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Politica

Usa, Tajani “Pronti a rimpatriare gli immigrati italiani irregolari, Guantanamo non serve”

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ROMA (ITALPRESS) – “Per ora si tratta di un articolo del ‘Washington Post’, non c’è nessun annuncio ufficiale, dalle prime informazioni del dipartimento sulla sicurezza ci dicono che Guantanamo verrebbe utilizzata per i clandestini di Stati che non accettano i rimpatri: l’Italia invece è disposta a riprendere gli irregolari, nel pieno rispetto dei loro diritti”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite di Rtl 102.5. “Non dovrebbero esserci possibilità per gli italiani di essere portati a Guantanamo – ha aggiunto -. Domani avrò una telefonata con il segretario di Stato americano Rubio, comunque mi pare sia una situazione da non drammatizzare perchè gli irregolari italiani verrebbero presi in Italia, l’Italia è disposta a prendere gli irregolari, per quanto ci riguarda non credo ci siano italiani che saranno portati in Guantanamo”.

Ci sarebbero infatti anche italiani tra le migliaia di stranieri presenti in modo potenzialmente illegale negli Stati Uniti che verranno deportati dall’amministrazione Trump nel carcere di Guantanamo, a Cuba. Lo riporta il Washington Post, citando funzionari Usa a conoscenza della questione. Centinaia anche i cittadini di altri Paesi europei coinvolti.

Sul conflitto a Gaza: “La situazione continua ad essere inaccettabile, Israele continua a non accettare gli appelli su una fine dei bombardamenti, abbiamo detto basta, ha vinto contro Hamas, basta bombardare la popolazione civile, è inaccettabile, e Hamas, causa della guerra, deve liberare tutti gli ostaggi e smetterla di farsi scudo con la popolazione civile palestinese. Tutti stiamo lavorando per arrivare ad un cessate il fuoco, ma la situazione è veramente difficile – ha aggiunto – noi sosteniamo tutte le proposte, anche per la ricostruzione di Gaza, siamo anche disponibili ad inviare truppe italiane per una missione di pace per ricostruire lo Stato palestinese, qualora dovrebbe esserci una missione di pace per riunificare la Palestina, in vista della nascita di uno Stato palestinese”.

“Io sono sempre pronto a discutere, però ritengo che due mandati, per i presidenti di Regione, siano sufficienti. Non è una questione di volontà popolare, ma troppo tempo seduto su una poltrona può portare a rischi di autoritarismo e incrostazioni di potere”, ha aggiunto sul limite di mandati per i governatori: “Il problema non è che si fanno delle leggi per Zaia, noi facciamo le leggi per un principio – ha aggiunto -. Un presidente della Regione ha più potere nel suo territorio rispetto a quanto potere ha un presidente del consiglio sul territorio nazionale”.

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Sullo scontro con la Lega sulla cittadinanza: “Noi abbiamo presentato una proposta di legge sullo ius italiae, che punta a regolare, nel modo migliore possibile, la concessione della cittadinanza, che è una cosa seria e non deve essere regalata a nessuno. Il governo ha già trasformato in norma la seconda parte della proposta, la cittadinanza italiana è una cosa seria, anche per chi è migrante regolare nel nostro paese, noi non siamo lassisti, anzi vogliamo che la cittadinanza venga concessa dopo 10 anni di frequentazione a scuola con profitto. Oggi dopo 10 anni puoi chiedere la cittadinanza italiana anche se sei stato solo ai giardinetti – ha aggiunto -. La nostra non è una proposta lassista, ma una proposta che punta ad avere dei cittadini italiani nuovi, che sanno la storia, conoscono la Costituzione e parlano perfettamente italiano, sono persone integrate e vogliono sentirsi italiani”.

Il ministro Tajani ha ricordato che “è l’esatto contrario di quello che vuole fare la sinistra, che punta a concedere la cittadinanza solo dopo 5 anni, una cosa impossibile. La cittadinanza deve essere concessa a chi si sente italiano e non soltanto a chi vive in Italia, credo che la Lega non ha ben studiato quello che proponiamo, siamo pronti al confronto, al punto 6 del programma del centrodestra c’è questo tema”.

Infine, sui temi fiscali: “Non sono contrario alla rottamazione ma credo che sia prioritario, per aiutare il ceto medio, il taglio dell’Irpef. Il provvedimento deve essere strutturale non occasionale, ridurre le tasse significa consentire ai cittadini di aumentare i consumi quindi aumenterebbe la produzione industriale”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Meloni a imprenditori “Tornare a pensare in grande”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il Governo ha scelto di essere al vostro fianco e di impegnarsi per mettere ognuno di voi nelle condizioni di lavorare al meglio delle proprie possibilità. Lo abbiamo dimostrato ad esempio incentivando le imprese che assumono e investono, creando un ambiente in grado di favorire gli investimenti italiani ed esteri, intervenendo con le risorse a disposizione per fronteggiare il caro energia e gettando le basi per una nuova politica energetica che possa risolvere strutturalmente il problema per favorire la competitività del sistema Italia sui mercati internazionali. Ma anche e soprattutto difendendo le nostre imprese da quella declinazione eccessivamente rigida e ideologica della transizione ecologica, che si è rivelata drammatica per la competitività europea e insostenibile dal punto di vista sociale e occupazionale”. Così la premier Giorgia Meloni, in un videomessaggio al 54° convegno dei giovani imprenditori di Confindustria in corso a Rapallo.

“Abbiamo fatto tutto questo – spiega – con la consapevolezza che l’Italia è una grande Nazione, e che non intende rinunciare ad essere una potenza economica, produttiva e industriale. L’Italia ha accumulato ritardi e difficoltà che certamente deve recuperare, sono molte le cose che vanno sistemato e corrette, ma io sono convinta che dobbiamo tornare a pensare in grande e che è possibile disegnare una politica industriale che abbia una visione di medio e lungo periodo. Una strategia, cioè, che non guardi solo all’oggi ma sappia anticipare i tempi. Possiamo farlo, puntando ovviamente sui nostri asset strategici, su ciò che sappiamo fare meglio, sulla solidità del Made in Italy ma anche avendo il coraggio di osare e di scommettere sulle filiere innovative. L’Italia è stata per secoli la Patria del genio, della ricerca e dell’innovazione, e può esserlo ancora”, conclude Meloni.

(ITALPRESS).
-Foto: Palazzo Chigi-

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Calderone “Incontro positivo con i sindacati sulla sicurezza sul lavoro”

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ROMA (ITALPRESS) – Con l’incontro di oggi abbiamo concordato temi e tempi per nuove misure in materia di sicurezza sul lavoro. Entro luglio vorrei poter presentare un testo condiviso per la stabilizzazione dell’assicurazione scolastica, per i giovani e per i docenti, la formazione, le premialità per chi investe in sicurezza, tempi più rapidi per un accordo sulle ondate di calore”. Così il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, al termine dell’incontro con i sindacati sulla sicurezza sul lavoro.

“Anche oggi, come già a Palazzo Chigi, il confronto è stato pacato, concreto, molto interessante. E’ evidente la volontà di tutti di migliorare la qualità della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”, aggiunge.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Israele-Iran, Tajani “Nessun pericolo per i connazionali, non siamo alla vigilia della terza guerra mondiale”

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ROMA (ITALPRESS) – “All’Unità di crisi della Farnesina per seguire la situazione in Iran e Israele. Al telefono con l’ambasciatrice a Teheran Paola Amadei”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

“Al momento non ci sono problemi per i cittadini italiani in Iran: sono stati tutti contattati, al pari dei turisti, ed è importante che seguano le indicazioni della nostra ambasciata e dell’unità di crisi”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Sky Tg24. “In Israele ci sono molti più italiani e in questo momento c’è una sorta di coprifuoco – continua Tajani, – C’è un attacco in corso da parte dell’Iran ed è fondamentale che i nostri cittadini seguano le indicazioni delle autorità israeliane: stiamo seguendo con attenzione anche i nostri militari in Iraq, per adesso non ci sono pericoli per i nostri concittadini nell’area del Golfo. In questo momento nessuno corre pericoli, ma è chiaro che viviamo una fase particolare: se la situazione non dovesse migliorare potremmo decidere di far rientrare un numero ridotto di personale che lavora nell’ambasciata iraniana e che non è fondamentale per affrontare la situazione; non è una decisione già presa, perché stiamo valutando l’evolversi della situazione”.

Al ministro degli Esteri israeliano ho chiesto di evitare un’escalation e lo stesso farò con il ministro degli Esteri iraniano: al contempo insisterò nel sostenere l’azione dell’Oman, perché possa riprendere il dialogo che è stato interrotto tra Stati Uniti e Israele a Muscat; dobbiamo impedire in tutti i modi la bomba atomica in Iran”, ha aggiunto. “Non ci sono incrementi di radioattività nelle aree colpite dagli attacchi israeliani, anche su questo non ci sono notizie preoccupanti – prosegue Tajani, – Stiamo lavorando per evitare l’escalation, è questa la nostra azione diplomatica con Israele e Iran: non siamo alla vigilia della terza guerra mondiale e su questo voglio rassicurare tutti. Anche gli attacchi israeliani credo si concluderanno in tempi ragionevolmente brevi: bisogna lavorare per aprire il dialogo tra le parti con una forte azione diplomatica. Al momento la trattativa sul nucleare è sospesa e mi auguro possa ricominciare a breve, l’Oman sta spingendo perché possa riprendere: alcuni round di questa trattativa si sono svolti a Roma, quindi l’Italia è pienamente coinvolta in un’azione di pace per disinnescare una miccia ad alto potenziale. La questione nucleare è la chiave di tutta la guerra in Medio Oriente: il timore di Israele è che l’Iran possa usare l’arma nucleare proprio contro di loro ed è questo che li spinge ad avere una linea dura contro Teheran. L’escalation va assolutamente evitata da entrambe le parti, così da non arrivare a un allargamento della guerra nell’area mediorientale: speriamo di incidere insieme alla Nato e ai leader di altri paesi”.

“Per i nostri connazionali non c’è nessun pericolo, ci sono tanti militari italiani nell’area del Medioriente, questa è la nostra prima preoccupazione, poi naturalmente bisogna essere molto prudenti”, ha aggiunto a Mattino Cinque.

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“Gli obiettivi raggiunti, quelli prefissati da Israele, sono colpire alcune basi dove si lavora per il nucleare, una missione che dal punto di vista militare è riuscita, sono in corso le reazioni iraniana con il lancio di 100 droni verso Israele, alcuni sono stati abbattuti dall’aviazione israeliano, che credo abbia avuto un aiuto dagli Stati Uniti”, ha sottolineato. “Non credo che gli attacchi israeliani siano conclusi “ ha aggiunto “nei prossimi giorni ce ne saranno altri: Israele è convinto che il piano nucleare dell’Iran sia per attaccarli”.

“L’Iran è grande sostenitore di Hamas, è tutto collegato, è ovvio che svolge un ruolo anti Israele che ha diritto a difendersi, però la difesa deve essere sempre proporzionata, a Gaza non è successo questo, troppi morti, chiediamo si arrivi ad un cessate il fuoco”, ha ricordato sulla situazione di Gaza.

“In passato, alcuni in Iran, avevano detto che Israele doveva essere cancellata dalla carta geografica, ho parlato con Israele, parlerò anche con gli iraniani, credo che il nostro intento sia quello di calmare la situazione e riportare il dialogo”, ha ribadito Tajani. “Noi siamo amici di Israele, ma io ho lanciato due messaggi: concludere il prima possibile questa operazione per riaprire la fase del dialogo diplomatico” ha aggiunto ” secondo ho ribadito l’amicizia dell’Italia nei confronti del popolo israeliano ma ho insistito molto sulla questione del cessate il fuoco a Gaza e per aiutare la popolazione civile che è esausta. Si continua con una trattativa estenuante che non porta a nessun risultato, chiediamo ad Israele, avendo vinto la guerra con Hamas, di risparmiare la popolazione civile, arrivare ad un cessate il fuoco, ottenendo la liberazione degli ostaggi israeliani”.

“Da una parte ci sono le democrazie dall’altra le autocrazie, bisogna evitare che questo confronto peggiori, bisogna lavorare per la pace, che va difesa ogni giorno nel mondo, anche l’economia rischia di subirne i contraccolpi, bisogna lavorare per la pace, non solo per evitare sofferenze alla popolazione civile ma per favorire la crescita economica”, ha concluso.

LE PAROLE DELL’AMBASCIATRICE AMADEI

“Ho avuto questa mattina una call con il ministro Tajani, in cui ho riferito sugli ultimi aggiornamenti: come ambasciata italiana in Iran contattato tutti i connazionali qui presenti e per il momento non ci sono state segnalate situazioni di criticità, in più abbiamo raccomandato massima prudenza e invitato a evitare spostamenti non necessari”. Lo sottolinea l’ambasciatrice italiana in Iran Paola Amadei a Tg2 Italia-Europa. “Al momento l’aeroporto è chiuso, così come lo spazio aereo – continua Amadei, – Abbiamo raccomandato ai cittadini italiani in Iran di fare riferimento all’ambasciata e all’unità di crisi: il nostro numero è pubblico e disponibile. Abbiamo avuto l’annuncio della guida suprema di una risposta dura nei confronti di Israele: è stata chiesta una riunione del Consiglio di sicurezza, ma al momento a Teheran non ci sono particolari criticità da rilevare, se non alcune file che si sono formate già di notte quando sono partiti i primi attacchi”.

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MELONI CONVOCA UNA RIUNIONE

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta seguendo con la massima attenzione l’evolversi della crisi in Iran, ed ha convocato per il pomeriggio di oggi una riunione in videoconferenza con i ministri maggiormente coinvolti e con i vertici dell’intelligence nazionale. Lo fa sapere Palazzo Chigi.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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