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Cronaca

Covid, a Milano Omicron non frena la mobilità verso i luoghi di lavoro

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MILANO (ITALPRESS) – L’ondata della variante Omicron non influisce in modo rilevante sugli spostamenti delle persone verso i luoghi di lavoro a Milano che, nel confronto con altre città globali (Parigi, Berlino, Barcellona e New York), risulta essere tra quelle che sono riuscite a contenere meglio gli effetti negativi. Nel capoluogo lombardo a gennaio gli spostamenti verso i luoghi di lavoro sono in linea con quelli medi osservati tra metà settembre e dicembre 2021 (intorno al -20% rispetto al pre Covid) e, anzi, a febbraio registrano un progressivo incremento (con punte al -15%). Sono alcune delle principali evidenze contenute nell’affondo pubblicato su “Your Next Milano”, la piattaforma, a cura del Centro Studi di Assolombarda, che ospita le analisi su Milano e gli asset su cui ripensare lo sviluppo della città dopo la pandemia: lavoro, mobilità, attrattività, inclusione, smart city, capitale umano, donne nel mercato del lavoro sono i focus ad oggi sviluppati.
Il Centro Studi di Assolombarda, attraverso l’analisi dei dati di Google, Apple e Amat, ha approfondito gli impatti che la nuova ondata pandemica di inizio 2022 ha avuto sulla mobilità e sulle modalità di trasporto delle persone nella Città Metropolitana e nel Comune di Milano.
“In attesa dei nuovi equilibri strutturali post Covid – ha sottolineato Valeria Negri, direttore del Centro Studi di Assolombarda – dall’analisi emergono importanti cambiamenti nella mobilità a Milano in questi tempi di pandemia. I dati riflettono la diffusione dello smart working, l’emergere di nuovi modelli di consumo, il mutamento delle preferenze nelle modalità di trasporto e mostrano, nel confronto tra settembre -ottobre 2021 e gennaio-febbraio 2022, una reattività significativa della città anche davanti all’ultima ondata pandemica di Omicron”.
Dopo l’autunno 2021, periodo in cui vi è stata la massima ripresa della mobilità in pandemia, nel gennaio di quest’anno a Milano i movimenti per “retail e tempo libero” tornano a scendere, passando da -10% a -24% rispetto al pre Covid. Ma già a metà febbraio emergono segnali di risalita parziale, con i livelli in media al -19%. Nel contesto delle città confrontate, solo Barcellona fa meglio di Milano con -17% (da -24%), mentre Parigi risale al -30% (da -35%) e New York al -24% (da -30%), e Berlino resta costante al -30%.
A Milano l’impatto della diffusione di Omicron non ha influito sulla mobilità delle persone per motivi di lavoro. A gennaio gli spostamenti verso i luoghi di lavoro sono del -20% rispetto al pre Covid, in linea con quelli medi registrati tra metà settembre e dicembre 2021 e, anzi, a febbraio risalgono con punte fino al -15%. Anche le altre città globali prese a confronto a febbraio 2022 raggiungono i livelli dell’autunno 2021 (pre ondata Omicron): Milano e Barcellona risultano di alcuni punti percentuali sopra, New York e Parigi in linea, in negativo di 7 punti percentuali Berlino.
Rispetto al pre Covid, a Milano e a Barcellona, due aree urbane a maggior vocazione industriale, la presenza fisica delle persone nei luoghi di lavoro è in netta risalita, con -18/19%, mentre Parigi e New York si attestano al -24%/-25% e, più in basso, Berlino al -27%.
A gennaio 2022 la diffusione di Omicron ha determinato una repentina flessione a Milano sia dell’utilizzo del trasporto pubblico locale sia del mezzo privato. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi di Assolombarda, l’utilizzo della metropolitana passa dal -30% del periodo settembre-dicembre 2021 al -45% rispetto al pre Covid e gli accessi all’area C scendono dal +4% al -14%.
Un calo che dunque riguarda allo stesso modo entrambe le modalità di trasporto, di conseguenza questa nuova ondata pandemica non appare aver influito sul riposizionamento modale osservato nel corso del 2021, che vede il mezzo privato prevalere rispetto al trasporto pubblico.
(ITALPRESS).

Cronaca

Dazi, La Russa “Sono convinto che si possa arrivare a un’intesa”

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ROMA (ITALPRESS) – “La cosa peggiore sarebbe stata subito una ritorsione, credo che in questo la Meloni sia stata decisiva. Credo che la strada su cui ci stiamo incamminando di un confronto serio e cominciato con il rinvio di 90 giorni sia foriero di buone speranze e buoni risultati. Sono convinto che si possa e si debba arrivare a un’intesa che parte da posizioni anche distanti”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, al Tg2 Post. “Io sono ottimista, lo sono in base alla conoscenza che ho di Giorgia Meloni. La paura non aiuta, l’imprevedibilità va considerata ma non mi spaventa”, aggiunge.

– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Papa, Piantedosi “Piano funerali in evoluzione, evento straordinario”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il piano è partito adesso. Abbiamo fatto una ricognizione delle risorse: è un’organizzazione in evoluzione, prevediamo circa 170 delegazioni straniere, alcune di grandissimo impegno, come quelle dei capi di Stato di Paesi molto importanti”. A dirlo il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in un’intervista al TG1.

“E’ un evento veramente straordinario, per una serie di concomitanze che credo a memoria quasi mai si siano verificate – ha aggiunto Piantedosi -. Oltre ai funerali del Santo Padre, abbiamo le celebrazioni del 25 aprile che si svolgeranno secondo canoni già prefissati e preordinati. E poi avevamo gli eventi giubilari del Giubileo degli adolescenti, i cui eventi sono stati confermati, quindi centinaia di migliaia di persone a Roma che impegneranno la città tutti i giorni. Insomma ci stiamo attrezzando”.

– foto IPA Agency –
(ITALPRESS)

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Cronaca

Ucraina, Tajani “Putin non può decidere la pace alle sue condizioni”

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ROMA (ITALPRESS) – “Mi sembra complicato organizzare vertici in questa situazione, con decine di capi di Stato ai funerali di Papa Francesco: certamente Zelensky e Trump si saluteranno, ma per affrontare questioni concrete bisognerà aspettare qualche giorno”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Porta a Porta su Rai1. “Dobbiamo lavorare sul fronte mediorientale e Roma ancora una volta è stata crocevia di pace e dialogo, ospitando il vertice tra Iran e Stati Uniti con la mediazione dell’Oman – prosegue Tajani -. Stiamo lavorando per la pace in Ucraina e Medio Oriente, non è facile ma è un impegno del governo su cui è improntata la nostra politica estera. Per decidere come fare la pace bisogna parlare con gli ucraini, Putin non può decidere di porla alle sue condizioni: la pace giusta è quella che dà garanzie ai più deboli, la Russia ha violato il diritto internazionale e non può pensare di imporre la pace alle sue regole”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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