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Cronaca

Fieracavalli 2021, a Verona doppio weekend di passione equestre

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VERONA (ITALPRESS) – Fieracavalli al galoppo verso la 123^ edizione. Il più importante salone internazionale dedicato al mondo equestre torna in presenza a Veronafiere, con un nuovo format su due fine settimana consecutivi di novembre: da giovedì 4 a domenica 7 e da venerdì 12 a domenica 14.
In fiera saranno presenti 3.000 cavalli di 60 razze provenienti da tutto il mondo, 300 aziende espositrici da oltre 10 Paesi con buyer in arrivo da 18 nazioni grazie ai programmi di incoming in collaborazione con ICE-Agenzia. E poi 35 associazioni allevatoriali, oltre 200 eventi tra gare sportive, esibizioni e convegni, 8 padiglioni e aree esterne da vistare e 5 campi di gara, a cui si aggiungono 3 ring per prove e riscaldamenti dei binomi.
La nuova edizione di Fieracavalli è stata presentata a Veronafiere da Federico Sboarina, sindaco di Verona, Maurizio Danese, presidente di Veronafiere, Giovanni Mantovani, CEO di Veronafiere e Armando Di Ruzza, event manager di Fieracavalli. Sono intervenuti, inoltre, Francesco Battistoni, sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali, Marco Di Paola, presidente FISE, Riccardo Boricchi, event director Jumping Verona, Giuseppe Perrone, EY Emeia Blockchain leader, Emanuele Anchisi, Co-fondatore Scuderia 1918 e Jonathan Sitzia, Ceo Cavalleria Toscana.
«Fieracavalli, dopo lo switch digitale del 2020 a causa della pandemia, quest’anno torna in presenza, con un format di oltre 200 eventi che coinvolge per la prima volta due fine settimana – ha commentato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere -. Durante il lockdown, abbiamo dovuto fare i conti sia con i risvolti economico-finanziari, sia con la sfida progettuale che ha investito il concetto di tornare a ‘fare fierà in totale sicurezza. In questa fase, tutti sentono forte il bisogno di ritrovarsi e Fieracavalli avverte questa responsabilità, con il compito di ricompattare la community di professionisti, sportivi e appassionati del mondo equestre, per ripartire ancora una volta tutti insieme».
«Quest’anno Fieracavalli raddoppia – ha spiegato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere -. Il nuovo format su due week end, infatti, è stato studiato attentamente per offrire la massima sicurezza a tutti i partecipanti, dagli operatori di settore al pubblico più generalista. L’accesso alla fiera infatti è stato contingentato, con un numero massimo di visitatori giornalieri parametrato per garantire ad ogni persona 4 metri quadrati, come da disposizioni sanitarie internazionali. Una soluzione che permettere al nostro pubblico di organizzare e prenotare online la propria visita, in tutta comodità e nel rispetto di tutte le normative anti-Covid».
A livello sportivo tra gli appuntamenti più attesi la ventesima edizione della Coppa del Mondo di Salto Ostacoli Longines FEI Jumping World Cup, in programma nel primo weekend della manifestazione (4-7 novembre), oltre alle finali dei due concorsi nazionali targati Fieracavalli: l’Italian Champions Tour e il GP 123×123. Debutta inoltre quest’anno la competizione TOP Team, dove i più celebri binomi di Scuderia 1918 e i cavalieri selezionati da Jumping Verona si sfideranno per beneficenza. Nel secondo weekend (12-14 novembre) il padiglione 3 ospita la monta americana con le competizioni di Team Penning e Ranch Sorting.
Anche in questa 123^ edizione Fieracavalli riserva ampio spazio alla Rassegna delle razze italiane, a testimonianza della ricchezza zootecnica italiana, con prove attitudinali ed esibizioni in collaborazione con AIA e ANAREAI e con il Patrocinio di MIPAAF. Il Purosangue Arabo è invece protagonista del Concorso Europeo e del B International Show, eventi internazionali che puntano a sviluppare relazioni e opportunità di business legate a questa razza. Al Cavallo da Sella Italiano, eccellenza del nostro Paese a livello europeo, è dedicata la Finale del Circuito allevatoriale con le finali delle categorie “Salto in libertà”, “Obbedienza e andature” e “Circuito morfoattitudinale”, in collaborazione con MIPAAF. Anteprima assoluta Verona Auction: l’asta internazionale onsite e online riservata al Sella Italiano in collaborazione con Equinia, società d’oltralpe specializzata in questo settore e accreditata in tutto il mondo.
Il Salone del Cavallo Iberico, ospita infine circa 100 esemplari di cavalli tra PRE, Lusitani, Hispano Arabi, protagonisti dello show iberico, oltre ai cavalli Frisoni.
Nei due fine settimana di Fieracavalli, il turismo a cavallo, lento, sostenibile e a contatto con la natura è protagonista del padiglione 4. Nell’area Forum AGSM AIM “Il viaggio che cambia” si terranno interviste, incontri e tavole rotonde per mettere in luce la bellezza dell’Italia da scoprire dall’alto di una sella.
Nell’Area Family del padiglione 1 sono previsti momenti ludici e laboratori artistico-didattici dedicati ai bambini, a cura di Art&Cavallo e dell’asineria Asini di Reggio Emilia. Nell’Area A i più piccoli possono provare l’emozione del Battesimo della sella, salendo su un cavallo per la prima volta grazie al personale specializzato di Horse Valley Corte Molon.
Sono diverse le attività che testimoniano come la fiera si stia preparando ad un nuovo modello di intrattenimento tra virtuale e reale. Prima assoluta per gli NFT targati Jumping Verona, realizzati in collaborazione con EY Italia, che permetteranno agli appassionati di collezionare veri e propri oggetti digitali certificati da Blockchain Polygon, oltre ad ottenere l’accesso esclusivo alla Coppa del Mondo di Salto Ostacoli. Esordio, inoltre, del primo stand ibrido al padiglione 7 con Cavalleria Toscana che ha in serbo diverse novità e contenuti tra digitale e fisico per intrattenere, informare e ingaggiare i propri utenti e visitatori. Non ultimo, le novità in Scuderia 1918 che quest’anno affianca alla grande novità fisica della Top Team due innovativi progetti digitali: i primi Fan Token dei cavalieri di scuderia e il metaverso dedicato al mondo equestre.
In programma nel padiglione 2 la terza edizione della mostra di arte contemporanea a tema equestre con artisti internazionali, ideata dall’architetto Federica Crestani.
Per ridurre l’impatto ambientale del trasporto dei 3.000 cavalli presenti in fiera, Fieracavalli ha confermato anche per questa edizione l’accordo con ALIS, l’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile. Grazie alla combinazione di diverse modalità di trasporto merci si stima, infatti, un abbattimento delle emissioni di CO2 tra il 40% e il 60% rispetto al trasporto effettuato esclusivamente su strada.
Come da decreto-legge del 23 luglio 2021, per accedere al quartiere sarà necessario esibire il Green Pass o aver effettuato entro le 48 ore precedenti un tampone con esito negativo. Veronafiere ha inoltre adottato uno specifico protocollo Safetybusiness con avanzate misure di prevenzione anti-covid, tra cui termoscanner ai cancelli, contingentamento degli accessi, punto tamponi rapidi, biglietti elettronici, sanificazione degli ambienti.
(ITALPRESS).

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Elicottero precipita nel Mantovano, morto il pilota

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MANTOVA (ITALPRESS) – Un elicottero partito dalla provincia di Asti è precipitato nelle campagne di Casalromano, in provincia di Mantova. Il pilota è morto e non ci sarebbero altre vittime. L’incidente e’ avvenuto poco prima delle 11.

Ad accorgersi di quanto accaduto è stato un agricoltore, che ha subito fatto scattare l’allarme: sul posto sono stati inviati un elisoccorso da Brescia, un’ambulanza e un’automedica, oltre ad una squadra di Vigili del Fuoco ed i Carabinieri di Viadana. Il pilota, un 56enne della provincia di Asti, unico a bordo, è morto. L’uomo è stato sbalzato a diversi metri dal luogo dell’impatto. Inutili i soccorsi. Le cause dell’incidente sono in corso di accertamento.

– Foto di repertorio IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Webuild: ordini da 9,3 mld in 9 mesi. Stime confermate, possibile nuova crescita

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MILANO (ITALPRESS) – Webuild ha acquisito da inizio anno ordini che ammontano a 9,3 miliardi, di cui oltre il 98% è stato acquisito in geografie chiave con basso profilo di rischio,
portando il totale di acquisizione ordini del triennio 2023-2025 a circa 45 miliardi. Il dato supera di quasi 10 miliardi di euro il target previsto dal piano industriale “Roadmap al 2025 – The Future is Now” per il triennio, confermando la capacità del Gruppo di intercettare opportunità strategiche nei mercati chiave, interessati da forti investimenti nei settori in cui Webuild vanta una solida expertise. Gli investimenti in infrastrutture stanno infatti vivendo una fase di crescita sostenuta, trainata dalla crescente domanda di mobilità sostenibile, energia, acqua e servizi essenziali per le comunità.
In questo contesto, Webuild ha costruito un portafoglio ordini tra i più alti del settore, che garantisce ampia visibilità sui ricavi futuri (circa 4 anni), rappresentando una base solida per il prossimo piano industriale.
Il totale dei nuovi contratti da inizio anno non include i lavori relativi alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina e delle connesse opere ferroviarie e stradali.
Inoltre, il Gruppo riporta una pipeline commerciale di breve termine di circa 77 miliardi di euro concentrata, in linea con la strategia di derisking, in aree geografiche sviluppate in cui Webuild vanta una presenza consolidata, tra cui Europa, Australia, Nord America e Medio Oriente. L’attività commerciale ha registrato un’accelerazione nel terzo trimestre, con un incremento significativo delle gare presentate in attesa di aggiudicazione, salite a 18,5 miliardi di euro rispetto agli 11 miliardi di luglio 2025. A queste si aggiungono oltre 14 miliardi di euro di gare in fase di preparazione, i cui esiti sono attesi prevalentemente nel 2026.
Nel corso del terzo trimestre dell’anno Webuild ha completato e consegnato importanti progetti infrastrutturali. Tra questi la Grand Ethiopian Renaissance Dam, il più grande progetto idroelettrico mai costruito in Africa, che raddoppia la produzione energetica dell’Etiopia e ne favorisce la transizione energetica.
In Argentina è stato consegnato il lotto 2 del sistema Riachuelo, l’impianto di trattamento acque reflue più grande dell’America Latina, destinato a migliorare significativamente la qualità della vita dei residenti nell’area metropolitana di Buenos Aires. Questi risultati confermano la leadership di Webuild nella realizzazione di progetti complessi e di grandi dimensioni, in particolare nel settore idrico, come riconosciuto dalla rivista di riferimento per il settore su scala globale, Engineering News-Record (ENR), che riconferma Webuild leader mondiale nel settore “Water”.
In Italia sono state raggiunte importanti milestone su tratte che fanno parte del più ampio programma europeo TEN-T. E’ stata, infatti, attivata la tratta ferroviaria tra Bicocca e Catenanuova, prima linea ad alta capacità in Sicilia che rappresenta l’avvio concreto di un sistema di collegamenti più efficienti tra l’isola e il resto d’Europa. Tra le milestone più significative registrate per i progetti in corso si segnalano il completamento della Galleria Casalnuovo sulla tratta Napoli-Cancello della linea Alta Velocità Napoli-Bari, prima in Italia scavata in ambiente iperbarico, e il completamento del primo tunnel tra Italia e Austria nella galleria di base del Brennero. Negli ultimi mesi sono stati inoltre posizionati tre ulteriori cassoni per la Nuova Diga Foranea di Genova, incluso il primo di quelli di dimensioni più grandi.
In questo contesto, a novembre S&P Global Ratings ha promosso Webuild, per la seconda volta nell’arco del Piano Industriale 2023-2025, portando il rating a “BB+” con outlook stabile supportato dal rafforzamento della struttura finanziaria del Gruppo, dalla aumentata solidità operativa e della visibilità dei ricavi futuri. Tra i fattori riconosciuti al Gruppo vi sono anche una maggiore diversificazione e capacità ingegneristiche avanzate, superiori rispetto a quelle dei concorrenti con rating simile, e il posizionamento di leadership nei mercati chiave a basso rischio. Questo miglioramento del rating segue l’upgrade a BB+ ottenuto da Fitch Ratings a maggio.
Il totale dei nuovi contratti da inizio anno, comprensivo di ordini e variation orders in corso di finalizzazione o negoziazione, ammonta a 9,3 miliardi di euro, di cui oltre il 98% è stato acquisito in geografie chiave con basso profilo di rischio. Sono compresi 0,8 miliardi di euro di gare in cui Webuild è risultata come miglior offerente.
La pipeline commerciale di breve termine del Gruppo ammonta a 76,7 miliardi di euro e include gare presentate e in attesa di aggiudicazione per 18,5 miliardi di euro e gare in fase di preparazione per oltre 14 miliardi.
Il Gruppo continua a monitorare attentamente le opportunità su mercati strategici come Europa, Australia, Nord America e Medio Oriente, dove gode di un forte posizionamento competitivo.
In Europa, gli investimenti in infrastrutture sono attesi beneficiare del nuovo target NATO di spesa militare al 5% del PIL entro il 2035, con l’1,5% destinabile a infrastrutture strategiche. A questo si aggiunge il piano da 500 miliardi di euro varato dal governo tedesco per modernizzare trasporti, istruzione, risorse idriche e infrastrutture esistenti, oltre alle prospettive legate alla ricostruzione dell’Ucraina, con un fabbisogno di investimenti stimato in 500 miliardi di dollari entro il 2033. Parallelamente, la Commissione Europea ha adottato un nuovo piano d’azione per le ferrovie ad alta velocità che definisce le misure necessarie per creare una rete europea più veloce, più interoperabile e meglio collegata entro il 2040. Secondo le stime della Commissione Europea, per il completamento della rete ad alta velocità TEN-T entro il 2040 saranno necessari investimenti per circa 345 miliardi di euro.
In Italia, lo sviluppo infrastrutturale si concentra su due direttrici principali che vanno oltre le risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): da un lato, il potenziamento dei trasporti con progetti strategici come l’ampliamento delle linee ferroviarie ad alta velocità (ad esempio, la Salerno-Reggio Calabria) e l’espansione delle linee metropolitane nelle principali città; dall’altro, il rafforzamento delle reti idriche e energetiche, il rifacimento di impianti idroelettrici e la costruzione di nuovi ospedali e stadi. A ciò si affianca la possibilità, nell’ambito degli obiettivi NATO di spesa militare, di destinare l’1,5% del PIL a infrastrutture a doppio uso, con un potenziale di circa 30 miliardi di euro di investimenti annuali.
In Australia, il Gruppo, tra i primi cinque contractor del Paese, è pronto a cogliere le opportunità di un mercato in forte crescita. Gli investimenti continueranno ad essere trainati dal settore energy, con progetti su larga scala in ambito idroelettrico, per lo stoccaggio energetico e reti elettriche. La domanda di infrastrutture è prevista essere sostenuta nei prossimi anni anche da importanti piani di investimento federali e locali in infrastrutture come strade, metropolitane e ospedali. Il settore beneficerà inoltre dallo sviluppo dell’area di Brisbane, con potenziali nuovi stadi e progetti ferroviari, collegato ai Giochi Olimpici e Paralimpici 2032, nonchè dalla crescita degli scambi commerciali nell’area Asia-Pacifico con investimenti in progetti portuali e dall’incremento degli investimenti nel settore della difesa.
Negli Stati Uniti la nuova strategia governativa favorisce il coinvolgimento del settore privato nelle infrastrutture, creando opportunità di crescita per le partnership pubblico-privato (PPP), con focus su infrastrutture civili, prevalentemente strade e ponti. In Canada, invece, sono stati lanciati o presentati ambiziosi piani di investimenti in diverse province, tra cui Ontario e Quèbec, per lo sviluppo di infrastrutture di trasporto, strutture sanitarie, scuole, impianti idroelettrici e infrastrutture elettriche, incluse le reti di trasporto e distribuzione.
In Medio Oriente, in particolare in Arabia Saudita, è prevedibile che gli investimenti in grandi progetti infrastrutturali continuino a essere sostenuti dal piano “Saudi Vision 2030” e dai grandi eventi internazionali in programma, come i Mondiali FIFA 2034 e l’Expo 2030. Tra le principali priorità figurano metropolitane, ferrovie ad alta velocità, stadi, aeroporti e altre infrastrutture strategiche.
Oltre ai suoi mercati principali, Webuild monitora attentamente altre aree geografiche dove può sfruttare l’esperienza locale e le proprie competenze tecniche per raggiungere un adeguato bilanciamento tra rischio e rendimento. I risultati raggiunti, insieme ad un ampio e solido portafoglio ordini e un contesto di mercato ricco di opportunità, consentono di confermare la guidance per l’anno 2025, con ricavi superiori a 12,5 miliardi di euro, EBITDA maggiore di 1,1 miliardi, una solida posizione di cassa netta superiore a 700 milioni e book to bill ratio maggiore di 1,0. Il positivo trend operativo indica un possibile ulteriore upside in termini di crescita del Gruppo.

– Foto ufficio stampa Webuild –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Cattani “L’industria farmaceutica traina l’export, il payback va superato”

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ROMA (ITALPRESS) – “Nel 2024 l’industria farmaceutica italiana è cresciuta tantissimo nell’export, sfondando i 54 miliardi di euro, e questo ha contribuito a far diventare l’Italia il quarto paese esportatore al mondo. Esportiamo in 193 Paesi, la nostra Nazione è un ponte di salute verso il mondo. E’ un mondo che vive di innovazione, scienza, tecnologia, e nel 2025 l’industria farmaceutica in Italia sta già crescendo del 35%, grazie alle competenze straordinarie di 71.000 colleghi che lavorano da Nord a Sud in una filiera che va dalla ricerca di base e clinica alla tecnologia industriale e alla distribuzione”. Lo afferma il presidente di Farmindustria Marcello Cattani, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
Per Cattani la legge di bilancio all’esame del Parlamento “è una manovra di rigore che consente all’Italia di rientrare già nel 2025 sotto il 3% del rapporto deficit-Pil e questo è fondamentale per la credibilità dell’Italia. Rispetto alla salute c’è un dato molto positivo: aumentano le risorse nel Fondo Sanitario Nazionale, ma le risorse in particolare per gli acquisti diretti non crescono abbastanza rispetto alla domanda di salute. Siamo una nazione che invecchia e che vive molto di più rispetto al passato, con un bisogno di cure che aumenta e si amplifica”.
Secondo Cattani, in quest’ottica servono ulteriori riforme per sgravare le imprese farmaceutiche da alcuni oneri. Uno su tutti, il payback, “una tassa sopra le tasse che pesa per 2 miliardi e mezzo, e non è più sostenibile. Si tratta di un sistema nato circa 20 anni fa per la compartecipazione delle imprese alla spesa sanitaria farmaceutica e che doveva essere transitorio. Sono previsti tetti ragionieristici di finanziamento della spesa che vengono puntualmente sfondati, proprio perchè la popolazione invecchia e il finanziamento non segue il bisogno reale di cura. Ogni anno questo sistema pesa sulle imprese e rischia di strangolare la capacità di attrarre investimenti”.
Da parte del Governo è arrivato “un segnale positivo che consente di fermare quest’anno la crescita del payback, ma serve una strategia per uscire da questo meccanismo. La nostra proposta è cercare di ridurlo ancora in legge di bilancio e utilizzare un veicolo normativo che ha varato recentemente l’esecutivo, il Testo unico per la farmaceutica, per uscire progressivamente in tre anni da questo schema”.
Il presidente di Farmindustria è fortemente critico verso la proposta della Commissione Europea di riforma della legislazione farmaceutica. “Gli Stati Uniti sono al vertice nella ricerca e sviluppo di nuovi farmaci, ci sono arrivati rafforzando il brevetto, la proprietà intellettuale, cioè il periodo di esclusività per chi scopre e mette a disposizione un farmaco o un vaccino – spiega -. Anche la Cina ha allungato la proprietà intellettuale, invece in Europa la visione miope e ideologica che parte dal Green Deal di Timmermans ha avuto degli impatti sui settori che dipendono maggiormente dall’innovazione e dalla ricerca, come quello farmaceutico. L’Europa può rendersi più forte se il brevetto lo allunga, non se lo accorcia come vorrebbe fare la Commissione Europea. Per questo esprimiamo un plauso al Governo italiano che è stato il primo in Europa a opporsi a questa proposta”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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