche uniche: è uno dei polmoni verdi d’Italia e custodisce un patrimonio culturale, identitario, storico e agroalimentare straordinario. Avevamo promesso che avremmo lavorato per far uscire l’Umbria dal suo isolamento infrastrutturale e mettere questo territorio nelle condizioni di esprimere appieno il suo potenziale produttivo, imprenditoriale, economico, turistico. Ed è quello che il governo sta facendo, perché unire l’Italia non vuol dire soltanto ridurre i divari tra Nord e Sud ma anche collegare la costa tirrenica e la costa adriatica, dando all’Appennino centrale le infrastrutture che mancano”, conclude.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Politica

Crosetto “Il governo di Israele ha perso ragione e umanità”

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ROMA (ITALPRESS) – “Quel che sta accadendo è inaccettabile. Non siamo di fronte a una operazione militare con danni collaterali, ma alla pura negazione del diritto e dei valori fondanti della nostra civiltà. Noi siamo impegnati sul fronte degli aiuti umanitari, ma oltre alla condanna bisogna ora trovare il modo per obbligare Netanyahu a ragionare”.

Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un’intervista a La Stampa a proposito di quanto sta accadendo a Gaza. Il governo di Israele “non è disposto a dialogare perché ha assunto una linea fondamentalista e integralista. La legittima difesa di una democrazia di fronte a un terribile attacco terroristico subito non convince più. Siamo di fronte a un progetto di segno diverso: la conquista di un territorio straniero mettendo in conto una catastrofe umanitaria”, spiega.

“Penso che l’occupazione di Gaza e alcuni atti gravi in Cisgiordania segnino un salto di qualità di fronte al quale vanno prese delle decisioni che obblighino Netanyahu a ragionare. E non sarebbe una mossa contro Israele, ma un modo per salvare quel popolo da un governo che ha perso ragione e umanità. Bisogna sempre distinguere i governi dagli Stati e dai popoli come dalle religioni che professano”, ribadisce Crosetto.

Il riconoscimento dello Stato di Palestina è un segnale politico? “No, perché quello Stato non c’è e riconoscere uno Stato che non c’è rischia di trasformarsi solo in una provocazione politica in un mondo che muore di provocazioni. Va costruito un percorso per attuare la storica risoluzione Onu dei due popoli, due Stati, difendendo il diritto della Palestina ad esistere e avere uno Stato e quello di Israele a vivere in sicurezza, il che significa che va, al contempo, estirpato il terrorismo di Hamas”, conclude.

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– Foto IPA Agency –

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Politica

Papa Leone XIV “Chi prende decisioni importanti non ignori il desiderio universale di pace”

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ROMA (ITALPRESS) – “Continuiamo a pregare perché si ponga fine alle guerre. L’80esimo anniversario dei bombardamenti a Hiroshima e Nagasaki hanno risvegliato il doveroso rifiuto della guerra come via della risoluzione dei conflitti. Quanti prendono le decisioni, tengano presenti le loro responsabilità per le conseguenze delle loro scelte sulle popolazioni, non ignorino le necessità dei più deboli e il desiderio universale di pace”.

Così Papa Leone XIV, al termine dell’Angelus. “In questo senso mi congratulo con l’Armenia e Azerbaijan che hanno raggiunto la firma della dichiarazione congiunta di pace – prosegue -. Auspico che questo evento possa contribuire a una pace stabile e duratura nel Caucaso meridionale”.

Invece, la situazione della popolazione ad Haiti “è sempre più disperata, si susseguono notizie di omicidi, della tratta di esseri umani”, e lancia quindi un “accorato appello” a tutti responsabili affinché “tutti gli ostaggi siano liberati” e chiedendo “il sostegno completo della comunità internazionali che permettano agli haitiani di vivere in pace”.

– Foto IPA Agency –

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Politica

Tajani “A Gaza è in corso una carneficina, Netanyahu si fermi”

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ROMA (ITALPRESS) – “Questa carneficina non può continuare. E l’invasione di Gaza rischia di trasformarsi in un Vietnam per i soldati israeliani. Se i vertici dell’esercito hanno perplessità un motivo c’è. Non è questa la via”. Lo afferma il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato dal Messaggero, sottolineando come l’intenzione di Netanyahu di invadere Gaza sia “assolutamente” da condannare, e indicando come via quella della “diplomazia e negoziati”. Hamas deve restare fuori “da qualsiasi soluzione, l’Autorità palestinese è l’unico interlocutore possibile. Serve ora una missione Onu a guida araba per riunificare lo Stato palestinese. L’Italia è pronta a partecipare”. Secondo Tajani, “ogni tentativo di annessione di una parte della Striscia o della Cisgiordania mina alla base la costruzione di uno Stato palestinese. E rafforza la causa terroristica di Hamas. Attaccare perfino villaggi di cristiani palestinesi, da sempre elemento di stabilità nell’area, è imperdonabile”. Il riconoscimento dello Stato palestinese è “un gesto simbolico, noi parliamo con i fatti. Oggi non esiste ancora lo Stato palestinese, va costruito. Di certo non lo vuole Hamas che non abbandona le armi nè libera gli ostaggi. Siamo profondamente contrari all’esodo dei palestinesi dalla loro terra, vogliamo che nasca uno Stato libero e lavoriamo per questo”. Intanto a Gaza la situazione è catastrofica: “Siamo in campo fin dall’inizio – ricorda -. Ieri l’Aeronautica militare ha effettuato il primo lancio di aiuti italiani sulla Striscia, dopo i lanci effettuati in collaborazione con gli Emirati. Netanyahu deve consentire l’accesso agli aiuti Onu. L’Italia, con l’operazione Food for Gaza, ha fatto entrare i convogli del Program-ma alimentare mondiale. Dal porto di Ashdod sono entrati prodotti alimentari per la popolazione civile e foraggio per gli animali. Si rischia una carestia sul larga scala”, conclude.

– Foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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