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Cronaca

Uricchio “Università italiane al top nella ricerca”

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ROMA (ITALPRESS) – Le Università italiane non hanno mai chiuso nel corso della pandemia, e la qualità della ricerca del nostro Paese si colloca tra i primi posti a livello internazionale. Antonio Uricchio, presidente di Anvur, Agenzia Nazionale di Valutazione Università e Ricerca, sottolinea l’impegno del mondo accademico in questo anno difficile, con uno sguardo alle sfide future. Intervistato da Claudio Brachino, per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia Italpress, Uricchio spiega che “dal primo marzo del 2020 Anvur ha affrontato subito il tema della pandemia, l’ha fatto con un’indagine condotta su tutti gli atenei italiani in sintonia con tutte le altre agenzie europee, abbiamo rilevato come il sistema universitario italiano ha risposto subito alla situazione di emergenza attraverso il passaggio alla didattica a distanza, oggi in modalità duale. Nel nostro Paese la risposta è stata immediata, le Università hanno offerto oltre alla didattica a distanza anche i servizi di natura amministrativa, sempre a distanza in modalità smart working. Ottimi i risultati raggiunti dal nostro Paese anche nel campo della ricerca: “La qualità della ricerca del nostro Paese è sicuramente importante, come numero di prodotti scientifici e come qualità il nostro paese si colloca ai primi posti a livello internazionale, abbiamo avuto un premio Nobel, Parisi, del quale siamo tutti orgogliosi”. Anche il mondo accademico sarà interessato dall’arrivo dei fondi europei: “Noi abbiamo fortemente insistito sulla necessità di promuovere lo strumento del dottorato di ricerca e il Pnrr prevede risorse aggiuntive. Si devono consolidare le competenze e il rapporto con il sistema delle imprese, si deve puntare ad un investimento forte sulla internazionalizzazione, serve un riordino e un sostegno al sistema dottorale”. Per Uricchio il sistema accademico e quello delle imprese “devono dialogare per poter far evolvere dei modelli in grado di rispondere alla domanda: oggi le università hanno avviato un confronto molto serrato con il mondo delle imprese, noi dobbiamo formare dei cittadini che attraverso i loro saperi siano in grado di far fronte a qualsiasi sfida”.
(ITALPRESS).

Cronaca

Tajani “Troppi focolai di guerra, il mondo ascolti Papa Leone XIV”

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ROMA (ITALPRESS) – “A sentire le prime parole” di Papa Leone XIV sarà “una Chiesa di tutti, affacciata sul mondo e sulle tante guerre che lo affliggono. Spesso guerre fra cristiani. E’ un mondo spaventato, manca fiducia, c’è bisogno di una Chiesa rassicurante. Sono sicuro che Prevost sarà un papa universale, cattolico come è la Chiesa dalla sua fondazione. Mi rende felice che sia stato vescovo di Chiclayo, città peruviana a cui sono molto legato”. A dirlo il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista a “Il Messaggero”.

“Serve ora più che mai un Papa saldo, un’àncora di salvezza, capace di parlare a tutti”, aggiunge Tajani secondo cui la Chiesa può giocare “un ruolo grandissimo” per la pace. “La Chiesa ha sempre lavorato per la pace, dalle guerre mondiali ai tanti conflitti dove la sua mediazione è stata decisiva, come in Mozambico. Spero che i leader del mondo ascoltino il discorso di Prevost a San Pietro. Dio è pace”.

Per Tajani “si può, si deve” sperare per la pace. “E la Chiesa può fare la differenza. Penso alla faticosa trattativa per riportare a casa i bambini ucraini rapiti in Russia, all’attenzione di Francesco per i civili di Gaza”.

Roma è tornata in questi mesi capitale della diplomazia e della Chiesa mondiale.
“E’ così e non solo per quello che è successo in Vaticano. Penso all’incontro fra Iran e Stati Uniti ospitato dalla Capitale, a una città che si riscopre il cuore pulsante del cristianesimo. Nessun leader al mondo ha la forza di attrazione di un papa quando si affaccia dalla loggia di Piazza San Pietro. Roma – conclude Tajani – si è dimostrata all’altezza di questo compito e faremo sì che lo sia anche in futuro con la riforma istituzionale che dà alla Capitale il peso che merita”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

‘Ndrangheta, confiscati 600mila euro a affiliato cosca “Cacciola-Grasso”

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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Nei giorni scorsi, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria e del Gruppo di Gioia Tauro hanno eseguito un decreto di confisca emesso dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, ormai divenuto definitivo, nei confronti di un uomo attualmente detenuto, ritenuto affiliato alla cosca “Cacciola-Grasso” di Rosarno. Il provvedimento è frutto di una proposta avanzata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal dott. Giuseppe Lombardo, Procuratore della Repubblica f.f. su accertamenti svolti dai militari dell’Arma nell’ambito dell’operazione “Ares”, condotta tra il 2015 e il 2018, che aveva già acceso i riflettori su un vasto patrimonio ritenuto di origine illecita. In totale, sono stati confiscati beni per un valore complessivo di circa 600.000 euro, tra cui 14 terreni e 2 fabbricati situati nel comune di San Ferdinando, un’impresa individuale attiva nella coltivazione di agrumi a Rosarno e un prodotto finanziario. Tutti i beni risultavano formalmente intestati alla moglie dell’uomo, ma secondo gli accertamenti patrimoniali sarebbero stati nella sua piena disponibilità.(ITALPRESS).

Foto: Carabinieri Reggio Calabria

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Cronaca

Betis in finale col Chelsea, la Fiorentina si arrende ai supplementari

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FIRENZE (ITALPRESS) – Si ferma in semifinale la terza possibilità consecutiva per la Fiorentina di conquistare la Conference League. L’ultimo atto, il prossimo 28 maggio a Breslavia, se lo giocheranno il Chelsea di Enzo Maresca e il Betis che pareggia 2-2 a Firenze, trovando la rete della qualificazione con Ezzalzouli ai tempi supplementari, dopo che una doppietta di Gosens aveva illuso i viola e rimontato l’iniziale vantaggio di Antony. E’ grande l’amarezza per Ranieri e compagni cui non è bastato lasciare il cuore in campo e alla fine sono gli spagnoli a far festa. Bella sfida comunque quella del Franchi con la partenza dei padroni di casa che è contratta, con tanta tensione che porta ad un numero molto alto di palloni persi soprattutto in linea mediana. Funziona la scelta di Manuel Pellegrini di un Betis coperto e votato al contropiede, con Adli che è troppo lento sia nello smistare pallone che nel dialogare in fase di ripartenza con la difesa. Poche le chance per gli attaccanti gigliati tanto che servono due interventi di De Gea, il primo su un tiro cross di Fornals, il secondo su Antony, ad evitare il vantaggio spagnolo, che in realtà è solo rimandato.
I gigliati si devono mangiare le mani per una doppia conclusione di Comuzzo al 21′ che non va a buon fine. Il vantaggio ospite arriva al 27′ con una punizione di Antony che tocca il palo alla destra di De Gea e si adagia in fondo al sacco. Il pareggio della Fiorentina è però quasi immediato con un colpo di testa di Gosens che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, segna la rete che riaccende il Franchi. Prima del raddoppio sempre dell’ex Atalanta e Inter, ancora dopo corner (42′), Cardoso trova il tempo per centrare la traversa.
Nella ripresa le due squadre giocano sui nervi e ne viene fuori una sfida dove ambedue le formazioni commettono molti falli, costruendo di fatto nessuna palla gol. I brividi arrivano tutti poco prima del 90′ quando De Gea diventa Superman prima su Antony e poi su Ezzalzouli. Si va ai supplementari dove proprio il numero 10 biancoverde sigla il 2-2 al 97′ e poi centra anche un palo al 120′. Nei 15′ finali Palladino manda in campo anche Colpani e Zaniolo per uno spregiudicato 4-2-4, ma il risultato non cambia e a festeggiare è il Betis.
– Foto Image –
(ITALPRESS).

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