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Cronaca

Una ricerca, per le italiane il parrucchiere è il vero influencer

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ROMA (ITALPRESS) – 4 donne italiane su 10 vanno regolarmente dal parrucchiere e 1 su 10 almeno ogni due settimane. Ci vanno per necessità pratiche oppure per prepararsi a eventi speciali. Nel 2024, la frequenza con cui si sono recate in salone è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al passato, ma tra coloro che dichiarano di averla aumentata (11% del campione), una su due lo fa perchè desidera prendersi maggior cura di sè. Il 33% delle italiane invece si reca molto di rado dal parrucchiere, solo un paio di volte all’anno o anche meno. Il 15% del campione che dichiara di aver diminuito le visite in salone lo fa per motivi economici, ma emergono altri fenomeni interessanti, come un trend in crescita della cura dei capelli a casa (citata dal 46% delle intervistate, e non correlata a ragioni economiche). Chi non va o va pochissimo in salone afferma di “non sentirne l’esigenza”. Tra queste, anche le più giovani.
Sono alcuni dati che emergono da una ricerca Key-Stone, condotta a febbraio 2025 su un campione di quasi 1.000 intervistate, con l’obiettivo di fotografare nel dettaglio la relazione tra le donne italiane e i saloni di parrucchieri.
La spesa media di una donna per una visita dal parrucchiere è di 51 euro con picchi di oltre 70 euro nel 20% del campione. Sono soprattutto donne tra i 30 e i 39 anni, per lo più residenti nel Nord Italia, che magari vanno dal parrucchiere con una frequenza inferiore alla media (per mancanza di tempo) ma con uno scontrino medio più alto e ottima disponibilità economica generale.
Certo è che, indipendentemente da età, fasce di reddito o appartenenza geografica, il parrucchiere emerge come un solido punto di riferimento, il principale nelle scelte di stile delle donne. I dati rivelano infatti che il 39% delle donne, soprattutto quelle di età matura, lo considera la principale fonte di ispirazione per il proprio look. Mentre i social network sono citati dal 20% delle intervistate, in particolar modo donne tra i 20 e i 39 anni, come fonte di ispirazione per tagli e look. Molto meno gli influencer, che incidono sulle scelte solo nel 6% dei casi (in particolare le giovanissime). A sorpresa, le riviste cartacee e online giocano invece ancora un forte ascendente per la scelta del look, citate come fonte di ispirazione dal 18% delle intervistate.
Una volta uscite dal salone, tre quarti delle intervistate si specchia appena può e dove riesce, anche nelle vetrine. I selfie per i social sono scattati solo nel 3% dei casi.
Il parrucchiere emerge dalla ricerca come un professionista affidabile e un vero “influencer” per le proprie clienti. Questa fiducia è da ricercarsi, con ogni probabilità, nell’alto livello di soddisfazione che le donne italiane esprimono nei confronti del parrucchiere: a 3 donne su 4 non è mai (o raramente) capitato di uscire dal parrucchiere insoddisfatte.
Il sondaggio è stato realizzato con metodologia CAWI nel mese di febbraio su un campione di 996 donne italiane. Il documento completo riguardante il sondaggio è disponibile sul sito www.agcom.it

– foto ufficio stampa Master Communication –
(ITALPRESS).

Cronaca

Papa Leone XIV “Ridurre Gesù a leader o superuomo è ateismo di fatto”

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CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “Oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; contesti in cui ad essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere”. Così papa Leone XIV, nell’omelia durante la prima messa da pontefice, nella Cappella Sistina, con i cardinali.
“Si tratta di ambienti in cui non è facile testimoniare e annunciare il Vangelo e dove chi crede è deriso, osteggiato, disprezzato, o al massimo sopportato e compatito – prosegue il pontefice -. Eppure, proprio per questo, sono luoghi in cui urge la missione, perchè la mancanza di fede porta spesso con sè drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco”.
“Anche oggi non mancano i contesti in cui Gesù, pur apprezzato come uomo, è ridotto solamente a una specie di leader carismatico o di superuomo, e ciò non solo tra i non credenti, ma anche tra molti battezzati, che finiscono così col vivere, a questo livello, in un ateismo di fatto”.
“Questo è il mondo che ci è affidato, nel quale, come tante volte ci ha insegnato Papa Francesco, siamo chiamati a testimoniare la fede gioiosa in Gesù Salvatore. Perciò, anche per noi, è essenziale ripetere: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E’ essenziale farlo prima di tutto nel nostro rapporto personale con Lui, nell’impegno di un quotidiano cammino di conversione. Ma poi anche, come Chiesa, vivendo insieme la nostra appartenenza al Signore e portandone a tutti la Buona Notizia – aggiunge il pontefice -. Dico questo prima di tutto per me, come Successore di Pietro, mentre inizio la mia missione di Vescovo della Chiesa che è in Roma, chiamata a presiedere nella carità la Chiesa universale, secondo la celebre espressione di Sant’Ignazio di Antiochia. Egli, condotto in catene verso questa città, luogo del suo imminente sacrificio, scriveva ai cristiani che vi si trovavano: «Allora sarò veramente discepolo di Gesù Cristo, quando il mondo non vedrà il mio corpo». Si riferiva all’essere divorato dalle belve nel circo – e così avvenne -, ma le sue parole richiamano in senso più generale un impegno irrinunciabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità: sparire perchè rimanga Cristo, farsi piccolo perchè Lui sia conosciuto e glorificato, spendersi fino in fondo perchè a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo. Dio mi dia questa grazia, oggi e sempre, con l’aiuto della tenerissima intercessione di Maria Madre della Chiesa”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

ZONA LOMBARDIA – 9 MAGGIO 2025

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Il commento ai fatti del giorno in Lombardia: un focus quotidiano a cura di Emanuele Bottiroli, un esperimento multimediale allargato anche ai social, per essere sempre aggiornati su quanto avviene sul nostro territorio in tempo reale. Dal lunedì al venerdì alle 13 su Lombardia Live 24.

Commentate la diretta oppure scriveteci: info@lombardialive24.it.

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Cronaca

Meloni “Moro e Impastato due simboli uccisi da forze oscure”

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ROMA (ITALPRESS) – Oggi ricordiamo Aldo Moro e Peppino Impastato, due figure diverse, che hanno segnato la storia recente d’Italia, accumunate da un tragico destino: il 9 maggio 1978, persero la vita per mano di due delle forze oscure – le Brigate Rosse e Cosa Nostra – che hanno insanguinato la nostra Nazione negli anni bui del terrorismo e della mafia”. Così su X il premier Giorgia Meloni.

Aldo Moro, uomo delle Istituzioni, rapito e ucciso da chi voleva piegare lo Stato con la violenza e l’intolleranza ideologica. Peppino Impastato, assassinato per aver denunciato e sfidato a viso aperto e senza paura il potere mafioso. Due simboli, caduti per altro nel pieno di quegli “anni di piombo” che hanno segnato l’Italia con il sangue di troppi innocenti: servitori dello Stato, rappresentanti delle Istituzioni, cittadini, giovani di diverse idee politiche – prosegue il presidente del Consiglio -. Nel Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo, rinnoviamo il nostro impegno a difendere la libertà, la giustizia e la legalità. La loro eredità ci ricorda che l’Italia non si piega davanti a chi semina morte e paura. Onoriamo il loro sacrificio, costruendo ogni giorno una Nazione più forte, unita e libera. No alla violenza politica, di qualsiasi colore, e all’oppressione mafiosa”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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