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Cronaca

Marevivo “Il rinvio della Plastic Tax al 2023 ci sconforta”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ancora un rinvio ingiustificato per l’entrata in vigore della Plastic Tax nazionale, la tassa sui manufatti in plastica con singolo impiego, noti come Macsi. Nella nota che segue l’approvazione del ‘Documento programmatico di bilanciò da parte del Consiglio dei Ministri è stato annunciato lo slittamento al 2023”. E’ quanto denuncia in una nota Marevivo.
“L’imposta sul consumo della plastica monouso, che doveva inizialmente entrare in vigore nell’estate 2020 e rinviata per la pandemia, sarebbe finalmente dovuta partire il 1 gennaio 2022, con l’obiettivo di ridurre l’utilizzo di prodotti di plastica e, conseguentemente, di portare a un calo progressivo della produzione della stessa, incentivando le aziende produttrici a convertire la produzione in altro. Questo rinvio avviene nonostante le dichiarazioni dell’Italia in sede G20 e COP 26 sull’importanza della fiscalità ambientale per guidare la decarbonizzazione” spiega la nota.
L’Italia – nel 2018 – ha prodotto 2,3 milioni di tonnellate di rifiuti d’imballaggio di plastica, il 44,6% delle quali sono state destinate al riciclo, rappresentando il secondo Paese consumatore di plastica a livello europeo. Quella degli imballaggi è la prima fonte d’impiego delle materie plastiche: un primato pericoloso, dal momento che per la produzione di un kg di plastica vengono emessi quasi 2 kg di CO2 in atmosfera e che ogni anno finiscono in mare circa 570 mila tonnellate di plastica.
L’inquinamento da plastica è una emergenza planetaria che va affrontata con misure adeguate.
“Veder posticipare ancora una volta la Plastic Tax al 2023 e la Legge Salvamare in discussione alla Camera in terza lettura ci sconforta: sono due provvedimenti che sarebbero andati nella direzione giusta per cercare di frenare l’inquinamento da plastica” dichiara Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo Onlus. “Non ci basta sapere che l’equivalente di un camion di rifiuti finisce in mare ogni minuto? Non ci basta assistere alla morte di milioni di animali e all’impoverimento degli ecosistemi e riscontrare che la plastica è nel cibo degli alimenti che mangiamo, nell’acqua che beviamo, nell’aria che respiriamo, nel sale che usiamo? Non ci basta aver trovato microplastiche perfino nei tessuti della placenta delle donne? Recenti studi scientifici mostrano come la plastica entri nell’atmosfera e arrivi sulla terra nelle precipitazioni piovose e nevose, rappresentando una minaccia per l’ambiente e la salute umana. Non abbiamo più tempo. Cosa stiamo ancora aspettando?” conclude.
(ITALPRESS).

Cronaca

Meloni “Legame indissolubile tra il Papa e l’Italia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Tu es Petrus”. Così la premier Giorgia Meloni sui social, al termine della messa per la cerimonia di insediamento del nuovo pontefice. “Oggi Papa Leone XIV inizia il suo Ministero petrino. C’è un legame indissolubile tra l’Italia e il Vicario di Cristo. Il popolo italiano guarderà a lui e alla Chiesa come guide e punti di riferimento, in questo complesso tornante della storia”, sottolinea.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Papa “Costruiamo una chiesa di pace che apra le braccia al mondo”

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CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – Celebrazione eucaristica in Vaticano per l’inizio del ministero petrino di Papa Leone XIV. Il Santo Padre, con i Patriarchi delle Chiese Orientali, è sceso al Sepolcro di San Pietro per sostarvi in preghiera. Dalla tomba di San Pietro, infatti, cominciano i riti della messa di insediamento. Il Papa, dopo la processione dalla basilica di San Pietro, è giunto a in Piazza per la messa di inizio pontificato. E’ stato accolto da un lungo applauso dei fedeli.
La liturgia della Parola, nella messa di insediamento del Papa, ha visto le letture in spagnolo e in inglese, le lingue più parlate nel mondo ma anche le due lingue di Papa Prevost. Il Vangelo invece è stato cantato sia in latino che greco.
Dopo la proclamazione del Vangelo, il momento solenne dell’imposizione del Pallio e la consegna dell’Anello del Pescatore. A Papa Leone si sono avvicinati tre cardinali, in rappresentanza dei tre Ordini – Diaconi, Presbiteri e Vescovi – e di continenti diversi. Per l’imposizione del Pallio, il cardinale Protodiacono Dominique Mamberti.
Dopo avere imposto il pallio sulle spalle del nuovo Pontefice, il cardinale Presbitero Fridolin Ambongo Besungu ha invocato con una preghiera la presenza e l’assistenza del Signore sull’Eletto, implorando da Dio la benedizione e il dono più grande, lo Spirito Santo, perchè il Papa eserciti il suo ministero in modo corrispondente al carisma ricevuto. Poi, è avvenuta la consegna dell’Anello del Pescatore da parte del cardinale Vescovo Luis Antonio Tagle. Papa Leone XIV al momento di indossare l’anello si è commosso ed ha rivolto lo sguardo al cielo.
“La morte di Papa Francesco ha riempito di tristezza il nostro cuore”, ha detto il Papa nell’omelia della messa di inizio Pontificato. “Proprio nel giorno di Pasqua, però, abbiamo ricevuto la sua ultima benedizione e, nella luce della Risurrezione, abbiamo affrontato questo momento nella certezza che il Signore non abbandona mai il suo popolo, lo raduna quando è disperso e ‘lo custodisce come un pastore il suo greggè”, ha sottolineato il Pontefice.
“Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia”, ha proseguito il Santo Padre, che ha predicato “amore e unità, le due dimensioni della missione affidata a Pietro da Gesù”.
“A Pietro è affidato il compito di ‘amare di più’ e di donare la sua vita per il gregge. Il ministero di Pietro è contrassegnato proprio da questo amore oblativo, perchè la Chiesa di Roma presiede nella carità e la sua vera autorità è la carità di Cristo – ha proseguito Papa Leone – Non si tratta mai di catturare gli altri con la sopraffazione, con la propaganda religiosa o con i mezzi del potere, ma si tratta sempre e solo di amare come ha fatto Gesù”.
“Se la pietra è Cristo, Pietro deve pascere il gregge senza cedere mai alla tentazione di essere un condottiero solitario o un capo posto al di sopra degli altri, facendosi padrone delle persone a lui affidate – ha detto ancora il Pontefice durante l’omelia – . Al contrario, a lui è richiesto di servire la fede dei fratelli, camminando insieme a loro: tutti, infatti, siamo costituiti ‘pietre vivè, chiamati col nostro Battesimo a costruire l’edificio di Dio nella comunione fraterna, nell’armonia dello Spirito, nella convivenza delle diversità. Questo, fratelli e sorelle, vorrei che fosse il nostro primo grande desiderio: una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato”.
“In questo nostro tempo, vediamo ancora troppa discordia, troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri. Vogliamo essere, dentro questa pasta, un piccolo lievito di unità, di comunione, di fraternità”, ha continuato Papa Leone davanti ai fedeli.
“Fratelli, sorelle, questa è l’ora dell’amore! La carità di Dio che ci rende fratelli tra di noi è il cuore del Vangelo e, con il mio predecessore Leone XIII, oggi possiamo chiederci: se questo criterio ‘prevalesse nel mondo, non cesserebbe subito ogni dissidio e non tornerebbe forse la pace?’ – ha concluso citando la Rerum novarum – . Con la luce e la forza dello Spirito Santo, costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l’umanità”, aggiunge il Santo Padre, sottolineando: “Insieme, come unico popolo, come fratelli tutti, camminiamo incontro a Dio e amiamoci a vicenda tra di noi”.
– Foto Vatican Media –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Media confermano uccisione Sinwar, braccio militare di Hamas

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ROMA (ITALPRESS) – E’ stato trovato in un tunnel di Gaza il corpo di Mohammed Sinwar, leader di Hamas a Gaza. Lo ha annunciato la Tv al Arabiya. La salma si trovava in particolare nella zona di Khan Younis, non lontano dall’ospedale europeo. Si tratta di un sito colpito ripetutamente nei giorni scorsi dalle truppe israeliane. Secondo l’emittente di proprietà saudita nel tunnel c’erano anche i corpi di 10 persone, tutti collaboratori di Sinwar.
Secondo l’esercito israeliano, era stato preso di mira in un massiccio attacco aereo contro un centro di comando sotterraneo di Hamas sotto l’ospedale europeo di Khan Yunis.
Mohammed Sinwar era il fratello minore dell’ex leader di Hamas, Yahya, ucciso dall’Idf. Era diventato lui stesso il leader.
Intanto, continuano i raid israeliani dell’operazione Carri di Gedeone per mettere pressione su Hamas che è ora al tavolo negoziale di Doha: possibile un accordo per il rilascio di 10 ostaggi.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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