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Politica

Lo sport contro gli stereotipi di genere in un libro di Silvia Salis

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“Un libro dal grande valore educativo. Un messaggio che parla agli adulti e vuole raccontare ai bambini e alle bambine che tutti i sogni sono realizzabili. Parla di sogni, di passione e coraggio”. Così la senatrice Daniela Sbrollini, responsabile Sport e Cultura di Italia Viva, nel corso dela presentazione del libro “La bambina più forte del mondo” di Silvia Salis, presso la Sala Nassirya del Senato. Una favola sportiva per ragazzi, e non solo, che racconta la storia della piccola Stella, una bambina con il sogno di diventare lanciatrice di martello sconfiggendo gli stereotipi di genere che lo vogliono uno sport ad appannaggio maschile. “Questo libro deve essere veicolato il più possibile. Sappiamo quanta misoginia ci sia ancora nella società come nello sport. Un messaggio positivo che ci dice che non ci sono ostacoli insormontabili e che tutti possono farcela, soprattutto se parliamo di bambine e ragazze”, ha aggiunto. Lo sport, ha annunciato la senatrice, verrà inserito anche all’interno della Costituzione all’articolo 33, “con una formula asciutta e chiara: valore educativo, promozione dell’attività sportiva e benessere psicofisico e sociale. Questa formulazione aprirà la strada a un riconoscimento che in altri Paesi c’è già”.
La ministra per le Pari opportunità, Elena Bonetti, ha sottolineato come “lo sport è il luogo in cui il merito e le pari opportunità trovano una sintesi straordinaria. Rappresenta per il nostro Paese una leva educativa, oltre che un elemento di emancipazione e di empowerment. Uno dei modelli di comportamento sociale che meglio può rappresentare l’obiettivo che ci prefiggiamo: liberare pienamente le potenzialità delle donne con la consapevolezza che l’Italia vince se gioca in squadra e se in questa squadra mette in campo tutte le energie di cui dispone, maschili e femminili soprattutto. E’ importante rompere sempre di più gli stereotipi perché non c’è un’esperienza, sportiva e non, preclusa a maschi o femmine”. Quella della protagonista è, come ricordato in più interventi, la storia di una bambina che sovverte gli stereotipi anche e perché ha accanto una famiglia che la aiuta a lottare. “La vita è uno sport di squadra e solo se uomini e donne lavorano insieme si può andare avanti. Mi auguro che le bambine e i bambini che verranno crescano senza le restrizioni con le quali ha convissuto la nostra generazione”, ha detto l’autrice, l’ex martellista azzurra Silvia Salis, vicepresidente vicario del Coni. “Avevo una storia da raccontare e l’ho fatto pur non essendo una scrittrice”, ha aggiunto ricordando che il libro nasce dalla sua esperienza personale. “Lo sport è stato il regalo più grande che mi ha fatto la vita e volevo rendergli il merito di essere stato il mio ascensore sociale, come ha affermato anche Draghi”. La presenza di donne anche alla presidenza di enti e istituzioni sportive, seppur ancora minoritarie, sono per Silvia Salis “messaggi del tempo che sta cambiando, indipendentemente da chi si oppone. Ci vorrà più tempo ma alla fine ci si riuscirà. Le bambine sono forti, non solo d’animo nel resistere a qualcosa ma anche attivamente e fisicamente. Io avevo una storia da raccontare e penso che il compito di noi donne sia anche quello di portare una testimonianza”, ha concluso. Una testimonianza di successo nello sport anche quella di Valentina Vezzali, sottosegretaria allo Sport. Oltre a ricordare l’importanza della scuola nell’educazione sportiva, Vezzali ha annunciato investimenti nel settore dell’impiantistica sportiva anche grazie ai fondi del Pnrr.
“In questi anni si è investito poco, un primo passo arriva dai fondi del Pnrr, che permetteranno di sopperire ad alcune carenze. La storia di Stella è una storia fortunata, tantissimi bambini e bambine non hanno la possibilità di accedere a strutture e impianti adeguati per fare pratica sportiva. L’impegno delle istituzioni è quello di sopperire, anche e soprattutto in quartieri complessi, dove una palestra rappresenta l’unico presidio di legalità”. Tra questi il quartiere di San Basilio a Roma, per il quale si è concluso l’iter per lo stanziamento di 200 mila euro per la costruzione di una palestra in un locale dedito in passato allo spaccio di stupefacenti.
(ITALPRESS).

Politica

Cecilia Sala “Incappucciata e interrogata per 10 ore”

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ROMA (ITALPRESS) – “Gli interrogatori avvenivano ogni giorno, per 15 giorni, incappucciata. L’ultimo interrogatorio, il giorno prima della mia liberazione, annunciata alle 9 di mattina dell’8 gennaio, era durato 10 ore”. Lo ha detto Cecilia Sala, detenuta in Iran per 21 giorni, a “Che Tempo Che Fa”. “Sono stata fortunatissima a stare lì dentro
solo 21 giorni – aggiunge -. Il recupero è più rapido rispetto a tante altre persone sono rimaste lì centinaia di giorni”. “Avevo chiesto il Corano in inglese – aggiunge – perché pensavo fosse un libro che in un carcere di massima sicurezza dell’Iran non mi potessero negare ma mi è stato negato. Ho passato il tempo a contarmi le dita, a leggere gli ingredienti sulle buste”.
-foto ufficio stampa “Che tempo che fa” –
(ITALPRESS).

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Politica

Mattarella inaugura Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025

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AGRIGENTO (ITALPRESS) – “Viviamo un tempo in cui tutto sembra comprimersi ed esaurirsi sull’istante del presente. In cui la tecnologia pretende, talvolta, di monopolizzare il pensiero piuttosto che porsi al servizio della conoscenza. La cultura, al contrario, è rivolgersi a un orizzonte ampio, ribellarsi a ogni compressione del nostro umanesimo, quello che ha reso grande la nostra civiltà”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha partecipato alla cerimonia d’inaugurazione di Agrigento capitale italiana della cultura 2025, che si è svolta al Teatro Luigi Pirandello. “Guardiamo con speranza a questo anno da vivere insieme con la voglia di accogliere, di conoscere, di dialogare, di compiere un percorso affascinante, in compagnia gli uni degli altri”, ha sottolineato.
Al termine, uscito dal teatro, il Capo dello Stato, è stato salutato, tra gli applausi, da alunni e studenti in festa, che sventolavano bandierine tricolore al grido “Presidente, Presidente”. Mattarella si è avvicinato ai ragazzi, salutandoli e stringendo mani. Stessa scena prima dell’inizio della cerimonia.
L’evento, aperto dall’Inno nazionale eseguito dal coro e dall’orchestra d’archi del Conservatorio “Arturo Toscanini” di Ribera, diretto dal Maestro Alberto maniaci, è stato condotto da Bebbe Convertini e da Incoronata Boccia.
Nel corso della cerimonia hanno preso parola Roberto Albergoni, Direttore Generale della Fondazione Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025; Natalia Re, Presidente Movimento Italiano per la Gentilezza; Giacomo Minio, Presidente della Fondazione Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025; Francesco Miccichè, Sindaco di Agrigento; Renato Schifani, Presidente della Regione Siciliana; Alessandro Giuli, Ministro della cultura.
Agli interventi si sono alternate le esibizioni di Gianfranco Jannuzzo con il monologo “Girgenti amore mio”, del musicista Francesco Buzzurro che ha eseguito il brano “Il quinto elemento Fuego” e di Romina Caruana che ha letto un testo tratto dal suo libro “E’ solo un gioco di anime”.
Le celebrazioni si sono concluse con l’intervento del Presidente Mattarella. Al termine tutti in piedi per rendere omaggio al Capo dello Stato.
Selezionata dal Ministero della cultura, tra una rosa di 10 città finaliste, Agrigento è risultata vincitrice per il 2025 con il dossier dal titolo “Il sè, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali”, incentrato sullo scambio culturale tra i diversi popoli del Mediterraneo.
– foto Quirinale –
(ITALPRESS).

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Papa Francesco “Investimenti per armi, sono una follia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Fare del bene sempre, perchè la costanza premia chi opera con fedeltà: lo sapete bene, nel campo delle assicurazioni. Fare del bene a tutti, cominciando dai più bisognosi, secondo la dottrina sociale della Chiesa, che testimoniate in tante opere di beneficenza”. Così Papa Francesco che ha accolto in udienza una Delegazione della Fondazione Cattolica di Verona.
“Non dimentichiamo – aggiunge il Pontefice – che il denaro rende di più quando è investito a vantaggio del prossimo. Questo è importante. C’è una situazione molto brutta, adesso, sugli investimenti. In alcuni Paesi gli investimenti che danno più reddito sono le fabbriche delle armi: investire per uccidere. Sono pazzi! Questo non è a vantaggio della gente. E quando si fa così, contro o fuori rispetto al vantaggio della gente, il denaro invecchia e appesantisce il cuore, rendendolo duro e sordo alla voce dei poveri. La prima cosa da scartare per l’egoismo sono i poveri, è curioso questo. Quando mettiamo la ricchezza a servizio della dignità dell’uomo, non possiamo che averne guadagno, sempre: promuovendo il bene comune, infatti, si migliorano i legami della società cui tutti partecipiamo. Davanti alle emergenze educative e lavorative, vi esorto a rinnovare di continuo la vostra fiducia nella Provvidenza di Dio, che guida con amore la storia chiamandoci a costruire un futuro secondo giustizia. Vi benedico di cuore. E continuate a fare un bel lavoro, a farlo perchè questo è seminare futuro, è seminare felicità, è seminare pace”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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