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QUEL CHE INDIGNA DEI NO VAX SU SASSOLI

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In queste ore ho provveduto a cancellare parecchi followers dai nostri social. Ma una spiegazione va data: chi non ha il rispetto dell’uomo persino di fronte alla morte non è un uomo, è un meschino. E lo sono tutti quei no vax che ieri, di fronte all’annuncio della morte, ne hanno ancora una volta approfittato per diffondere notizie false, legando la morte del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli al vaccino anziché alla grave disfunzione immunitaria di cui soffriva da tempo, in seguito al mieloma e al trapianto di midollo di qualche anno fa. E non paghi, hanno messo anche tante faccine sorridenti.  La sua colpa? Essersi espresso favorevolmente in merito al Green pass esteso secondo la formula italiana. Si fa spesso fatica a capire fin dove può arrivare l’abisso della meschinità umana. Ma leggendo certi messaggi di queste ore capite bene che non c’è davvero limite al fondo: “Ogni tanto una buonissima notizia. Se ne va mr. ‘Il green pass non è discriminatorio’ Sassoli. Adesso venitevi a prendere gli altri, grazie”, si legge in una pagina Facebook. Ed è solo uno dei tanti messaggi da condannare senza se e senza ma. Come abbiamo fatto noi sui nostri social: bannati tutti, perché non sono degni di appartenere alla cerchia dei nostri followers.

Essere personaggi pubblici è un fardello notevole da portarsi addosso, anche nella vita privata. Perché non si ha privacy, perché c’è il cosiddetto “giornalismo spazzatura” sempre in azione per riempire le pagine dei giornali di titoli gossipari, perché ci sono tante persone che non si fanno gli affari propri e, soprattutto sui social, mettono in azione quasi per riempire la propria vita di “goduria”, quella cosiddetta macchina del fango che sa fare solo del male. Eppure David Sassoli ha risposto a questi attacchi sempre con il suo sorriso gentile, quel modo educato, discreto e di alto profilo. Ha anche postato un video in cui fin da Novembre metteva bene in chiaro il suo stato di salute e da dove derivavano i problemi. Niente da fare: viviamo ormai in un clima di diffidenza ed irrazionalità, dove, complici i social (ormai sempre più fuori controllo) facciamo fatica anche noi giornalisti a difendere il nostro lavoro serio e corretto delle informazioni.  Un sito è arrivato addirittura a citare la ricerca di due università cinesi, non meglio precisate, che avrebbero previsto i rischi di immunopatologie polmonari derivanti da sieri genici sperimentali a base di RNA messaggero. Niente di più falso. Il delirio totale di gente no vax che meriterebbe davvero ospedali e terapie intensive chiuse di fronte ad un loro ricovero quando ormai sono “alla frutta”. Allora vi invitiamo, di fronte a questi attacchi, a non subire più ma a denunciare alla polizia postale questi profili fake al veleno e a cancellare, a bannare dai social e anche dalla vita reale questa gente, che nulla di buono può portare alle nostre vite, se non odio e tanta rabbia in corpo.

Giovedì l’apertura della camera ardente in Campidoglio per l’ultimo saluto a David Sassoli, Venerdì alle 12 (anche in diretta tv) i funerali di Stato alla presenza delle massime cariche italiane ed europee in Santa Maria degli Angeli a Roma. Tutto il resto è spazzatura da buttare in discarica, quella reale e quella virtuale. E noi di Agenzia CreativaMente, Pavia Uno Tv, Lombardia Live 24, Itinerari News daremo come sempre il nostro contributo al giornalismo sano, pulito e verificato. Alla luce del sole. I no vax che alimentano odio vadano verso altri lidi: per loro qui non c’è posto.

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DELITTO GARLASCO, DIFESA STASI: SULL’IMPRONTA DI SEMPIO FORSE TRACCIA BIOLOGICA

La prossima settimana la difesa di Alberto Stasi ha annunciato che depositerà una consulenza finalizzata ad evidenziare una possibile traccia biologica nell’impronta numero 33, ossia quella attribuita ad Andrea Sempio e individuata sul muro delle scale non molto lontano da dove fu trovato il corpo senza vita di Chiara Poggi. Lo ha confermato oggi l’avvocato Antonio De Rensis, che, con la collega Giada Bocellari, difende Alberto Stasi, l’allora fidanzato della 26enne uccisa il 13 agosto 2007. La consulenza sarà depositata nei prossimi giorni ai pm di Pavia nell’indagine a carico di Sempio, amico di Marco Poggi, che nel frattempo, ha precisato la Procura, non verrà più risentito, dopo che non si era presentato alla convocazione di martedì scorso per un vizio tecnico contenuto nell’invito a comparire, mancando l’avviso sull’accompagnamento coattivo. Una lacuna che ha spinto gli avvocati difensori Angela Taccia e Massimo Lovati a ritenere nulla la convocazione. Bigliettini e diari sequestrati nella casa di Sempio l’altro giorno saranno ora analizzati dal Racis, il Reparto Analisi Criminologiche dei carabinieri di Roma, per fornire un profilo di chi li ha scritti. Gli investigatori cercano in questo modo anche il movente nelle giornate che Andrea Sempio trascorreva nella villetta di via Pascoli a Garlasco. Giornate trascorse a giocare alla playstation e ai videogiochi, forse anche nella tavernetta a cui conducono le scale dove fu trovato il corpo di Chiara. Marco Poggi, il fratello di Chiara, risentito come testimone pochi giorni fa a Venezia dalla pm Giuliana Rizza, ha ribadito quanto aveva dichiarato 18 anni fa, nel corso delle prime indagini sul delitto: “Sempio e mia sorella non avevano alcun rapporto, quando uscivamo insieme in paese non ricordo di avere mai nemmeno incrociato Chiara, frequentavamo due compagnie diverse”.

Intanto l’Ordine degli Avvocati di Milano ha emesso un comunicato per richiamare i legali alla sobrietà e al rispetto del codice deontologico, dopo la rinnovata attenzione mediatica sul caso Garlasco. Il riferimento è diretto alle esternazioni pubbliche dell’avvocata Angela Taccia, legale di Andrea Sempio, che aveva definito la vicenda "una guerra dura senza paura" e pubblicato un post su Instagram in tono provocatorio. Il messaggio dell’Ordine è chiaro: il ruolo dell’avvocato richiede riservatezza, compostezza e rispetto per le vittime.

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