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Cronaca

Marotta “Derby bellissimo spot, futuro Inter con Suning”

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ROMA (ITALPRESS) – Un pareggio che non può soddisfare l’Inter, nemmeno a mente fredda. “E’ stato un bellissimo spot per il mondo del calcio. La partita, vibrante ed emozionante, è stata vista in 150 paesi, con quasi 60mila spettatori presenti. Il rammarico rimane: abbiamo tentato di prendere l’intera posta, ma il merito è anche dell’avversario”. Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter e consigliere della Lega Nazionale Professionisti Serie A, ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai RadioUno, classifica l’1-1 con i ‘cuginì rossoneri come una chance persa, l’ennesima in un confronto diretto con una big in campionato. “Sì, dobbiamo essere più cinici e furbi nello sfruttare le occasioni – ammette il dirigente nerazzurro, ancora ammirato per lo striscione della Curva Sud rossonera per i lavoratori del Covid – Siamo in una fase interlocutoria, noi abbiamo giocato 7 partite in trasferta e 5 in casa contro le 6 delle altre: per compensare questo piccolo gap dovremmo arrivare alla fine del girone di andata”. Di certo, il ‘Diavolò ha dimostrato ancora una volta tutto il suo valore: “Anche il Milan è cresciuto nella gestione Pioli. Credo sia al suo massimo e recita un ruolo autorevole nella lotta allo scudetto. Noi siamo i campioni in carica ma non sarà facile”. Anche perchè la crisi ha pesato sulle decisioni della società, che comunque resta solida: “Il nostro futuro è ancora con il gruppo Suning. Il presidente (Zhang Jindong, ndr) ha speso centinaia di milioni in questi anni, bisogna essergli riconoscenti. Inoltre, hanno confermato più volte la volontà di proseguire, con un modello non più di investimenti ma di sostenibilità interna, per garantire sempre quell’ambizione insita nel club ma senza dispensare illusioni”. E tale sembra restare, almeno al momento, l’arrivo di Insigne dal Napoli: “Oggi siamo concentrati su questo gruppo. Gran parte di questi sono campioni d’Italia ed è giusto riconoscere i loro meriti. La squadra sta rispondendo alle aspettative, credo che a gennaio non faremo cambiamenti, anche se siamo sempre attenti per il futuro”.
(ITALPRESS).

Cronaca

Su radio e tv italiane si parla di Cecilia Sala ogni 12 secondi

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ROMA (ITALPRESS) – Nelle ultime due settimane, la vicenda di Cecilia Sala ha tenuto banco sui nostri media: dal giorno in cui è stata diffusa la notizia del suo arresto in Iran, il nome della giornalista ha infatti ottenuto sulle radio e le tv italiane 4.810 citazioni, una ogni dodici secondi. Il picco (446 menzioni, circa 3 volte ogni minuto) è stato raggiunto mercoledì 8 gennaio, quando Sala è tornata in Italia.
Il dato emerge dal monitoraggio sulle principali emittenti televisive e radiofoniche italiane svolto da Mediamonitor.it, piattaforma che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da oltre 35 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato. Mediamonitor.it ha raccolto le citazioni relative a Cecilia Sala nel periodo compreso fra venerdì 27 dicembre e lunedì 13 gennaio.
I dati relativi alle sole reti allnews (RaiNews24, SkyTg24 e TgCom24), indicano che l’arresto e la liberazione di Cecilia Sala sono stati seguiti soprattutto da SkyTG24 (502 citazioni), che precede RaiNews24 (458) e TgCom24 (430), mentre quelli relativi alle reti generaliste collocano al primo posto La7 (249 menzioni), che stacca nettamente Rai1 (175), Rai3 (168) e Canale 5 (160).
In base al monitoraggio di Mediamonitor.it, fra gli altri protagonisti della vicenda la più citata dopo Cecilia Sala è Giorgia Meloni (1.179), autrice fra l’altro di una visita lampo al presidente americano eletto Donald Trump durante la quale, sia pure informalmente, è stato affrontato il tema della liberazione della giornalista; seguono, con poco meno della metà delle menzioni, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani (556), Mohammad Abedini Najafabadi (528), l’ingegnere iraniano fermato a Malpensa su mandato internazionale tre giorni prima dell’arresto di Sala e scarcerato il 12 gennaio, e Donald Trump (522).
L’ambasciatrice italiana a Teheran, Paola Amadei, ottiene 248 citazioni, precedendo Mario Calabresi (220), direttore della podcast company Chora Media per la quale lavora Cecilia Sala, il sottosegretario con delega ai Servizi Alfredo Mantovano (188) e infine il compagno e il padre di Cecilia Sala, Daniele Raineri e Renato Sala, menzionati rispettivamente 158 e 143 volte.
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Cronaca

A novembre il debito pubblico supera i 3mila miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – A novembre, secondo i dati della Banca d’Italia, il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 23,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 3.005,2 miliardi. L’aumento riflette quello delle disponibilità liquide del Tesoro (20,9 miliardi, a 63,9) e il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (3,2 miliardi); in senso opposto ha operato l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (complessivamente 0,2 miliardi). Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle amministrazioni centrali è aumentato di 23,9 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali e quello degli enti di previdenza sono rimasti invariati.
La vita media residua è rimasta stabile a 7,8 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita al 21,8% (dal 22,1% del mese precedente). A ottobre (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti è aumentata al 30,5% (dal 30,2% del mese precedente), mentre quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è lievemente diminuita al 14,3% (dal 14,4% a settembre).
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Cronaca

Ispezioni pilotate e truffa, arrestati docenti e dirigenti Asp Catanzaro

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CATANZARO (ITALPRESS) – La Guardia di Finanza di Catanzaro ha eseguito una misura cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro nei confronti di 12 persone, tra i quali si annoverano alcuni vertici dell’Università Magna Grecia e dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. Sono indagati a vario titolo per associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali.
In particolare, nei confronti di 11 indagati è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre un altra persona è stata raggiunta dalla misura cautelare interdittiva
della sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni rivestite in seno all’A.S.P. Di Catanzaro, per la durata di 12 mesi. Con lo stesso provvedimento è stato disposto, inoltre, il sequestro preventivo di due laboratori scientifici (stabulari) dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, adibiti alla sperimentazione sugli animali per finalità di ricerca, nonchè della somma di 23.222,17 euro nei confronti di due indagati, ritenuta il provento del delitto di truffa aggravata ai danni dello Stato.
Le indagini hanno consentito di accertare l’esistenza di un
collaudato sistema illecito mediante l’esecuzione “pilotata” di visite ispettive svolte dall’A.S.P. presso i laboratori scientifici dell’Ateneo universitario catanzarese condizionandone i relativi esiti, assicurando in tal modo l’espletamento delle onerose attività progettuali autorizzate dal Ministero della Salute.
E’ emerso, inoltre, che i vari responsabili di progetto di
volta in volta nominati, hanno fatto ricorso ad ingenti fonti di finanziamenti pubblici – dell’ordine di circa 2 milioni di euro – utili alla copertura economica delle varie attività progettuali, costantemente garantite dall’ottenimento dell’attestazione di regolarità rilasciata “illecitamente” dai veterinari dell’A.S.P. preposti alle ispezioni, nonostante le precarie condizioni in cui versavano i laboratori. Il coinvolgimento dei dirigenti dell’A.S.P. da parte dell’organizzazione criminale si era
reso necessario per la presenza nei laboratori scientifici di numerose criticità le quali, dove rilevate, avrebbero comportato l’immediata chiusura, con la conseguente perdita dei
fondi erogati per lo svolgimento della ricerca e l’irrogazione di pesanti sanzioni amministrative. Grazie alle attività svolte nei laboratori, invece, diversi docenti dell’Università Magna Graecia di Catanzaro hanno potuto svolgere attività di ricerca con sperimentazione in vivo. In realtà le attività sperimentali con animali vivi sono state effettuate, in gran parte, attraverso la violazione delle basilari norme di igiene e benessere animale. Le indagini condotte, infine, hanno consentito di riscontrare l’esistenza di un allevamento abusivo di animali da laboratorio costantemente utilizzato dagli indagati per alimentare le attività di ricerca riscontrando, in taluni casi, ipotesi di maltrattamento degli animali coinvolti nei relativi progetti.
Ciò con un duplice risvolto: da un lato cagionando l’uccisione immotivata di animali non autorizzata dal Ministero della Salute, dall’altro, falsando l’attendibilità delle ricerche espletate.

– Foto: Guardia di Finanza –

(ITALPRESS).

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