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Cronaca

Via libera alla manovra in Lombardia, prevede 34 mld di entrate nel 2025

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MILANO (ITALPRESS) – Via libera a maggioranza alla manovra finanziaria regionale e ai due provvedimenti che ne sono parte integrante: la Legge di Stabilità e il Bilancio di previsione 2025-27. Le entrate previste per il 2025 ammontano a circa 34 miliardi, mentre è di 23 miliardi la spesa destinata alla gestione della sanità (incrementata rispetto ai precedenti esercizi). Il contributo alla finanza pubblica derivante dalla nuova governance europea prevede l’istituzione di un fondo pluriennale (140,7 milioni per il 2025).
Da segnalare lo stanziamento di 300 milioni di euro per l’edilizia sanitaria e l’incremento di 480 milioni di euro sul Fondo Sanitario Regionale (FSR) approvato con emendamento in Aula.
Nel Bilancio le risorse non vincolate e stanziate in autonomia ammontano a 2 miliardi e 650 milioni (è il 9% del totale; alla sanità è destinato il 78% delle risorse).
Presentando la manovra in quanto relatore, Davide Caparini (Lega) ha sottolineato il rispetto del pareggio di bilancio mantenendo invariati gli investimenti ed evitando l’aumento della pressione fiscale. “La manovra regionale per il triennio 2025-27 -ha detto Caparini- si inserisce in un contesto ordinamentale caratterizzato dalla riforma del quadro di governance economica della Ue, un dato che non ci ha impedito di garantire gli equilibri di bilancio pur dovendo sottostare a nuovi vincoli. Grazie allo stato di salute dei nostri conti, al lavoro in sede di confronto tra Stato e Regioni e all’applicazione di criteri di prudenza nella programmazione delle risorse. abbiamo potuto comunque prevedere una manovra che sostiene l’economia lombarda e risponderà con efficacia ai bisogni delle persone con un’attenzione particolare alla disabilità. Il bilancio è la conferma di un quadro virtuoso, riconosciuto del resto dalle agenzie di rating che tutte attribuiscono alla Lombardia i migliori giudizi”.
“La manovra finanziaria regionale – ha detto il Vice Presidente di Regione Lombardia e Assessore al Bilancio Marco Alparone – mette al centro le necessità delle imprese e delle famiglie scegliendo di non aumentare la pressione fiscale, di mantenere tutte le agevolazioni economiche in essere e di garantire lo stesso livello di finanziamento per le politiche regionali. La ricchezza e la dinamicità dell’economia lombarda è sostenuta dalla forte spinta alla crescita dei propri territori attraverso gli investimenti. Politiche credibili ed efficaci, disciplina di bilancio, programmazione finanziaria associata ad una misurabilità e rendicontabilità dei risultati: sono questi i passaggi fondamentali di una manovra finanziaria regionale che riesce a coniugare coraggio e responsabilità”.
La manovra approvata oggi autorizza nel 2025 il rifinanziamento di leggi regionali per 2,1 miliardi. Il principale emendamento approvato incrementa di 200 milioni i fondi destinati a investimenti nella sanità, mentre 4,5 milioni all’anno per tre anni vengono destinati alle Fondazioni Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico per l’implementazione della strumentazione tecnologica.
Confermato lo stanziamento di 37,2 milioni all’anno dal 2027 al 2032 per il prolungamento della linea metropolitana 5 Milano-Monza. Previste nuove risorse per il Parco Agricolo Sud Milano (a copertura della fase istituzionale) e per numerosi interventi infrastrutturali inseriti nel sistema regionale del Trasporto Pubblico Locale.
Per le attività istituzionali del Museo Bagatti Valsecchi e della Fondazione per l’Ambiente vengono stanziati 150 mila euro a ente.
Resta confermato l’esonero dal pagamento della tassa per il diritto allo studio universitario a disabili, invalidi, iscritti a percorsi di laurea nel contesto penitenziario e a chi può conseguire borse di studio.
“Nel corso del dibattito abbiamo segnalato numerose criticità, ma la Giunta ci ha presentato un Bilancio già scritto e ingessato perchè il nuovo patto di stabilità definito dal Governo non lascia alcuno spazio di manovra – ha detto Onorio Rosati (ASV) -. Nonostante ciò, siamo riusciti ad inserire nel Bilancio di previsione e nella Legge di stabilità misure per sostenere quelle che per noi sono oggi le priorità: il trasporto pubblico, il sistema sanitario con la rete delle case e degli ospedali di comunità, le politiche abitative, e gli effetti dei cambiamenti climatici”.
Per Nicolas Gallizzi (Noi Moderati) “abbiamo approvato due documenti finanziari, il Bilancio di previsione e la Legge di stabilità, che prevedono investimenti senza fare nuovo debito. In particolare, voglio sottolineare lo stanziamento di 23 miliardi di euro per il comparto sanità”.
“Il Bilancio portato in Aula dalla Giunta non ha una visione strategica – commenta Lisa Noja (Azione – Italia Viva) -. Il documento di programmazione non è in grado di garantire opportunità di crescita e sviluppo alle giovani generazioni e al tessuto produttivo lombardo. Inoltre, di fronte all’aumento dei bisogni e al rischio di emarginazione di una parte consistente dei cittadini, dimostra una totale incapacità di gestire i cambiamenti”.
Nicola Di Marco (Movimento 5 Stelle): “Abbiamo lavorato per arginare la deriva dell’austerity e le politiche dei tagli che dall’Europa, a causa dell’atteggiamento passivo del Governo nazionale, determinano mancanza di risorse e investimenti per sanità territoriale, transizione verde e transizione digitale, diritto alla casa, lavoro, trasporto pubblico. Una situazione che rischia di fermare il sistema economico lombardo e portare la nostra regione verso la recessione economica”.
Sottolinea Michela Palestra (Patto Civico): “Ci preoccupa la poca propensione di chi governa questa Regione a rispondere alle sfide che stiamo vivendo. Il mantenimento dello stato di fatto, che traspare da questo Bilancio, è destinato a non dare a Regione Lombardia una vera chance di ritornare a trainare il Paese a livello economico. Per questo il nostro voto è negativo”.
Martina Sassoli (Lombardia Migliore) spiega che “il nostro è un voto contrario perchè, ancora una volta, ci troviamo di fronte a un Bilancio di previsione e a una Legge di stabilità senza alcuna ambizione. Non vediamo una forte determinazione a delineare la nuova fisionomia della Lombardia per i prossimi anni, ma il mantenimento di uno status quo che non è più nè eccellente nè tanto meno soddisfacente per tutti i lombardi”.
Luca Marrelli (Lombardia Ideale): “Abbiamo sostenuto un Bilancio di previsione che vale 34 miliardi di euro e che investe su temi importanti per i cittadini: potenziamento della sanità territoriale ed edilizia sanitaria, sostegno alle imprese, trasporti, istruzione, supporto agli enti locali. Si tratta di un Bilancio di crescita credibile, forte e con una visione ben precisa in un contesto difficile non solo dal punto di vista economico finanziario, ma anche sociale e culturale”.
“In un contesto economico nazionale e internazionale complesso e difficile, questo Bilancio ha la forza di garantire equilibrio finanziario e capacità di promuovere sviluppo, investimenti e sostenibilità – le parole di Fabrizio Figini (Forza Italia) -. Rappresenta una visione politica che definisce priorità, obiettivi e strumenti per rispondere concretamente alle esigenze e ai bisogni dei lombardi mantenendo invariata la pressione fiscale”.
Per Pierfrancesco Majorino (PD) “è un Bilancio radicalmente inadeguato per rispondere alle sfide che abbiamo di fronte. Noi abbiamo fatto proposte sulle politiche di transizione, sui centri antiviolenza, sui contributi alle persone diversamente abili, sulla sicurezza sul lavoro e sugli interventi sulle case Aler. Temi su cui la Giunta non è stata in grado di dare alcuna risposta. In un contesto in cui la Lombardia non è più la locomotiva d’Italia, da questa manovra finanziaria regionale non capiamo cosa Regione Lombardia intenda fare per rispondere ai bisogni e alle necessità dei lombardi”.
Secondo Alessandro Corbetta (Lega) “questo bilancio conferma che la narrazione proposta dalle minoranze di una Lombardia in crisi è del tutto falsa. Il PIL della Lombardia è cresciuto del 6,7% negli ultimi 5 anni. La locomotiva lombarda continua a viaggiare ma le manca l’autonomia. Un esempio: grazie alle risorse delle concessioni idroelettriche riscosse direttamente dalla Regione, abbiamo potuto sistemare tempestivamente la frana in Comune di Paderno d’Adda. Come gruppo Lega abbiamo proposto e fatto votare alcuni ordini del giorno su temi strategici e qualificanti come il prolungamento della metropolitana a Monza, il rafforzamento del presidio del territorio da parte della Polizia Locale, il contrasto alle baby gang. Dobbiamo tuttavia mettere un freno a livello nazionale all’immigrazione incontrollata”.
Dice Christian Garavaglia (FdI) che “come Gruppo FdI abbiamo presentato 40 ordini del giorno: si tratta di proposte concrete su temi cruciali per il benessere dei cittadini lombardi. La nostra attenzione è andata innanzitutto alla sanità a cui sono stati destinati 479 milioni di risorse in più oltre a 100 milioni in conto capitale. Altre partite alle quale abbiamo dedicato risorse importanti sono le persone con fragilità alle quali vanno 61 milioni all’anno per tre anni, i disabili non autosufficienti ai quali sono destinati ben 101 milioni. 28 milioni solo nel 2025 vanno al buono scuola, 40 milioni per il diritto allo studio a livello universitario. Risorse significative andranno al sostegno di settori economici strategici come l’agricoltura e il commercio e all’attrazione di investimenti dall’estero. Questo bilancio prevede inoltre investimenti sul patrimonio edilizio pubblico, sul trasporto pubblico e sugli impianti sportivi. Si tratta di un atto di concretezza e di buon senso al quale abbiamo dato un contributo importante”.

– foto ufficio stampa Consiglio regionale Lombardia –
(ITALPRESS).

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Accordo tra UniCredit e Confcommercio per lo sviluppo delle Pmi

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ROMA (ITALPRESS) – E’ stato firmato un accordo tra UniCredit e Confcommercio-Imprese per l’Italia con l’obiettivo di supportare le imprese associate affiancandole nella realizzazione degli investimenti e nel loro percorso di crescita. In particolare, l’accordo prevede misure per favorire l’accesso al credito attraverso una gamma di strumenti di finanziamento mirati a supportare le esigenze operative delle imprese, inclusi prestiti a medio-lungo termine, finanziamenti per investimenti immobiliari o per l’acquisto di attrezzature. E’ quanto si legge in un comunicato congiunto. Per la gestione dei flussi finanziari – prosegue la nota – l’accordo prevede soluzioni integrate di pagamento digitale e strumenti per la gestione dei flussi di cassa e delle transazioni finanziarie.
Una particolare attenzione viene riservata ai temi dell’ESG con soluzioni su misura per investimenti sostenibili per l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni di CO2, e progetti orientati a una transizione verso modelli di business più sostenibili.
UniCredit, inoltre, attraverso la propria Banking Academy, metterà a disposizione corsi di formazione gratuiti che possono aiutare le imprese del terziario a sviluppare competenze fondamentali, quali la gestione finanziaria, l’accesso al credito, le opportunità di finanziamento per la sostenibilità (ESG), la cultura digitale e le strategie di export management.
“Con questo nuovo accordo con UniCredit – dichiara Enrico Postacchini, componente di Giunta di Confcommercio con incarico per commercio e città – riusciamo ad offrire alle imprese associate, se nuovi clienti UniCredit, delle ottime condizioni per l’apertura di un conto Business e sulle soluzioni di pagamento e accettazione carte, elementi ormai imprescindibili per ogni attività del terziario di mercato”.
“Grazie a questo nuovo accordo con Confcommercio – dichiara Remo Taricani, Deputy Head of Italy di UniCredit (nella foto) – confermiamo il nostro impegno a supporto delle Pmi del territorio al fine di favorirne la crescita e una maggiore solidità per il futuro. Vogliamo essere al fianco delle nostre imprese, offrendo loro un’ampia gamma di prodotti e soluzioni dedicate a ogni tipo di necessità, in particolare sui sistemi di pagamento, agevolandole nell’attività quotidiana di gestione dei flussi di cassa e delle transazioni”.

– foto ufficio stampa UniCredit –
(ITALPRESS).

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Consip, via libera al Piano industriale 2025/2028

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ROMA (ITALPRESS) – Oltre 120 miliardi di euro di acquisti messi a disposizione di 14.000 PA, più di 3 milioni di contratti di beni, servizi e lavori offerti per almeno 350.000 imprese (95% PMI): sono gli obiettivi del nuovo Piano Industriale 2025-2028 di Consip, approvato dal Consiglio di Amministrazione della Società – composto da Stefano Tomasini (Presidente), Elena Comparato (Vicepresidente) e Marco Reggiani (Amministratore Delegato e Direttore Generale) – che delinea un percorso quadriennale di riposizionamento della Società, promuovendo innovazione e sviluppo delle attività e assicurando al contempo la continuità operativa dei servizi offerti alle P.A.
Per la prima volta, la stesura del Piano ha coinvolto tutte le persone Consip, utilizzando un approccio di design thinking. Un processo che ha visto la creazione di 10 cantieri tematici, con oltre 200 proposte analizzate in workshop con più di 650 partecipazioni.
I risultati hanno portato all’identificazione di 4 leve strategiche, 20 linee di intervento e 60 azioni di cambiamento, che pongono la Società come leva di razionalizzazione della spesa pubblica in beni, servizi e lavori; connettore tra domanda della P.A. e sistema delle imprese; strumento di sviluppo sostenibile per amministrazioni, imprese e territori.
“Un Piano di quattro anni e oltre 120 miliardi di euro di beni, servizi e lavori messi a disposizione delle pubbliche amministrazioni centrali e locali, gestiti con competenza, sicurezza e trasparenza al servizio dei cittadini, creando a fianco del MEF un volano di sviluppo per l’Italia – commenta Marco Reggiani, Amministratore Delegato e Direttore Generale – Con un approccio profondamente nuovo alle relazioni con amministrazioni e imprese, fondato su confronto e dialogo continuativo. Tra l’altro: ogni anno, 2 market day e almeno 5 tavoli merceologici. Già da gennaio 2025, pubblicazione annuale del Piano gare Consip”.

Obiettivi
Volume di acquisti di beni, servizi e lavori superiore a 120 miliardi di euro, anche attraverso l’ingresso su nuovi mercati (lavori, sanità digitale, immobili pubblici, ricerca universitaria); coinvolgimento di 14.000 amministrazioni e almeno 350.000 imprese (95% PMI), per più di 3 milioni di contratti; incremento del 35% delle gare pubblicate già nel 2025 e criteri innovativi in almeno il 50% dei bandi di gara, attraverso il piano operativo di cambiamento avviato nel secondo semestre 2024.
Per quanto riguarda gli investimenti, dal secondo semestre 2024, è iniziato il percorso di attuazione del Piano, con un incremento dell’82% degli investimenti, autofinanziati, per la trasformazione digitale e la creazione di un ecosistema IT
avanzato, efficiente e sicuro. Ed inoltre, un budget 2025 diretto alla valorizzazione di persone e competenze attraverso: sviluppo organizzativo e cultura manageriale, per progettare strumenti di acquisto sempre più avanzati e innovativi, promuovendo una learning organization su scala nazionale e internazionale; accountability di una “casa di vetro”, per garantire trasparenza dell’azione, presidio dei rischi e valore etico a tutti i livelli dell’organizzazione; identità aziendale e reputazione, per rafforzare il ruolo di Consip come riferimento per il
procurement nazionale e internazionale.

Direttrici di riposizionamento
Nuovi modelli di gara per la riqualificazione della spesa pubblica.
Gare “a progetto”, già nel 2025, mirate a iniziative strategiche ed ecosistemi omogenei di P.A., capaci di migliorare i servizi ai cittadini (es. sanità digitale), grazie a un approccio che integra aggregazione della domanda e personalizzazione delle iniziative; piano gare volto ad ampliare la copertura delle esigenze (es. lavori pubblici), incrementare la qualità
e l’utilizzo, diffondere criteri innovativi nei contratti; strutturazione di modalità di gara (lotti, frequenza, dimensioni) più aderenti ai fabbisogni delle amministrazioni e all’offerta delle imprese.
Dialogo continuativo con amministrazioni centrali, locali e imprese.
Estensione end-to-end dell’offerta di servizi e del presidio su tutte le fasi del ciclo di vita degli acquisti pubblici: dall’analisi della spesa e dei fabbisogni alla gestione contrattuale; sviluppo di nuovi strumenti di relazione dedicati: 20 tavoli merceologici e, annualmente, 2 market day con P.A. e Imprese; diffusione del Piano Gare per favorire una pianificazione più efficace delle attività delle amministrazioni e un’organizzazione più efficiente delle imprese; valorizzazione dei dati sulla spesa pubblica, anche in collaborazione con i principali soggetti istituzionali.
Evoluzione della piattaforma di e-procurement
Progettazione di una piattaforma di e-procurement centrata sul cliente, ottimizzando servizi, dati e processi; sviluppo di mercati digitali per facilitare gli acquisti autonomi delle amministrazioni e sostenere la crescita delle piccole e medie imprese; rafforzamento del customer care e dei servizi di supporto per migliorare l’utilizzo e la soddisfazione
degli utenti.
L’attuazione del Piano è accompagnata da un ridisegno dell’identità visiva – progettata per riflettere i nuovi
indirizzi e valori di Consip – e del sito istituzionale, completamente rivisto (www.consip.it) per offrire una
fruizione più intuitiva e funzionale
Il nuovo slancio nell’azione della Società trova conferma nelle stime di chiusura 2024: 27,8 miliardi di euro di acquisti effettuati dalle amministrazioni attraverso contratti (11 miliardi di euro) e mercati digitali (16,8 miliardi euro); 18 miliardi di euro di “contratti pronti all’uso”, distribuiti su tutte le principali filiere produttive (ICT, sanità, energia, mobilità); 10 milioni di articoli disponibili sulla più grande piattaforma nazionale per gli acquisti pubblici, offerti
da 220.000 imprese.
“Un’azienda ricca di conoscenza e di competenze al servizio della Nazione, con persone che esprimono una forte passione e spirito di squadra e, ancor più, il desiderio di mettersi in gioco, di continuare a imparare, di investire sul futuro”, conclude Marco Reggiani.

– foto ufficio stampa Consip –
(ITALPRESS).

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Agenzie viaggio, Pellegrino “Attrarre talenti per gestire la tecnologia”

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MILANO (ITALPRESS) – Il 2024 “si chiude in modo sostanzialmente positivo, ma va inquadrato in un arco storico un pò più ampio: dobbiamo guardare a quello che è successo nel 2023”, che “è stato un anno di ‘rimbalzò dopo la gravissima crisi della pandemia che ha bloccato la mobilità e la redditività dell’intero settore” delle agenzie di viaggio. Lo ha detto Domenico Pellegrino, presidente di Aidit Confindustria e Ceo del gruppo Bluvacanze, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
“Finalmente il 2023 era stato il primo anno a pieno regime che aveva dato dei risultati più che soddisfacenti al settore, ma ha portato in luce anche delle problematiche: la prima è il fenomeno inflattivo, che ha determinato un aumento dei prezzi soprattutto del volato ma anche dell’hospitality che hanno inciso moltissimo sul valore medio del pacchetto turistico, circa il 16% in più. Questo nel 2024 ha fatto un pò i conti con la capacità di spesa dei consumatori: soprattutto il mass market ha visto maggiormente compresso il suo potere d’acquisto, ma nonostante ciò abbiamo comunque una chiusura di anno positiva, mediamente intorno al +6/8%”.
Riguardo alle aspettative per il 2025 “il cosiddetto advance booking, cioè la capacità di prenotazione anticipata nel tempo, dai classici 80-90 giorni si è portato a 140-150 giorni. Questo significa che chi ha la capacità di pianificare – perchè ha disponibilità di tempo, ma anche economica per poter decidere le proprie vacanze – lo sta facendo con grande anticipo: è un beneficio fondamentale per la filiera, perchè permette logiche di gestione dell’occupazione e di pianificazione del pricing. E’ evidente che c’è tutta una fascia di popolazione invece che non ha questa possibilità e quindi si sta schiacciando sul last minute”. In questo Natale “il lungo raggio ha giocato la carta vincente”, spiega Pellegrino. C’è stata “un’ottima preparazione di vendita nel periodo settembre-ottobre, con un rallentamento in novembre, e poi è ripartito proprio con le dinamiche last minute”.
Dalla pandemia ad oggi, spiega il presidente di Aidit Confindustria, “si sono persi in Italia circa il 25% dei punti vendita disponibili: sicuramente il blocco delle attività per un lungo periodo ha giocato un ruolo importante, con una migrazione di alcune professionalità ad altri settori, ma il vero problema è che non abbiamo un vero ricambio generazionale e rischiamo di affrontare” il futuro “con un approccio culturale e anagrafico non adatto alle nuove tecnologie. La capacità di attrarre talenti per questa parte specifica del settore è molto scarsa per due motivi: il primo è legato proprio alla redditività non elevata delle aziende. Dall’altro lato, c’è un problema culturale sul ruolo delle agenzie di viaggio”.
Per Pellegrino “va fatto un doppio lavoro di formazione e di interventi strutturali per rendere attrattivi questi lavori”. Il mestiere si è trasformato “enormemente, spesso parlando con chi è fuori da questo settore si immagina che sia una professionalità ormai superata dall’avvento di internet e dell’intelligenza artificiale” che hanno portato “a un superamento del concetto di interlocuzione di tipo tradizionale. In realtà, questi elementi sono diventati i grandi alleati dell’agente di viaggio che ha mantenuto la centralità del ruolo, con una funzione diversa ma con una qualità e un valore aggiunto che attualmente è riconosciuto, quello che gli anglosassoni chiamano human to human. La tecnologia non è sostitutiva” ma “va gestita e affrontata, non subita. La trovo una straordinaria opportunità che, se ben gestita porterà ancora di più quell’human touch a emergere e a prevalere. La differenza, ancora una volta, la faranno le persone”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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