Cronaca
Bat Italia, a Trieste investimenti raddoppiati nel 2024
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4 mesi fa-
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Redazione
TRIESTE (ITALPRESS) – Nel 2024 gli investimenti di BAT Trieste sono raddoppiati, passando dagli 84 milioni del 2023 a 168 milioni di euro (+100%). Contestualmente, anche il valore della produzione è cresciuto: dai 23 milioni di euro registrati nell’esercizio 2023, ai 30 milioni del 2024 (+30,43%). Sempre positivo l’utile, che nel 2024 si attesta a 1,6 milioni di euro, completamente reinvestito – come già era avvenuto nell’anno precedente – nello sviluppo della società sotto forma di autofinanziamento. E’ quanto emerge dalla seconda edizione del rapporto MIB Trieste School of Management, presentata a Trieste in occasione dei 2 anni dell’A Better Tomorrow Innovation Hub di BAT.
L’analisi ha evidenziato anche ulteriori aumenti di capitale per un totale di oltre 90 milioni di euro, confermando la strategia d’impresa analizzata nel corso dell’anno precedente.
“Trieste ha un ruolo strategico per BAT e questo studio è per noi una conferma concreta, fondata su dati oggettivi, del valore generato dalla scelta di investire in questo territorio” – ha dichiarato Fabio de Petris, Presidente e Amministratore Delegato di BAT Italia. “Solo due anni fa, l’Innovation Hub era una promessa. Oggi è una realtà solida e riconosciuta, frutto di una visione precisa: unire eccellenza italiana, industria, sostenibilità e innovazione, valorizzando il capitale umano e il saper fare italiano. Trieste è diventata un punto chiave nella produzione delle nostre soluzioni innovative a rischio ridotto: la scelta di portare in Italia la produzione end-to-end non ha solo valore industriale, ma è una precisa scelta culturale e strategica, poichè permette di radicare il know-how nel nostro Paese, creare competenze locali e rafforzare la filiera italiana dell’innovazione”.
Lo studio del MIB si pone quale obiettivo la quantificazione del valore aggiunto, ovvero il risultato generato dalla gestione, non solo a vantaggio degli azionisti ma anche degli altri soggetti coinvolti nel processo produttivo: il personale, l’azienda stessa con ammortamenti e cespiti, i creditori e la pubblica amministrazione. Se tale valore nel 2023 aveva raggiunto i 15 milioni di euro, il 2024 vede un ulteriore aumento del 16%, con una quantificazione di 17,8 milioni di euro, di cui l’87% ricade sul territorio di Trieste e il 3% sul resto del Friuli Venezia Giulia.
“Il rapporto annuale” – ha dichiarato Andrea Di Paolo, Presidente di BAT Trieste – “si prefigge l’obiettivo di misurare, analizzare e sintetizzare, attraverso la riclassificazione del bilancio, l’impatto del nostro stabilimento e quindi del nostro continuo investimento sul territorio, condividendo con i nostri stakeholder la crescita e lo sviluppo, il valore che la nostra realtà crea per Trieste e il Friuli Venezia Giulia, testimoniando il positivo rapporto tra il nostro impianto e il contesto locale. Il nostro programma di investimento sta proseguendo, e l’impatto positivo è costante ed evidente”.
Anche nel 2024 e nei primi mesi del 2025 la parola chiave di BAT Trieste è stata, infatti, crescita: “Abbiamo aumentato investimenti, occupazione, spazi a nostra disposizione e produzione” – prosegue Andrea Di Paolo – “e non ci fermiamo, tanto che annunceremo il 9 settembre un’altra novità molto importante, alla presenza del chairman e dei rappresentanti del main board del Gruppo, che saranno a Trieste per l’occasione”.
Per BAT Trieste il periodo preso in esame dallo studio del MIB è stato caratterizzato anche dall’aumento delle assunzioni: il personale, infatti, è più che raddoppiato, passando da 114 unità censite nel precedente rapporto alle 256 del 2024, con ulteriore accelerazione nei primi sei mesi del 2025 arrivando a quasi 300 unità.
Aumenta anche il “peso” dei fornitori locali che si attesta ad oltre il 40% della quota totale, documentando il solido legame economico tra BAT Trieste e il territorio. Una percentuale che vede crescere la quota di fornitori triestini, che raggiunge il 36% a fronte del 25% evidenziato nel rapporto precedente. Rimane stabile, intorno al 6-7%, il numero dei fornitori provenienti dal resto della Regione.
Il rapporto del MIB misura anche il valore della tassazione: quasi 760mila euro di gettito rispetto ai 576mila dell’anno precedente, di cui una consistente parte finanzia le casse della Regione Friuli Venezia Giulia.
“Andare oltre la misurazione del risultato economico, e valutare anche l’impatto delle proprie attività sugli stakeholder e sul territorio di riferimento. E’ questo lo scopo dello studio che oggi viene presentato” – ha affermato Andrea Tracogna, Dean di MIB Trieste School of Management – “MIB è onorato di aver condotto questa articolata valutazione anche per il secondo anno di attività di BAT a Trieste e nel FVG. Attraverso il confronto di dati relativi a due anni consecutivi (2023 e 2024), lo studio mette in evidenza – per il territorio giuliano e regionale – una netta accelerazione degli investimenti e delle attività operative, e crescenti ricadute positive sui livelli di occupazione, sull’indotto di fornitura, e sulle entrate fiscali. Un caso emblematico, o potremmo dire “di Scuola”, di creazione e di condivisione di valore, che rispecchia pienamente il senso di responsabilità sociale che muove la multinazionale anglo- americana”. “Sono i dati a testimoniare l’impegno reciproco assunto dalle istituzioni e da BAT” – ha dichiarato Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia. “L’azienda ha mantenuto gli impegni sia in termini occupazionali sia rispetto alle prospettive di ampliamento dell’insediamento industriale, dimostrando un concreto interesse a sviluppare ulteriori collaborazioni con il territorio, in particolare nell’ambito della ricerca. Sono convinta che i territori si innovino grazie alle aziende che sono in grado di accogliere: è una consapevolezza che avremmo dovuto maturare già molti anni fa, e BAT ne è oggi la dimostrazione più concreta, portando valore e innovazione reale al Friuli Venezia Giulia”.
-foto ufficio stampa Bat Italia –
(ITALPRESS).
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ROMA (ITALPRESS) – Giuseppe Conte è stato confermato presidente del Movimento 5 Stelle con l’89,3% dei voti.
Alle ore 18 di oggi si sono concluse le votazioni degli iscritti.
Su 101.783 iscritti aventi diritto al voto hanno votato in 59.720 pari al 58,67%.
Al quesito “Sei favorevole all’elezione di Giuseppe Conte quale presidente dell’associazione MoVimento 5 Stelle?” hanno votato sì 53.353, hanno votato no 6.367.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Le notizie giunte nei giorni scorsi da Gaza, dopo gli accordi di Sharm El-Sheikh, con i primi passi di intesa tra le parti in conflitto in Medio Oriente e con il rilascio degli ostaggi, ci ricordano che i processi di pace hanno bisogno di perseveranza, di pazienza, di lavoro di mediazione, di assunzione di responsabilità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento al convegno internazionale e interreligioso “Osare la pace”, organizzato a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio.
“Istituzioni, diplomazie e numerosi altri “facilitatori di pace”, incluse le comunità religiose, svolgono quest’opera giorno dopo giorno, spesso lontano dai riflettori e senza ambire a superflui riconoscimenti esteriori – ha proseguito Mattarella -. Vorrei qui – anche come viatico per gli sviluppi futuri – richiamare una frase del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayeb che, parlando di pace e di fratellanza interreligiosa, ha ribadito la necessità per tutti di innalzare «lo stendardo della pace, anzichè quello della vittoria, e [sedersi] al tavolo del dialogo». Alla forza della prepotenza va contrapposta la forza tranquilla delle istituzioni di pace. L’auspicio è che la “scintilla di speranza”, come l’ha definita Leone XIV, innescata in Terra Santa si estenda anche all’Ucraina, dove le iniziative negoziali stentano ancora a prendere concretezza mentre le sofferenze di bambini, donne, uomini procurate dalla spietatezza dell’aggressione russa non accennano a diminuire”.
Per il capo dello Stato “quanto avviene ci impone di perseverare in una risposta comune, equilibrata, mossa dal senso di giustizia e di rispetto per la legalità internazionale, dalla vigenza universale dei diritti dell’uomo. Sono i principi in cui si riconosce la Repubblica Italiana”.
“Il contributo dei peace-maker, che costruiscono ponti e tessono relazioni tra comunità in conflitto, e dei peace-keeper, che vegliano sul rispetto dei cessate il fuoco e sulla protezione dei più vulnerabili, è inestimabile: far sorgere un principio di pace anche nei contesti più ostili – ha aggiunto il presidente della Repubblica -. Il messaggio è chiaro: alla violenza delle armi esiste sempre un’altra strada, un modo diverso e più conveniente per risolvere le contese, sottraendosi a rischi fatali di escalation incontrollate, i cui effetti pongono a rischio la sopravvivenza dell’umanità. Nella memoria dell’uomo rischiano di affievolirsi i ricordi delle tragedie che hanno caratterizzato l’ultima guerra mondiale: abbiamo fra noi Kondo Koko, un’Hibakusha, una sopravvissuta alla bomba nucleare che devastò Hiròshima. Persino quello che fu uno spartiacque nella storia, appare oggi in discussione. Non si può omettere di ricordare che osare la pace include e abbraccia altri aspetti: dalle ampie zone di grande povertà nel mondo, alle sofferenze dei migranti, alla crescente concentrazione della ricchezza in poche mani in luogo della sua diffusione. Di fronte alle guerre e per la pace parlano le religioni, con la forza della loro autorevolezza, con la definizione della pace come “santa”, nell’infaticabile ricerca di quel che unisce gli esseri umani, nella promozione della solidarietà globale”.
“Tutti noi siamo oggi chiamati a rinnovare la nostra fiducia nella causa della pace – ha concluso Mattarella -. Rendiamo comune e condiviso l’appello di questo incontro: continuiamo a osare la pace. Continuiamo a investire in percorsi di dialogo e di mediazione, a sostenere chi soffre, a costruire ponti tra i popoli, per contribuire a un mondo in cui la pace non sia un sogno per illusi, ma una realtà condivisa. Quella realtà in cui, come ricordava Papa Francesco, «si riconosce la dignità di ogni essere umano, quando la fratellanza diventa principio ispiratore di un ordine internazionale più giusto e sostenibile»”.
– Foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).

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