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Cronaca

Caso Adriatici sul tavolo del ministro Cartabia

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Massimo Adriatici

“Quanto rivela un’inchiesta di Repubblica sull’esecuzione di Yous El Boussettaoui da parte di un assessore leghista di Voghera è inquietante. Non ci possono essere in questa vicenda terribile zone d’ombra e punti oscuri”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni dopo un’inchiesta del quotidiano ‘Repubblica’ che mette sotto accusa la gestione delle indagini sull’assessore leghista Massimo Adriatici da parte della procura di Pavia

“I molti, troppi dubbi che vengono proposti- prosegue il leader di SI- sulla gestione dell’indagine da parte della locale procura devono essere sgombrati al più presto, deve farlo lo Stato anche per rispetto nei confronti dei familiari della vittima”. 

Presenteremo per questo un’interrogazione parlamentare alla ministra Cartabia– conclude Fratoianni- affinché sia attivata un’ispezione ministeriale che verifichi la veridicità delle accuse che emergono dall’inchiesta giornalistica”.

In particolare, dall’articolo firmato da Sandro de Riccardis, emergono i presunti rapporti del procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti con la Lega, come testimonia un video che lo ritrae partecipare ad una cena elettorale del Carroccio a Legnano. 

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Ma i particolari più inquietanti riguarderebbero la gestione delle indagini: l’assessore Adriatici, infatti, rimane per oltre un’ora sul luogo dell’omicidio senza essere preso in custodia dalle forze dell’ordine. Anzi, come emerge dalle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, Adriatici è libero di parlare prima con i testimoni del fatto e poi con gli agenti della scientifica che giungono sul posto. E sarà proprio l’auto della scientifica, pochi minuti dopo essere arrivata, a portare via Adriatici dal luogo dell’omicidio prima di ritornare per i rilievi tecnici.

Oltre ai fatti immediatamente successivi alla sparatoria, Repubblica riporta anche anomalie presenti negli atti giudiziari. In particolare, le videocamere di sorveglianza della zona mostrano come Adriatici abbia pedinato per oltre dieci minuti Boussettaoui prima che questo si avvicinasse a lui, ma negli atti del pm di questo pedinamento non c’è traccia

E non c’è traccia neanche dei risultati dei test balistici sul tipo di munizionamento usato da Adriatici effettuati dai Carabinieri: la pistola dell’assessore leghista era infatti armata con munizioni a punta cava che, una volta colpito il corpo, hanno l’effetto di aumentare la sezione della ferita. Per questo motivo questi proiettili, chiamati anche ‘dum dum’, sono considerati dalla Cassazione come “munizioni di guerra”. Nella loro relazione i Carabinieri scrivono quindi che “è noto che le comuni munizioni con proiettili a punta cava non debbano essere utilizzate per la difesa personale”, fatto non tenuto in considerazione dal pm.

Secondo quanto ricostruito da Repubblica, tutti questi fatti avrebbero concorso al cambio dai capo d’imputazione per Adriatici che, essendo indagato non più per omicidio volontario ma per eccesso colposo in legittima difesa, lo scorso 20 ottobre è tornato in libertà.

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Cronaca

Papa Francesco, Fontana “La Lombardia piange il Santo Padre”

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MILANO (ITALPRESS) – “Con profondo cordoglio la Lombardia piange Papa Francesco. Guida coraggiosa e instancabile testimone di pace, il Santo Padre ha saputo parlare al cuore del mondo con umiltà, forza e tenerezza. Il suo sorriso rimarrà per sempre nei nostri cuori. A nome di tutta la Regione Lombardia, mi unisco al dolore e alla preghiera dei fedeli di tutto il mondo. Riposa in pace”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ricorda Papa Francesco nel giorno della sua morte.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

SPECIALE NEWS ITALPRESS – LA MORTE DI PAPA FRANCESCO

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Addio a Papa Francesco. Il Pontefice è morto stamattina alle 7.35. Alle 9.47 l’annuncio del cardinale camerlengo Kevin Farrell nella Cappella di Casa Santa Marta, dal camerlengo, il cardinale Kevin Farrell, con il Segretario di Stato Parolin, il Sostituto Pena Parra e il Maestro delle Cerimonie Ravelli.

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Cronaca

Lo sport si ferma per onorare la memoria di Papa Francesco

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ROMA (ITALPRESS) – Lo sport si ferma per piangere la scomparsa di Papa Francesco. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha invitato le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva a sospendere tutte le attività sportive previste nella giornata odierna e a far osservare un minuto di silenzio nelle manifestazioni agonistiche in programma in Italia nel resto della settimana.

“Lo sport italiano, profondamente addolorato, si unisce all’inconsolabile dolore per la scomparsa del Santo Padre Francesco, Jorge Mario Bergoglio – sottolinea in un comunicato il numero uno del Coni – Il mondo è rimasto orfano di una guida spirituale che ha saputo illuminare il cammino dei fedeli e dell’intera collettività, grazie al suo messaggio ispirato alla fratellanza, alla mutualità e a quei valori che rappresentano il fine cui anelare per costruire una società migliore. Papa Francesco ha illuminato le nostre coscienze dimostrando costantemente la sua vicinanza al nostro mondo, condividendone gli ideali e le finalità. Sono tanti i ricordi che ci legano a lui – prosegue Malagò – e le occasioni di raccoglimento in cui ha voluto gratificare le varie espressioni del sistema, stimolandoci a comprendere l’importanza della testimonianza offerta nell’esercizio della pratica sportiva come modello comportamentale per le nuove generazioni e per chiunque sappia farsi permeare dalla sua autenticità”.

Per onorare la memoria del Pontefice, grande appassionato di sport e di calcio in particolare, la Figc ha annunciato che non si disputeranno le gare di ogni campionato, dalla Serie A ai Dilettanti. “Il calcio italiano partecipa commosso al dolore di centinaia di milioni di persone per la dolorosa scomparsa di Sua Santità Papa Francesco – ha commentato un una nota il presidente della Federcalcio, Gabriele GravinaGrande esempio di carità cristiana e di dignità nella sofferenza, si è mostrato sempre attento al mondo dello sport e al calcio in particolare, di cui era appassionato – ha aggiunto il numero uno della Federcalcio – La sua vicinanza umana, oltre che spirituale, ai malati, ai poveri e ai perseguitati di tutto il pianeta è stata la sua testimonianza più profonda, un faro che illuminerà le generazioni a venire. Resterà per sempre nei nostri cuori di fedeli e di amanti del gioco del calcio”.

– Foto Ipa Agency –

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(ITALPRESS).

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