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Cronaca

Nasce “My Sport e Salute”, la prima App per lo sport di tutti

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ROMA (ITALPRESS) – Semplificare l’accesso allo sport offrendo a tutti gli organismi del settore e a tutti gli sportivi la possibilità di contribuire e di utilizzare un hub comune per diffondere informazioni su qualsiasi disciplina. Su queste basi e in collaborazione con tutti gli attori del sistema nasce “My Sport e Salute”, l’app di Sport e Salute ideata e sviluppata con la banca ad alto tasso tecnologico Illimity e disponibile gratuitamente negli store digitali. “Il nostro obiettivo è quello di allargare la base dei praticanti – ha spiegato Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato di Sport e Salute, nella presentazione organizzata allo Stadio Olimpico di Roma – In questo senso la tecnologia ci può consentire un salto di qualità. Se le medaglie vinte a Tokyo fanno da traino, rappresentano la locomotiva del sistema, “My Sport e Salute” può essere un vagone che la nostra società mette a disposizione del treno della ripartenza: stiamo parlando di una piattaforma digitale aperta, al servizio di tutti, per promuovere la pratica sportiva in ogni angolo del nostro territorio grazie alle società di base”. “My Sport e Salute” è un ecosistema virtuale, una app semplice, completa e concreta che punta a mettere in rete, a portata di un click, l’intero mondo sportivo. Al suo interno, da un lato gli organismi sportivi potranno avere uno spazio di visibilità attirando nuovi utenti, dall’altra i cittadini potranno essere aggiornati sulle discipline e i luoghi dove praticarle. Illimity è stato scelto quale partner tecnologico del progetto, a valle di un progetto di selezione, grazie alle sue competenze nello sviluppo di piattaforme digitali e nell’open innovation. “Poter collaborare alla realizzazione di questa app è stato un onore – ha dichiarato Corrado Passera, Ceo di Illimity – Ce l’abbiamo messa tutta perchè questo è un progetto saggio, che parte da bisogni diffusi e fornisce le risposte con modalità finora non disponibili. Parliamo di una piattaforma molto libera in cui potrà salire a bordo chiunque vorrà promuovendo la propria attività, un progetto davvero utile”.
(ITALPRESS).

Cronaca

Su radio e tv italiane si parla di Cecilia Sala ogni 12 secondi

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ROMA (ITALPRESS) – Nelle ultime due settimane, la vicenda di Cecilia Sala ha tenuto banco sui nostri media: dal giorno in cui è stata diffusa la notizia del suo arresto in Iran, il nome della giornalista ha infatti ottenuto sulle radio e le tv italiane 4.810 citazioni, una ogni dodici secondi. Il picco (446 menzioni, circa 3 volte ogni minuto) è stato raggiunto mercoledì 8 gennaio, quando Sala è tornata in Italia.
Il dato emerge dal monitoraggio sulle principali emittenti televisive e radiofoniche italiane svolto da Mediamonitor.it, piattaforma che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da oltre 35 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato. Mediamonitor.it ha raccolto le citazioni relative a Cecilia Sala nel periodo compreso fra venerdì 27 dicembre e lunedì 13 gennaio.
I dati relativi alle sole reti allnews (RaiNews24, SkyTg24 e TgCom24), indicano che l’arresto e la liberazione di Cecilia Sala sono stati seguiti soprattutto da SkyTG24 (502 citazioni), che precede RaiNews24 (458) e TgCom24 (430), mentre quelli relativi alle reti generaliste collocano al primo posto La7 (249 menzioni), che stacca nettamente Rai1 (175), Rai3 (168) e Canale 5 (160).
In base al monitoraggio di Mediamonitor.it, fra gli altri protagonisti della vicenda la più citata dopo Cecilia Sala è Giorgia Meloni (1.179), autrice fra l’altro di una visita lampo al presidente americano eletto Donald Trump durante la quale, sia pure informalmente, è stato affrontato il tema della liberazione della giornalista; seguono, con poco meno della metà delle menzioni, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani (556), Mohammad Abedini Najafabadi (528), l’ingegnere iraniano fermato a Malpensa su mandato internazionale tre giorni prima dell’arresto di Sala e scarcerato il 12 gennaio, e Donald Trump (522).
L’ambasciatrice italiana a Teheran, Paola Amadei, ottiene 248 citazioni, precedendo Mario Calabresi (220), direttore della podcast company Chora Media per la quale lavora Cecilia Sala, il sottosegretario con delega ai Servizi Alfredo Mantovano (188) e infine il compagno e il padre di Cecilia Sala, Daniele Raineri e Renato Sala, menzionati rispettivamente 158 e 143 volte.
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Cronaca

A novembre il debito pubblico supera i 3mila miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – A novembre, secondo i dati della Banca d’Italia, il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 23,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 3.005,2 miliardi. L’aumento riflette quello delle disponibilità liquide del Tesoro (20,9 miliardi, a 63,9) e il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (3,2 miliardi); in senso opposto ha operato l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (complessivamente 0,2 miliardi). Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle amministrazioni centrali è aumentato di 23,9 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali e quello degli enti di previdenza sono rimasti invariati.
La vita media residua è rimasta stabile a 7,8 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita al 21,8% (dal 22,1% del mese precedente). A ottobre (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti è aumentata al 30,5% (dal 30,2% del mese precedente), mentre quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è lievemente diminuita al 14,3% (dal 14,4% a settembre).
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Cronaca

Ispezioni pilotate e truffa, arrestati docenti e dirigenti Asp Catanzaro

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CATANZARO (ITALPRESS) – La Guardia di Finanza di Catanzaro ha eseguito una misura cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro nei confronti di 12 persone, tra i quali si annoverano alcuni vertici dell’Università Magna Grecia e dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. Sono indagati a vario titolo per associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali.
In particolare, nei confronti di 11 indagati è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre un altra persona è stata raggiunta dalla misura cautelare interdittiva
della sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni rivestite in seno all’A.S.P. Di Catanzaro, per la durata di 12 mesi. Con lo stesso provvedimento è stato disposto, inoltre, il sequestro preventivo di due laboratori scientifici (stabulari) dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, adibiti alla sperimentazione sugli animali per finalità di ricerca, nonchè della somma di 23.222,17 euro nei confronti di due indagati, ritenuta il provento del delitto di truffa aggravata ai danni dello Stato.
Le indagini hanno consentito di accertare l’esistenza di un
collaudato sistema illecito mediante l’esecuzione “pilotata” di visite ispettive svolte dall’A.S.P. presso i laboratori scientifici dell’Ateneo universitario catanzarese condizionandone i relativi esiti, assicurando in tal modo l’espletamento delle onerose attività progettuali autorizzate dal Ministero della Salute.
E’ emerso, inoltre, che i vari responsabili di progetto di
volta in volta nominati, hanno fatto ricorso ad ingenti fonti di finanziamenti pubblici – dell’ordine di circa 2 milioni di euro – utili alla copertura economica delle varie attività progettuali, costantemente garantite dall’ottenimento dell’attestazione di regolarità rilasciata “illecitamente” dai veterinari dell’A.S.P. preposti alle ispezioni, nonostante le precarie condizioni in cui versavano i laboratori. Il coinvolgimento dei dirigenti dell’A.S.P. da parte dell’organizzazione criminale si era
reso necessario per la presenza nei laboratori scientifici di numerose criticità le quali, dove rilevate, avrebbero comportato l’immediata chiusura, con la conseguente perdita dei
fondi erogati per lo svolgimento della ricerca e l’irrogazione di pesanti sanzioni amministrative. Grazie alle attività svolte nei laboratori, invece, diversi docenti dell’Università Magna Graecia di Catanzaro hanno potuto svolgere attività di ricerca con sperimentazione in vivo. In realtà le attività sperimentali con animali vivi sono state effettuate, in gran parte, attraverso la violazione delle basilari norme di igiene e benessere animale. Le indagini condotte, infine, hanno consentito di riscontrare l’esistenza di un allevamento abusivo di animali da laboratorio costantemente utilizzato dagli indagati per alimentare le attività di ricerca riscontrando, in taluni casi, ipotesi di maltrattamento degli animali coinvolti nei relativi progetti.
Ciò con un duplice risvolto: da un lato cagionando l’uccisione immotivata di animali non autorizzata dal Ministero della Salute, dall’altro, falsando l’attendibilità delle ricerche espletate.

– Foto: Guardia di Finanza –

(ITALPRESS).

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